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Autore: fatarash    08/07/2012    5 recensioni
Credo alle persone che litigano e hanno il coraggio di abbandonare il proprio orgoglio per chiedere scusa, per darsi un abbraccio e tornare a guardarsi come prima, a quelle che ogni tanto non si sopportano, perchè è umano anche se si è innamorati.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io credo alle persone che hanno lottato per stare insieme.
Perchè incontrarsi e stare insieme è facile, è incontrarsi e combattere per stare insieme che è un pò più difficile. Credo alle persone che litigano e hanno il coraggio di abbandonare il proprio orgoglio per chiedere scusa, per darsi un abbraccio e tornare a guardarsi come prima, a quelle che ogni tanto non si sopportano, perchè è umano anche se si è innamorati. Io credo alle persone che hanno pianto, hanno creduto di essersi persi e invece si sono ritrovati più forti di prima perchè, non è amore solo scriversi Ti amo ovunque, è amore anche affrontare mille ostacoli ma continuare ad amarsi e volersi nonostante tutto. 
 
Il caso. Non si può basare tutto sul caso, a tutto c'è una spiegazione. 
 
Era quasi un anno che Aurora e Marco stavano insieme. Avevano avuto molti alti e bassi, forse troppi, ma nella vita non si può mai sapere se quel che facciamo è giusto o sbagliato, troppo o poco. Forse si ci deve avvalere di ciò che realmente sentiamo nella nostra anima.
Frequentavano la stessa scuola e proprio lì si conobbero. Forse il "caso" ha voluto che frequentassero lo stesso corso d'inglese e conoscersi...chissà. Aurora prima di allora non l'aveva mai notato, l'aveva incontrato molte vole per strada, ma non l'aveva mai associato ad uno dei tizi della sua scuola. Era un istituto tescnico, per lo più maschile e con tutti i ragazzi in quella scuola, non poteva ricordare i volti di ognuno di loro. Marco era un ragazzo timido, non lo si vedeva quasi mai girare nella scuola. Preferiva starsene nei banchi a scambiare due chiacchiere con quei pochi dei compagni di classe con i quali andava d'accordo, oppure accovacciarsi e perdersi nel vuoto. 
Quel giorno Aurora si stava divertendo con l'amica nel cortile della scuola, come sempre cercando qualcosa di bizzarro da fare, quando arrivò l'ora di entrare e di iniziare i corsi. Erano tutti riuniti in gruppo, qualcuno era anche sparso a piccoli gruppetti poco distanti da quelli ammassati. Aurora era sicura di non aver mai visto Marco prima di allora, tanto che l'incuriosiva quel ragazzo, dall'apparenza tanto tenebrosa. Intorno a lui c'erano alcuni ragazzi che Aurora conosceva, così si avvicinò a loro.
- Ehm, ciao! E tu come ti chiami? - Chiese al ragazzo.
- Marco, piacere. - Le rispose, porgendole la mano.
- Aurora, piacere. - 
Aurora non fece una delle migliori impressioni a Marco... egli pensava che fosse acida e troppo snob. Aurora invece, non ebbe nessun genere di pensiero riguardo lui, ma era curiosa di conoscerlo, le piaceva fare conoscenze, anche se il ragazzo, le dava tanto l'aria di un emo depresso. Era un bel ragazzo, era abbastanza alto, aveva i capelli castani col ciuffo che gli scendeva sugli occhi un pò spettinati. 
Passavano i giorni e Aurora era sempre più incuriosita da Marco, lo osservava molto nei modi e nei movimenti. Era sicura che in quegli occhi profondi si nascondessero tante cose, tanti precedenti, il chè la spingeva a stargli sempre più vicino. Iniziarono a sentirsi tramite computer, ed ogni giorno passavano ore ed ore lì davanti allo schermo a farsi compagnia. Era per entrambi piacevole passare del tempo a parlare. Scoprirono di avere tante cose in comune, ed anche caratterialmente avevano molte affinità.
