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Autore: Tinkerbell91    23/01/2007    2 recensioni
I sogni, si sa, sono la rappresentazione più o meno distorta della realtà da parte del nostro subconscio...Ma cosa dovrei allora pensare io, che ho sognato una folle avventura per recuperare uno stivale caduto in un fiume? Per scoprire le mie peripezie e farvi quattro risate non basta che un 'click'...^^
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Stivale ambulante

Nota: Attenzione, se siete impressionabili e/o shockabili facilmente questa storia NON è per voi. I fatti su cui si basa sono realmente accaduti (nella mia testa, sotto forma di sogno, ma pur sempre accaduti…).

P.S: Non rispondo di eventuali danni psicofisici a cose o persone. Se il vostro gatto si butta dalla finestra non è colpa mia  e nemmeno se al vostro canarino viene un infarto.

Detto questo…buona lettura (si fa per dire)!

 

Capitolo 1: La tragedia

Il Liceo classico Nerone Merici era stato costruito durante il periodo in cui chiunque poteva edificare qualsiasi cosa dovunque. Sorgeva infatti sopra il letto di un fiumiciattolo melmoso e putrido che proseguiva la sua “corsa” tanto all’interno dell’edificio, nei sotterranei, quanto all’esterno. Orbene, bisogna sapere che parallelamente al fiumiciattolo c’erano anche i binari di un treno sopra i quali gli studenti del liceo Merici erano soliti passeggiare tranquillamente (era, infatti, una delle tante opere statali iniziate, ma mai portate a termine…).Si dà il caso che quel giorno la nostra protagonista, l’aitante (ehm…) e fascinosa (ehm ehm…) Tink Lostineverland, stesse camminando sulle rotaie, quando uno dei suoi acerrimi nemici, Jack Spaghetto, le si parò davanti. A dispetto del cognome il “ragazzo” (era ripetente della I liceo per il quarto anno di fila) non era affatto magro…era bensì alto e largo come un armadio (quattro stagioni, ovviamente…). Chi dice che l’intelligenza è inversamente proporzionale alla stazza…beh…in questo caso ci ha proprio azzeccato. Jack sulle prime non dimostrò nessun cattivo proposito nei confronti di Tink e questo segnale sospetto su subito registrato dalla ragazza sul suo squadernino-tascabile-sugli-avvenimenti-impossibili. Evidentemente (eh certo, più evidente di così!) Jack non stava aspettando altro e approfittando della sua disattenzione con un agile scatto e un’abile mossa (come quelle di Lady Oscar) le sfilò (non ho ancora capito bene come…ndTink) uno stivale e, con un ghigno perfido, lo gettò nel canale melmoso. A questo punto a Tink, da brava eroina qual’era, non rimaneva che una cosa da fare: GETTARSI NEL FIUME, no?!

E così prese la rincorsa, contò fino a 3 e…e si tuffò. Avete capito bene, si tuffò!

Quale persona dotata di cervello e un minimo razionale farebbe una cosa tanto assurda? Nessuno! Ma lei l’aveva fatto (le ragioni sono due: la prima è che è tutto un sogno, la seconda che Tink NON è razionale…). Così, mentre annaspava nella fanghiglia scura e densa (che schif!), si rese conto per la prima volta che le mura ai lati del fiume erano alte almeno 2 metri e mezzo…se non 3…

Dato che lo Stivale perduto (direi che si è meritato la ‘S’ maiuscola, ormai…) veniva trascinato via dalla corrente e che stava per essere presa da un attacco isterico, Tink decise di uscire di là (o almeno di provarci…). Cominciò allora la sua scalata verso il milione…ups…volevo dire verso la via d’uscita…Dopo svariati tentativi falliti, l’atletica ragazza riuscì a tornare sui binari, miracolosamente linda e pulita come una camicia appena uscita dalla lavatrice (quando si usa Omino Bianco) e perfettamente asciutta.

Il suo animo, però, non riusciva a darsi pace…Aveva perso uno stivale…AVEVA PERSO UNO STIVALE!!!

Doveva chiedere aiuto a qualcuno, ma la domanda era: A CHI? La risposta e il seguito dell’avventura della mitica Tink (…modestia a parte…ndTink) nel prossimo capitolo…

  
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