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Autore: spontaneoussoftassertive    07/07/2012    2 recensioni
Klaine!Vampires. Kurt point of view. "Era da un paio di mesi che ci pensavo e avevo finalmente preso la mia decisione. Volevo passare il resto dell'eternità con lui. Renderlo ufficiale. Sposarci, insomma."
Genere: Angst, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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XII





Dopo una ventina di minuti ci ritrovammo sopra un jet piuttosto grande. Era la prima volta in tutta la mia vita che salivo sopra un aereo e volavo. Ma non ero l'unico.
"Ma questo coso è sicuro?" chiese Puck guardando fuori da un finestrino.
"Non avrai mica paura?" lo canzonò Santana sedendosi comoda e prendendo sulle ginocchia Brittany.
"No! Io? Paura?!" rise Puck.
"Se vuoi ti tengo la mano..." propose Sam e dall'espressione dolce penso fosse serio.
"NO! C-cioè, sì. Se vuoi." si corresse sedendosi accanto a Sam e prendendogli la mano, sorridendogli.
"Siete tutti così carini!" rise Tina salendo seguita da Mike.
"Allora, siete tutti pronti?" ci sorrise.
"Certo!" risposi io, stringendo a mia volta la mano di Blaine, appoggiato sulle mie ginocchia. L'unico che non sembrava entusiasta era Cooper.
"Tutto ok, Coop?" gli domandò Blaine accigliato.
Cooper alzò lo sguardo con un broncio infantile. "Nessuno tiene la mano a me o mi fa sedere sulle sue ginocchia!" protestò. E per un attimo mi sembrò davvero dispiaciuto. Blaine sospirò scuotendo la testa.
"Aspetta.." Feci alzare Blaine, tenendolo però per mano e trascinandolo fino a dov'era seduto Cooper.
"Che fai?" mi chiese inarcando un sopracciglio. Invece che rispondergli gli saltai praticamente addosso, mettendomi comodo sopra le sua ginocchia e poi tirando Blaine sopra di me.
"Contento?" gli chiesi mentre lui rideva e cercava di spostarci.
"Non ho detto che volevo mio fratello e mio cognato sopra di me!" protestò sempre ridendo.
"E tua cugina la vuoi??" domandò Santana saltando sopra Blaine, imitata poi da Brittany.
"Woah! Piano!" rise di più Cooper.
Mike e Tina ci stavano guardando ridacchiando sotto i baffi. Sam e Puck si scambiarono uno sguardo prima di saltare anche loro sopra tutti.
"Ok, ok. Adesso state schiacciando anche me!!" protestai ridendo.
"Ma è comodo!" esclamò Sam.
"Certo, tu sei sopra tutti!" urlò Cooper cercando di liberarsi, ma ancora con il sorriso sopra le labbra.
"Ragazzi, mi spiace interrompervi - e siete davvero dei pazzi adorabili - ma meglio se vi sedete mentre l'aereo decolla." Ci informò Mike.
"L'avevo detto io che non è sicuro, questo coso!" brontolò Puck scendendo da Brittany, aiutato da Sam.
"No, tranquillo. Ti garantisco che è sicuro." lo tranquillizzò Tina.
Ci sedemmo tutti composti, allacciandoci le cinture come ci consigliò Tina. Una volta decollato l'aereo, ripresi Blaine sulle ginocchia, come fece anche Santana con Brittany.
"Allora. Possiamo avere un racconto dettagliato della vostra avventura?" chiese Mike con un enorme sorriso e prendendo la mano a Tina.
Ci alternammo un po' tutti, raccontando anche i minimi dettagli. E Mike e Tina sembravano davvero entusiasti e attenti ad ogni nostra parola, commentando e sorridendoci. Alll'alba decidemmo di dormire un po', mettendoci ciascuno sul proprio sedile ed allacciandoci le cinture. Quando riaprii gli occhi - fui il primo - eravamo appena atterrati, in quello che riconoscevo essere il bosco tra il mio castello e quello di Blaine.
"Siamo arrivati!" annunciai alzando un po' troppo la voce dato che mi arrivò una manata da Blaine, difianco a me.
"Mmmm. Ancora cinque minuti..." si lamentò.
Sorrisi scuotendo la testa e accarezzandolo sulla guancia. "Blaine. Siamo a casa. Siamo tornati." Lo chiamai piano e dolcemente.
