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Autore: Piccola Sognatrice    07/07/2012    1 recensioni
è possibile innamorarsi, o capire di essersi innamorati di qualcuno, attraverso un sogno. Qualcuno che non avreste mai pensato di poter amare. Qualcuno che non sapete perché lo amate. Beh a me è successo....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avevo davanti a me due banali occhi marroni. Due occhi che sembrava avessero appena ingrandito con lo zoom rispetto al resto del corpo. Due occhi all'interno dei quali mi stavo perdendo senza capirne il motivo. Due occhi che mi attiravano verso di loro. Piano piano iniziai a cedere e mi avvicinai a quegli occhi. Lui mi strinse tra le sue braccia, sentivo il suo calore sulla pelle, percepivo il suo profumo, e dopo pochi minuti sentii anche le sue labbra sfiorare con delicatezza le mie. Riuscivo a percepirne il sapore. Grazie a quel contatto riuscii a provare un millione di emozioni nello stesso istante ed ero felice, sconcertata, sollevata, emozionata: dentro di me si stava facendo strada un' agitazione estrema. Sentivo lo stomaco chiudersi, la testa girare e il cuore battere a mille. Volevo liberarmene e allo stesso tempo sentirle agitarsi in me in eterno. Com'era possibile sentire tutte quelle cose? Provarle come se le stessi vivendo sul serio, quando in realtà era tutto solo un sogno...com'era possibile? Eppure ben presto arrivò la certezza che tutto quello stava lentamente sparendo. I contorni si fecero sfuocati. Non sentivo più il suo sapore o il calore delle sue braccia che mi stringevano. Si stava allontanando da me, ma nonostante tutto le farfalle non smettevano di volare irrequiete. Il sole iniziò a sostituire la luce di quegli enormi occhi e io mi sentii morire ma allo stesso tempo sollevata. Non potevo aver sognato lui, non in quel modo e non cosi realisticamente. Noi eravamo solo amici, solo amici. Lui non era il mio tipo. Non aveva degli occhi particolari, erano dei comuni occhi marroni che sembravano uscirgli dalla faccia a causa dei suoi occhiali spessi ed enormi e non aveva neanche un bel fisico. Aveva quella solita pancetta che beh, diciamocelo, non sarà orrenda ma non è nemmeno una tartaruga scolpita! Aveva una voglia alla caviglia grande quanto una delle mie mani, non leggeva, come invece io adoravo fare, non suonava alcuno strumento, non ascoltava musica rock...e allora perché mi piaceva? Perché lo avevo sognato in modo cosi realistico? Perché lo volevo lì accanto a me? Volevo sentire le sue braccia stringermi e le sue labbra toccare le mie, ma perché? Lui per me era solo un amico. Non era neanche il mio migliore amico, ma con lui ci uscivo ogni due per tre e ci stavo bene. Perché dovevo rovinare tutto cosi, a causa dei sentimenti che mi sentivo bruciare e crescere dentro? E poi, come avrei fatto a sapere se gli interessavo? Cosa avrei dovuto fare quando l'avrei rivisto, quando come al solito sarei stata seduta accanto a lui in macchina, quando i nostri amici ci avrebbero lasciati soli (cosa che capitava spesso), e quando lui avrebbe offerto di tutto? Lui, Cristopher, era un ragazzo comune, simpatico, normalmente alto, pelle bianca e capelli neri. Lui che per me era solo un amico ma che adesso, in me provocava un incendio. 

Beep, Beep. 
I miei pensieri furono interrotti da un messaggino. 

Un nuovo messaggio da Cris

"Chi è?" mia madre come sempre deve impicciarsi. 
"Nessuno" rispondo, e le tolgo il cellulare dalle mani.
"E dai tanto lo so che ti sei fidanzata con Cristopher, l'amico di Livio" .
Oddio, avrò parlato nel sonno. Come mai dice queste cose di Cris? Voglio una voragine così da poterci sprofondare sprofondare, ora, subito. Perché il pavimento non si apre e mi risucchia?
"Ma che dici, è Cristina. Guarda. E poi lo sai che nessun ragazzo si interessa a me. Chi vuoi che lo faccia? Sono arrivata a diciannove anni e non ho ancora dato il mio primo bacio." Mia madre mi guarda male ed esce dalla stanza. 
Infatti, chi mi guarderebbe mai? Un solo ragazzo in tutta la mia vita mi aveva detto che gli piacevo e lo aveva fatto da ubriaco. Poi avevo avuto una o due proposte del tipo: "Vuoi scopare con me?" No, non mi avrebbe mai guardata nessuno. Mia madre poteva dirmi anche mille volte: "Sei stupenda. Guarda che bel viso che hai, che bella pelle scura e soprattutto hai due gambe stupende!", ma i ragazzi non la pensavano cosi. Tutto ciò che vedevano era il mio peso. Non dimostravo i miei centoventi kg, infatti sembrava ne pesassi appena una novantina, ma i ragazzi sanno essere perfidi, si sa.

Gli unici gentili con me erano Cris, Livio, Biagio, Giulio e più o meno altri cinque o sei ragazzi, per il resto nessuno. 
Quando una settimana prima Giulio poi se ne era uscito con un'affermazione del tipo: "Non ti offendere Rebecca, ma secondo me tu e Cris sareste proprio una bella coppia!", avrei voluto sparire lì e subito. Cosa dovevo fare? Come avrei dovuto comportarmi? Tanto come tutte le esperienze amorose della mia vita sicuramente anche lui sarebbe scappato appena gli avessi detto cosa provavo. Non potevo perdere la sua amicizia. Allora cosa avrei dovuto fare? Come avrei represso i miei sogni e i miei sentimenti?
   
 
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