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Autore: StellinaJailynne    09/07/2012    2 recensioni
-Ehy, Koskinen! Il capo vuole parlarti. Adesso.- Il novellino dai capelli biondissimi e gli occhi cristallini, che stava seduto a una piccola scrivania impolverata nell'angolo dell'ufficio, si voltò verso il ragazzo che lo aveva chiamato.
-Si, arrivo.- Sauli era un ragazzo di 27 anni, appena arrivato alla redazione della rivista. Aveva studiato lettere all'università di Helsinki, ma non si era mai dedicato particolarmente al gossip, dunque si trovava ancora un po' disorientato in quel ambiente fatto di scandali e scoop.
-Abbiamo bisogno di un'intervista con questo tizio.- iniziò tirando fuori una foto e facendola vedere a Sauli.
-Chi è?- chiese dunque, per avere qualche chiarimento.
-Adam Lambert, un cantante. Il suo nuovo album è appena uscito e abbiamo bisogno di un articolo. Possibilmente un articolo interessante.- disse sottolineando l'aggettivo.
[AdamxSauli]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 Attractive Lie Ehilà! Eccoci qua con una (speriamo) bella storia :) Avevamo notato come le fanfiction Saulbert fossero alquanto rare in questo sito, quindi abbimo avuto l'idea di scriverne noi una.
Confidiamo che non sia troppo deludente e aspettiamo con ansia i vostri commenti e le vostra critiche (che siano costruttive, eh? :P)
Ovviamente i personaggi non ci appartengono e non indendiamo presupporre che niente di ciò che abbiamo scritto sia accaduto (anche se, forse, qualcosina....vabbè, particolari XD)
Ci scusiamo in anticipo per gli errori e vi auguriamo una buona lettura!! =D
P.s. Se vi va alla fine del capitolo troverete le storie che scriviamo singolarmente, se vi va leggetele=)

 http://img88.imageshack.us/img88/9033/copertina1t.jpg

 

-Ehy, Koskinen! Il capo vuole parlarti. Adesso.- Il novellino dai capelli biondissimi e gli occhi cristallini, che stava seduto a una piccola scrivania impolverata nell'angolo dell'ufficio, si voltò verso il ragazzo che lo aveva chiamato.
-Si, arrivo.- Sauli era un ragazzo di 27 anni, appena arrivato alla redazione della rivista. Aveva studiato lettere all'università di Helsinki, ma non si era mai dedicato particolarmente al gossip, dunque si trovava ancora un po' disorientato in quel ambiente fatto di scandali e scoop. Dopo essersi presentato troppo elegantemente il primo giorno di lavoro, aveva imparato che nessuno si vestiva in maniera particolarmente professionale, cosa che, si sarebbe invece di certo aspettato in un giornale più serio. Quindi quel giorno, si era vestito con dei semplici jeans blu e una camicia azzurra a tinta unita, con le maniche arrotolate fino sopra il gomito, in modo che il tatuaggio che percorreva tutto il braccio sinistro fosse in bella vista, lasciando anche intravedere i muscoli. Ciononostante, Sauli non era esattamente lo stereotipo di macho: non era molto alto e di costituzione si potrebbe dire quasi fragile.
Appoggiò la penna con cui stava scrivendo e si alzò per andare a vedere cosa volesse quello zoticone del suo capo, che era buono solo a farsi soldi sulle sfortune (anche immaginarie) degli altri.
Con un po' di esitazione bussò alla porta, prima di apirla.
-Voleva vedermi?-
-Si, entra, Sauli.- Aveva odiato il modo in cui pronunciava il suo nome dalla prima volta che lo aveva incontrato. Sembrava volesse impersonare la figura di un padre benevolente che protegge il suo figliolo. Pessima recitazione però. Poteva sentire la sua aura da maniaco a chilometri. C'era qualcosa di malato in quell'uomo, per non parlare che avrà avuto una trentina di anni più del biondo. Dal primo giorno che gli aveva parlato, il suo capo aveva continuato a fare allusioni alquanto spiacevoli, ma dato che non si poteva permettere di cercare un altro lavoro aveva stretto i denti e aveva continuato, facendo finta di niente.
Entrò e chiuse la porta dietro di se, andando poi a sedersi davanti alla scrivania piena di fogli del suo capo.
-Abbiamo bisogno di un'intervista con questo tizio.- iniziò tirando fuori una foto, facendola vedere a Sauli. L'immagine ritraeva un uomo sulla trentina, dai capelli corvini corti, ingellati così che stessero all'in su. Indossava degli occhiali da sole, una anonima t-shirt e dei pantaloni neri che finivano in degli stivali dello stesso colore. Era una di quelle classiche foto scattate dai paparazzi a personaggi famosi, mentre se ne vanno in giro per la città. Tuttavia, per quanto potesse dedurre che fosse famoso, non l'aveva mai visto prima.
-Chi è?- chiese dunque, per avere qualche chiarimento.
-Adam Lambert, un cantante. Il suo nuovo album è appena uscito e abbiamo bisogno di un articolo. Possibilmente un articolo interessante.- disse sottolineando l'aggettivo.
-E lei vuole me per questo lavoro?- era alquanto stranito. Era ancora a quel livello dove scriveva l'oroscopo e la barzelletta del giorno. Come aveva fatto a meritarsi un salto di qualità del genere? Okay, non lo voleva sapere, inutile che si ponesse certe domande alle quali avrebbe preferito non sapere la risposta.
-Sì, ho visto che hai lavorato duro in questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa vali.-
-Grazie.- disse anche se non era sicuro di volerlo ringraziare davvero. Sentiva che c'era qualche tranello.
-Non deludermi. Parti tra quattro ore.-
-Per dove?-
-Non è ovvio, figliolo? Los Angeles.-
-Los Angeles?- chiese incredulo.
-Certamente. Ora vai e preparati.- chiuse il discorso porgendogli i biglietti per l'aereo e altre scartoffie.