Lui aprì un occhio, sbadigliando. "Uhm?"
"Siamo tornati, amore."
"America!!!!" esultò Mike slacciandosi la cintura e iniziando a saltellare aspettando che lo sportello del jet si aprisse.
"Mike, amore, non fare il bambino." alzò gli occhi al cielo Tina sbadigliando ed andando a stringerlo in vita, posandogli un bacio sulla guancia.
"Ok." sorrise lui.
Blaine finalmente si alzò, probabilmente grazie al suo cervello che iniziava a funzionare. "Siamo arrivati?" chiese.
"Blaine, io ti amo tanto ma tanto, ma è la terza volta che te lo ripeto!" risi prendendogli le guance tra le mani e baciandolo sulle labbra.
Lui rise a sua volta. "Scusa."
"Sveglia, dormiglioni!" gridai rivolto agli altri che non davano segni di volersi alzare. Sam e Puck obbedirono, borbottando insulti rivolti alla mia soave voce tra uno sbadiglio e l'altro. Santana e Brittany non fecero molte storie, affiancandomi e sorridendomi. Mentre per Cooper ci vollero una buona dose di gomitate di Blaine per svegliarlo. Lo sportello si aprì e scendemmo tutti, guardandoci attorno. Non mi sembrava fosse cambiato qualcosa, ma dovevamo ancora arrivare ai castelli, ovviamente.
"Dove andiamo prima?" chiese Mike.
Guardai Blaine. "Non lo so..."
Lui mi prese la mano. "Prima da te." suggerì. Annuii. Ci avviammo verso il mio castello, con calma. Il sole era calato da poco e c'era come un'aura attorno alle torri del mio castello. Sembrava quasi magico. Non era cambiato nulla. Anche Blaine e gli altri stavano ammirando il castello, quando qualcosa attirò la mia attenzione. C'era una carrozza ferma davanti al ponte levatoio.
Strinsi di più la mano a Blaine. "Blaine. Tuo padre è qui." sussurrai indicando la carrozza, sulla quale era ben evidente lo stemma Anderson.
Deglutì a fatica, stringendomi a sua volta la mano. "Vedo."
"Ci saranno problemi?" ci chiese Mike. Lo guardammo entrambi, non sapendo cosa rispondere.
Quando arrivammo davanti al ponte levatoio ordinai alla guardia che sapevo esservi dietro di lasciarci entrare.
"Mi spiace, signori, ma dovete dirmi chi siete e da dove venite." rispose aprendo un sportellino per guardarci.
"Che razza di imbecille ha messo mio padre come guardia?" soffiai fulminandolo. "Sono il principe, imbecille, lasciami entrare."
"Kurt. Calmati..." sussurrò Blaine, Sam e Puck che si misero subito al mio fianco.
"Principe?" chiese la guardia.
"Sì. L'hai sentito." replicò Puck.
La guardia sembrò ancora un po' indecisa, ma poi ci aprì, lasciandoci entrare. "Ma-ma...voi altri? Chi-chi sono queste altre persone?" domandò. Era nuovo. Non l'avevo mai visto prima e doveva essere anche inesperto ed incapace dato che non riusciva nemmeno a reggere il mio sguardo.
"Garantisco io per loro." risposi. "Devo vedere mio padre. Sai dirmi dove si trova?"
"Se-seguitemi."
Mi scambiai uno sguardo con gli altri, trovando sorrisi incoraggianti. Ma non mi diedero coraggio. Non sapevo come mio padre avrebbe reagito e avevo paura, una paura tremenda del padre di Blaine. Ma poi mi ricordai che noi avevamo gli Antichi dalla nostra parte. E nessuno si sarebbe opposto agli Antichi. La nuova guardia ci condusse nel salone dove di solito mio padre accoglieva gli ospiti. Ci fece cenno di aspettare alla porta, mentre lui entrava. Alzai gli occhi al cielo. "Questa è casa mia. Non c'è bisogno che mi annunci a mio padre..." sospirai, seguendolo. Come entrai, mi ritrovai una decina di occhi puntati addosso. Mio padre e sua moglie Carole erano di fronte a me e sembrava che avessero visto un fantasma. Alla loro destra c'era il padre di Blaine, con al seguito delle guardie del corpo e alla loro sinistra c'erano Finn ed altre guardie.
