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Autore: Songaway    09/07/2012    2 recensioni
Arrivo fuori e prendo un gran respiro, l’aria è fredda e il ballo è stato tanto lungo da farmi abituare al suo profumo e l’ossigeno adesso brucia un pochino; è stato tanto lungo da farmi desiderare adesso di essere di nuovo tra le sue braccia e a respirare di nuovo il suo profumo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Posso avere l’onore di questo ballo?
Ecco, lo sapevo! Temevo questo momento da tutta la serata!
Alzo la testa e incontro i suoi dannati occhi azzurro cielo.
Devo dirgli di no, ma la mia testa fa già cenno di si, la mia mano è sulla sua e i miei piedi camminano al suo fianco.
Arriviamo al centro della sala.
Dannazione, cosi tutte mi vedranno ballare con quest’uomo!
Gli strumentisti iniziano a suonare, porta la mia mano sulla sua spalla, l’altra la stringe nella sua e mi avvicina a lui.
Iniziamo a ballare, i nostri visi sono uno di fronte all’altro e i nostri occhi incatenati gli uni negli altri.
Non ci riesco; avevano ragione quelle donne, mi avevano avvertita, il suo sguardo magnetico non ti lascia scappare!
Ci guardiamo durante tutto il ballo senza dire una parola, solo alla fine veniamo interrotti da una voce che ci fa voltare entrambi:
-E’ il turno delle donne ad invitare, Signor York, mi permette questo ballo?
-Certo signorina Smith, non si rifiuta mai una donna!
Lascia le mie mani e accenna un sorriso.
La signorina Smith è una di quelle donne che mi aveva messa in guardia dal signor York.
Cosa sta facendo?
Sta sacrificando un ballo per lasciar andare me dalle grinfie di quel Don Giovanni? Probabile.
Comunque sia grazie a lei ho la possibilità di liberarmi del suo dolcissimo profumo.
Mi avvio alla balconata meno affollata, non ho voglia di parlare!
Arrivo fuori e prendo un gran respiro, l’aria è fredda e il ballo è stato tanto lungo da farmi abituare al suo profumo e l’ossigeno adesso brucia un pochino; è stato tanto lungo da farmi desiderare adesso di essere di nuovo tra le sue braccia e a respirare di nuovo il suo profumo.
Fosse stato per il mio cuore sarei rientrata nella sala, avrei strappato la signorina Smith dalle braccia del Don Giovanni e mi sarei avvinghiata a lui senza pensare se fosse stato o meno un comportamento consono all’occasione, come diceva mia madre.
Fortunatamente senza di lui nei dintorni comandava il mio cervello, ed il mio cuore se ne stava in un angolo aspettando solamente che lui tornasse.  
  
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