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Autore: SilviaMCR    07/07/2012    2 recensioni
Due ragazzi, tanto vicini quanto lontani.
E' da tanto che aspettano questo momento, è da tanto che non vedono l'ora di incontrarsi, faccia a faccia.
Perchè si, sembra si conoscano da una vita, ma il loro rapporto si basa su un pc, niente di reale, solo virtuale. Ma ormai la loro relazione non può continuare a essere così, devono incontrarsi come ogni coppia ha il diritto di fare. Cosa sarà successo fra quei due adolescenti così innamorati? Si saranno comportati come normali amici oppure hanno dato dimostrazione l'uno all'altro del sentimento provato?
Un ringraziamento speciale al mio ragazzo, che mi ha aiutato a scrivere questo capitolo :D
-questa è la prima OS che scrivo, non uccidetemi in anticipo per gli eventuali errori D:-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata con l’Amore della Mia Vita *_*



Sabato mattina.
Sole caldissimo già di primo mattino, si suda parecchio. Abbiamo appena finito di caricare l’auto. Si parte!
Destinazione: Parma.
Il rumore della macchina che cammina. Corre spedita sull’autostrada.
Il cd dei Guns n’ Roses copre il silenzio tombale dentro la vettura. C’è chi guarda il finestrino, chi gioca, chi è agitato.
Penso di essere l’unica così in tensione. Sarà la voglia di vederlo.
Messaggio con lui, anche se a momenti lo vedrò. Per la prima volta.
Anche lui è emozionato quanto me, me lo continua a dire ad ogni chilometro che passa. Ci sentiamo sempre meno distanti.
Lui arriva prima di me, una mezzoretta circa di anticipo. Entrambi non stiamo più nella pelle.
Dopo nove mesi di lunga attesa sperando che questo giorno avvenga, dopo nove mesi di tanta sofferenza per la distanza che in tutto questo tempo ci ha sempre tenuti lontani, il momento sta arrivando.
Arriviamo all’uscita di Parma, mio padre paga al casello. Usciamo. Ormai è questione di metri. Il mio cuore si agita.
Una chiamata.
-Amore ti aspettiamo subito dopo l’uscita siamo al primo benzinaio, ci vediamo lì!-
Vedo l’IP davanti a me.
Lo cerco fra i marciapiedi, fra le centinaia di macchine che erano nel parcheggio. Lo trovo.
Alto, pantaloncini di jeans, camicia bianca e quel sorriso che dopo 9 fottutissimi mesi riesco a vedere con i miei occhi.Stravedo per lui.
E so che questa sensazione è reciproca. Anche il mio ragazzo stravede per me. Lui e i suoi vedono la nostra macchina vagare per il parcheggio. Non riusciamo a trovare un posto dove posteggiarla. Manuel sta sorridendo sicuramente, non vede l’ora che scenda da quest’auto per poter venire in contro a me.
Ed è così, da quando l’ho visto, non gli ho più tolto gli occhi di dosso.
Lo guardo, incredula che possa veramente farlo senza un computer. Gli occhi iniziano a luccicare.
La macchina si blocca.
“…Chissà da quanto tempo è che mi aspetta…”
Mia madre mi apre la portiera, scendo senza prendere la borsa.
“Sti cazzi della borsa” ho pensato.
Gli corro incontro e lui corre incontro a me. Apre le sue braccia. Sono accolta da un abbraccio che è mancato per tanto, troppo tempo. Vengo stretta così forte, quasi mi stritola. Non ci siamo più lasciati.
Mi aveva avvisato che non mi avrebbe lasciato facilmente. In effetti così è stato!
Nel mentre di quel gesto così affettuoso, mi sussurra all’orecchio di fare qualche passo indietro, per poi dirmi:
-Non ci credo, Ti Amo.-
Mi scappa un bacio, ma sulla sua guancia. Purtroppo niente di più per adesso.
 
-Ci siamo anche noi!!!-
I nostri, ci siamo proprio scordati della loro esistenza.
Facciamo il giro di baci e abbracci, i primi ma comunque così sinceri, prima non potevamo.
Rivado tra le sue braccia, mi fa sentire protetta. Non se l’aspetta e lo sto facendo cadere. Sento che lui è emozionato quanto me.
 –Non mi sento più le gambe Amore mi devi portare in braccio fino in macchina!- sì sono convinta, è emozionato quanto me.
-Nora, Silvia può venire in macchina con noi?-
Propone la madre del mio ragazzo, accetterà mia mamma?!
-Ma si perché no? Vai pure!-
Faccio per aprire la portiera, ma il mio Amore mi precede. Me la apre e mi fa cenno di salire. Che gentiluomo!
Entro nella macchina, mi segue a ruota e chiude.
Da quando l’ho visto, tremo come una fottutissima foglia. Perché?!
-Smettila di tremare! Non mi sembra faccia freddo!- mi dice Manuel. È preoccupato, si nota così tanto?
-Non ci riesco!-
Dopo fortunatamente, un po’ mi calmo.
I suoi genitori non ci vedono, sono impegnati a cercare il centro di Parma.

