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Autore: WhiteLight Girl    08/07/2012    4 recensioni
«Respira, tranquilla. Andrà tutto bene!» le ripeteva Ryou stringendole la mano «Respira profondamente»
La ragazza provò ad obbedirgli, ma il fiato le mancava e le contrazioni stroncavano ogni suo tentativo di inspirare.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama | Coppie: Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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44 GATTI


Ruki ansimava affannosamente, in preda alla fatica e all’ansia.
«Respira, tranquilla. Andrà tutto bene!» le ripeteva Ryou stringendole la mano «Respira profondamente»
La ragazza provò ad obbedirgli, ma il fiato le mancava e le contrazioni stroncavano ogni suo tentativo di inspirare.
La barella schizzava veloce nei corridoi dell’ospedale, trascinata dalle infermiere.
«non è ancora il momento» ripeteva Ruki quando il fiato glielo permetteva «Mancano ancora tre settimane!!!»
«Stia calma» la richiamò una delle infermiere «Respiri»
«Ma non è ancora il momento!» insisteva.
La porta della sala parto si aprì, e la barella fu trainata dentro.
«Ryou!» gemette Ruki «Diglielo, che mancano ancora tre settimane!» ma nessuno la ascoltava, e Ryou non era più affianco a lei.
«Ryou!» chiamò spaventata. L’avrebbe ucciso, sì. Appena l’avrebbe rivisto l’avrebbe strangolato con le sue mani.
«Ruki!» la richiamò l’ostetrica «Questo è il momento di spingere» La ragazza sgranò gli occhi terrorizzata. Era sola, Ryou non era lì, come invece aveva promesso.
«No!» gemette «Non sono ancora pronta»
«Non c’è più tempo!»

Ruki si guardava attorno ansiosa. Il sudore le imperlava la fronte, i capelli le stavano attaccati al viso. Il loro bambino era nato, e Ryou non si era ancora rifatto vivo.
«Ruki» la richiamò l’infermiera entrando nella stanza spingendo la culletta. Una leggera copertina azzurra ne impediva la vista del contenuto, e Ruki si sporse per poter vedere meglio.
«Ecco qui i tuoi bellissimi bambini» disse l’infermiera sorridendo. Afferrò un lembo della coperta, lasciandola poi scivolare a terra.
Ruki sgranò gli occhi terrorizzata.
«Quarantaquattro teneri gattini» continuò l’infermiera.
I gattini si accavallavano uno sull’altro, miagolavano, muovevano le codine a fatica in un ammasso di peli e musetti che le parve inquietante.
Ruki si sentì soffocare.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò a fissare il soffitto della sua camera da letto. Le luci della strada vi si riflettevano sinistre attraverso la grande vetrata.
Portò una mano al ventre, per controllare che fosse ancora tutto a posto, e lo trovò gonfio come doveva essere.
Sentì scalciare; e di certo non poteva essere il calcio di un gattino.
Sospirò di sollievo, allungando una mano a pizzicare con forza il ragazzo che dormiva affianco a lei.
«Che cavolo…» gemette Ryou, svegliato di colpo «Ah, sei tu» borbottò.
Chi voleva che fosse? Si chiese Ruki distrattamente mentre lui tentava di riaddormentarsi.
«Ryou!» lo richiamò dandogli un altro scossone.
«Ancora i gatti?» le domandò lui tentando di scandire bene le parole incespicate dal sonno.
«Questa volta erano quarantaquattro» gemette lei.
Ryou non riuscì a trattenere una risata «Quarantaquattro… Addirittura!»
«Non c’è nulla da ridere. Se solo tu la smettessi di chiamarmi WildCat, Kitten o robe simili io forse la smetterei di sognare di partorire gattini!» si lamentò Ruki.
Ryou ancora rideva.
«Smettila» lo sgridò la ragazza sollevandosi a fatica.
Si sollevò anche lui, repentinamente sveglio. Aprì il cassetto con una mano e ne tirò fuori alcuni fogli, accendendo la luce.
Li poggiò sulla pancia di Ruki, aspettando che gli occhi si abituassero.
«Guarda» le disse aprendo il foglio dell’ecografia, che teneva nel cassetto per momenti come questo.
«Lo so che è impossibile che siano gatti. Non sono stupida» si lamentò Ruki.
Ryou le sfilò da sotto al naso l’ecografia, per poggiarla sul comodino. Si stese ancora, dandole le spalle «Allora dormi, Kitten. Domani ho un impegno di lavoro importante, lo sai»
Ruki sospirò «Evita almeno i soprannomi ridicoli da gatto»
«Si, certo» gemette lui «Però da domani, ok, WildCat?»
Ruki si stese a sua volta, rassegnata.
«Quarantaquattro gattini» si ripeté lui ridacchiando.

   
 
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