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Autore: AoiKitsune    06/07/2012    4 recensioni
Una goccia di sudore freddo corse lungo il viso di Ib. Le sfiorò i vispi occhi scarlatti, le guance rosee, la bocca delicata, per poi cadere a terra silenziosamente.
Contiene spoiler sulla trama.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una goccia di sudore freddo corse lungo il viso di Ib. Le sfiorò i vispi occhi scarlatti, le guance rosee, la bocca delicata, per poi cadere a terra silenziosamente. Le sue gambe sembravano muoversi da sole, attraversando stanze tutte uguali fra loro. Ma ad ogni nuovo passo, ad ogni nuova porta aperta, Ib sentiva un'agitazione crescerle nel petto. Il cuore iniziò a batterle più forte, la sudorazione aumentò. La strana sensazione di inquietudine si moltiplicava a dismisura.
Continuò a camminare, fino a raggiungere una porta chiusa. Si voltò: non c'era via di ritorno, era intrappolata. Bussò freneticamente, in attesa di un'assurda, impossibile, improbabile e insperata risposta. Che invece arrivò.
La porta si spalancò con uno scricchiolio sordo. Ingoiando un nodo di paura che le serrava la gola, Ib mosse un passo. Poi un altro, e un altro ancora. E fu dentro.
Il suo cuore perse un battito, mentre lei realizzava improvvisamente di essere circondata. Tre dei mostri della galleria d'arte, del suo incubo, si avvicinavano sempre di più.
La bambina scattò all'indietro, si voltò e tirò la porta più forte che poté. Era chiusa. Non poteva scappare. Così si concludeva la sua avventura: un vicolo cieco. Si lasciò andare a terra, abbandonò ogni tentativo di resistenza e chiuse gli occhi, aspettando la fine...
Con un balzo, Ib si svegliò. Respirava affannosamente e si sentiva improvvisamente gelare. Posò lo sguardo sul proprio corpo, e notò una giacca usata come coperta. Era blu, e sembrava decisamente troppo grande per lei. Ma allora chi...?
« Ti sei svegliata? » chiese una voce. La bambina alzò gli occhi, incontrandone un altro paio, e i due colori si mescolarono assieme, in una magica armonia di rosso e viola.
Tutto a un tratto, ricordò. Garry era lì con lei. Non era sola in quell'incubo. Sollevata, sorrise di cuore.

Una lacrima corse lungo il viso di Ib. Partendo dai vispi occhi scarlatti, le accarezzò le guance rosee e la bocca delicata, per poi cadere a terra silenziosamente.
Nelle mani reggeva un petalo, ancora aggrappato debolmente, ostinatamente, ad uno stelo spinoso. Il primo era blu come la notte, il secondo emanava speranza con il suo verde acceso. Sentimento che, tuttavia, non sfiorava a malapena il cuore della bambina, accasciata a terra. Di fronte a lei, poco lontano, un ragazzo dai capelli viola era sdraiato. La sua schiena era appoggiata al muro, e gli occhi avevano perso tutto il loro splendore. Il suo corpo era ricoperto di ferite, una per ogni petalo che giaceva a terra. Eppure, sorrideva. Ib non riusciva a capire perché mai lo facesse. Dopotutto, lei era disperata, e sentiva come se il suo cuore si stesse per spezzare.
Un'altra ondata di lacrime le annebbiò la vista, perciò si asciugò gli occhi con il dorso della mano. Fu allora che sentì un forte calore sui suoi capelli. Alzò lo sguardo, e incrociò il viso sorridente del ragazzo, che le aveva appoggiato una mano sulla testa. Sorrideva ancora. Un sorriso che contrastava totalmente con quella situazione terribile.
« Andrà tutto bene, Ib. » disse lui, con un filo di voce. « Usciremo di qui, vedrai. »
La bambina lo guardò. Ogni singola parola sembrava costargli un enorme sforzo.
« Come puoi dirlo? » urlò lei. « Come puoi sorridere? »
« Sorrido perché tu sei salva. Se ti fosse capitato qualcosa, ora sarei triste. »
Ib versò altre lacrime, senza riuscire a fermarle. La rosa sembrava appassire ad ogni minuto che passava. Scrutò velocemente la stanza con gli occhi appannati, ma non scorse alcun vaso. Era finita.
« Garry, non mi lasciare... » sussurrò debolmente, stringendo forte lo stelo del fiore e pungendosi un dito. Quel piccolo dolore non poteva neanche essere paragonato a quello che doveva provare il ragazzo di fronte a lei.
« Mi spiace, ho fatto il possibile. Mi duole dirlo, ma... Ha vinto Mary. » sorrise ancora, soffocando un colpo di tosse. « Chissà se mi sarà data una rivincita, prima o poi... »
Il petalo cadde per terra. Ib lo fissò danzare nell'aria immobile della stanza, con gli occhi spalancati. Capiva cosa significava. Sapeva ciò che sarebbe successo.
« Grazie di tutto, Ib. » mormorò il ragazzo, e chiuse gli occhi. Per sempre.
« Garry! » urlò ancora Ib, fuori di sé. E continuò a ripetere quel nome, aggrappandosi ad esso come ad un'ancora di salvezza.