Parliamo, ma non troppo. Siamo così terribilmente tirati, e forse anche un po’ imbarazzati; dopotutto è la prima volta dopo nove mesi a chattate che ci vediamo dal vivo. Non abbiamo mai avuto contatti fisici.
C’è solo un gioco di sguardi…
Lui mi sorride e io gli sorrido… Continuiamo così per un po’.
Cambia atteggiamento di colpo.
-Questa è per te…-
Mi porge una lettera, quella stramaledetta lettera che ha scritto sei mesi fa.

-Te la darò quando ci vedremo Piccola.- mi aveva detto. Così è stato.

Non ho esitato, appena capito che era quella lettera l’ho afferrata di botto, quasi strappandogliela dalle mani.
La leggo, parola dopo parola. Stupenda.
Ho gli occhi lucidi, lo ammetto.
In macchina, consapevole che i suoi potrebbero vederci, mi lancio su di lui abbracciandolo.
Non dico niente. Mi stringe forte, forse anche lui ha gli occhi lucidi.
Non sembra ma è sensibile. Lo adoro.
Gli do un bacio sul collo, continuo con i baci fino a salire sulla guancia.
Mi avvicino, con cautela. È il mio primo bacio serio, voglio che sia perlomeno decente.
Gli bacio una parte della bocca, mi blocco.
Mi guarda negli occhi, il suo bellissimo sguardo mi attrae. Gli metto le mani sul suo viso e lui sulle mie spalle. Ora sul collo. Sta salendo al viso.
Siamo vicini, vicinissimi. Continuiamo ad avvicinarci, faccia a faccia.
La mia fronte sulla sua, ho un sorriso così pieno di gioia.
D’impulso viene incontro alle mie labbra, il bacio.
Mi sento completa, libera, felice… sua.
Apriamo gli occhi, ci guardiamo. Un sorriso ci prende, subito accompagnato da altri baci, tantissimi baci, molto più appassionati. Baci intensi.
Riapro gli occhi, immediatamente entro nei suoi.
Guardo il suo viso, non ho mai visto niente di così bello.
Rimango tra le sue braccia, nonostante il caldo cocente di quel giorno di giugno.
Sentirei comunque caldo, se c’è lui con me. Mi riscalda il cuore.
-Ci avranno visto i tuoi Amore?-
-Spero tanto di no!-
Sono preoccupata, chissà cosa avrebbero pensato.
Ne sarebbero stati felici, ma è troppo imbarazzante per noi due.
Mi volto, dietro c’è la macchina dei miei genitori, avranno guardato la scena? Per fortuna sembra che non ci abbiano degnati di uno sguardo, ma non ne possiamo essere sicuri. D’altronde, sia io che lui tenevamo gli occhi chiusi.
Siamo arrivati. Scendiamo.
I miei ci raggiungono, io mi allontano, diretta nella mia macchina, a prendere la borsa.
Chiudo la portiera e mi guardo nel finestrino.
“Cazzo che capelli di merda!”
Uso il pettine che ho nella borsa per sistemarli un pochino, poi ritorno da Manu.
Mi fermo vicino a lui. I nostri parlano per decidere dove andare.
Finalmente si mettono d’accordo. Li facciamo passare davanti, stiamo dietro cercando di farci vedere il meno possibile, per cercare di stare soli. Missione fallita.
Perché le mamme devono essere così ficcanaso?! Si voltano troppo per i miei gusti.
Cerchiamo di tenerci per mano, ma non riusciamo. Troppo timidi per dimostrare ai nostri genitori il nostro amore.
Ho una grande voglia di baciarlo ancora…
Continuiamo a camminare, ogni tanto ci appostiamo, lontani dagli sguardi dei nostri. Appena si allontanano un po’, via in un’entrata di un negozio o nella via laterale.
Baci, baci, baci.
Sul collo, sulla guancia, sulle labbra.
Amo baciarlo, amo sentire le sue labbra che toccano le mie.
Non solo a stampo, ci piace esagerare benché siano i nostri primi baci. Siamo felicissimi.
”è anche bravo”…
Non riusciamo però a darci baci che durino, dobbiamo stare attenti a non essere scoperti.
Ci riusciamo almeno, l’ho pensato. Troviamo un bar e mio padre propone di bere qualche aperitivo.
-Manu rimaniamo fuori?- gli chiedo.
-Certo! Aspe, fammi andà in bagno che mi sto pisciando addosso!- sempre così delicato l’Amore Mio, con quei suoi termini così dolci, e con quel suo vizio di dire andà anziché andare. Lo amo lo stesso!
avrei voluto accompagnarlo in bagno…
Esce dal bagno e poi dal bar.
Ci spostiamo poco più lontani da dove i nostri stanno pagando, sono tutti dentro.
Ne approfittiamo.
-Un altro ancora tanto non ci vedono!- gli dico convinta.
-Sì dai!-
Mi avvicino subito alle sue labbra e lui fa altrettanto. Giusto il tempo di un bacio a stampo, quando mi allontano di botto. Ho un’espressione sconvolta O.O
-Amore cos’è successo?- mi chiede preoccupato. Sono così espressiva?!
-Mio fratello! Ci ha visti!-
 
 

***

 
 
