Confidiamo che non sia troppo deludente e aspettiamo con ansia i vostri commenti e le vostra critiche (che siano costruttive, eh? :P)
Ovviamente i personaggi non ci appartengono e non indendiamo presupporre che niente di ciò che abbiamo scritto sia accaduto (anche se, forse, qualcosina....vabbè, particolari XD)
Ci scusiamo in anticipo per gli errori e vi auguriamo una buona lettura!! =D
P.s. Se vi va alla fine del capitolo troverete le storie che scriviamo singolarmente, se vi va leggetele=)
-Ehy,
Koskinen! Il capo vuole parlarti. Adesso.- Il novellino dai capelli
biondissimi e gli occhi cristallini, che stava seduto a una piccola
scrivania impolverata nell'angolo dell'ufficio, si voltò verso
il ragazzo che lo aveva chiamato.
-Si, arrivo.- Sauli era un ragazzo di 27 anni, appena arrivato alla
redazione della rivista. Aveva studiato lettere all'università
di Helsinki, ma non si era mai dedicato particolarmente al gossip,
dunque si trovava ancora un po' disorientato in quel ambiente fatto di
scandali e scoop. Dopo essersi presentato troppo elegantemente il primo
giorno di lavoro, aveva imparato che nessuno si vestiva in maniera
particolarmente professionale, cosa che, si sarebbe invece di certo
aspettato in un giornale più serio. Quindi quel giorno, si era
vestito con dei semplici jeans blu e una camicia azzurra a tinta unita,
con le maniche arrotolate fino sopra il gomito, in modo che il
tatuaggio che percorreva tutto il braccio sinistro fosse in bella
vista, lasciando anche intravedere i muscoli. Ciononostante, Sauli non
era esattamente lo stereotipo di macho: non era molto alto e di
costituzione si potrebbe dire quasi fragile.
Appoggiò la penna con cui stava scrivendo e si alzò per
andare a vedere cosa volesse quello zoticone del suo capo, che era
buono solo a farsi soldi sulle sfortune (anche immaginarie) degli altri.
Con un po' di esitazione bussò alla porta, prima di apirla.
-Voleva vedermi?-
-Si, entra, Sauli.- Aveva odiato il modo in cui pronunciava il suo nome
dalla prima volta che lo aveva incontrato. Sembrava volesse impersonare
la figura di un padre benevolente che protegge il suo figliolo. Pessima
recitazione però. Poteva sentire la sua aura da maniaco a
chilometri. C'era qualcosa di malato in quell'uomo, per non parlare che
avrà avuto una trentina di anni più del biondo. Dal primo
giorno che gli aveva parlato, il suo capo aveva continuato a fare
allusioni alquanto spiacevoli, ma dato che non si poteva permettere di
cercare un altro lavoro aveva stretto i denti e aveva continuato,
facendo finta di niente.
Entrò e chiuse la porta dietro di se, andando poi a sedersi davanti alla scrivania piena di fogli del suo capo.
-Abbiamo bisogno di un'intervista con questo tizio.- iniziò
tirando fuori una foto, facendola vedere a Sauli. L'immagine ritraeva
un uomo sulla trentina, dai capelli corvini corti, ingellati
così che stessero all'in su. Indossava degli occhiali da sole,
una anonima t-shirt e dei pantaloni neri che finivano in degli stivali
dello stesso colore. Era una di quelle classiche foto scattate dai
paparazzi a personaggi famosi, mentre se ne vanno in giro per la
città. Tuttavia, per quanto potesse dedurre che fosse famoso,
non l'aveva mai visto prima.
-Chi è?- chiese dunque, per avere qualche chiarimento.
-Adam Lambert, un cantante. Il suo nuovo album è appena uscito e
abbiamo bisogno di un articolo. Possibilmente un articolo
interessante.- disse sottolineando l'aggettivo.
-E lei vuole me per questo lavoro?- era alquanto stranito. Era ancora a
quel livello dove scriveva l'oroscopo e la barzelletta del giorno. Come
aveva fatto a meritarsi un salto di qualità del genere? Okay,
non lo voleva sapere, inutile che si ponesse certe domande alle quali
avrebbe preferito non sapere la risposta.
-Sì, ho visto che hai lavorato duro in questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa vali.-
-Grazie.- disse anche se non era sicuro di volerlo ringraziare davvero. Sentiva che c'era qualche tranello.
-Non deludermi. Parti tra quattro ore.-
-Per dove?-
-Non è ovvio, figliolo? Los Angeles.-
-Los Angeles?- chiese incredulo.
-Certamente. Ora vai e preparati.- chiuse il discorso porgendogli i biglietti per l'aereo e altre scartoffie.