Aurora era meno timida di Marco, le piaceva più stare al centro dell'attenzione, pur sempre, nei parametri delle amicizie strette. Una passione li legò molto: i videogiochi. Amavano entrambi Kingdom Hearts, uno dei più bei giochi a loro parere. Se si deve attribuire la loro storia d'amore ad un videogames, di certo KH è quello che più entrambi amano e che hanno fatti innamorare l'uno dell'altro. Uno dei loro primi soprannomi era proprio attrbuito ai protagonisti del gioco: Sora e Kairi.
Le settimane passavano e i due si vedevano spesso nei corridoi della scuola. Pian piano decisero di vedersi qualche giorno al di fuori della scuola. Ovviamente i due non avevano doppi scopi, Aurora sarebbe stata contenta se Marco fosse diventato uno dei suoi amici. Scherzavano e si divertivano sempre insieme, e facevano anche molte figuraccie quando erano per strada. La colpa della maggior parte delle brutte figure la si può dare ad Aurora, che ogni volta se ne inventava una più strana dell'altra facendo vergognare Marco. 
- La prossima volta faccio finta di non conoscerti e dico che sei pazza! - Marco si vergognava nel vederla nei suoi atteggiamenti somiglianti ad un deficiente ubrico.
Aurora era felice quando era con lui, il tempo volava e si sentiva più leggera avendolo come amico fidato. Si vedevano quasi tutti i giorni e, più essi passavano e più Aurora e Marco si legavano l'uno all'altro.
Aurora sapeva di provare qualcosa per Marco, ed era sicura che non era la solita cotta che si prende per un ragazzo e poi dopo un mese passa... no, lei era convinta che stesse nascendo un sentimento più profondo dell'infautazione, in lei. Doveva parlarne con qualcuno! Non poteva tenersi tutto dentro e sentirsi esplodere il cuore ogni tal volta che lo vedeva passare e le sorrideva. Pensò di parlarne con Carlo, uno dei suoi compagni di classe che, come Marco e Aurora, frequentava il corso pomeridiano.
- Carlo, a me piace...stavolta devvero! - 
- Beh non so, magari prova a dirgli qualcosa, per capire se gli piaci. Mmmmh sai, vi vedo bene insieme. - Queste furono le parole di Carlo. Ovviamente Aurora fu felicissima di udire quelle parole, e acquistò sicurezza e coraggio. Sentiva che stavolta doveva crederci, doveva affrontare se stessa e farsi avanti. In ogni caso doveva trovare un modo per dichiararsi. 
Aurora sentiva il bisogno di parlare con lui appena tornava da scuola, aspettare che si connettesse per iniziare le loro infinite conversazioni. Si addormentava ogni notte col sorriso sulle labbra, pensando alle cose divertenti che condividevano. 
Così passarono tre mesi. Si, tre mesi intensi, tre mesi che non dimenticheranno mai e che li ha portati a legarsi l'uno all'altro, dove tutto era perfetto.
Marco sapeva di piacere ad Aurora ed anche lui ne era cotto, ma la sua timidezza era tale che, ogni volta si bloccava e non aveva mai dimostrato un gesto di affetto in quel periodo. Aurora proprio per queste ragioni pensava che non sarebbe mai riuscita stare insieme a lui, anche se le sue parole e le loro giornate dimostravano il contrario. 
Era il Venerdì Santo, esattamente il 22 di Aprile.
Quel giorno uscirono insieme con altri amici di Aurora. Lei quel giorno aveva intenzione di parlargli, di dirgli che se lui non avrebbe provato le stesse cose che lei provava nei suoi confronti non avrebbero dovuto più frequentarsi così intensamente, perchè lei lo vedeva diverso. Era riuscito a farla innamorare con i suoi modi di fare, con i suoi gesti... i suoi occhi. I suoi meravigliosi occhi color nocciola, i quali da un mese ad allora erano sempre più luminosi. Non aveva mai conosciuto un ragazzo con tale sensibilità, Aurora a volte sentiva quasi come se lui fosse un cucciolo da portare in salvo e tenerlo stretto a sè, perchè era una persona rara e speciale. 