Mi guarda preoccupato, non ha tutti i torti.
Ogni tanto uno dei due apre gli occhi per assicurarsi che nessuno ci guardi. Ora che ci possiamo vedere, non c’è la calma nemmeno per scambiarsi qualche gesto d’affetto! Sembra essercene sempre una!
Per fortuna l’ho visto in tempo. Spero veramente che non ci abbia guardato.
Mio fratello mi fissa con una faccia quasi spaventata, l’ho traumatizzato?
Mi avvicino a lui, il mio amore mi segue, mi abbasso per guardarlo faccia a faccia, è pur sempre un bambino di 7 anni.
-Ehi Paolo perché hai quella faccia? Cosa hai visto?-
-N-niente…-
-Sicuro?-
-Si…-
Scappa via da mamma e papà.
Mi giro verso il mio ragazzo. Con uno sguardo mi fa capire quello che pensa ed è quello che penso pure io:
-Merda ci ha visto Amore. Vagli a dire che non deve dirlo ai nostri se no sono cazzi!- mi dice agitato. Sembra che si sia spaventato un po’. Entrambi preferiremmo che i nostri per ora non sappiano molto, siamo insieme da mezz’oretta scarsa dopotutto!
Cerco di tranquillizzarlo:
-Tranquillo conoscendolo adesso rimane paralizzato e non dice niente a nessuno, ci parlerò dopo.-
-Va bene.-
Dopo la sosta al bar camminiamo.
Sempre dietro a tutti, sempre cercando di appartarci per qualche bacio, mamme permettendo. Cerchiamo di camminare con il suo braccio poggiato sulle mie spalle e io con il mio sul suo fianco. Ci accorgiamo però che non è molto “prudente” passeggiare così, troppo scomodo per essere sicuri di non essere visti.
Torniamo a tenerci la mano, e quando qualcuno che non dovrebbe si gira, nascondiamo dietro la mia o la sua schiena le nostre mani unite.
E’ ora di pranzo, abbiamo fame. I nostri vanno in cerca di una pizzeria, tutte chiuse.
-Va a finì che annamo ar mc voi vede?- dice sarcastico mio padre.

-Fantastico Amore, le nostre mamme vanno d’accordissimo!- mi dice in modo scherzoso.
-Fin troppo in sintonia, staranno parlottando su di noi ci credi?-
-Bè ovvio!-
Sono entrate in un negozio di scarpe, adesso chi le tira fuori! Hanno trovato un punto in comune. –come se non ne avessero altri-
-Amore vem a tirarle fuori va!-
Seguo il mio ragazzo e con fatica le portiamo fuori.
Lui prende per mano sua madre, io faccio altrettanto con la mia, e senza risposta le trasciniamo fuori.
I nostri continuano a cercare un posto dove mangiare. Alla fine trovano.
…Il pensiero che ci abbia visti mi tormenta ancora… E forse tormenta anche lui…
Entriamo, sempre per ultimi. L’entrata non è larga, ci si passa uno alla volta. Il mio ragazzo mi fa passare avanti, vado lusingata e sento da dietro che mi tiene per i fianchi. Mi viene un brivido improvviso. Mi piacciono questi suoi piccoli gesti.
Un sorriso invade la mia faccia, involontariamente poso le mie mani sulle sue e mi giro. Lo guardo, e ogni volta ho lo stesso pensiero.
“E’ così fottutamente bello”
Andiamo a sederci, mi fa segno come prima, di passare davanti a lui. Quant’è dolce.
Siamo vicini, ma non troppo. I nostri sono con noi purtroppo quindi gesti carini ridotti.
“Un tavolo per due no?!”
Passa una cameriera per prendere le ordinazioni. Tutte pizze eccetto io, mi distinguo sempre. Una bistecca.
-Silvia, non dovevi richiamare Aurora che aveva bisogno di te?- mia mamma interrompe il nostro gioco di sguardi. È sempre fuori luogo!
-Sì hai ragione! Ma qui il cellulare non prende… Vado fuori! Manu… Tu se vuoi vieni non ti costringo fa’ come vuoi!-
-Vengo!- non ci pensa due volte!
Usciamo dal ristorante e ci affianchiamo alla porta. Ci siamo capiti con lo sguardo di quello che volevamo fare.
-Aspetta dai fammela chiamare prima…-
-Che palle muoviti a chiamare il vitellino va!- sempre simpatico il mio ragazzo!
-…. Ok ciao!-
chiudo il telefono finalmente, ho parlato con la madre, una di poche parole, pochissime direi.
 –Dovrò richiamarla.-
-Ma che m’interessa dai Amore voglio subito un bacio!-
Ci diamo un altro bacio passionale, bello, sincero e soprattutto da innamorati. Però sento che nessuno dei due è tranquillo, entrambi abbiamo paura che uno dei nostri genitori all’improvviso venga fuori.
…Sarebbe una situazione abbastanza imbarazzante…
Ad un certo punto mi viene in mente un’idea:
-Amore andiamo su quelle scale e ci appoggiamo al muretto!-
-Sì dai almeno lì sperem di poterci baciare con un po’ di calma.-
Ho sempre saputo di essere un genio!
Saliamo sulle scale e ci giriamo, così siamo sicuri che non ci vedranno. Forse questi sono stati i baci più tranquilli e sereni.
-Ancora uno.- non mi accontento li desidero troppo!
-E dai Piccola torniamo se no poi sì che salgono…-
Ha ragione pure lui purtroppo.
Torniamo dentro e, un po’ parlando, un po’ facendogli vedere le foto del mio cellulare e sfottere qualche mia amica, arriva da mangiare!
Parliamo tutti insieme del più e del meno.
Sembra che a mio padre piaccia parlare con Manuel e suo padre, e mia mamma vada pienamente d’accordo con la sua. Meglio di così!
-Ah mamma mi sono scordata di dirtelo!!! Dopo devo richiamare Aurora appena finiamo di mangiare perché adesso non c’era!-
-La solita smemorata!-
Non smetterò mai di amare la sua fottuta simpatia.


