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Autore: hummelssmythe    09/07/2012    6 recensioni
Rachel doveva aver decisamente frainteso le intenzioni di Santana.
Di certo l’ispanica non si aspettava che quella richiesta di tenere una foto nel suo armadietto fosse la conseguenza di profonde riflessioni sentimentali leggermente spaventose e la causa di situazioni future più che imbarazzanti.
***
Santana assunse un’espressione pensierosa perché, nel momento in cui Rachel le aveva fatto tutto quel discorso sul fatto che non erano mai state buone amiche e tutte quelle cose, non aveva certo immaginato che fosse dovuto ad una sottospecie di cotta.
Certo, ultimamente l’ispanica si era divertita a prenderla in giro, chiamarla ‘gay Berry’ e aveva fatto qualche battutina su lei e Quinn a telefono con Mercedes, ma non pensava che Rachel stesse davvero cambiando gusti. Insomma, aveva quell’armadio del suo ragazzo. Stare con Finn poteva essere giustificato dall’essere eterosessuale, a parere di Santana, ma se la Berry neanche lo era, non poteva trovarsi un ragazzo di copertura migliore? Era un perticone, non aveva tutto questo gran bell’aspetto, non brillava per intelligenza e, soprattutto, era pessimo a letto.
Pezberry Week Day 1 Inappropriate Flirting | Fireweek
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, FemSlash | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pezberry Week Day 1
RenoCorner

What's up you crazy people? Questo è il primo degli aggiornamenti folli di questa settimana. Voglio battere un record u_u  E spero soprattutto che voi siate lieti della Fireweek perché mi sto uccidendo per farla.  Almeno così pensavo. Ma poi penso che  è per voi e ... *_* sono felice di star impazzendo per voi <3.  Prima di tutto, fatemi sapere cosa ne pensate di questa nuova grafica e se vi piace. Per le week ho pensato che i poster fossero un po' eccessivi quindi mi sono limitata ad i banner.
Per questa one shot  devo ringraziare Athena14 per la collaborazione - that sweet girl - quindi questo lavoro è una specie di quattromani. 
Oggi ci vedremo molto e anche nei giorni a seguire, quindi, per chi fosse interessato, tenete sotto osservazione la pagina per le varie week e le long.  E ho anche ricevuto la mia prima fan art su una ff *-* sono iper felice!
Vorrei ringraziare chi segue sempre le mie storie e chiunque dovesse preoccuparsi di utilizzare un po' del proprio tempo per recensirmi, anche poche parole contano davvero tantissimo per me. Amo ogni singola persona con cui ho interagito qui. 
Quello che avete fatto per in questi mesi e soprattutto la scorsa settimana - alcuni di voi mi hanno perfino contattato in privato per chiedermi come stavo - è davvero incredibile. Love you so much! 
A più tardi!
-1, #Fireweek
xoxo RenoLover

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Doin’ it for the Fame
Pezberry Week, Day 1: Inappropriate Flirting

pez


Rachel doveva aver decisamente frainteso le intenzioni di Santana.
Di certo l’ispanica non si aspettava che quella richiesta di tenere una foto nel suo armadietto fosse la conseguenza di profonde riflessioni sentimentali leggermente spaventose e la causa di situazioni future più che imbarazzanti.

 

“Hai ancora la mia foto nell’armadietto?” domandò Rachel, improvvisamente, spuntando da quel corridoio. Santana alzò lo sguardo verso di lei, tentando di riprendersi dall’infarto che aveva rischiato di farle venire saltando fuori in quel modo.

“Cosa?” domandò d’istinto l’ispanica, prima di riuscire sul serio a mettere a fuoco quella situazione. Diede uno sguardo all’armadietto per assicurarsi di non fare pessime figure, “oh, certo, certo! Avrei dovuto toglierla?” domandò ironica, non avendo idea del perché la Berry glielo stesse chiedendo. Era già tanto che avesse acconsentito a mettere una sua foto nell’armadietto su richiesta.

“No!” esclamò l’altra all’istante, quasi offesa da quella supposizione, “assolutamente no! Per nessuna ragione!” fece, con un sorriso raggiante sulle labbra, un sorriso che quasi abbagliò Santana.

“Beh, non l’ho fatto” ripeté, facendo spallucce e chiudendo l’armadietto, “anche se sono tentata, visto che ogni volta che apro l’armadietto mi ritrovo la punta del tuo naso nell’occhio!”

Rachel arricciò le labbra a quelle parole, ma non si offese più di tanto. E Santana ritenne che fosse dovuto al fatto che ormai si era abituata alle sue battute offensive, visto che si preoccupava del fatto che ricevesse ogni giorno la sua dose.

“Okay!” esclamò la diva, quindi, sollevando le mani al petto con un sorriso raggiante, “Solo … non toglierla, va bene?” chiese, costringendo Santana ad arricciare le sopracciglia. Non per la richiesta. Più che altro per il fatto che fosse insistente.

“Hai fatto una qualche specie di incantesimo al mio armadietto per farmi diventare muta?” domandò dubbiosa, visto che non l’avrebbe affatto sorpresa se avesse tentato di fare qualcosa del genere. In fondo, era pur sempre Rachel Berry.

