Disclaimer: io non
scrivo a scopo di
lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente della BBC.
Ringraziamenti: ringrazio, la mia beta
Charme
per i preziosi consigli riguardante questo capitolo! Buona lettura ;)!
Il ragazzo con la macchina Fotografica.
“Vedendo Londra, ho visto tutta la vita che il mondo può presentare”
Samuel Johnson (Poeta, critico e scrittore inglese 1709-1784)
Aprirò sempre questi
post, con frasi ad effetto, perché mi piace molto. Questa su
Londra mi piace molto. Sono Inglese, Londinese. Vivo sopra un bordello
che non è un bordello. Eh sì, Forse è più
conveniente iniziare così con questa schifosa presentazione. Il mio nome è John Watson, 40 anni a Settembre e un sacco di casini.
Sì casini.
Sono appena tornato dalla guerra in Afaganistan, decorato per aver salvato dei civili. Non che la cosa non sia buona per carità, solo che non mi ricordo come è avvenuta. Sì esatto. Mi starete guardando a bocca aperta, ma ehi, nessuno è perfetto -così diceva quel film tanto carino con Marilyn Monore e Tony Curtis… ecco sì a ‘qualcuno piace caldo‘!-
Comunque tornando a noi. Nessuno è perfetto. No, nessuno. Ma il fatto di non ricordarsi come ho salvato la vita a una decina di innocenti… pure è frustante. Ecco l’ho detto. È frustante il tutto. Il problema è che le cose accadute prima e dopo l’incidente me le ricordo e pure bene, ma il problema sta tutto lì. Comunque secondo la mia psichiatra -perché ovviamente ho una pisichiatra- ho fatto proprio bene ad aprimi un mio ‘spazio’. speriamo. Anche perché in questo ‘spazio’, vi voglio raccontare i fatti. I fatti veri. Tipo come un fatto accadutami sere fa.
Uscivo da un locale e un ragazzo stava caricando in macchina dei pacchetti e pacchettini a un certo punto stava per inciampare su una mattonella e gli sono caduti diverse cose, fra cui anche un cactus gigante - che ci faceva poi con un cactus bah! - che stava per cadere anche lui rovinosamente a terra.
Comunque prima che potesse cadere, grazie hai miei riflessi di soldato, ho acchiappato sia il ragazzo che il cactus.
Il ragazzo aveva dei bei occhi verdi che mi fissavano stupiti, una bocca da baciare e dei capelli neri ricci da accarezzare. Mi aveva detto ‘Grazie’ con una bella voce roca e mascolina, e poi prima che potessi dire niente, si è dileguato scappando via.
Io –qui lo posso dire-, sono bisex ed è proprio il mio tipo. In realtà non so se lui sia gay o meno, ma spero di incontrarlo un giorno. Sono così sicuro di incontrarlo perché, per sbaglio, ho preso una sua macchinetta usa e getta, una di quelle vecchie che non usa più nessuno.
Non ho ancora guardato dentro - non sono un guardone -, ma il mio migliore amico mi ha consigliato di guardarci dentro. Forse lo farò.
Comunque per il momento non l’ho ancora toccata, sta ancora lì che mi guarda e mi osserva.
Non vi ho parlato del mio lavoro: durante la guerra facevo il medico militare. In realtà ho sempre adorato fare il medico, anche se era molto faticoso farlo durante la guerra. Ora faccio l'ostetrico. Per essere più precisi, faccio nascere i bambini. È un po’ strano lo so, prima aiutavo i quasi-morti ora, invece faccio nascere i bambini. Ma a me piace. È molto più rilassante.
Okay. Ora devo andare, impegni più urgenti mi richiamano alla vita reale.
-Postato da JohnnyW. Il 30.2.2012. alle ore 12.00
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Salve.
Lo so che ho scritto, e che devo ancora scrivere diverse fanfic, ma questa è quella a cui tengo di più in questo periodo *_*!
La storia da cui è tratta è una storia fresca e carina, e spero di riuscire a 'imitare' lo stile dello scrittore. Inoltre ho diverse idee che mi frullano in testa per i nostri due ragassuoli.
Detto questo, spero di ricevere dei commenti.
Un bacio, e ringrazio chi passerà di qui... <3!