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Autore: angels92    21/01/2007    3 recensioni
La storia presenta il sogno di un bambino che lo porta alla morte.. è la mia prima originale spero vi piaccia..
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il centro commerciale

Il centro commerciale

 

Ero con Mary e Ashley, quel freddo giorno di vento. Mia madre mi aveva detto “No Erik, non uscire.. fa freddo” ma io come al solito non le avevo dato retta. Mary voleva andare al Clary Center, il centro commerciale più grande della mia città. Noi acconsentimmo e iniziammo ad avviarci. Entrammo, era molto grande.. mentre salivamo le scale mi guardavo intorno ed osservavo quegli splendidi addobbi quasi natalizi del posto. Ad un tratto vidi una signora, strana, sulla sessantina. Mi sporsi dalla scala mobile per vedere cosa stava facendo ma la curiosità mi fece precipitare. Persi i sensi. Mary e Ashley mi accorsero ma non c’era nulla da fare. Un uomo chiamò l’ambulanza che mi venne a prendere e mi portò all’ospedale. Ero ormai nel mio letto attaccato ad una macchina. Mia mamma disse qualcosa, non capii bene di cosa si trattasse, ma la parola assomigliava a com..coma forse..

 

***

 

“Aspettatemi aspettatemi!” urlavo correndo dietro alle ragazze, “be dai.. ora che sono qui voglio provarmi un po di vestiti” disse Mary avvicinandosi alle magliette. Io mi guardavo intorno non aveva più la stessa aria. Era più cupo più buio, e le persone erano strane. Tutte con lo sguardo nel vuoto, sbattevi per caso contro una di loro e questa sembrava non accorgersene. Ashley prese una maglietta ed uscì dallo spogliatoio, “Come mi sta?” chiese sorridendomi, io la guardai negli occhi, c’era qualcosa di strano, qualcosa di strano era pure nel suo tono, come se stesse recitando. “Ti sta molto bene” dissi per poi tacere, che ne potevo capire io.. ed a un tratto Mary uscì dallo spogliatoio accanto con una maglia a righe bianche molto elegante. “E io?” lo stesso tono, lo stesso sguardo, “stai molto bene anche tu” risposi io “scusate, sarebbe forse meglio che noi ora..” non riuscii a terminare la frase che vidi una donna, strana, sulla sessantina. Iniziai ad avvicinarmi per vedere cosa stava facendo, aveva un’aria familiare, come l’avessi già  incontrata. Era lì a ricoprire di vestiti color nero i manichini, perché color nero? Erano così tristi. Mary mi mise una mano sulla spalla, “Oddio!” gridai “mi hai fatto spaventare” “scusami.. non ne avevo intenzione, ti va di andare al piano 5? Dicono che ci sia della bella roba”io la guardai, pareva così felice.. “si andiamo” salimmo al 5 e loro continuarono a provarsi vestiti, ad un tratto rividi la signora di prima che stavolta stava piegando delle magliette, sempre color nero e le riponeva negli scaffali. “ci stava forse seguendo? Essì aveva un aria così innocente” no iniziavo ad essere paranoico. “andiamo via adesso.. vi prego” “vuoi andare via?” disse Ashley “si voglio andarmene” “allora andiamo” lei rispose. Ci dirigemmo al primo piano, iniziammo a camminare per esso “ma dov’è l’uscio?” domandò Mary “è giù di qui!” si sentì una voce, era la signora di prima, e che voce.. stridula, roca, quasi paurosa. “Grazie” rispose disinvolta Mary per poi iniziare ad incamminarsi. Continuammo il lungo corridoio che pareva non finir mai “No qui non c’è nulla..” disse Ashley, “deve aver sbagliato” ribattè  Mary, “andiamo su” risalimmo le scale e cercammo come dei pazzi, cercavamo di chiedere ma gli uomini sembravano non sentirci, quindi iniziammo a temere il peggio, eravamo preoccupati come potevamo uscire?, Ci sedemmo sul divanetto, Mary che era la più piccola affermò di avere paura, e forse l’avevo anche io. Ancora si fece presente ai nostri occhi la vecchia donna, Ashley mi sussurrò “Perché è l’unica che ci ascolta? Non fidarti”. “Bambini, siete ancora qui dentro vedo…………” Io annuii soltanto, lei avanzava verso di noi, passo dopo passo. Sentivo il cuore andarmi in gola il respiro si bloccava, mi sentivo malissimo..

 

***

 

Dottori! Dottori! Gridò mia madre, “mio figlio sta male” disse vedendo le mie onde nella macchinetta diminuire, appiattirsi i dottori mi misero due macchine sui polmoni e iniziarono ad agitarmi, a tirarmi su e piano piano la mia vita tornò come prima.

 

***

“Posso aiutarvi?” chiese la donna, “no” risposi io, lei allungò un braccio quasi un invito a darle la mano, ma ad un tratto vidi uscire del sangue.. come se avesse il polso tagliato, o per fino tutto il braccio. “aaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!” Ashley tirò un urlo e iniziò a correre.. io mi alzai di scatto e cominciai a scappare a mia volta e così fece Mary. Cosa era successo? Mio dio stavo malissimo avevo paura..

 

***

Dottore!!! Erik perde sangue dalla bocca” disse piangendo, e i dottori cercarono di soccorrermi ancora

 

**

 

La donna voleva me, solo me, me la ritrovai davanti e mi afferrò il braccio, che in pochi istanti si riempì di sangue come il suo “O mio dio” gridai, ormai non me lo sentivo più e la donna mi porto davanti ad una porta, credevo fosse quella d’uscita e quando mise la mano sanguinosa sulla maniglia, la tirò indietro vidi una cosa così orribile, così spaventosa, così terrificante che il mio respiro era ormai in affanno gli occhi della donna iniziarono a perdere fiumi di sangue e così anche i miei alla vista di quell’orribile cosa..

 

**

Mi dispiace signora Desbury..suo figlio è... mi dispiace tanto..

  
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