“No!” esclamò la ragazza, sospettosamente offesa a quella insinuazione, “assolutamente mai, Santana, non potrei mai farlo …” continuò a bassa voce, avvicinandosi appena a lei.

Santana si guardò un istante intorno, profondamente confusa. Si domandò se Rachel non avesse voluto tentare di nuovo la vita da artista ribelle via alcol e non ne stesse subendo ancora i suoi postumi affettuosi. Ma stranamente non c’era affetto in quel gesto, come avrebbe dovuto perché quando era ubriaca diventava ‘carina e coccolosa’ . Uno schifo, insomma.

“Sul serio? Sai, ho sempre pensato che tu fossi una specie di strega, cose così, forse proprio a causa delle dimensioni del tuo naso,” rispose, insistendo su quel punto, “o magari semplicemente perché ti vesti da strega. O forse perché canti tutti quei pezzi da Wicked con Lady Hummel, magari anche muniti di scopa …”

Dal modo in cui Rachel abbassò lo sguardo per una frazione di secondo, con aria colpevole, fu certa del fatto che sì, l’avevano cantato anche con le scope e probabilmente perfino con i cappelli.

“Dios, Rachel, por favor,” commentò dunque quel pensiero, “non devo neanche sforzarmi di prenderti in giro, ti prendi in giro da sola così!”

Ma Rachel curvò nuovamente le proprie labbra in un sorriso.

“Lo so! Non è divertente?” domandò, sporgendosi verso l’armadietto, quasi stesse tentando di vederci attraverso per controllare che la propria foto fosse ancora lì. Ed era una cosa spaventosa, “Puoi prendermi in giro tutte le volte che vuoi!”

Santana assunse un’espressione pensierosa perché, nel momento in cui Rachel le aveva fatto tutto quel discorso sul fatto che non erano mai state buone amiche e tutte quelle cose, non aveva certo immaginato che fosse dovuto ad una sottospecie di cotta.

Certo, ultimamente l’ispanica si era divertita a prenderla in giro, chiamarla ‘gay Berry’ e aveva fatto qualche battutina su lei e Quinn a telefono con Mercedes, ma non pensava che Rachel stesse davvero cambiando gusti. Insomma, aveva quell’armadio del suo ragazzo. Stare con Finn poteva essere giustificato dall’essere eterosessuale, a parere di Santana, ma se la Berry neanche lo era, non poteva trovarsi un ragazzo di copertura migliore? Era un perticone, non aveva tutto questo gran bell’aspetto, non brillava per intelligenza e, soprattutto, era pessimo a letto.

Insomma, perché mai sprecarsi con un uomo del genere se si poteva passare alle donne? In fondo, Rachel aveva solo bisogno di una sistematina, non era male come ragazza. Era il look a complicare qualsiasi speranza avesse di rimorchiare qualcuno, donna o uomo che fosse.

Magari se le avesse dato una mano a trovarsi qualcuno, sarebbe riuscita a liberarsi di quegli sguardi inquietanti che la ragazza le stava rivolgendo anche in quel momento.

“Pensavo avessimo deciso di passare gli ultimi giorni di liceo a smettere di odiarci ed essere amiche” protestò a quella richiesta di Rachel: si stava impegnando davvero tanto a limitare gli insulti per via di quell’accordo e non era carino da parte di Rachel buttare via tutti i suoi sforzi in quel modo.

“Sì, ma non importa,” rispose la piccola Barbra Streisand, entusiasta, “alla fine tra poco saremo fuori da questo liceo e non posso sopportare l’idea che tu limiti tutte le cose che vuoi dirmi spontaneamente, insomma, dovremmo dirci tutto quello che pensiamo, ogni singola cosa.”

Okay. La discussione stava prendendo una piega assurda e, benché Santana dovesse ammettere che le era capitato di sognare di una buona dose di sesso per rabbia con quell’hobbit, si trattava semplicemente di uno dei suoi sogni strani: le era capitato perfino con un cespuglio, eppure non aveva mai avuto un’attrazione per i cespugli. Ormai aveva imparato ad ignorare i propri sogni erotici, visto che non avevano quasi mai senso.

“Non credo sia una buona idea,” rispose, allora, pronta a confessare, “perché vedi, Rachel, ci sto mettendo davvero l’impegno a non commentare quell’orribile camicetta rossa a pois bianchi che hai deciso di mettere questa mattina, mi auguro a luce spenta …”

“Ma …” le fece, interrompendola, la Berry – e da quando la interrompeva? - indicandole la camicia e cominciando ad accarezzarsi i capelli con l’altra mano, facendoli scendere lungo il petto, “non trovi che mi doni molto?”

Santana seguì il suo gesto, finché i suoi occhi non si posarono sul seno della Berry. Scosse all’istante il capo, tornando al suo volto.

“No!” rispose all’istante, prima di doversi correggere, “cioè sì, queste cose donano soltanto a te, visto che ormai ci siamo abituati a vederti indossare orrori. Ma è comunque uno scempio!”

