Rabbia
Ma quando Thor continua a tacere, torni adulto in un attimo.
Lo odi per la saggezza con cui sta zitto e non blatera qualche idiozia (guarda cosa mi hai costretto a fare), che avrebbe mormorato con partecipazione (fa più male a me che a te) fino a poco tempo fa (mi dispiace così tanto). Lo odi per quello sguardo azzurro, consapevole e addolorato.
«Ottuso caprone,» esplodi allora, e vorresti ucciderlo! «non lo farai. Non lo farete!»
«Cane!» lo accusi, ringhiando insulti.
E tuttavia la mordacchia resta nella valigetta, nella sua lucentezza metallica la quieta promessa di una punizione ineluttabile.