Di botto il silenzio.
Manu e io ridiamo, ci blocchiamo di colpo per l’improvviso senso di essere osservati.
Alzo lo sguardo, è proprio così.
I nostri ci guardano, con un sorriso così strano…
Cerco di rompere il vuoto, e anche lui ci prova:
-Perché abbiamo la sensazione di essere osservati?!- chiede Manuel in modo ironico.
-Non ho fatto niente io! Perché ci guardate?-
Scappa qualche risatina.
Guardo meglio.
…inizio a capire…
Mio fratello è vicino a mia madre, ha il viso rosso e sembra nella più totale timidezza.
Lo folgoro con lo sguardo.
Mi giro con lo sguardo e Manuel mi fa cenno di aver capito, ma glielo voglio dire lo stesso.
Mi avvicino all’orecchio del mio ragazzo, sussurro.
-Mi sa che gliel’ha detto…-
-Immaginavo Amore…- mi risponde lui nell’orecchio.
Subito mi volto verso mio fratello. Gli parlo ad alta voce, decisa e senza alcun timore di essere ascoltata.
-PAOLO DOPO DOBBIAMO PARLARE, MI DEVI MOLTE SPIEGAZIONI.-
-Che devo dirti?-
-Lo sai Paolo cosa devi dirle!- si intromette Manuel.
Arrossisce a vista d’occhio. Scappa in bagno.
…Nei nostri il sorriso cresce ancora di più… E sia a me che a lui da fastidio quel sorrisetto…
Ma non dicono niente, bè meglio per noi due che sia così. Entrambi però siamo “spaventati” di quello che potrebbero chiederci dopo.
Proseguiamo a parlare del più o del meno come prima, come se adesso non fosse successo niente.
Di li a poco arriva a tutti la pizza. Ognuno se la taglia e mangia.
Come ovvio che sia mi distinguo, taglio la bistecca che sembro un’handicappata, fa niente SONO così.
Vedo Manuel sorridere mentre combatto con la carne, il solito simpaticone. So che lo fa per scherzare in modo affettuoso! E lo amo comunque.
Tutti finiscono la pizza, eccetto io e il mio lui. Lascio metà della metà della bistecca e lui la metà della pizza, alquanto strano da parte di entrambi, visto che amiamo mangiare!
-Ma no Silvia finiscila se no non ti faccio più vedere Manuel!- dice scherzando la madre di lui. Sembra che anche lei ami scherzare, capisco ora da chi ha preso il mio Amore! Mi sento lo stomaco chiuso, improvvisamente non ho più fame. Anche Manu non è da meno.
-Mamma posso andare a chiamare Aurora? Tanto tempo che pagate uscite anche voi no?-
-Ok vai.-
-Manu vieni con me!-
Nemmeno mi risponde, si alza e mi segue. Che dovevo aspettarmi!
Appena usciti dalla pizzeria ci fermiamo.
Ci guardiamo negli occhi. Ci sorridiamo ancora.
Si avvicina per darmi un bacio, lo blocco un po’ triste.
-E’ meglio se saliamo le scale, se escono ci beccano subito, almeno così ci mettono un po’.-
-Si forse è meglio.-
Andiamo su, dove siamo stati prima. Non serve parlare, preferisco agire.
Lo bacio. Una, due, tre, tantissime volte. Non mi stancherò mai di lui e lui non si stancherà mai di me. Ci baceremmo all’infinito.
Questa volta si stacca lui.
-Ci facciamo qualche foto? Sai per ricordare il momento…-
-Certo! La metterò come sfondo!-
Prende il cellulare dalla tasca, mette la fotocamera. Si avvicina, percepisco una certa agitazione da parte sua.
-Bè ecco, adesso vieni così scatto…-
Non me lo faccio certo ripetere! Mi avvicino e lo bacio. Mi lascia per guardare la foto.
-Ma che cazzo non l’ha fatta!!!-
Ci riproviamo ma niente, il suo cellulare è handicappato oppure si è emozionato davanti alla nostra bravura!
-Ahahah dai Amore la faccio con il mio.-
Prendo io il cellulare, cerco di tenerlo ben saldo, ma non ci riesco, tremo ancora non è possibile!
-Amore ci pensi tu a fare le foto?-
-Va bene.-
Afferra il mio cellulare. Ci baciamo e scatta un paio di foto. Dopo le guardiamo.
Minchia tutte storte!!! “Che inquadratura Amore!” ho pensato.
Ma alla fine, io avrei fatto di meglio? Non penso, quindi va benissimo così. E poi insomma, ci è piaciuto soprattutto metterci in posa!!
Ci lasciamo a qualche altro bacio, mi sto affezionando alle sue labbra. Nessuno dei due aveva mai provato questa fantastica sensazione prima d’ora, forse perché nessuno dei due si era mai innamorato prima.
…non voglio lasciarle…
Non volendo mi allontano da lui, mi affaccio sotto. Dobbiamo sempre stare attenti purtroppo.
-Amore ci sono i nostri ci stanno cercando, scendiamo…-
-Se proprio dobbiamo..-
Inizia a prendere le scale un po’ malinconico, lo richiamo.
-Dai aspetta ancora uno!!!-
Lui si affaccia sotto, ancora non ci hanno visti!
Risale veloce i due gradini, lo prendo per le mani e lo spingo verso di me e subito un bacio, a stampo.
Mi prende per mano e andiamo dai nostri.
Mi lascia appena loro si accorgono di noi.
-Ma che stavate facendo lassù?-
-Ma niente mamma! Sai sotto non prendeva il cellulare, dovevo vedere se Aurora mi aveva chiamata ma niente.-
… Riecco il loro sorrisetto malizioso … Quanto vorremmo che sparisse …
 
