Disclaimer: i personaggi sono
proprietà di Fujimaki Tadatoshi.
Personaggi: Aomine Daiki, Kise
Ryouta
Wordcount: 300 (fdp)
Prompt/restrizioni: Aomine pov, Teiko!Arc
Assegnato da: OhBirds
Note: ambientazione ai tempi delle
medie (Teiko), pre-serie.
Una delle prime volte che lo ha intravisto, stava
passando per un corridoio davanti alla classe in cui era con gli altri membri
della squadra; le mani in tasca, aveva notato di lui una cosa sopra tutte le
altre: l’espressione annoiata, come se non ci fosse nulla che valesse nemmeno
la pena di osservare.
Non ci era voluto molto perché lo ritrovasse nella squadra di basket:
osservandolo di sfuggita nelle pause dai propri allenamenti, aveva notato la
facilità estrema con la quale sembrava apprendere.
Si era chiesto, con la curiosità di chi è alla continua ricerca di un
avversario per il semplice e genuino gusto di mettersi alla prova nella cosa
che lo diverte di più, quanto avrebbe impiegato ad arrivare nel primo gruppo.
Ancora, però, Kise aveva quell’espressione annoiata; il basket non sembrava
abbastanza per smuoverlo.
Cosa mancasse, uno come lui non poteva capirlo, ancora.
«Cinque minuti di pausa.» decreta Akashi mentre
Aomine sbuffa – proprio ora che Ryouta stava migliorando persino mentre
giocavano uno contro uno, che diamine.
Lo raggiunge, vedendolo a terra scomposto, schiena contro la parete e respiro
velocizzato mentre si attacca a quella borraccia senza nemmeno badare a
riprendere fiato: «Già spompato, eh?» – hanno quel modo di fare, lui di
sfotterlo e Ryouta di rispondergli, che è un modo di comunicare tutto loro – «Ti
piacerebbe.» gli fa eco il biondo.
Sorride divertito, Daiki.
«Ce ne vuole ancora prima che mi raggiungi.»
«Tu preoccupati di guardarti le spalle.»
Non sembrava più annoiato, Ryouta; eppure a volte, alla fine degli allenamenti
lo sguardo lo cercava per istinto o per casualità, ed ogni tanto era capitato
di scorgergli in viso quell’espressione – non
è noia, aveva capito all’improvviso una volta.
Sembrava essersi arreso, riguardo qualcosa che non aveva mai capito, nonostante
se lo fosse chiesto.
Cosa macera dentro una persona a quel
modo e la fa arrendere così?