Quel Venerdì tra scherzi e passeggiate si misero tutti su delle gradinate grandi e Marco, stringeva Aurora e lei. Così la ragazza non ebbe più il coraggio di parlargli e dirgli quelle cose, ripensò a quei tre mesi passati con lui e capì di essere stata una stupida a pensare a quelle cose. Era indescrivibile ciò che provò Aurora tra le braccia di Marco, era appoggiata sul suo petto e sentiva il cuore del ragazzo battere fortissimo. Quando lei glielo fece notare lui arrossì, allora lei capì e chinò il capo sul suo petto, chiuse gli occhi e continuò a sentire i battiti del cuore di Marco. 
Marco quella sera non sapeva che fare. Non faceva altro che pensarla, era ostinato. Avrebbe voluto aspettare ancora, ma ormai cosa c'era da aspettare quando sapeva che, Aurora ormai aveva occhi solo per lui e non aspettava altro. Così quella sera stessa Marco si decise a dichiararsi, anche se...non nel migliore dei modi. 
Stavano giocando a Metin al ritorno della loro serata. Lui era sempre così dolce, lei era sempre affascinata da ogni parola che lui le diceva. La trasportava in un'altra dimensione qualsiasi cosa che riguardasse lui. 
< Vedi come sei?...come devo fare con te?> Queste furono le parole che Aurora gli scrisse.
Marco si stava dichiarando. Era ansioso e gli batteva forte il cuore. Lo stesso valeva per Aurora, che rimase per qualche minuto impalata davanti allo schermo del pc a rileggere quella frase. Si sentì le famose "farfalle nello stomaco" girare all'impazzata dentro di lei, ancor di più di quando lo vedeva sorridere e guardarla negli occhi. Lei accettò ed era contentissima e così anche Marco. 
Iniziarono a costruire pian piano la loro storia, la loro piccola favola. Non lasciarono mai il rapporto di amicizia che si era formato tra loro, come spesso capita. No, loro lo intensificarono semplicemente, si confidavano l'uno con l'altro, si davano consigli, si aiutavano e sostenevano entrambi. Si vedevano quasi ogni giorno ed ogni volta era un'emozione nuova e sempre più intensa. Si divertivano sempre, stavano bene e quando erano insieme era come se tutto si fermasse, si sentivano al centro del mondo, ma chiusi in una bolla, la quale li estrenava da tutto e da tutti, ma c'erano loro due e il loro amore, che diventava sempre più forte. Aurora spesso le scriveva dei bigliettini dolci, forse era anche un pò esagerata, ma Marco era felice ogni volta che li leggeva. Li scriveva ogni tal volta che lo pensava così tanto, da pensar di fare qualcosa per lui. Marco era sempre il tipo più timido e chiuso anche nei sentimenti, non gli piaceva esternare molto le sue emozioni, anche se con Aurora si sentiva al sicuro, non aveva paura dei limiti e si sentiva completo, come se Aurora - come Sora e Roxas- fosse la parte mancante di cui aveva bisogno. Con lei si sentiva completo, dimenticava i pensieri turbanti, le liti giornaliere col mondo corcostante, i problemi. 
Aurora, sentiva le stesse cose, le riusciva tutto più facile, sapeva sempre che poteva contare sul suo aiuto e sostegno in ogni momento, che ogni qual volta lei avesse avuto bisogno lui era pronto ad aiutarla, che l'amava e che tutto andava bene con lui. C'era complicità tra loro, erano così carini e teneri. 