Rachel scosse il capo, battendo le ciglia con fare … bizzarro. Santana si domandò per un istante se non la considerasse la propria ‘modalità seduzione’. Magari la aveva appresa osservando Quinn, ma … quando batteva le ciglia Quinn aveva tutto un altro effetto.

“Ti ringrazio per aver detto che mi sta bene!” esclamò, ribadendo le sue parole quasi fossero un trofeo, “Ora devo andare a scegliere quale assolo voglio cantare alle Nazionali!”

“Cosa?” domandò all’istante la Lopez, chiudendo le braccia attorno al proprio petto, “E chi ha deciso che sarai tu a cantare l’assolo alle Nazionali?” chiese, sapendo che stavano per tornare al loro solito discorso.

Non che non avesse già deciso che ormai le importava davvero poco – visto che in fondo lei aveva il suo numero con le TroubleTones garantito – era più che altro il fatto che non avessero neanche il diritto di discuterne.

“Schuester!” rispose prontamente Rachel, con un sorrisetto fiero, “ha detto che me lo merito per non aver abbandonato il Glee, tenendone la guida fino alla fine, anche nei momenti più bui!”

“Tecnicamente, sull’abbandonar-“ tentò di interromperla Santana, ma quando Rachel partiva era inarrestabile, sul serio.

“Quindi ha pensato che fosse una buona idea mettere in luce il talento maggiore del Glee per la nostra ultima occasione!”

Aveva sentito decisamente abbastanza. Strinse le palpebre, quasi volesse ucciderla con lo sguardo e le puntò un indice contro.

“E chi ti fa credere che tu sia il talento maggiore del Glee? Ti ricordo che ne faccio parte anche io. E non solo.”

“Nulla!” precisò all’istante la Berry, quasi sentisse la necessità di spegnere quella sfida in atto. Il che era strano perché Santana ormai si era abituata fin troppo a dover trovare una risposta ad i suoi imbarazzanti sproloqui su quanto fosse destinata ad essere una star, a causa del suo talento sconfinato, “Sono … sono solo le parole di Schuester, io le riportavo …” fece con un sorrisetto inquietante.

"Non dubito che Schuester abbia detto queste cose di te ... in fondo ti venera dal primo momento in cui ti ha vista. E’ evidente che tu sia la sua preferita." Le fece notare Santana che ormai non riusciva a nascondere il tono alterato della propria voce. Non le piaceva la piega che sta prendendo la conversazione e quasi le veniva voglia di rimangiarsi tutta la questione dello smettere di odiarsi all’istante.

"Ti direi che probabilmente il motivo per il quale mi venera è che ci sono ragioni per farlo," rispose Rachel, stranamente priva di ogni malizia nella voce, "ma quella era la vecchia Rachel. Ora sono più che convinta di non essere l'unica star all'interno di questo club e sono più che certa del fatto che ci sia qualcuno al mio livello sei tu ..." tornò nuovamente  ad ammiccare, con aria da finta innocente.

Santana si trovò a sbarrare gli occhi, un po' per la sorpresa di quell'atto di onestà e un po' per il tono quasi malizioso con cui Rachel aveva pronunciato quelle parole. "Io sono di certo al tuo livello Berry, forse anche meglio ... non ho bisogno che tu me lo faccia notare."

E poi Rachel assunse un'espressione maliziosa che Santana probabilmente non si sarebbe mai aspettata. "Oh, non ne dubito," commentò, avvicinandosi a lei per abbassare la voce e sussurrare, "puoi dimostrarmi tutti i tuoi talenti quando vuoi ..."

Se avesse potuto guardarsi allo specchio Santana avrebbe giurato che gli occhi le erano di certo usciti dalle orbite. Non sapeva se essere imbarazzata o lusingata da quegli approcci ormai palesi. Non si sarebbe mai aspettata di trovarsi in una situazione tanto imbarazzante.

Rachel Berry ci stava provando con lei.

Rimase qualche secondo a pensare cosa avrebbe potuto risponderle, ma poi decise di non farlo.

E Rachel pensò all'istante di approfittare di quel momento che, a suo parere, era di esitazione. "Sai, forse non te l'ho mai detto ..." continuò a sussurrare senza neanche preoccuparsi dalla gente che passava, sporgendosi quasi sulle punte per parlarle, "ma anche io ho tanti talenti nascosti …"

"Davvero?" chiese Santana ironica "Hai sfinito tutti i membri del Glee spiegandoci ognuno dei tuoi fenomenali talenti per tre anni ... speravo non ci fossero altri talenti nascosti" l'ultima frase era volutamente cattiva. Era l'unico modo per far finire quel momento imbarazzante.

Rachel allora, quasi sconfitta, abbassò lo sguardo ed arricciò le labbra. In quel momento le passò per la mente che quella non era una conclusione definitiva: Santana avrebbe fatto meglio a sapere che sarebbe tornata presto all'attacco.

