-Andiamo Ed, ti stanno aspettando tutti, è ora-
-Non ne ho più voglia, voglio uscire, annulla il concerto- era tutto così noioso.
La stanza dipinta d’arancione era ricoperta di stupidi pezzi che ormai formavano la sua vita.
Premi, dischi di platino, foto con personaggi importanti, regali dei fan e lui li avrebbe bruciati tutti, dal primo all’ultimo.
Voleva tornare ad essere il ragazzo non famoso di prima, che usciva con quei pochi amici, che tutte le mattine andava a prendere il pane dalla bella Madge. Voleva tornare ad essere il ragazzo senza fama e successo che ora gli stava tanto stretto.
Perché aveva iniziato a cantare? Che idea stupida.
“massì, ti divertirai vedrai” aveva pensato. Che coglione.
Le fan non lo lasciavano mai in pace, molte lo usavano solamente per scopi personali e lo seguivano ovunque.
Una volta, pochi mesi prima, una fan lo aveva seguito nei bagni degli uomini in aeroporto.
Per un po’ si era divertito ad interpretare il cantante che ama tutte le sue fan se ne era anche portato alcune a letto, (non sempre bellissime) per dimostrare che era alla portata di tutte, e loro ci cascavano sempre.
-Basta, me ne vado. Mollo tutto- si alzò di scatto dalla poltrona di velluto rosso causandosi qualche vertigine, poi corse fuori lasciando tutto il suo cast di preparatori a bocca asciutta.
-Tu non puoi far..- urlavano, ma ormai lui se ne fregava.
Quella notte a Londra era triste e fredda, le luci dei palazzi bellissime. Un posto perfetto per scrivere una canzone, ma lui aveva smesso.
Inspirò a fondo.
-Guarda è Ed! non ci credo! È proprio lui!- due ragazzine gli si avvicinarono, avevano vari cartelloni ma su essi non c’era la sua faccia.
-Lasciatemi in pace- tirò su il cappuccio della felpa verde chiudendosi su se stesso.
-Non ti arrabbiare, ti volevamo solo chiedere se potevi dare questo agli One Direction.. visto che tu conosci bene Harry..- sorrisero nel pronunciare quei nomi, e lui notò che la più bassa portava l’apparecchio ai denti, mentre la più slanciata aveva un aspetto molto gradevole.
Ecco quale era diventato il suo ruolo, fare da tramite tra le fan e gli One Direction.
Bella merda.
-Dateglielo voi stesse, sono laggiù-
-Oddio, dove? Dove? Oddio!- urlarono guardandosi attorno come delle deficienti.
Lui indicò il retro dello stadio dove all’interno centinaia di persone si aspettavano un suo concerto, e mentre le due dodicenni iniziarono a correre con le lacrime agli occhi mentre l’uomo dai capelli rossi allungò il passo per allontanarsi il più possibile.
Voleva scappare da loro, da quel successo che non voleva più, da quell’ Ed infelice ed usato.

“Ed Sheeran non esiste più, d’ora in poi sarò soltanto più Edward” pensò, fuggendo da quello che una volta era il suo mondo.




eccomi, sono tornata! e con una nuova storia. :) sono la stessa autrice di "save me, please" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=987428&i=1) solo che questa volta si cambia personaggio. In questo prologo, si capisce che l'Ed Sheeran, o meglio Edward, non è quello che noi tutti conosciamo, ma ha un carattere forte e deciso, anche un po' bastardo. Cercherò di aggiornare presto, e sto lavorando anche sull'altra storia, e come sempre spero in una vostra recensione. -Gaia.