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Autore: Seele    06/07/2012    11 recensioni
Goten sollevò di scatto le coperte, guardandosi intorno senza sapere bene se provare paura o sollievo.
Gli era sembrato di sentire una voce...una voce adulta, dolce e che gli trasmetteva uno strano senso di sicurezza...
“Allora Goten, non si risponde a papà?”
Il bambino si voltò; alla sua destra c'era un uomo, un uomo accovacciato accanto al suo letto, che lo guardava sorridendogli.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonanotte, piccolo!


Goten si aggrappò saldamente alla gamba del fratello maggiore, piangendo come una fontana.

Ti prego, fratellone!”, urlò, disperato. “Dormi con me, stanotte!”

Gohan si portò una mano dietro la testa, osservando il fratellino con uno sguardo misto fra la tristezza e la tenerezza.

Mi spiace, piccolo, ma...”

Gohan non può dormire con te! Devi imparare a dormire da solo!”, fece Chichi, interrompendo il primogenito.

Ma, mamma”, singhiozzò il bambino, “oggi il cielo è tutto scuro! E la mia camera è così buia...”

Non ci sono scuse!”, ribatté la donna, indicando il corridoio con un dito. “Ora fila nella tua stanza, coraggio!”

Goten lanciò un ultimo sguardo supplicante a Gohan, ma questi sospirò non potendolo aiutare.

Mi spiace, fratellino. Dai, vai a dormire, è tardi.”

Il piccolo tirò su col naso e si diresse in camera sua. Poco dopo tutte le luci della casa si spensero, e calò il più completo buio anche nella stanza del saiyan.

Goten si portò il pollice in bocca, osservando speranzoso e al contempo impaurito la camera alla ricerca di un po' di luce....ma, niente da fare: era tutto buio intorno a lui, non c'era neppure una scintilla in quell'oscurità.

Tirò su col naso, cercando inutilmente di frenare i suoi singhiozzi. Si chiese perché mai proprio quella notte le nuvole avessero oscurato il cielo; era capitato esattamente quando sua madre aveva deciso di fargli trascorrere la nottata da solo per la prima volta!

Osservò un'ombra a forma di mostro che era proiettata sul muro, si rifugiò terrorizzato sotto le coperte e per la paura gli si strozzò un grido in gola.

Aiuto”, mormorò fra sé e sé, singhiozzando piano, “ho paura!”

Di cosa, figliolo?”

Goten sollevò di scatto le coperte, guardandosi intorno senza sapere bene se provare paura o sollievo.

Gli era sembrato di sentire una voce...una voce adulta, dolce e che gli trasmetteva uno strano senso di sicurezza...

Allora Goten, non si risponde a papà?”

Il bambino si voltò; alla sua destra c'era un uomo, un uomo accovacciato accanto al suo letto, che lo guardava sorridendogli.

Chi sei?”, domandò piano, senza curarsi delle lacrime che ancora gli solcavano le guance. “Non puoi essere mio padre. Il mio papà è in cielo.”

Il saiyan indicò con aria divertita l'aureola sopra la sua testa. “Proprio così!”

Il piccolo rimase qualche secondo a fissarlo, come incantato. Poi scoppiò a piangere ancora più forte di prima.

Papà!”, esclamò. “Sei davvero tu?”

Goku gli accarezzò la nuca, sorridendogli. “Certo che sono io! Perché piangevi, figliolo?”

Goten tirò di nuovo su col naso, ricacciando indietro le lacrime. “Ho paura del buio, stanotte le stelle non splendono...”

Il saiyan volse lo sguardo al cielo fuori dalla finestra, poi si portò una mano dietro la testa con aria colpevole. “Eh eh, credo sia colpa mia. Ho chiesto che il cielo fosse oscurato, altrimenti qualcuno avrebbe potuto notarmi! Scusami, piccolo!”

Il bambino scosse la testa, sorridendo. “Non ti preoccupare, papà. Mi sento più tranquillo, ora che sei con me.”

Goku annuì, poi si sedette vicino a lui sul suo lettino. “Voglio comunque farmi perdonare. Sta' a guardare, figliolo!”

Si trasformò in super saiyan davanti agli occhi sbalorditi del figlioletto, che lo guardava sorpreso e contento.

Wow!”, esclamò ammirato. “Proprio come il fratellone!”

Urrrca, come mi somigli! Ora sì che ti vedo bene! Sei la mia copia esatta!”, quasi urlò il saiyan, stupito.

Sì!”, commentò il piccolo, orgoglioso. “Mamma me lo dice sempre, che io e te ci somigliamo tanto!”

Il padre gli sorrise, osservando i suoi profondi occhi neri e notando anche stanchezza nell'abisso di quella grande gioia.
“Ora dormi, figliolo”, gli disse dolcemente, stringendolo al suo petto e stendendosi accanto a lui, “starò qui con te tutta la notte.”

Il piccolo chiuse gli occhi, un lieve sorriso dipingeva le sue labbra. “Va bene. Grazie, papà, ora non ho più paura.”

Goku gli accarezzò la nuca, ancora trasformato in super saiyan. “Buonanotte, piccolo!”, gli disse in un sussurro, con tenerezza.

E Goten, un attimo prima di addormentarsi, pensò che il buio era la cosa più bella del mondo.



Angolo Autrice


Sto per andare in vacanza, e voglio lasciarvi questa storia (insieme e soprattutto con 15 Maggio) come regalo d'addio -momentaneo. Inoltre le pubblico per festeggiare il mio terzo anno -sì, avete letto bene, terzo! Sono così felice!- qui su EFP, ma purtroppo quel giorno esatto non avrò la possibilità di connettermi ad internet...dedico queste storie a tutti voi che mi seguite, che leggete ciò che scrivo, anche e sopratutto a quegli autori che all'inizio mi hanno tanto aiutato pubblicando i loro racconti e in questo modo mi hanno fatto imparare da loro.

Ringrazio tutti!

Vi saluto con sconfinato affetto,


Seele                                                            

  
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