In realtà, non era ancora certa dell'origine di quella fissa. Alle volte pensava che fosse colpa del fatto che ultimamente l'appagamento sessuale che riceveva da Finn era venuto a mancare e ... Santana era lì ed emanava sesso da tutti i pori. Sì, perché dalla prima volta, tutto era stato diverso per Rachel. Non che si fosse trasformata in una dipendente dal sesso, ma diventava sempre più semplice lasciarsi andare a pensieri poco casti senza sentirsi in imbarazzo.

Santana rimase qualche secondo a fissare la ragazza, evidentemente delusa, prima di congedarsi con un semplice "Ci vediamo, hobbit".

Camminò per il corridoio che portava all'uscita e, nel frattempo, continuò a chiedersi cosa diavolo fosse preso alla Berry.

Rachel rimase lì, ferma e delusa. Non sapeva perché ma si aspettava che Santana reagisse diversamente. Forse tutti i pensieri che aveva fatto sull'idea che Santana potesse insultarla semplicemente per una specie di odio-amore erano stati semplicemente una fantasia bizzarra. Ad ogni modo, non poteva dedurlo da una chiacchierata.

Rachel Berry aveva una missione e Rachel Berry non falliva mai.

 


 

Santana sbuffò in maniera neanche troppo indiscreta: non aveva idea del perché Schuester volesse vederla in aula canto, ma non le andava. Stava per godersi qualche minuti di intervallo tra una lezione e l’altra da passare con la sua BrittBritt e non voleva rinunciarci per qualche stupida inutile constatazione sul Glee Club.

Ma dopo quello che era successo con la TroubleTones, non aveva neanche intenzione di continuare a creare problemi. Si decise a lasciare che il senso del dovere la invadesse e avanzò lungo quel corridoio, fino a raggiungere l’aula canto.

Vi entrò e si chiuse la porta alle spalle. Ma la situazione era strana.

Le luci erano spente ed era sola in quell’aula.

Sembrava che in aula non ci fosse nessuno e non capiva se quello fosse uno scherzo o un errore. "Ragazzi? C'è qualcuno?" cominciò  chiedere, apparentemente al vento, senza ricevere risposta.

Ma poi sentì il rumore prodotto dalla chiave che girava nella serratura alle sue spalle.

"Hey" qualcuno con una vocina fin troppo familiare la chiamò alle sue spalle.

"Se è uno scherzo, è di pessimo gusto, nana! A causa di cosa sto sprecando minuti preziosi della mia vita?" le chiese acida, voltandosi verso di lei. Perché erano arrivate solamente loro due, se doveva essere presente tutto il Glee? Almeno questo era quello che le era stato detto.

"Non li sta sprecando mica ..." sussurrò già Rachel con un sorrisetto in volto. Era davvero una strana fusione vedere quell'espressione ammiccante sul suo volto docile. "Ho pensato che forse tu volesse darmi l'opportunità di vedere quanto alte sono le note che prendi ..." le fece, sapendo che Santana Lopez non era il tipo da farsi sfuggire i doppi sensi.

Quella Rachel ammiccante la spaventava e inquietava. Dentro di se dovette ammettere che non l'aveva mai trovata poi così male - forse era la questione del naso a far crollare tutto - ma non aveva neanche mai pensato all'eventualità di farci qualcosa che non comprendesse il prenderla in giro o il duettare. "Mi hai già sentita cantare Rachel" le rispose cercando di deviare il discorso.

"Sì, e sei stata fantastica," le rispose la Berry, cominciando a camminare verso di lei, facendo quasi scivolare i piedi sul pavimento in un passo elegante. Sembrava stesse tentando di attuare un piano di seduzione, nonostante non fosse molto esperta, "ma sono sicura che se ... 'stimolata' a dovere, potresti avere un'estensione ancora più interessante ..."

Santana si trovò abbastanza spiazzata. Di solito era lei a tenere quel tipo di atteggiamento pieno di malizia con frasi piene di doppi sensi.

Non si era mai trovata dall'altra parte della barricata.

Doveva ammettere che Rachel sembrava essersi vestita anche meglio del solito con quella camicetta bianca e la gonna scura un po' più corta del solito.

"Nana lo sai che io sono fidanzata e che tutta questa situazione è molto inquietante vero?"

"Non lo è!" rispose all'istante Rachel, ignorando la questione 'fidanzata'. In realtà, neanche lei era certa della direzione che voleva prendessero le cose, quindi non sapeva se preoccuparsi o meno di quel dettaglio. L'unica cosa che sapeva era che stava avvertendo un graduale bisogno di lei e non poteva fare a meno di pensare a quando lo avrebbe soddisfatto. Anche perché, conoscendo Santana, probabilmente era un'esperta e avrebbe potuto insegnarle un miliardo di cose ... "Non c'è niente di inquietante, siamo solo ... io e te!"

"E questo ti sembra poco inquietante?" le rispose con la voce che tremava. Era tutto così strano, non riusciva a spiegarsi il motivo di quel comportamento da parte di Rachel. Era assolutamente evidente quale fosse il suo fine e non sapeva se fermarla o meno. Scosse la testa cercando di far uscire quei pensieri inopportuni perché lei aveva Brittany e quella che adesso le stava facendo delle avances era Rachel Berry.

