10/07/2012
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Le mani madide di sudore facevano trasparire l’evidente nervosismo di Kim Jonghyun.
Era il suo giorno.
Era il suo matrimonio.
Lo sguardo cadde parecchie volte sulle fedi nuziali posizionate s’un cuscino candido.
La gola secca.
Le gambe tremavano.
In sala c’erano tutti i loro amici e li passò in rassegna: Jinki era uno dei testimoni e Jonghyun poté facilmente riconoscere in quello sguardo una piccola lacrima cristallina rigargli le guance e cadere nel più profondo dei sorrisi.
Kibum elegante più che mai, non smetteva di uscire kleenex dal cartone.
…
Minho dov’è?
La marcia nuziale usciva altezzosa dalle canne dell’organo.
Taemin doveva essere già arrivato.
I secondi passavano.
La suoneria di un cellulare interruppe quella melodia armoniosa.
Il cellulare di Jinki portava un messaggio: “Scusami tanto Jongie. Non posso sposarti.”
La mente di Jonghyun vagò nell’indefinito per alcuni secondi per arrivare all’unica soluzione: Minho e Taemin sono fuggiti insieme, dovevo aspettarmelo.
Ma quest’intuizione fu subito smentita dalla comparsa sull’uscio della porta della chiesa di un Minho agitato e in perfetto ritardo.
“Mi sono perso qualcosa?”
Mimò con le labbra prendendo posto.
Jonghyun cominciò a sudare freddo, come non gli era mai successo.
Alla sua richiesta di spiegazioni un nuovo messaggio diede una risposta che, in un certo senso, assicurò i suoi dubbi: “Non ti amo più Jongie. Adesso voglio un’altra persona.”
Jinki si fece interprete dell’espressione facciale apparsa sul viso di un Jonghyun sconvolto e chiese al mackne chi fosse costui.
Taemin rispose semplicemente: “Sono scappato da Miky Mouse, io sono la sua Minnie. E’ stato amore a prima vista e adesso viviamo a Disneyland felici e contenti.”
Di quel giorno Jonghyun non ricordò più nulla e del suo matrimonio rimase una sola cicatrice dietro la nuca.
Forse aveva battuto la testa.