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Autore: Iclim    06/07/2012    1 recensioni
Ciao ragazzi, in questo testo descriverò una delle mattine scolastiche tanto odiate da tutti! tra la confusione e l'orario nella mia casa succede di tutto...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi, come tutte le mattine, mi sono svegliata con le urla di mia sorella che è perennemente in ritardo, dovete sapere che è un tipo molto lento e che fa le cose con estrema calma per poi accorgersi di fare tardi. Dopo aver ripreso conoscenza provo ad alzarmi dal letto, cosa che all’inizio sembra sempre impossibile. Provo a camminare mettendo un piede davanti all’altro e sembrando una cretina ubriaca che papà mi dice “ ben tornata dal mondo degli zombi”. A quell’ora nessuno deve parlarmi, toccarmi o guardarmi. Dopo la colazione nella mia casa inizia una sorta di gara a chi arriva prima in bagno e fortunatamente questa volta ho avuto la meglio. Dopo dieci minuti mia sorella inizia a bussare alla porta urlando come una pazza che sono le otto meno venti, così in preda al panico totale esco dal bagno correndo. Arrivo in cucina e cosa vedo? Sono le sette e un quarto. Ci rimango leggermente male (per non usare un’altra espressione)  ma mi rassicuro pensando che la giornata è lunga e che cinque minuti in meno passati in bagno non fanno male a nessuno. La mattina la mia casa sembra lo zoo nei giorni festivi, c’è il caos totale! Tutti che vanno di corsa, mamma che non trova gli orecchini, Papà che per poco perde il treno, io che sembro una mummia che gira nella gabbia dei leoni (la mia stanza), magliette che volano,  ciabatte sparse per il corridoio e mia sorella che uscendo dal bagno urla: “scatenate l’inferno” come se già non lo fosse! Ovviamente ciò che dice veramente è: “il bagno è libero”. Quando          le mie amiche vedono che a scuola arrivo molto presto (loro già lì perché sono figlie di prof che arrivano prima a scuola) mi chiedono: “come mai già qui? Hai voglia di fare lezione?” Io vorrei rispondere che mi sono svegliata nella jungla così ho pensato che sarebbe stato meglio venire dove ti rinchiudono sei ore in una gabbia e ti legano ad una sedia costringendoti a scrivere per ore e a fare operazioni di ogni tipo, dove si parlano più lingue e dove entrano professoresse che alla prima ora, quando stiamo praticamente dormendo ancora, ti parlano francese e tu chiedi alla tua compagna: “perché ci hanno messo una prof araba?”. Ma io rispondo: “mia sorella aveva un compito in classe così siamo venute prima” oppure non rispondo proprio facendo finta di non aver sentito e ad ogni domanda dico: “Ciao, bella giornata oggi vero?”. La prima ora scolastica è la più bella: il sole non è troppo caldo, il tuo cervello ancora non si attiva quindi è inutile ascoltare perché non capiresti niente comunque, c’è un via vai di professoresse che vanno a prendersi un caffè e poi arriva LEI, quella chiaccherona che viene a ritirare la lista delle merende! Passano 45 minuti prima che lei racconta tutti i cavoli degli altri alla professoressa. Della seconda ora vengono considerati solo 15 minuti. I primi 15 minuti comprendono il risveglio dalla prima ora e il ritardo della prof. Gli altri 15 min. sono quelli in cui gli alunni ascoltano e FORSE capiscono qualcosa. I successivi 15 min. gli alunni pensano agli uccelli che cinguettano fuori dalla finestra e gli ultimi 15 min. si pensa alla prima ricreazione! La terza e quarta ora sono abbastanza NOIOSE! Le prof spiegano nuovi argomenti mentre gli alunni cercano di non distrarsi, ma è praticamente impossibile. Ogni scusa è buona per ridere, anche lo starnuto di un compagno che sentendo l’intera classe che si diverte rimane a fissare con una faccia da demente aspettando che la prof. interrompa la confusione. Dopo di che c’è la seconda ricreazione. I bagni delle femmine sono due perché uno è guasto e l’altro non si apre e devono essere condivisi dalle ragazze di tutto il piano, infatti la fila arriva fino alla porta della presidenza. Nel bagno dei maschi non so quanti sono quelli accessibili ma quello che so è che li usano più per fare a botte o fare scherzi che per il loro scopo principale. La quinta ora viene considerata l’orologio della giornata. Gli studenti la passano tutta l’ora a confrontare i diversi orari che segnano i cellulari e gli orologi di tutti gli alunni della classe per poi fare la media aritmetica e sentirsi realizzati dicendo che quello è l’orario esatto. La sesta ora è fatta di pianti, pianti di gioia. Gli studenti si commuovono a vedere il sole puntato dalle loro facce sudate e piangono sapendo che hanno affrontato un altro giorno di dura lotta. Ma non si deve gioire così presto, in pochi minuti potrebbe morire chiunque. Così si sente anche qualche preghiera da parte delle tre AVE MARIE, il gruppetto delle tre ragazze civette della classe. Così mentre il sole sale in alto e fa sudare i nostri poveri studenti, le lacrime scendono sperando di arrivare salvi fino all’ultimo minuto. E quando si sente il suono di quella stupenda, lucida e preziosa campanella, i ragazzi esplodono in un arcobaleno di gioia pura e gridando escono felici da quella gabbia di matti.
  
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