"Ovviamente!" si affrettò a rispondere Rachel, fermandosi a neanche mezzo metro da lei, "non c'è nulla di inquietante. Era una proposta innocente, non dirmi che ci hai visto malizia?" domandò come se volesse insinuare che se ci aveva visto malizia era perché c'era qualche parte del suo inconscio che voleva vedercela.

Santana la guardò male a quella frase. A che gioco stava giocando? prima la provocava e poi si tirava indietro facendo passare lei per la pervertita.

"Berry, senti, non ho tempo. Spiegami cosa diavolo vuoi da me adesso e perché hai inventato questa balla della riunione così me ne posso andare" il tono scocciato di Santana era dovuto solamente alla frustrazione di fronte a quegli atteggiamenti incomprensibili.

"Te l'ho detto ..." sussurrò allora, tranquilla e disinvolta, Rachel, "voglio mostrarti un nuovo lato di Rachel Berry che gli altri non hanno ancora avuto occasione di conoscere ..." fece un altro passo verso di lei, trovandosi quasi faccia a faccia. Non si aspettava che Santana si opponesse così fermamente, in fondo, aveva sempre gli ormoni scossi.

"Perché solo a me?" chiese insistendo Santana. Voleva farle confessare quali fossero le sue vere intenzioni perché nulla spiegava la chiamata ad una riunione inesistente o le frasi piene di doppi sensi e il tono malizioso.

Rachel le concesse un altro sorrisetto malizioso prima di allungare una mano e cominciare ad accarezzare la spalla di Santana, scoperta a causa della divisa.

"Perché ho sempre pensato che tu ... fossi una donna così sicura di sé e a buon motivo. Perché sei così carismatica, così sexy, hai quel sorriso contagioso ..." cominciò a farle in un sussurro, facendo passare lo sguardo da quella carezza, agli occhi dell'altra, con i proprio sempre più scuri a causa del nascente desiderio.

Santana si trovò a tremare a quel leggero contatto, ma cercò di non darlo a vedere.

"Il tuo tono non era malizioso, giusto, Berry?" chiese perché non avrebbe potuto negare in quel momento che la sua voce era modellata ad hoc per sedurla.

"No ..." fece in un sussurro ironico Rachel, quasi volesse farle chiaramente intendere che lo era e come. Aveva sentito la pelle di Santana reagire a quel contatto e ne era decisamente soddisfatta, "continui a vedere malizia ... mi domando se non sia perché è esattamente quello che vuoi .."

"Rachel, io non sono te. So riconoscere la malizia quando la vedo. L'ho usata parecchio in questi anni" rispose l’ispanica, facendole capire che non era il genere di persona che poteva essere presa per stupida.

"Lo so, lo so" rispose Rachel, senza neanche preoccuparsi di considerare quello che davvero Santana tentava di dirle mentre la punta delle sue dita scivolava lungo il braccio dell'ispanica, cambiando traiettoria. "So che conosci la malizia e sono anche certa del fatto che sai apprezzarla ..."

"Ok, ora basta" si schernì Santana allontanando la mano che la stava sfiorando. Era tutto assolutamente sbagliato e se c'era una cosa davvero sbagliata era il fatto che fosse ancora li e non avesse ancora esplicitamente mandato al diavolo Rachel.

"Sono perfettamente d'accordo!" fece dunque Rachel, lasciando che almeno la propria mano si allontanasse, "basta parlare e passiamo ai fatti!" esclamò soddisfatta, tagliando gli ultimi centimetri di distanza e poggiando una mano sul suo fianco.

"Cosa diavolo vuoi fare?" domandò Santana, spalancando gli occhi per quella presa di posizione di Rachel. Non riuscì a staccare la mano dal suo fianco o a scacciarla questa volta.

Era più che altro sconvolta.

Rachel le rivolse, questa volta, una specie di sorriso rassicurante - per quanto potesse essere rassicurante in una situazione così agghiacciante - e accarezzò il suo fianco, "Tu non ti muovi e io ti bacio" le annunciò soddisfatta, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Santana rimase bloccata dalla consapevolezza che aveva avuto ragione fin dall'inizio.

Non sapeva cosa stesse predendo alla nana, forse Finn era rimasto scarsissimo a letto esattamente come lo ricordava, e cercava da lei uno sfogo oppure semplicemente era passata all'altra sponda come spesso aveva suggerito, ma solo scherzando.

Rachel notò che Santana non stava rispondendo e il suo primo pensiero fu che l'avesse catturata nella propria morsa e che quella ne fosse una prova più che evidente.

"Quindi ... posso?" domandò per ricevere la conferma, sporgendosi già sulle punte, ansiosa di raggiungere quelle labbra piacevoli all'aspetto, immaginarsi al tocco.

Santana a quel punto si mosse terrorizzata da quello che sarebbe potuto accadere di li a qualche secondo.

"Non provarci nana" il suo tono era duro. Detto questo, si mosse indietro in modo da farle capire anche fisicamente che non voleva quel bacio, non lo desiderava affatto.

