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Autore: Lady_Erato    07/07/2012    0 recensioni
E’ la prima volta che mi cimento in una fan-fiction sugli X-Men.
Non avendo letto tutte le serie a fumetti, potrebbe esserci qualche incongruenza tra ciò che scrivo e le trame originali. Non tengo conto del film “X-Men, conflitto finale” né di tante morti.
Tenterò di fare il punto della situazione.
La scuola di Xavier ospita Wolverine (Logan), Tempesta (Ororo Munroe), Ciclope(Scott Summers), Rouge, Bobby(uomo Ghiaccio), ho deciso di far rientrare in scena ,dalla parte dei buoni, anche Raven (o Mystica), Kurt Wagner (Nightcrawler), Jean Grey (anche se la odio), Bestia e il dottor Xavier è ancora vivo *.*
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E’ la prima volta che mi cimento in una fan-fiction sugli X-Men.
Non avendo letto tutte le serie a fumetti, potrebbe esserci qualche incongruenza tra ciò che scrivo e le trame originali. Non tengo conto del film “X-Men, conflitto finale” né di tante morti.
 Tenterò di fare il punto della situazione.
La scuola di Xavier ospita Wolverine (Logan), Tempesta (Ororo Munroe), Ciclope(Scott Summers), Rouge, Bobby(uomo Ghiaccio), ho deciso di far rientrare in scena ,dalla parte dei buoni, anche Raven (o Mystica), Kurt Wagner (Nightcrawler), Jean Grey (anche se la odio), Bestia e il dottor Xavier è ancora vivo *.*

 
 
Qualcuno la stava seguendo, ma lei non stava scappando, camminava tranquillamente. Lei sapeva di non dover temere quell’uomo con il casco rosso e lucido come il sangue. Quello strano casco. Ho detto strano? Pura distrazione, d’altronde neanche lei era normale. Mutante? No, no, siete fuori strada. Una ragazza che passa tutto il suo tempo nella ricerca di vecchi libri e antiche storie, tra spartiti rock e chiesa, voi non la definireste un tantino eccentrica?
Lei sapeva di non temere quella figura, perché l’aveva già incontrato giorni prima, all’uscita della Stazione Centrale di New York.
 
La sua giornata era stata idillicamente disastrosa.
Cosa c’è di idilliaco nel disastro?
All’interno della stazione, aveva trovato un vecchio, probabilmente un mezzo disadattato tenendo conto del suo abbigliamento scarno e quasi logoro, del modo severo in cui fissava i passanti.
Il vecchio aveva sistemato su un banchetto traballante alcuni libri, pronti ad una seconda vendita. Tante copertine diverse erano esposte, libri di epoche diverse, dagli anni ’30 ai ’90, in un ordine quasi maniacale dettato dall’argomento.
L’unico tomo veramente degno di cogliere l’attenzione della nostra ragazza, fu un libraccio malconcio a differenza degli altri, stampato dopo la guerra.
L’autore era un tale Ronald Farnel.. Uno sconosciuto insomma.
Lo prese tra le sue mani analizzandolo e attirando uno sguardo meravigliato del vecchio proprietario.
-E’ veramente interessata a quel libro?-
Lei alzò gli occhi mogano screziati d’ambra, porgendogli un sorriso timido ed un semplice cenno della testa.
Lui s’illuminò – Quello era una uomo come mai ne conobbi….-
-Lei lo conosceva!?-
-Abbiamo fatto la guerra insieme, cara. Io ero nato soldato, lui medico.. Leggendo capirai meglio di come potrei spiegartelo io…-
Sentì i suoi occhi da cerbiatto spalancarsi follemente interessata.
Mosse pochi passi verso di lui, porgendogli due banconote da venti dollari che lui rifiutò con lo sguardo, facendole inarcare le sopracciglia.
Le porse una bustina in plastica blu, il più anonima possibile, mentre lei osservava la folla schiava delle lancette dell’orologio e dei treni.
Ringraziò l’uomo, giurandogli con il cuore in mano che sarebbe tornata a trovarlo per chiedergli di più su Ronald
Uscendo dalla stazione si accorse che busta sembrava incredibilmente pesante, notando la presenza di un altro volume accanto al suo.
Era un’agenda.
“Chi l’avrebbe mai detto?” balenò nella sua mente “Da storie con maghi e streghe sono arrivata ai… Percorsi e esperimenti di genetica della Seconda Guerra Mondiale!”
 
Dall’altro capo della strada l’uomo dal casco rosso la osservava attentamente.
 
Iniziò a piovere, dovette prendere una poco raccomandabile scorciatoia per tornare al più presto al suo dormitorio. Era poco più di un anno che era arrivata a New York, quando l’aria nella sua scuola a Roma era diventata irrespirabile.
Il motivo era semplice, cose strane erano successe lì dentro, tra quelle bianche mura. La sua classe sembrava essersi trasformata in un laboratorio della Seconda Guerra Mondiale, probabilmente nazista, pieno di tavoli operatori in metalo e gli atrezzi chirurgici di quell'epoca. Lei l’aveva giudicato come una nuova opera d’arte d’ arte moderna. Ai suoi genitori, i cui padri avevano combatutto contro i nazisti,il giochetto di qualche vandalo.. già, qualche vandalo, non era piaciuto e l’avevano spedita il più lontano possibile.
A Frida non dispiaceva, affatto.
 
Qualcosa si accostò al suo fianco, facendo luccicare quello che lei dichiarò subito come un coltello, puntandoglielo alla gola.
-Ciao ragazzina..- esordì il suo aggressore –Che ne dici di darmi tutto quello che hai? Intendo proprio tutto.. anche quello sotto i vestiti…-
La sua stazza era normale per un uomo caucasico sulla trentina, il fiato che puzzava di marcio e l’odore che emanava in generale altrettanto.
Le sue mani sporche e sudate tentarono di alzarle la gonna della sua divisa scolastica.
-Roba da ricchi….Anche qui sotto sei d’oro?-
 
-Fossi in te non la toccherei..-
Il coltello con una rapidità sovrumana scivolò dalle mani dell’uomo, conficcandosi nell’interno coscia.
Lei si allontanò rapidamente e di abbastanza passi, senza togliere lo sguardo dalla figura che ormai giaceva a terra tra urla di dolore strazianti.
 
Quando trovò il coraggio per sollevare lo sguardo, incontrò gli occhi ghiaccio di un uomo con un casco rosso, non di quelli per andare in moto, un caschetto alternativo, non strano.
Le si avvicinò con calma.
-Per i miei seguaci sono Magneto… tu mi temi?-
Le tremarono le labbra e negò.
-Ho tanti nomi.. ma per te sono Max Eisenhardt..-
 
 
Era iniziata così la loro strana amicizia e da quel giorno Max non la perse d’occhio, lei lo sapeva.
Le aveva dato piccoli incarichi di cortesia.
Voleva semplicemente farsela amica per una missione superiore.
Irrompere nell’Accademia di Charles Xavier.
 

 

Erato's Corner.
Devo preparare una bara, vero?
   
 
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