Una goccia di sudore freddo corse lungo il viso di Garry. Gli sfiorò gli occhi violacei, i lineamenti decisi e adulti, le labbra spesse, per poi cadere a terra silenziosamente.
Il ragazzo fece scorrere una mano sui capelli di una bambola che reggeva in braccio. Aveva un qualcosa di inquietante, con quel sorriso sghembo e i capelli radi. Gli occhi brillavano di un rosso intenso.
C'erano tante bambole, in quel posto. Avrebbe potuto passare le giornate a contarle, senza riuscire ad accarezzarle tutte. Perciò, si limitava a tenerne stretta al cuore una in particolare.
La voltò, in modo da puntare i propri occhi nei suoi, vitrei e senz'anima.
Quel colore scarlatto gli ricordava qualcosa. Anzi, qualcuno.
Sentiva che era qualcuno di molto importante, ma non riusciva a ricordarlo. Forse se l'era solo immaginato? Non sapeva neanche da quanto tempo era rinchiuso in quella stanza spettrale.
Attorno a lui, solo bambole e una libreria. Dietro, un quadro spaventoso che non aveva mai il coraggio di guardare.
Sospirò, lasciando cadere la bambola. Il non sapere dove si trovava lo scuoteva nel profondo, lo terrorizzava. Eppure si sentiva felice, soddisfatto. Come se avesse compiuto il suo dovere al meglio.
A volte, la notte, sognava una bambina dai lunghi capelli castani e gli occhi rossi. Gli sorrideva, gli tendeva la mano. Piangeva, rideva accanto a lui. Quell'immagine lo consolava tutta la notte, aleggiava nella stanza con un effetto benefico e calmante.
Ma, al mattino, Garry la scrollava via con un solo movimento delle coperte.
Di fronte a lui, ad ogni alba, una bambola piangeva. Le sue lacrime erano di uno strano colore. Scarlatte.





-OFF-
Salve a tutti, e grazie di aver letto fin qui. *si inchina*
E' la terza fanfiction che scrivo su questo fandom! Ormai è chiaro che mi sta divorando l'anima. ...Dovrò esserne felice o triste?!
Questa sera ero abbastanza nervosa perché il mio computer è andato a farsi benedire, e mi tocca usare quello vecchio di mio padre. Ok, vecchio non è, anzi ha un sistema più nuovo... Troppo. Non ci capisco niente. ''OTL Sapere che per circa una settimana dovrò arrangiarmi con questo... Beh, mi fa sentire un'ignorante d'informatica. Sigh.
Inoltre è stata una giornata globalmente negativa. Quindi ho deciso di calmarmi, e quale miglior metodo che scrivere fanfiction?
Solo che, beh, me ne è uscita fuori una deprimente. Ero partita con le migliori intenzioni di scriverne una allegra, e guardate dove sono finita...
Spero vi sia piaciuta. Sto facendo del mio meglio per rendere questo videogioco più conosciuto, e devo dire che sta facendo progressi. Ogni volta che leggo "Ib" in giro, mi sento un pochino più felice...!
Vi ringrazio in anticipo se vorrete prendervi la briga di recensire. *si inchina di nuovo*
-Kitsune
  
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