"Kurt?" chiamò mio padre. "KURT! Oh mio Dio, Kurt! Stai bene, figlio mio?" Il suo viso sembrò illuminarsi dalla gioia e mi corse incontro, abbracciandomi forte.
"Papà. Papà, aspetta. C'è una cosa che devo dirti." cercai di staccarmi da lui. Non mi aspettavo un'accoglienza del genere e una piccola parte di me voleva abbracciarlo a mia volta e gioire con lui, ma non potevo.
"E' tutto ok, Kurt. L'importante è che tu stia bene. E' ok, Kurt." mi strinse di più e mi sembrò di scorgere delle lacrime nei suoi occhi.
"Te l'avevo detto, Burt, che se la sarebbe cavata. E' un ragazzo forte." ci sorrise Carole, avvicinandoci e posando una mano sulla spalla di mio padre.
"Lo so, lo so..." borbottò lui, finalmente lasciandomi andare e permettendomi di vedere le altre persone presenti. Il padre di Blaine stava fissando Blaine e Cooper come un predatore esamina attentamente la sua preda. Finn era fumante di rabbia facendo scorrere uno sguardo accusatorio tra me e Blaine. Io indietreggiai, staccandomi da mio padre e prendendo la mano di Blaine, mentre gli altri ci affiancavano, tranne Tina e Mike, che rimasero in disparte.
"Papà. Immagino tu conosca Blaine, giusto?" domandai, schiarendomi la voce e sentendo Blaine irrigidirsi.
"Sì." Non mi sembrava così sconvolto come immaginavo sarebbe stato alla vista di me e Blaine, al contrario del padre di Blaine che era sul punto di saltarci letteralmente addosso e distruggerci, così come Finn.
"Beh, vogliamo sposarci." Mi morsi il labbro. In tutti i modi in cui potevo dirlo, doveva proprio uscirmi una cosa così banale? Ci fu un attimo di silenzio assoluto, nessuno che respirava.
Poi Finn esplose. "Voi COSA?" urlò. "VOI SIETE COMPLETAMENTE IMPAZZITI! DUE PAZZI! PAZZI E FROCI!!"
Non esitai neanche un secondo a fiondarmi su di lui, riempendolo di pugni. Ed in un attimo si scatenò un putiferio. Le guardie cercavano di trattenermi, mentre Sam e Puck combattevano per proteggermi. Blaine e Cooper stavano lottando con loro padre, mentre Britt e San si occupavano delle loro guardie.
"ORA BASTA!" gridò mio padre. Mi fermai alla sua voce. Avevo il mio paletto puntato alla gola di Finn, che mi guardava terrorizzato.
"Kurt. Ti prego. Lascialo andare." Mi implorò Carole, quasi piangendo. "Per favore."
Guardai Finn negli occhi, lui deglutì a fatica. Sospirai, alzandomi e lasciandolo andare. Inciampò un paio di volte prima di riuscire a mettersi in piedi e praticamente nascondersi dietro Carole. Nel frattempo anche tutti gli altri si erano immobilizzati al grido di mio padre. Le nostre guardie erano inginocchiate, rivolte verso mio padre, i paletti appoggiati a terra. Sam e Puck avevano il fiatone, paletti ancora estratti e puntati alle guardie. San e Brittany erano tenute ferme dalle guardie degli Anderson, le braccia bloccate dietro la schiena. Blaine e Cooper, invece, erano entrambi immobilizzati da loro padre, che doveva essere davvero straordinariamente forte per tener fermi entrambi con semplicemente un braccio, dato che era quello che stava usando premuto contro le rispettive gole dei suoi figli.
Feci per muovermi ed andare a salvarli, ma mio padre mi fermò. "Kurt. No." Disse, lo sguardo severo.
"Papà. Per favore."
"Non so cosa farai di tuo figlio, Hummel, ma i miei subiranno una punizione tale che non si azzarderanno mai più nemmeno ad uscire dal castello." Sia Blaine che Cooper si dimenarono, cercando di liberarsi, ma loro padre, strinse di più la presa. "E anche voi due, piccole puttanelle." aggiunse rivolto a San e Britt.
Non ci vidi più dalla rabbia. Scattai in avanti per liberarli e sentii Puck e Sam al mio fianco, pronti ad aiutarmi, ma qualcuno ci placcò immediatamente. Le guardie di mio padre. "Lasciatemi andare! CI AMIAMO! LASCIATECI STARE!!" gridai con quanta più voce riuscissi.