 
 

***




 
Prendo il mio Amore per la mano come una principessa e l’aiuto a scendere. È così bella ed ogni volta che mi sorride impazzisco!
I nostri, ancora quel sorriso, non li sopporto! In fondo hanno ragione, però basta metterci in imbarazzo!
Riprendiamo a camminare e loro decidono di ripassare dove prima all’andata c’erano delle bancarelle. Sia io che lei saremmo felici se i nostri si mettessero a girare e a curiosare in quel mercatino, vorrebbe dire che ci sarebbe più tempo per stare uniti, perché ormai purtroppo abbiamo capito che non ci rimane ancora molto tempo per stare insieme.
Per ora non vogliamo pensarci, farà male dopo, ne siamo più che consapevoli, ma vogliamo concentrarci su ogni singolo secondo che possiamo passare ancora con l’altro!
Facciamo come prima, ci mettiamo in fondo a tutti e camminiamo mano nella mano ed ovviamente appena si allontanano un po’, imboscata da qualche parte per scambiarci i nostri fantastici baci!
Mi ha sempre dimostrato di tenerci a me, ma dimostrarlo a fatti è tutta un’altra cosa. È lei che spesso e volentieri mi afferra per la mano e si avvicina alle mie labbra. Forse lo fa quasi istintivamente, è così dolce quando mi prende la mano e chiude gli occhi pronta per un bacio. Semplicemente la amo.
Per nostra sfortuna, le bancarelle hanno smontato non ce n’è più traccia, però facciamo lo stesso un giretto qua e là per Parma, anche se lentamente ci stiamo avvicinando alle macchine, a quel fottuto parcheggio che porrà fine a questa fantastica giornata.
Non voglio farmi vedere da lei già da adesso preoccupato e triste, in fondo stiamo ancora camminando! E chissà, forse anche lei si sta trattenendo. Devo farmi forza per non darlo a vedere, è per il mio ma soprattutto il suo bene.
I nostri si fermano di fronte a delle macchinette che distribuiscono bevande e merendine.
-Fa caldo, hai soldi per una bottiglia d’acqua?- chiede mia mamma a mio padre.
I genitori di lei non fanno da meno ed entrano in questo “stanzino” dove ci sono queste macchinette.
Io e lei ci guardiamo: adoro quando la guardo e riusciamo a capirci con uno sguardo.
-Noi vi aspettiamo fuori nè Silvia?-
-Sì!-
Entrano tutti.
-Amore guarda lì prima di entrare in un negozio c’è una rientranza. Andiamo lì dai, e speriamo che nessuno ci veda!-
-Perfetto Cucciolo!-
Ci imboschiamo lì dentro, sembra sia il posto giusto! Tranquillo e lontano dagli occhi indiscreti.
Le prendo entrambi le mani e gliele alzo:
-Amore io Ti Amo!- le dico chiaramente, come ho sempre desiderato.
-Anche io!-
-Ven chi!-
E subito ecco un altro dei nostri fantastici, unici e irripetibili baci.
Com’è passionale! Avrei voluto che durasse in eterno, ma purtroppo solo qualche secondo, non di più. Come sempre uno dei due si stacca per controllare che non arrivi nessuno dei nostri. Ci saremmo scambiati una decina di baci repentini ma appassionati, però insomma, meglio di niente!
-Dai ancora l’ultimo non ci sono Amore!-
Ed eccoci lì che come dei deficienti sbattiamo i denti per la fretta di baciarci! Siamo proprio scemi, a volte mi sorprendo di noi due!
-Ahi Amoreeee!- se non fosse stato così forte non mi sarei fermato e non gliel’avrei detto!
-Ahahah Amore pure io mi sono fatta male!-
Guardo se è uscito qualcuno, ma fortunatamente ancora no.
-Ok diamocelo bene questo!-
Spero non sia l’ultimo che ci daremo dato che i nostri sono usciti.
Continuiamo a camminare e il caldo ci mette a dura prova, è diventato insopportabile!
Passiamo davanti ad un hotel:
-Piccola è un quattro stelle, se rimaniamo qui anziché tornarcene a casa?-
-Ma magari Amore non ci penserei su due volte!-
Ci sediamo su un muretto. E a me viene in mente un’idea per stuzzicare un po’ la mia Piccola:
-Amore io ti ho detto che quando ci saremmo visti, ti avrei fatto una cosa ricordi?-
-Sì, ma cosa?-
-Questo!-
Inizio a farle il solletico, so che non lo sopporta. Lei contrattacca e fa pure a me altrettanto. Sa che lo soffro, e pure parecchio!