Ma Rachel le fece venire immediatamente dubbi sul perché avesse anche dovuto rispondere a quella domanda visto che, un istante dopo, stava già portando la mano dietro il suo collo. L'avvicinò a sé con decisione e poggiò le proprie le labbra sulle sue e la baciò con fermezza, nonostante le bocche fossero ancora serrate.

Santana la allontanò con uno spintone, quel tanto che bastava per farla staccare.

"Conosci il significato della parola ‘no’, por Dios?!" Santana era furiosa e lo era perché esistevano dei limiti ed un no era un no e Rachel non poteva semplicemente decidere di ignorare le sue risposte dopo averglielo perfino chiesto.

"Io-io .." balbettò però all'istante Rachel. Quel contatto breve era stato fin troppo piacevole. Le labbra di Santana erano calde, morbidissime, piacevoli e ne era ancora un po' stordita, "volevo solo ..." tentò di rispondere, ma blaterò semplicemente.

"Cosa Rachel? Dime, volevi solo farti picchiare?" le urlò addosso Santana arrabbiatissima.

Non poteva credere che la principessa Disney si fosse trasformata improvvisamente nella strega cattiva. Scosse la testa disgustata mentre aspettava una risposta.

A quel punto Rachel abbassò lo sguardo, arricciando le labbra. "Volevo solo sapere che sapere avevi ..." mormorò, quasi tutto quello che avesse fatto fosse la cosa più innocente del mondo, quasi avesse dimenticato tutta la malizia che ci aveva messo fino a qualche secondo prima.

"Vattene" le ordinò secca Santana. Le dispiaceva un po' vederla in quello stato, ma voleva uscire da quella situazione il prima possibile e rimanere un po' di tempo sola a pensare. Ne aveva bisogno davvero.

E Rachel si sentì così in colpa. Non credeva che la reazione di Santana sarebbe stata così spropositata e ciò le fece realizzare che forse aveva davvero esagerato. Insomma, era all'ultimo anno di liceo, non avrebbe più dovuto prendere quelle fisse e cotte per una sua compagna in modo così stupido da importunarla. Forse.

Alzò di nuovo lo sguardo e incontrò i suoi occhi, ma non era pronta per chiedere semplicemente scusa ed arrendersi.

"Okay ... me ne vado ora ..." specificò 'ora' perché Santana si rendesse conto del fatto che era semplicemente un 'arrivederci' dovuto al fatto che aveva bisogno di pensarci.

Fece qualche passo all'indietro e, senza attendere la risposta dell'ispanica, le diede le spalle, quasi scappando da quell'aula, dopo aver aperto la porta che aveva precedentemente chiuso a chiave.

Santana contemplò la figura di Rachel che si allontanava e non poté fare a meno di pensare che si era cacciata involontariamente in una situazione molto spiacevole, soprattutto in prospettiva Nazionali, doveva avevano bisogno di una Rachel Berry più che lucida e motiva. Sarebbe stato un bel problema se, conoscendo il carattere infantile della Berry, avesse deciso semplicemente di astenersi dall’esibirsi soltanto per quel capriccio. Ma forse, semplicemente, non avrebbe rinunciato alla possibilità di esibirsi alla Nazionali come solista neanche per quello.

 


 

Santana aveva passato ore a ragionare su cosa fare.

Alla fine si era convinta che la scelta migliore fosse chiedere scusa a Rachel per la sua reazione e evitare l'esplosione nucleare per il bene di tutti: non potevano permettersi di perdere le nazionali.

Era il loro ultimo anno, l’ultima occasione per poter alzare quel trofeo, tutti insieme. E non avrebbe mai potuto sopportare di causare ulteriori problemi, come aveva già fatto, per altro, qualche mese prima.

La avvistò di fronte al suo armadietto che lo fissava con aria persa.

"Rachel ..." la chiamò per attirare la sua attenzione, decidendosi a farsi avanti.

Rachel sollevò lo sguardo verso di lei, confusa. Aveva riconosciuto chiaramente la sua voce e non aveva idea del perché l’avvicinasse. In fondo, se voleva che smettesse di comportarsi in un certo modo, non poteva pretendere di camminarle affianco tranquilla, come se nulla fosse. Non aiutava la situazione e angosciava soltanto ulteriormente Rachel.

“Sì?” domandò semplicemente, con lo sguardo ancora un po’ vuoto e pizzicandosi le labbra all’interno della bocca.

"Possiamo parlare di quello che è successo ieri?" chiese prima di cominciare a parlare perché voleva evitare ogni genere di esplosione da parte di Rachel. Non voleva traumatizzarla prima di tutto. Al cenno di assenso della ragazza, anche se fortemente indeciso, Santana cominciò a parlare "ti chiedo scusa, ho esagerato. Lo hai fatto anche tu, però, e vorrei parlare di questo."

Rachel reagì inarcando un sopracciglio: in realtà non si aspettava neanche che Santana volesse affrontare quell'argomento. Pensava che avrebbe semplicemente finto che non era accaduto nulla. Quella osservazione la coglieva di sorpresa perché non sapeva esattamente perché voleva parlarne e come. Quindi si limitò a fare un altro cenno incerto, pronta ad ascoltare cosa aveva da dire.