"Ku-Kurt..." mi chiamò piano Blaine. Lo guardai, cercando di fermare le lacrime che ormai mi rigavano il viso. "Ti amo."
Mi dimenai di più. "Anch'io ti amo, Blaine. E ci sposeremo, te lo prometto!" Finalmente riuscii a liberarmi, estrassi il mio paletto e in attimo lo stavo puntando alla gola del padre di Blaine. "Li lasci. Andare." ordinai in un sibilo. Sembrò sorpreso che io fossi riuscito ad arrivare a tanto. E nessuno aveva il coraggio di intervenire. Con mia grande sorpresa, lasciò la presa su Cooper e Blaine, che caddero a terra, ma si scaraventò su di me, bloccandomi a terra e rigirandomi il paletto in mano finché non era puntato verso la mia stessa gola.
"LASCIA ANDARE MIO FIGLIO!" Tuonò mio padre, e per un attimo vacillò, ma non mollò la presa.
"LASCIALO STARE!!" urlò Blaine saltando addosso a suo padre e facendolo cadere di lato, liberandomi. "Kurt! Kurt, stai bene?" si preoccupò aiutandomi ad alzarmi. Annuii. Le dita delle nostre mani tornarono ad intrecciarsi. "Non azzardarti mai più a toccare Kurt!" sibilò rivolto a suo padre, che si rialzò piazzandosi difronte a noi. Avevamo tutti il fiato corto, di nuovo non capendone il motivo dato che nessuno di noi aveva bisogno di respirare.
"Papà." chiamai mio padre. E, per un attimo, i suoi occhi si addolcirono al suono della mia voce. Ma poi scosse la testa. "Papà, per favore. Stare con Blaine è l'unica cosa che mi rende felice."
"Lo so, Kurt. Ma-ma non è possibile."
"Sì che lo è!" gridai.
"Ora basta." sibilò il padre di Blaine. "Non ascolterò un'altra parola. Blaine, Cooper. Andiamo."
"No." rispose fermamente Blaine.
"Non ti permetterò un'altra volta di far del male al mio fratellino. E sono stufo di prendere ordini da te. D'ora in avanti ascolterò solo Bla-" Cooper non riuscì a finire la frase. Suo padre lo colpì forte al viso, facendolo cadere a terra.
"COOP!" Blaine si mise tra suo fratello e suo padre, mentre io mi chinavo e aiutavo Cooper a rialzarsi.
"Sto bene." borbottò lui.
"Anderson." intervenne mio padre. "So che non dovrei intrometterti, ma non mi sembra il modo di trattare i tuoi stessi figli." disse piano, ma si poteva vedere la rabbia nei suoi occhi.
"Io tratto i miei figli come mi pare e piace!" replicò prendendo Blaine per i capelli, facendo poi lo stesso con Cooper. Si liberò di me con un calcio che riuscii a malapena a vedere, ma non evitare. Cooper e Blaine cercavano di nuovo di liberarsi, lottando con loro padre, ma in due non riuscivano a contrastare lui da solo.
"Ti ho detto che non devi toccare mio figlio!" tuonò di nuovo mio padre e si stava per fiondare su Anderson, mentre lui trascinava i suoi figli per i capelli verso la porta. Ma qualcuno si mise davanti a lui.
"Di qui non esce nessuno." Ordinò una figura maschile, le braccia incrociate al petto.
Solo in quel momento mi ricordai che avevamo qualcuno dalla nostra parte. Qualcuno che se n'era stato fermo tutto quel tempo. "Perché non sei intervenuto prima?" gli urlai contro con rabbia.
Mike sembrò davvero dispiaciuto. "Scusa, Kurt. In teoria non potrei intromettermi nelle questioni famigliari, ma visto che la cosa sta degenerando e voi siete ormai dei nostri amici, non posso non intervenire." rispose. Poi mi fece un occhiolino. "E inoltre, poi mi sarei dovuto sorbire le ire di mia moglie se non fossi intervenuto a salvarvi ma soprattutto a salvare il vostro matrimonio..." aggiunse.
Tina gli diede una gomitata nelle costole. "Michael Robert Chang! Ti avevo detto di non comportarti da bambino!" lo sgridò.