Poi ci abbracciamo e nell’orecchio mi dice:
-Senti Amore, io ti faccio il solletico tu scappi e ci mettiamo lì in fondo a baciarci che ne dici?-
-Amore… Ma sei un genio!-
-Lo so Cucciolo mio, lo so!-
Detto, fatto. Inizio a correre e lei mi segue, mi sento un bambino! O forse lo siamo entrambi?
Ci fermiamo subito, ci abbracciamo ed ecco un altro bacio.
-Merda Amore da qui ci vedono sicuramente! Ci avranno visti!-
-E pazienza allora! Me ne dai un altro?- sembra non importargliene molto. In fondo ha ragione questa è la nostra unica occasione per darci dei veri e propri baci! Quelli dati allo schermo del pc sono tutt’altra cosa a nostro sfavore…
-Con molto piacere!- e come potrei rifiutare?!
Noi però ci vogliamo provare lo stesso a non dare l’idea che non ci siamo baciati, infatti torniamo da loro correndo.
Solo ora realizzo che purtroppo è questione di minuti, di pochissimi minuti, e tutto questo finirà e chissà quando potrò rivederla!
…Mi mancherà tutto di lei…
Allora decido di sbattermene altamente di quello che i nostri potrebbero pensare se ci vedessero, e la prendo per la mano, me la tengo stretta per convincermi che non ci lasceremo.
Camminiamo mano nella mano e continuiamo a guardarci e a sorriderci, amo il suo sorriso, come lei!
Mamma e papà di entrambi ordinatamente si girano ogni due secondi, sorridono vedendoci per mano, ma non mi interessa.
Eccolo lì davanti a noi, quell’orribile posto che si chiama parcheggio, nel quale ci sono le nostre macchine. La mia espressione inizia a cambiare e anche la sua non sembra da meno: il nostro sorriso inizia ad essere alternato a sguardi di tristezza.
Non voglio però, anzi non devo avere gli occhi lucidi, non almeno davanti a lei, che ora ha bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di lei. Ci completiamo, ormai lei ha una parte di me, la parte che mi rende felice, innamorato e spensierato. Non voglio lasciarla andare. Però so che devo.
 I nostri vanno a pagare il parcheggio. Noi ne approfittiamo dei nostri ultimi baci. Usciamo fuori, ci mettiamo all’angolo.
La bacio, la bacio e la bacio di nuovo, in modo molto più passionale di prima, più intenso, perché so che probabilmente questi saranno gli ultimi baci che potremo darci. Ci diamo meno baci ma più lunghi, riesco a sentire anche nei suoi baci che è triste.
Lei fa altrettanto con me. È così dolce, la amo da impazzire!
-Ehi venite dentro che abbiamo pagato!-
Tiro un sospiro d’angoscia.
-Dai sta’ tranquillo Amore!- cerca di tranquillizzarmi, che carina.
Entriamo. Vedo quelle stramaledette macchine, quelle che ci separeranno, ma che contemporaneamente sono riuscite a farci vedere.
I motori si accendono.
Credo di avere gli occhi lucidi.
Me l’abbraccio e me la stringo forte a me. Sospira durante il nostro lungo segno d’affetto.
-Amore io ti amo, ti amo, ti amo non voglio lasciarti andare! Sei la mia vita!- non ce la faccio a lasciarla andare, mi sento avvolto dalla tristezza e sento che solo il tempo può farmela svanire.
-Non fare così, anche io ti amo ma per ora non possiamo cambiare le cose! Fatti abbracciare più forte!- sospira ancora, forse singhiozza? Non posso vederla così, mi distrugge.
L’unica cosa che ora vogliamo e che i nostri non ci chiamino. Sembra che capiscano, e ci lasciano lì per un po’.
Noi rimaniamo abbracciati, lì, in mezzo alla strada del parcheggio. Non ci interessa che qualcuno potrebbe investirci da un momento all’altro, vogliamo solo rimanere abbracciati come una vera coppia può fare.
Siamo una vera coppia, innamoratissima, ma siamo distanti, è questo quello che ci blocca.
-Silvia puoi venire in macchina con noi, se vuoi, così state ancora un po’ insieme fino a quando non dobbiamo prendere l’autostrada.- mia madre, è una grande!!!
-Oddio si grazieeeee!!!- la mia Piccola come ovvio che sia non rifiuta.
Corre verso la mia macchina e ci si fionda dentro, accenno un sorriso e la seguo.
 
