Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Shichan    09/07/2012    1 recensioni
«Già spompato, eh?» – hanno quel modo di fare, lui di sfotterlo e Ryouta di rispondergli, che è un modo di comunicare tutto loro – «Ti piacerebbe.» gli fa eco il biondo.
[Aomine Daiki, Kise Ryouta; pre-serie]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi sono proprietà di Fujimaki Tadatoshi.
Personaggi: Aomine Daiki, Kise Ryouta
Wordcount: 300 (fdp)
Prompt/restrizioni: Aomine pov, Teiko!Arc
Assegnato da: OhBirds
Note: ambientazione ai tempi delle medie (Teiko), pre-serie.

 

Una delle prime volte che lo ha intravisto, stava passando per un corridoio davanti alla classe in cui era con gli altri membri della squadra; le mani in tasca, aveva notato di lui una cosa sopra tutte le altre: l’espressione annoiata, come se non ci fosse nulla che valesse nemmeno la pena di osservare.

Non ci era voluto molto perché lo ritrovasse nella squadra di basket: osservandolo di sfuggita nelle pause dai propri allenamenti, aveva notato la facilità estrema con la quale sembrava apprendere.
Si era chiesto, con la curiosità di chi è alla continua ricerca di un avversario per il semplice e genuino gusto di mettersi alla prova nella cosa che lo diverte di più, quanto avrebbe impiegato ad arrivare nel primo gruppo.
Ancora, però, Kise aveva quell’espressione annoiata; il basket non sembrava abbastanza per smuoverlo.
Cosa mancasse, uno come lui non poteva capirlo, ancora.

«Cinque minuti di pausa.» decreta Akashi mentre Aomine sbuffa – proprio ora che Ryouta stava migliorando persino mentre giocavano uno contro uno, che diamine.
Lo raggiunge, vedendolo a terra scomposto, schiena contro la parete e respiro velocizzato mentre si attacca a quella borraccia senza nemmeno badare a riprendere fiato: «Già spompato, eh?» – hanno quel modo di fare, lui di sfotterlo e Ryouta di rispondergli, che è un modo di comunicare tutto loro – «Ti piacerebbe.» gli fa eco il biondo.
Sorride divertito, Daiki.
«Ce ne vuole ancora prima che mi raggiungi.»
«Tu preoccupati di guardarti le spalle.»
Non sembrava più annoiato, Ryouta; eppure a volte, alla fine degli allenamenti lo sguardo lo cercava per istinto o per casualità, ed ogni tanto era capitato di scorgergli in viso quell’espressione – non è noia, aveva capito all’improvviso una volta.
Sembrava essersi arreso, riguardo qualcosa che non aveva mai capito, nonostante se lo fosse chiesto.
Cosa macera dentro una persona a quel modo e la fa arrendere così?

   
 
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