Non ci poteva credere, si trovava davvero su un aereo diretto a Los
Angeles. Era sempre stato il suo sogno, quello di mollare tutto in
Finlandia e andare a vivere a LA. Tuttavia, non era mai riuscito a
metterlo in pratica, o per mancanza di soldi, o per altre
necessità come lo studio. Pensadoci sarebbe stato tentato di
approfittare dell'occasione e cercare lavoro lì, chissà
mai che qualcosa non sarebbe riuscito a trovare. Bastava anche qualcosa
di semplice tanto per iniziare, giusto sufficiente a pagare vitto e
alloggio. Beh, ma prima di quello era meglio preoccuparsi
dell'intervista. Era sempre stato ottimista, ma mettersi al riparo
prima di rimanere completamente senza lavoro era decisamente meglio. Si
mise su le cuffie dell'ipod per ascoltare il famigerato album, che era
a mala pena riuscito a scaricare prima di partire. Arrivare a fare un
intervista su qualcosa di cui non si ha la più pallida idea
è la cosa peggiore che possa capitare. Come premette play, si
sentì catapultare in un altro mondo. Non riusciva nemmeno a
formulare pensieri coerenti, si era completamente abbandonato
nell'armonia inebriante e nella voce sovrumana del cantate. Come poteva
non averlo mai sentito prima? Era qualcosa di stupefacente. Si
risvegliò da quella trance in cui era caduto solo quando l'album
fu terminato. Aveva avuto subito l'impulso di ripremere play, ma si
trattenne, deciso prima a dare un'occhiata alla documentazione che il
capo gli aveva lasciato. C'erano un paio d'informazioni sull'hotel e
sui luoghi dove la star era stata vista più frequentemente. A
primo impatto, non capì che fine potesse mai avere quel genere
di informazione, poi, non trovando nient'altro riguardo l'intervista,
realizzò. Il capo non gli aveva nemmeno fissato un incontro.
Sarebbe dovuto trasformarsi, in una specie di Sherlok Holmes di bassa
categoria. Evviva! Eccola, la prima fregatura. Per chi lo aveva preso? Un segugio? Cristo, in cosa si era andato a cacciare? Ora si che sperava di trovare un altro lavoro.
Fortunatamente almeno aveva l'hotel pagato per una settimana dal
giornale, almeno quello!!Così una volta atterrato prese un taxii
e diede subito l'indirizzo dell'hotel, aveva assolutamente bisogno di
farsi una doccia e di pensare a come muoversi in una città
sconociuta alla ricerca di Adam Lambert.
Quando arrivò realizzo che non era affatto un hotel ma
bensì un motel in un quartiere che a prima vista sembrava
davvero brutto.
Si buttò sul letto matrimoniale lasciando le valige in un
angolo. Certo che potevano almeno avergli dato una stanza più
carina, era davvero piccola: camera con letto matrimoniale e due
comodini, un televisore posto sopra ad un mobile ed un bagno.
Oltretutto non aveva nemmeno il servizio in camera, e questo significava che doveva pagarsi ogni colazione, pranzo e cena, perfetto, così avrebbe finito per finire anche quei pochi soldi che aveva messo da parte.
Sbuffando innervosito per tutta quella situazione, decise che l'uinco modo per rilassarsi un attimo era appunto la doccia.
L'acqua calda era un calmante naturale per lui, gli rilassava i muscoli e gli toglieva ogni tipo di pensiero o preoccupazione.
Dopo essersi coperto con un accapatoio si buttò nuovamente sul
letto. Odiava il suo capo per averlo messo in quella situazione, non
poteva semplicemenete avergli organizzato un incontro? Tutto questo gli
sembrava ridicolo, non era un paparazzo che doveva correre appena lo
chiamavano per scattare foto! Era un giornalista serio lui, o almeno
era quello che sperava di diventare un giorno.
Appoggiò la valigia sul letto e prese un paio di jeans neri,
stretti e una maglia bianca con sopra una giacca di pelle nera
abbianata agli anfibi.
Poteva andare, si disse osservandosi allo specchio. Sistemandosi
nuovamente i capelli biondi e mettendo un filo di matita nera sotto gli
occhi, sarebbe andato alla ricerca di un posto economico dove mangiare.
Girò per le strade di Los Angeles per un pò fino a che non trovò un fast food che vedeva pizze al taglio. Ottimo! Pensò sorridendo. Entrò subito e mangiò due tranci di pizza con gusto, stava davvero morendo di fame.