 
                                                                     ***
 
 
In macchina una depressione ci prende ad entrambi. Come si dice, in amore si condivide tutto, quindi anche la tristezza invade sia me che lui.
E’ stato bellissimo passare queste poche ore con il mio Amore, adesso però dovremo passare il periodo più brutto della giornata. Non voglio lasciarlo…
Fisso le mie scarpe, non riesco a guardarlo in faccia.
In realtà non è così, lo fisserei per delle ore senza togliergli gli occhi di dosso, lo trovo bellissimo. Semplicemente non voglio farmi vedere con lo sguardo triste che mi ritrovo dalla persona che amo. So che gli farebbe male ancora di più vedermi così. E so anche che è inevitabile che soffra, almeno spero di non farlo star male troppo. Non me lo perdonerei mai.
Prendo decisione, mi volto verso di lui.
E’ girato, guarda il finestrino. Anche lui è nelle mie stesse condizioni.
Non riesco a vederlo così, capisco perfettamente il vuoto che ha dentro in questo momento. Quel vuoto che sembra ti risucchi l’anima.
Con la mia mano gli prendo il viso e lo faccio voltare verso di me.
Cerco di sorridergli come meglio posso fare, devo mostrarmi forte davanti a lui.
Mi avvicino al suo volto, gli sussurro all’orecchio:
-Amore non fare così, dai!- glielo dico con una voce rassicurante, dolce, flebile.
Lo abbraccio, lo stringo più forte che posso.
Forse riesce a sentirmi sospirare, non riesco a tenermi troppo le mie sensazione dentro, qualcosa esce. Spero si noti il meno possibile.
Mi prende la mano. Non la molla più e continua ad accarezzarmela.
-La prossima volta mi metti tu lo smalto?- cerco di sdrammatizzare.
-Ahahah va bene ma ti avviso che non sono bravo!-
Mi sposta i capelli tutti da un lato e lascia una spalla libera. Appoggia la sua testa sopra. Che carino!
Poi, ancora come ho fatto prima quando sono stata qui dentro per la prima volta, gli bacio il collo e la guancia. Non vedo un sorriso da parte sua, nemmeno ricambia il mio gesto, mi fa male vederlo così.
Continuo con i baci e mi avvicino alle sue labbra, mi mancheranno anche loro.
Appena le sfioro, un abbozzo di sorriso corona il suo volto.
Mi da un bacio lui, poi subito la smette. Cerco di fargli dimenticare questo momento:
-Amore su non pensarci! Io ti amo… Ti amo, ti amo!- gli sussurro.
Gli do un bacio, a stampo. Apro gli occhi, è così fottutamente bello anche quando è triste. Solo dopo molte prediche inizia a ricambiare i miei baci. Incomincia quasi controvoglia, ma poi si lascia andare e mi bacia come solo lui sa fare. Col suo fare così passionale, lo sento un tutt’uno con me.
Ci baciamo con la probabilità che i suoi ci vedano, che i miei ci vedano, sono dietro di noi e ci potrebbero guardare. Ma questa volta è diverso.
Ne io, ne lui alzeremo la testa per controllare, questa volta non abbiamo più niente da temere.
Continuiamo così, con l’indifferenza totale.
I suoi baci, li adoro. Sono segni d’affetto che sono mancati per così tanto tempo. Lo bacio, non la smetto più.
Sento il disperato bisogno di toccare le sue labbra con le mie.
Sono quasi poggiata su di lui, siamo più vicini che mai. Le sue mani mi prendono i fianchi, ogni volta che mi tocca sento un brivido veloce prendermi per tutto il corpo, mi piace. Mi fa sentire la sua ragazza, e lo sono.
Il momento è quasi arrivato, nessuno dei due vuole che questi attimi vadano a rimanere solo un ricordo.
Ci baciamo ancora, ancora e ancora…
La macchina rallenta, il nostro ultimo bacio.
Non trovo la forza di allontanarmi da lui, rimango li dove sono.
…La mia fronte sulla sua
Lo guardo negli occhi, i suoi bellissimi occhi nocciola mi fissano, con un po’ di quella malinconia che quasi sicuramente hanno anche i miei.
Non proferiamo parola, semplicemente ci guardiamo.
Ancora assaporo le sue labbra, baci a stampo, lievi.
Ha gli occhi lucidissimi ormai non riesce più a nascondermelo, si vede chiaramente che sta per piangere.
Le sue mani salgono, mi prende il viso come all’andata. Mi fa ancora il suo sorriso fantastico nonostante il suo stato d’animo. Prende un po’ di fiato e inizia a parlarmi:
-Amore non fare così! Vedrai che ci rivedremo presto! Te lo prometto, ci rivedremo presto Amore perché io Ti Amo! Non scordartelo mai!-
Gli sorrido, l’unica cosa che mi viene da fare in quel momento così pieno di malinconia.
Probabilmente anch’io con gli occhi lucidi, gli rispondo:
-Non me lo dimenticherò! E me l’hai promesso!-
-Non ti deluderò!-
E la macchina si ferma completamente.
 