Non ci poteva credere, si trovava davvero su un aereo diretto a Los Angeles. Era sempre stato il suo sogno, quello di mollare tutto in Finlandia e andare a vivere a LA. Tuttavia, non era mai riuscito a metterlo in pratica, o per mancanza di soldi, o per altre necessità come lo studio. Pensadoci sarebbe stato tentato di approfittare dell'occasione e cercare lavoro lì, chissà mai che qualcosa non sarebbe riuscito a trovare. Bastava anche qualcosa di semplice tanto per iniziare, giusto sufficiente a pagare vitto e alloggio. Beh, ma prima di quello era meglio preoccuparsi dell'intervista. Era sempre stato ottimista, ma mettersi al riparo prima di rimanere completamente senza lavoro era decisamente meglio. Si mise su le cuffie dell'ipod per ascoltare il famigerato album, che era a mala pena riuscito a scaricare prima di partire. Arrivare a fare un intervista su qualcosa di cui non si ha la più pallida idea è la cosa peggiore che possa capitare. Come premette play, si sentì catapultare in un altro mondo. Non riusciva nemmeno a formulare pensieri coerenti, si era completamente abbandonato nell'armonia inebriante e nella voce sovrumana del cantate. Come poteva non averlo mai sentito prima? Era qualcosa di stupefacente. Si risvegliò da quella trance in cui era caduto solo quando l'album fu terminato. Aveva avuto subito l'impulso di ripremere play, ma si trattenne, deciso prima a dare un'occhiata alla documentazione che il capo gli aveva lasciato. C'erano un paio d'informazioni sull'hotel e sui luoghi dove la star era stata vista più frequentemente. A primo impatto, non capì che fine potesse mai avere quel genere di informazione, poi, non trovando nient'altro riguardo l'intervista, realizzò. Il capo non gli aveva nemmeno fissato un incontro. Sarebbe dovuto trasformarsi, in una specie di Sherlok Holmes di bassa categoria. Evviva! Eccola, la prima fregatura. Per chi lo aveva preso? Un segugio? Cristo, in cosa si era andato a cacciare? Ora si che sperava di trovare un altro lavoro.