Quando si alzò per pagare la sua cena, vide un ragazzo muscoloso
con dei capelli castano scuro ricci molto carino che evidentemente lo
stava fissando già da un pò, era totalmente perso nei
suoi pensieri da non essersene nemmeno accorto.
Il ragazzo gli fece un occhiolino e non potè evitare che le sue labbra si curvassero in un sorriso divertito.
In un altro momento probabilmente sarebbe andato a presentarsi, ma
oggi, non era dell'umore. Quindi finì semplicemente ciò
che aveva nell'economico piatto di plastica a si ridiresse al motel.
Il giorno dopo si sarebbe dovuto preoccupare di iniziare quell'indagine
che il suo capo gli aveva così stronzamente affidato. Quel
bastardo non riesce mai a giocare pulito. Cosa sperava di ottenere con
quella specie di mission impossible che gli aveva affidato? Era una
punizione per non aver ceduto a quelle sue schifose avance?
Vabbè, decise di non pensarci, perlomeno si era preso una
vacanza da un certo punto di vista. Gli aveva dato una settimana per
l'intervista, quindi non appena l'avesse ottenuta, avrebbe avuto un po'
di tempo per rilassarsi.
Ci impiegò un tempo decisamente lungo per capire come tornare al
motel, aveva fatto troppi giri prima e, se continuava così,
rischiava di perdersi seriamente. Sconfitto, decise di chiedere
indicazioni a qualche passante e finalmente arrivò al mothel.
Esausto da tutto quello che gli era successo in questi giorni si rese
conto che non era esattamente in questo modo che voleva cambiare vita...
Si era aspettato tutt'altro salendo su quell'aereo, si era immaginato
una settimana, diversa, avrebbe studiato un pò di cose su Adam
in modo da fargli una bella intervista senza ripetere le solite
domande, e ascoltato la sua muscia. Aveva ascoltato Trespassing sul
volo e ne era rimasto incantato, quindi non gli sarebbe assolutamente
venuto difficile complimentarsi anzi, probabilmente sarebbe diventato
pure un suo fan. Se cantava dal vivo almeno la metà di com'era
la sua voce nell'album, bhè, non ci sarebbero stati dubbi. Ma
invece nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, perchè il suo
capo non aveva preso nessun appuntamente per l'intervista.
Si gettò nel letto appena entrò nella camera, senza
nemmeno cambiarsi. Si levò solamente gli anfibi, e in uno
schiocco di dita si addormentò.
Un raggio di sole che entrava dalla finestra infastidì Sauli,
che contro voglia aprì gli occhi. Vide le lacette dell'orologio
appeso al muro, che segnavano appena le cinque. Aveva ancora un po' di
tempo, quindi richiuse gli occhi nel tentativo di riaddormentarsi ma
era troppo nervoso per riuscire a dormire davvero, si rigirò e
rigirò per probabilmente un'ora con mille pensieri in testa fino
a che, orami arreso al fatto che non si sarebbe riaddormentato, decise
di leggere nuovamente gli appunti che il suo odioso capo gli aveva dato.
Prese poi il suo portatile, deciso a cercare altre informazioni che non
c'erano sul fascicolo, tipo se fosse fidanzato o sposato.
Lesse alcune cose sulla sua vita fino a fermarsi su un punto in
particolare: Adam Lambert era gay. Ecco svelato il mistero, con tutti
giornalisti che lavoravano al giornale, certamente più preparati
di lui su questo campo, il motivo per cui aveva mandato lui.
Quel falso etero del cazzo che crede che se un gay e un altro gay si
incontrano, si devono per forza innamorare, scopare o altro.....Pezzo di merda!!
Aveva scelto lui non per "Sì, ho visto che hai lavorato duro in
questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa
vali."Pezzo di merda, andò a vanti così per circa 5
minuti per poi riprendersi.
-Sto stronzo, finto etero del cazzo!!-O quasi.
Era tentato di chiamare il suo capo e dirgliene quattro, ma si
trattenne, gli servivano soldi, e gli serviva scrivere quell'articolo.
Scoprii che Adam Lambert aveva alle spalle anni di teatro, che per
riuscire a sfondare nella musica, dopo aver ricevuto molte risposte
negative da parte dei discografici, ha parteciparto ad un talent show
in America, American idol.
Si perse a vedere i video delle sue esibizioni rimando completamente
stregato dai movimenti del cantate e sopratutto dalla sua magnifica
voce, una volta che rischiuse il computer si rese conto di essere stato
per più di cinque ore a guardare video ed a informarsi su Adam ,
ora sapeva anche troppo su di lui si disse.
Angolo pubblicità=)
Stellina
Love? Friendship? Who knows ..
dark_dream
Together Once Again
OS...