 
Il nostro ultimo bacio.
Lascio le sue labbra lentamente, come se il tempo andasse a fermarsi.
Apre la portiera della macchina, esce e lo seguo.
Ci avviciniamo ai nostri che si salutano, siamo ancora vicini ma sempre troppo distanti per i nostri gusti.
Lo scambio di saluti, è veramente la fine.
-Dai Amore salutiamo prima i nostri, così poi rimaniamo solo noi due.-
-Sì…-
Saluto sua mamma e suo padre, sembrano anche loro un po’ dispiaciuti come i miei. Sicuramente non lo sono come lo siamo noi due.
Anche lui saluta i miei. Ha gli occhi stralucidi pure davanti ai miei genitori. Non ce la faccio più a vederlo così.
Entrano tutti in macchina, io e lui ci salutiamo per ultimi.
Si nota perfettamente, ha gli occhi lucidi.
E ancora mi prende per i fianchi, i nostri corpi si toccano.
Mi guarda con quella faccia che ho sempre adorato vedere e mi dice sussurando:
-Non ti scordare la mia promessa, ci vediamo presto Amore Mio!-
-Non mi dimenticherò, credimi… Ci diamo un ultimo bacio?- si, sono pazza.
-Davanti ai nostri?!-
-Ormai che abbiamo da perdere? Si vede che non siamo amici…-
-Si hai ragione.- ma no che ho ragione?!
-Allora al mio tre… uno… due… tre!-
Ecco il bacio. Veloce, quasi imbarazzato.
Vedo il padre di Manu che sorride, bè forse non aspettava altro. E lui vede mia mamma, chissà che faccia avrà fatto!
Stavamo per staccarci l’uno dall’altro ma lo riprendo con la forza dalle mani e gliene do un altro. “Silvia basta!!! Sai che starei qui fino all’infinito ma non si può!” e purtroppo me ne devo convincere, il momento è arrivato.
Molto lentamente i nostri visi si allontanano, le sue mani cadono sulle mie braccia e le sfiorano fino ad arrivare al mio braccialetto. Ci lasciamo, con un sorriso amaro, ma pur sempre un sorriso.
Si volta.
Si sta allontanando sempre di più.
Sta per entrare nella macchina ma prima sua mamma gli da un bacio sulla guancia. Si rigira verso di me e mi risaluta. Ha una lacrima che sta scendendo sul viso. È entrato in auto. Mi giro pure io e rientro.
Lo guardo sorridendo, sarà l’ultima volta che guarderà il mio volto, meglio farglielo vedere felice, spensierato e soprattutto senza dare troppo all’occhio quella nostalgia che mi sta assalendo.
Il solo pensiero di averlo avuto qui vicino a me fino a pochi attimi fa mi fa rattristire, chissà quando potrò riaverlo tutto per me.
Già mi manca tutto di lui, ho ancora la sensazione che le sue labbra siano sullemie, quella fantastica e unica sensazione che non so quando riproverò. Chiudo la portiera, mi rannicchio nell’angolo e guardo la sua macchina. Guardo il suosorriso forzato.
Ho i vetri oscurati, non può vedermi.
“Guarda il tuo ragazzo perché non si sa quando lo rivedrai”
Al pensiero di queste parole finalmente le lacrime mi rigano le guance, lacrime che ho tenuto nascoste fino a poco fa, solo per cercare di farlo stare meglio. Per cercare di non fargli del male più di quanto lui stia già subendo.
Facciamo la fila per il casello.
Un bivio davanti a noi: Bologna a destra e Milano a sinistra.
Finita la fila, lui va a sinistra e io a destra. Non lo vedo più.
Vedo solo la sua auto che si sta allontanando dalla mia.
 
 
 
 

***

 
 
 
 
L’auto del mio Amore è entrata in autostrada. Io invece sono su un ponte. Continuo a vederla per quel che mi è possibile, fino a quando diventa sempre più piccola, sempre più lontana da me. È un puntino. Ora non la vedo più.
Se prima mi lacrimava un occhio, ora tutti e due. Ho le guance bagnate ma non mi interessa. Sento solo già la mancanza che ha preso il sopravvento in me. Solo rivederla mi potrebbe far cambiare d’umore, solo a sapere che questo era uno scherzo e che non se ne sta tornando a casa sua. Ma so che purtroppo è così, sto cercando solamente di illudermi. Guardo gli immensi campi che ci sono a lato dell’autostrada. Nel frattempo continuo a ripensare a quei fantastici ricordi che nessuno riuscirà a portarmi via dalla mente. Perché? Perché lei ne fa parte, e ovunque ci sia lei io non me lo scorderò. Il nostro primo abbraccio, il nostro bacio in macchina dei miei, camminare mano nella mano. Ripensare a tutto questo mi fa piangere ulteriormente. Cerco di non singhiozzare per non farmi notare dai miei, anche se penso che lo stiano immaginando.
Continuano a lacrimarmi non riesco a trattenermi, ho bisogno di piangere, di liberarmi da quell’immenso dolore che è in me.
È così che trascorro il mio viaggio di ritorno, pensando a quei momenti magici trascorsi con l’Amore della mia vita, e come promesso, spero di rivederla presto per poterli rivivere con lei. La amo e nessuno mi farà cambiare idea, anche se in questo momento, le nostre macchine vanno in direzione opposte e ci stiamo di nuovo allontanando.

Se hai letto fino a qui devo farti i miei complimenti, era lungo e immagino un pò palloso xD Spero però che almeno un pò ti sia piaciuto, fammelo sapere ;) è il secondo "racconto" che scrivo quindi devo prendere ancora bene la mano nello scrivere, migliorerò ^_^ Spero avrai il coraggio di lasciare una recensione!!!
SilviaMCR <3

  
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