"Ch-Chang?" chiese mio padre sgranando gli occhi. "Quel Chang?"
Mike aggrottò la fronte. "Beh, penso che non ci siano altri Chang oltre a me e mia moglie, quindi credo di sì." sorrise.
Il padre di Blaine rise nervosamente. "Gli Antichi? Siete andati a chiamare gli Antichi?" domandò.
"Era l'unico modo." dissi semplicemente io. Mio padre si inchinò, imitato da Finn e Carole, e fece cenno alle guardie di lasciar andare Sam e Puck, che mi affiancarono, e di inchinarsi a loro volta.
Il padre di Blaine non sembrava invece voler lasciarli andare.
"Li lasci." ordinò Mike.
"Non mi importa se sono gli Antichi a dirmelo, ma io faccio quello che voglio dei miei figli."
In un secondo Mike gli fu addosso, uno sguardo minaccioso in viso che spaventò anche me. "Ho detto li lasci." soffiò contro il suo viso.
Anderson non se lo fece ripetere, lasciò andare Blaine e Cooper e fece cenno alle guardie di fare lo stesso con Britt e San. Tutto, però, senza mai distogliere lo sguardo da quello di Mike. "Volete sposarvi e avete gli Antichi dalla vostra parte? Bene. Io me ne vado." annunciò prima di trascinare le proprie guardie fuori dalla porta e sparire.
Cooper fece per inseguirlo, la mascella serrata e gli occhi infiammati dalla furia. Ma Blaine lo fermò. "No. Lascialo andare."
"Blaine. Dopo tutto quello che ci ha fatto!"
"Io non sono lui. Non punisco la gente."
"Blaine! Ci ha torturato! E lo rifarebbe!"
"Non tornerà. E se lo farà, beh allora ce ne occuperemo." replicò Blaine deciso.
"Io l'avrei distrutto." borbottò Santana sistemandosi i mini shorts che si erano stropicciati nella lotta. Quando notò lo sguardo fulminante di Blaine abbassò gli occhi. "Scusa."
"Blaine ha ragione." annuii.
"Non so perché ma ho come questo strano presentimento che diventerete due ottimi regnanti." tornò a sorridere Mike.
"Lo spero." disse mio padre alzandosi.
Lo guardai incerto. "Papà?"
"Mi spiace, Kurt, se non sono intervenuto prima a sostenerti. Sono stato un codardo. Ma...non potevo permettermi un'altra guerra contro Anderson. Avremmo perso. E non so...non so se..."
"Non importa, papà. Perché d'ora in poi non ci saranno più guerre. Ci sarà solo pace."
"E libertà di matrimonio?" chiese Santana.
"Che domande!" rispondemmo all'unisono io e Blaine.
"E cibo gratis??" domandò Puck.
Alzai gli occhi al cielo, dandogli un pugno sulla spalla. "Scemo." Risero tutti, anche mio padre.
"Quindi approva il matrimonio?" domandò Mike.
Mio padre annuì. "Sì. Sì, certo. Sono stato proprio un codardo. Come ho potuto lasciare che quello stronzo ti trattasse così, vi trattasse così." si corresse indicando Blaine e Cooper.
"Beh, allora non resta che organizzare e celebrarare il matrimonio!" sorrise Mike.
"Oh, ma di quello immagino se ne voglia occupare lo sposo stesso!" si intromise Carole. "Ha organizzato il nostro alla perfezione!"
Arrossii leggermente alle parole della mia matrigna. In fondo mi era sempre piaciuta. Poi mi ricordai di una cosa. Loro non sapevano che io fossi gay, eppure non mi sembravano stupiti per niente di me e Blaine. "Papà...tu...cioè...non ti sorprende il fatto che a me piaccia Blaine?" domandai incerto.
Mio padre inarcò un sopracciglio per poi scoppiare a ridere. "Cosa?"
"Tu...tu sapevi già che io sono-che io sono..."
"Gay?" concluse mio padre. "Certo che lo sapevo! Anche se devo ammettere che è stata sì una sorpresa sapere che ti piace Blaine!" ammise guardando Blaine che sorrise timidamente. "Anche perché pensavo fossi innamorato dell'altro!"
Sia io che Blaine scoppiammo a ridere mentre Cooper metteva il broncio. "Io sono etero!" mormorò.