Santana capì di essere sulla strada giusta. L'unico modo per evitare che quella situazione si ripetesse era riuscire ad arrivare alla fonte del problema in maniera diretta, senza girarci intorno.

"Perché hai cercato le mie attenzioni in quel modo?" chiese l’ispanica, esitando un po', ma facendole capire che l'avrebbe ascoltata qualunque cosa avesse avuto da dire.

"Io ..." fu la risposta istintivo di Rachel, ma non ebbe un continuo immediato, perché abbassò subito lo sguardo, "non lo so. Mi sentivo così strana, mi sento così strana," specificò, per farglielo capire senza fraintendimenti, "quando tu sei intorno, non lo so. Era semplicemente la cosa più naturale e non le ho messo un freno perché io seguo sempre gli istinti."

"Anche troppo, Rachel." Rispose Santana aggiungendo anche un ghigno per dare enfasi alla frase. Rachel era ovviamente confusa, ma la cosa essenziale era capirne il motivo. Sapeva che non poteva essere improvvisamente attratta da lei senza un vero motivo, anche se, in effetti, lei era Santana Lopez per cui tutto poteva accadere.

"Beh ..." rispose la mora, chiudendo l'armadietto e rivolgendo di nuovo lo sguardo a Santana, "le persone istintive sono le migliori a letto - o così si dice - e tu non mi hai dato neanche una possibilità di dimostrartelo!"

Non fu tanto la protesta a sorprendere Rachel stessa, ma il fatto che lo stesse dicendo con un tono serie che non aveva neanche programmato di avere in quell'occasione.

Santana guardò Rachel confusa. Non poteva credere che dopo tutto quello che era successo  avesse ancora il coraggio di insistere con quella storia.

Doveva ammetterlo, di certo era coraggiosa abbastanza e dotata di una discreta faccia tosta - ma questo lo sapeva già.

"Non ti darò mai la possibilità di dimostrarmelo Rachel" nel dirle questo Santana trattenne una leggera risata che Rachel avrebbe potuto confondere con una risata di scherno.

Il suo piano era ancora in atto e non poteva fallire facendo scatenare l'ira di Rachel su di se e sul Glee.

"Ma ... perché?" domandò esasperata Rachel, prima di allargare le mani ed indicarsi. Non le passava neanche per la testa che Finn o Brittany potessero passare per quel corridoio in quel momento, perché era troppo presa dalla situazione, "sono davvero così male? Eppure pensavo che fosse un problema di abbigliamento o ... il fatto che sono così petulante e-"

"Rachel! riprendi il controllo!" Le ordinò Santana facendola calmare. "Bene, prima di tutto - e non osare mai dire in giro che te l'ho detto - non sei male. Secondo, io ho Brittany e non posso tradirla perché la amo." Cercò di semplificare il discorso il più possibile perché aveva capito che Rachel era davvero soltanto molto confusa.

"Quindi ..." fece Rachel, prendendo un respiro profondo, prima di parlare, "... non è perché non sono attraente? E' ... perché hai Brittany?" domandò insicura.

Si stava quasi convincendo a confessare a Santana cosa le era passato esattamente per la mente prima di cominciare a perseguitarla.

"Brittany è il motivo per cui faccio praticamente ogni cosa... “ rispose l’ispanica, “comunque se mi dici il motivo per cui improvvisamente mi hai trovata attraente, ne possiamo parlare …" Santana si sentì particolarmente buona, e doveva esserlo quel giorno, e decise di darle un'altra chance di sfogarsi.

"Mmmh ..." rumoreggiò Rachel, ancora incerta. Certo, l'idea di confessare l'aveva sfiorata, ma non ne era proprio sicura. "E' una storia particolare ..." si perché la motivazione era decisamente futile e aveva il presentimento che Santana l'avrebbe accolta con una fragorosa risata.

"Ti ascolto." Rispose incuriosita Santana. Era davvero interessata alla storia di Rachel Berry - non avrebbe mai pensato potesse accadere, in realtà - e voleva ascoltarla fino alla fine, ansiosa di scoprire cosa l’aveva spinta ad un’assurdità come quella.

"Okay ..." si deciso Rachel, continuando a sospendere continuamente le frasi, abbassando lo sguardo e arrossendo in parte. "Sai che mi preoccupo costantemente per il mio futuro, la mia brillante carriera ed ogni cosa affinché la mia vita possa essere perfetta e io possa dimostrare all'universo che nessuno è migliore di Rachel Berry, vero?" domandò tutto d'un fiato, con la sua vocina petulante, a tratti fastidiosa, tornando almeno un po' in sé.

"C’è ancora qualcuno che non lo sa?" rispose Santana alzando leggermente gli occhi al cielo, prima di sollevare un sopracciglio, non capendo però esattamente cosa avesse a che vedere la sua solita mania per l’essere una diva con ciò che aveva fatto. "Continua..." le intimò quindi, desiderosa di scoprirlo.