Dopo circa 3 mesi, Aurora non stavo molto bene e faceva di tutto per allontanare Marco. Gli raccontava cose non vere, per farlo ingelosire e farsi lasciare. Non perchè non l'amava, anzi...lo amava troppo e doveva farlo per non farlo soffrire. Marco, anche se aveva solamente 16 anni, nella sua vita aveva sofferto molto, forse anche troppo, si era ritrovato a crescere prima, portandosi così con sè il cuore di un bambino, un bambino pieno di sogni, ma quella era solo la parte più nascosta di lui e che riusciva a venir fuori quando era con la ragazza che amava, e che lo stava facendo soffrire.
Aurora dopo qualche settimana riuscì a far sì che il suo scopo si avverasse, e così fu: Marco la lasciò. 
Purtroppo lei era ostinata, stava male, non voleva farlo soffrire e cercò la strada più dura e cattiva, quella di farsi odiare, così lui non avrebbe sofferto, ma l'avrebbe dimenticata com'è giusto che si faccia con gli stronzi. 
Fu difficile come scelta, Aurora stava male, lo avrebbe voluto al suo fianco, ma doveva farlo. Fortunatamente le cose si risolsero in poco tempo e iniziarono a risentirsi. Marco non si fidava più di lei, avrebbe voluto eliminarla dalla sua vita, ma non ci riusciva e non ne capiva il motivo. Come poteva Aurora, una ragazza esattamente come altre migliaia, forse con molti pochi pregi, non riuscire ad andarsene dalla sua mente. La risposta la trovò in fretta. Lui la amava ancora, come Aurora non aveva mai smesso di amarlo. Erano troppo uniti, non potevano staccarsi così, d'improvviso, come se nulla fosse stato tra loro. Fu dura all'inizio ristabilire il rapporto, riprendere da dove ci si era fermati, ma ci riuscirono, perchè il loro amore, ciò che li aveva divisi era nulla in confronto a ciò che li univa. Passarono altri 2 mesi insieme, stavano bene fin quando Marco non inizò nuovamente a cadere in panico. Aveva paura. Non di Aurora, non che non si fidava, ma di lui. Pensava che forse lui sbagliava nei suoi confronti, che forse lui non potesse essere all'altezza per una ragazza come lei, che l'avrebbe fatta soffrire e lui non voleva questo. Quella volta reagì come lei aveva fatto, l'abbandonò senza spiegazioni, voleva nuovamente provare a dimenticarla.
Aurora e Marco soffrirono esattamente come la prima volta. Non potevano toccarsi, abbracciarsi, baciarsi. Gli mancava tutto, si sentivano vuoti, ma dovevano accettare ognuno le scelte dell'altro. Forse non erano destinati a stare insieme, ma dopo un pò tornarono a sentirsi nuovamente. Ricominciarono insieme, più coinvolti dell'ultima volta e tutto era tornato al suo posto. Non avevano dimenticato il passato anzi, avevano imparato molto da esso. Impararono a conoscersi sempre meglio e a sostenersi, si amavano molto, questo era evidente. Ogni tanto avevano dei litigi che portava ad allontanarli per un pò, ma ogni volta si riprendevano e tornavano insieme più forti di prima. Spesso pensavano ai litigi e ci ridevano su, la maggior parte delle volte le ragioni erano banali. Ragioni banali per reazioni eccessive: questo era il problema. Non erano ancora riusciti ad equilibrarsi su questo fattore, che alla fine era la causa dei loro allontanamenti, ma ogni volta riuscivano a diminuire l'intensità della reazione e sicuramente un giorno riusciranno a trovare il loro giusto equilibrio, pur avendo due caratteri complessi.
Ciò che importava era il loro amore, e loro due. Se insieme erano completi, sapevano di non potersi dividere, è inutile provare a dividersi da qualcuno che si sà che senza non ci si può stare. 
Aurora e Marco sanno di ritrovarsi ognuno nell'altro e vivranno sempre il presenti, qualsiasi esso sia. Gli ostacoli esistono per tutti, ma uniti riusciranno ad oltrepassarli. E come dice la canzone di Aurora, dedicata a Marco "Io ti ascolterò anche quando la vita ci avrà separati, perchè io sarò sempre con te". 
  
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