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Autore: Ornyl    08/07/2012    2 recensioni
Non è un granchè sicuro,ma è un'idea che mi circola nella mente da tempo. Avrei voluto scrivere una storia più ampia ispirata a quella di Rosemary's Baby,spero che questo breve oneshot lo diventi presto! c:
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disperati,piccola dalle labbra socchiuse,nella morsa di lei ..
Il sole stava morendo dietro il palazzo,lanciando i suoi ultimi agonizzanti raggi.
Sedeva sul suo letto ad osservare la notte scendere,farsi più buio fuori e dentro quella sua stanza. Aveva indosso la vecchia camicia da notte di mamma,quella che da piccola indossava come abito da sera principesco e che poi cominciò a ricordarle quella della bambina dell'Esorcista. Una vecchia camicia biancastra,strappata agli orli ma ancora abbastanza decente;una vecchia camicia da notte che tuttavia metteva in risalto il suo pancione di sei mesi.
Sei mesi. Sei. 
Era entrata dentro di lei sotto forma di fredda corrente,un'afosa notte. 
Giaceva sola,inerme e stanca su quel letto che spesso aveva diviso prima che lui se ne andasse. Quella corrente aveva il suo stesso profumo e quasi la sua stessa morbidezza,entrò tra le sue gambe con una dolcezza troppo forte. Poi quella fortissima fitta al basso ventre.
Due mesi dopo. Due.
C'era,arrivata chissà da dove. Ricordava ancora le freddissime e taglienti parole del Medico.
-Signorina,lei è incinta-
C'era. Sapeva che era arrivata quella notte afosa,da quella notte i suoi incubi si erano fatti più violenti e cupi,cupi come quel sangue nero e rappreso che le capitava di buttare a tarda notte.
Sapeva che non sarebbe stata una normale gravidanza.
Sapeva che non aspettava una bambina normale. 
Sapeva che aspettava qualcosa che di umano aveva ben poco.
 
La finestra si spalancò violentemente davanti a lei e un vento caldo le scompigliò i lunghi capelli neri e lucidi.
Perchè non ucciderla? aveva spesso pensato. 
Ma ormai era troppo tardi. 
E poi no,non se la sarebbe sentita.
Sedeva ancora tenendo stretta l'ecografia. L'ecografia della sua "bella bimba",come avevano detto in ambulatorio appena conosciuto il sesso.
Un'ecografia che raffigurava un feto di ventidue settimane.
Un'ecografia con un feto che le ricordava un teschio.
Un teschio.
 
Si faceva sempre più buio e lei cominciava a scalciare.
Che le avesse letto nella mente?
Che si fosse arrabbiata perchè avrebbe voluto ucciderla?
Ma sapeva che era lei a mangiarla da dentro,a farla deperire di giorno in giorno.
Piccola e sola immersa nel liquido amniotico. E già così terrificante.
La stava uccidendo da dentro,lentamente.
Lentamente scendeva la notte,lentamente iniziavano i dolori che si portava appresso.
Cominciò a tenere la pancia,stringendo i denti.
La mano percepiva i movimenti terribili di lei che si agitava,facendola sussultare e tremare.
Di nuovo.
Di nuovo sentì quel calore alla bocca che le gelava le vene.  Quel calore liquido che saliva piano la gola,poi arrivava alle tonsille. Infine il sapore metallico del sangue nero che le macchiava i denti e che la fece correre in bagno. 
Si inginocchiò davanti alla tavola del cesso,come faceva ormai da tempo.
Aprì la bocca per espellere quella materia nera e liquida,tenendosi la pancia.
La strinse. 
Poi strinse di nuovo i denti e gli occhi. Il dolore ancora più forte come l'energia della creatura.
Era ormai scesa la notte.
La luna piena era un occhio bianco e cieco sul cielo,sempre più nero.
Strinse i pugni finchè non sentì le sue unghia nella carne. 
Gemette per l'ennesimo dolore.
Non aveva voluto andare all'inferno,però glielo aveva portato dentro.
Notte.

Disperati,piccola dalle labbra socchiuse,nella morsa di lei ..

   
 
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