"Quindi un paio di giorni fa mi sono chiesta: come faccio a diventare un idolo vero e proprio?" fece, pronunciando quella domanda con fare teatrale, chiudendo perfino gli occhi. "E allora ho cominciato a girare su blog e forum di artisti importanti, come Lady GaGa, Britney Spears, Fergie, Jessie J e via dicendo ..." le spiegò, prendendosi un'altra pausa, per assicurarsi del fatto che Santana stesse ascoltando con attenzione ogni singola parola.

La citazione di tutta quella serie di nomi, apparentemente lanciati a caso, stava interessando Santana più di quanto non credesse possibile. Voleva solo capire dove sarebbe andata a parare Rachel e cosa aveva a che fare Fergie con quegli imbarazzanti tentativi di flirt che le aveva concesso. Quindi l’ispanica si ritrovò ad annuire, come per spingerla a continuare ed arrivare ad una conclusione.

"Dunque ho scoperto che questi forum sono per lo più popolati da ragazze. Capisci?" le chiese, improvvisamente con occhi sognanti, "Questo significa che se voglio fare successo, ho bisogno di colpire il pubblico femminile! Parlano per ore, sono molto meglio dei fanboy, stanno incollate avanti allo schermo a fantasticare sul loro idolo, nonostante sia una ragazza!" le spiegò, sperando che Santana capisse perfettamente quel collegamento.

"Quindi tu mi stai dicendo che ci hai provato con me per un tentativo assurdo di guadagnarti una fangirl e vedere se saresti riuscita a conquistare il tuo pubblico femminile?" Santana questa volta non riuscì davvero a trattenersi e le scoppiò in pratica a ridere in faccia.

Era davvero tutto troppo assurdo per non farlo.

"Tecnicamente," si affrettò a precisare Rachel, con un sorriso sulle labbra, "volevo più che altro testare se una donna avrebbe potuto trovarmi attraente e, visto che tu mi hai detto che in fondo non sono male ..." le spiegò, facendo spallucce, "direi che quantomeno posso tenermi soddisfatta dal risultato di questo esperimento, no?"

"Rachel limitati a cantare ... fidati" le rispose l’ispanica, continuando a ridere come una matta. Ormai non si controllava più e spegnere le proprie risate di fronte all'ilarità della situazione diventava impossibile.

"E non ho dubbi sul fatto che ciò mi porterà al successo," confermò Rachel perché sì, le sue qualità di cantante non potevano essere messe in discussione da nessuno al mondo, "ma se voglio essere una vera icona, non basta semplicemente cantare, devo ... scuotere gli ormoni di tutti! E' importante in questo millennio di sesso e depravazione!"

"Nana, credo davvero che tu debba limitarti a quello che sai fare meglio ... incanterai tutti comunque" le disse cominciando a limitare le risate.

Voleva farle davvero capire che la carriera della diva sex symbol non era la sua.

"E se cambiassi un po' stile?" domandò insistente, ma cominciando a rendersi conto del fatto che forse l'ispanica aveva ragione, "Magari con un look diverso, potrei ..." lasciò la frase in sospeso, attendendo il commento di Santana.

"Potresti rimanere te stessa e apprezzare chi ti amerà anche se non sei una bomba sexy. Non sei male Rachel, non renderti ridicola cercando di essere qualcosa che non sei" il commento di Santana voleva essere il più sincero possibile. Sapeva che ne aveva bisogno e in quel momento si sentiva in vena di elargire buoni consigli.

Rachel rimase a pensarci un istante. In un certo senso, cambiare qualcosa di se stessa non era mai stata una prerogativa. Ci aveva provato diverse volte nel corso degli anni di liceo e ce ne fosse stata una finita bene. Tutte un disastro, e si ostinava ancora a provarci.

Quindi, forse, Santana aveva ragione.

Si convinse ad annuire, facendo comparire un sorriso sulle proprie labbra.

"Dunque ... suppongo di dovermi scusare per ... quegli approcci." Mormorò sentendosi ancora un briciolo in imbarazzo al pensiero di tutto quello che le aveva detto, di come l’aveva toccata e baciata in maniera piuttosto invadente.

"Immagino di sì" rispose Santana, con un sorriso fatto apposta per convincere Rachel, che non era davvero arrabbiata con lei per quello che era successo, anche se aveva reagito male sul momento. Poteva capitare a tutti infondo di sbagliare approccio.

"Hum ... okay." Si decise la mora, alzando per un istante lo sguardo al soffitto, come per riflettere o ricordare qualcosa. Lo abbassò nuovamente verso Santana e poi aggiungere trionfante, "Perdoname!"

Notò subito l'espressione sorpresa della Lopez, quindi pensò di aver detto chissà quale cavolata, "Scusa, l'ho sentito dire a Madonna in 'Sorry' e-"

"E’ ok." Le rispose Santana colpita, "è ok." Ripeté, scoppiando poi in una fragorosa risata, ma questa volta non era una risata di scherno. "Dai, andiamo a lezione." La incoraggiò prendendo la strada verso l'aula.

Rachel sorrise ancora e cominciò a camminare al suo fianco verso l'aula più che decisa a lasciarsi alle spalle quella pessima figura.

   
 
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