Fortunatamente almeno aveva l'hotel pagato per una settimana dal giornale, almeno quello!!Così una volta atterrato prese un taxii e diede subito l'indirizzo dell'hotel, aveva assolutamente bisogno di farsi una doccia e di pensare a come muoversi in una città sconociuta alla ricerca di Adam Lambert.
Quando arrivò realizzo che non era affatto un hotel ma bensì un motel in un quartiere che a prima vista sembrava davvero brutto.
Si buttò sul letto matrimoniale lasciando le valige in un angolo. Certo che potevano almeno avergli dato una stanza più carina, era davvero piccola: camera con letto matrimoniale e due comodini, un televisore posto sopra ad un mobile ed un bagno.
Oltretutto non aveva nemmeno il servizio in camera, e questo significava che doveva pagarsi ogni colazione, pranzo e cena, perfetto, così avrebbe finito per finire anche quei pochi soldi che aveva messo da parte.
Sbuffando innervosito per tutta quella situazione, decise che l'uinco modo per rilassarsi un attimo era appunto la doccia.
L'acqua calda era un calmante naturale per lui, gli rilassava i muscoli e gli toglieva ogni tipo di pensiero o preoccupazione.
Dopo essersi coperto con un accapatoio si buttò nuovamente sul letto. Odiava il suo capo per averlo messo in quella situazione, non poteva semplicemenete avergli organizzato un incontro? Tutto questo gli sembrava ridicolo, non era un paparazzo che doveva correre appena lo chiamavano per scattare foto! Era un giornalista serio lui, o almeno era quello che sperava di diventare un giorno.
Appoggiò la valigia sul letto e prese un paio di jeans neri, stretti e una maglia bianca con sopra una giacca di pelle nera abbianata agli anfibi.
Poteva andare, si disse osservandosi allo specchio. Sistemandosi nuovamente i capelli biondi e mettendo un filo di matita nera sotto gli occhi, sarebbe andato alla ricerca di un posto economico dove mangiare.
Girò per le strade di Los Angeles per un pò fino a che non trovò un fast food che vedeva pizze al taglio. Ottimo! Pensò sorridendo. Entrò subito e mangiò due tranci di pizza con gusto, stava davvero morendo di fame.
Quando si alzò per pagare la sua cena, vide un ragazzo muscoloso con dei capelli castano scuro ricci molto carino che evidentemente lo stava fissando già da un pò, era totalmente perso nei suoi pensieri da non essersene nemmeno accorto.
Il ragazzo gli fece un occhiolino e non potè evitare che le sue labbra si curvassero in un sorriso divertito.
In un altro momento probabilmente sarebbe andato a presentarsi, ma oggi, non era dell'umore. Quindi finì semplicemente ciò che aveva nell'economico piatto di plastica a si ridiresse al motel.
Il giorno dopo si sarebbe dovuto preoccupare di iniziare quell'indagine che il suo capo gli aveva così stronzamente affidato. Quel bastardo non riesce mai a giocare pulito. Cosa sperava di ottenere con quella specie di mission impossible che gli aveva affidato? Era una punizione per non aver ceduto a quelle sue schifose avance? Vabbè, decise di non pensarci, perlomeno si era preso una vacanza da un certo punto di vista. Gli aveva dato una settimana per l'intervista, quindi non appena l'avesse ottenuta, avrebbe avuto un po' di tempo per rilassarsi.
Ci impiegò un tempo decisamente lungo per capire come tornare al motel, aveva fatto troppi giri prima e, se continuava così, rischiava di perdersi seriamente. Sconfitto, decise di chiedere indicazioni a qualche passante e finalmente arrivò al mothel.
Esausto da tutto quello che gli era successo in questi giorni si rese conto che non era esattamente in questo modo che voleva cambiare vita...
Si era aspettato tutt'altro salendo su quell'aereo, si era immaginato una settimana, diversa, avrebbe studiato un pò di cose su Adam in modo da fargli una bella intervista senza ripetere le solite domande, e ascoltato la sua muscia. Aveva ascoltato Trespassing sul volo e ne era rimasto incantato, quindi non gli sarebbe assolutamente venuto difficile complimentarsi anzi, probabilmente sarebbe diventato pure un suo fan. Se cantava dal vivo almeno la metà di com'era la sua voce nell'album, bhè, non ci sarebbero stati dubbi. Ma invece nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, perchè il suo capo non aveva preso nessun appuntamente per l'intervista.
Si gettò nel letto appena entrò nella camera, senza nemmeno cambiarsi. Si levò solamente gli anfibi, e in uno schiocco di dita si addormentò.

Un raggio di sole che entrava dalla finestra infastidì Sauli, che contro voglia aprì gli occhi. Vide le lacette dell'orologio appeso al muro, che segnavano appena le cinque. Aveva ancora un po' di tempo, quindi richiuse gli occhi nel tentativo di riaddormentarsi ma era troppo nervoso per riuscire a dormire davvero, si rigirò e rigirò per probabilmente un'ora con mille pensieri in testa fino a che, orami arreso al fatto che non si sarebbe riaddormentato, decise di leggere nuovamente gli appunti che il suo odioso capo gli aveva dato.
Prese poi il suo portatile, deciso a cercare altre informazioni che non c'erano sul fascicolo, tipo se fosse fidanzato o sposato.
Lesse alcune cose sulla sua vita fino a fermarsi su un punto in particolare: Adam Lambert era gay. Ecco svelato il mistero, con tutti giornalisti che lavoravano al giornale, certamente più preparati di lui su questo campo, il motivo per cui aveva mandato lui.
Quel falso etero del cazzo che crede che se un gay e un altro gay si incontrano, si devono per forza innamorare, scopare o altro.....Pezzo di merda!!
Aveva scelto lui non per "Sì, ho visto che hai lavorato duro in questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa vali."Pezzo di merda, andò a vanti così per circa 5 minuti per poi riprendersi.
-Sto stronzo, finto etero del cazzo!!-O quasi.
Era tentato di chiamare il suo capo e dirgliene quattro, ma si trattenne, gli servivano soldi, e gli serviva scrivere quell'articolo. Scoprii che Adam Lambert aveva alle spalle anni di teatro, che per riuscire a sfondare nella musica, dopo aver ricevuto molte risposte negative da parte dei discografici, ha parteciparto ad un talent show in America, American idol.
Si perse a vedere i video delle sue esibizioni rimando completamente stregato dai movimenti del cantate e sopratutto dalla sua magnifica voce, una volta che rischiuse il computer si rese conto di essere stato per più di cinque ore a guardare video ed a informarsi su Adam , ora sapeva anche troppo su di lui si disse.


Angolo pubblicità=)

 Stellina
  

Love? Friendship? Who knows ..


dark_dream
  



Together Once Again
OS... 
   
 
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