"Scusa, figliolo. Non avertene a male....è quel fascino da principe azzurro che pensavo avesse fatto colpo anche su mio figlio..."
Risi ancora più forte, sostenendomi a Blaine che rideva più di me.
"Principe azzurro?" chiese Cooper illuminandosi. "Mi ha dato del principe azzurro!" esultò. "Qualcuno che capisce il mio fascino!"
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" ci chiese mio padre.
"Nah, lascia che si esalti un po'." scossi io la testa.
"Ah-ah! Io sono il principe azzurrooo!!!" cantilenò Cooper.
"E noi diventeremo reee!!" rispose Blaine.
"Sì, ma io resterò il principe azzurro e conquisterò tutte le principesse che voglio!" fece in modo infantile. "Ora, se non vi dispiace. Mentre voi pensate a cosa inutili come organizzare un matrimonio, io me vado alla ricerca di una pulzella..."disse uscendo dalla stanza drammaticalmente.
Restammo tutti a bocca aperta a guardarlo. "Si ricorda, vero, che c'era anche lui durante questo viaggio ed è passato anche lui attraverso tutta questa merda?" domandai con un sopracciglio inarcato.
"Spero si ricordi almeno che è uno dei testimoni..." sospirò Blaine.
"Ce ne occupiamo noi." si intromise Sam.
"Tanto se restiamo qua, Kurt inizia ad urlarci contro." aggiunse Puck.
"Già. Acuta osservazione!" li canzonai. Ci pensai un attimo poi mi rivolsi a Carole. "Carole, potresti far vedere il nostro salone a Brittany, Santana e Tina. Ci aiuteranno con i preparativi!"
Carole esitò. "Stai dicendo che-che posso aiutarvi anch'io?" mi domandò confusa.
"Certo!" le sorrisi. "Voi andate avanti. Vi raggiungo subito. Voi uomini..." guardai Blaine, Mike e mio padre. "Beh, fate quello che volete!"
Annuirono e mio padre iniziò a chiedere quale fosse lo sport più praticato in Italia a Mike. Tipico di mio padre parlare di sport. Ma Mike e Blaine sembravano divertirsi. Uscirono dalla stanza dopo le ragazze, seguiti poi dalle guardie di mio padre. Mi voltai verso l'unica persona rimasta: Finn. Lui sussultò appena, probabilmente ancora intimorito e si rese conto solo quando gli fui a pochi centimetri di distanza che non c'era più nessun'altro.
"Finn." Si irrigidì appena, ma non distolse lo sguardo. "So che probabilmente non andremo mai pienamente d'accordo, ma...spero tu mi possa essere fedele. Non ti punirò, ovviamente, non te lo meriti, infondo, dato che immagino tu avessi appena detto di me e Blaine a mio padre e ad Anderson..." Annuì. "...ma non voglio nemmeno che mio fratello mi tradisca."
Finn scosse la testa. "No. Non ti tradirò Kurt. E hai ragione. Probabilmente non andremo mai pienamente d'accordo, ma...proverò ad essere un fratello migliore." Penso che quello che cercò di rivelgermi fu un sorriso, ma non gli venne molto bene.
Comunque gli sorrisi anch'io. Mi avviai verso la porta e lui mi seguì. Gli diedi una leggera gomitata, stuzzicandolo. "E perché hai aspettato così tanto a fare la spia?" chiesi.
"Non lo so..." scosse le spalle.
"Non è che in realtà, io un po' ti piaccio? Come fratello, intendo..." mi corressi.
Stavolta mi rivolse un vero sorriso. "Può essere..."
Gli sorrisi di rimando. "Ah! Lo sapevo che nessuno può resistere anche al MIO fascino da principe azzurro!" lo canzonai ridendo.
"Oh, ma sta' zitto!" rise anche lui.







Mi scuso per il ritardo ma sono stata un po' impegnata e la depressione post-Europei mi aveva un po' bloccata. Ma ora sono di nuovo qua, con quello che penso sia il terzultimo capitolo! E sì, alla fine il padre di Blaine scappa e sinceramente non ne voglio più sapere, immagino nemmeno i fratellini Anderson, mentre il caro e vecchio Finn ho deciso di perdonarlo! Spero non sia troppo lungo come capitolo.
Alla prossima! :)
Sil

   
 
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