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Autore: Kaleido    10/07/2012    3 recensioni
"Leggere! Ecco quale era il problema! Lei non aveva mi letto un libro, perché leggerli quando poteva usarli come proiettili giganti lanciandoli giù dalle scale? Ma forse a Noah sarebbe piaciuto leggere insieme a lei, forse così gli sarebbe piaciuta....ma lei odiava leggere e, perdi più, non lo aveva quasi mai fatto, come poteva imparare adesso? Avrebbe dovuto essere un genio per riuscirci. Ed ecco che la soluzione : Genialoide! " Nizzy
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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REVERSE.

 

 

 

 

 

Gamberetto. Gamberetto. Gamberetto.

No, non stava pensando al simpatico crostaceo né a una golosa grigliata mista con quest'ultimo come protagonista principale. Pensava a quel Gamberetto, al suo Gamberetto, a quello che era seduto sotto un albero, da solo, a braccia incrociate, leggendo un libro. Aveva lasciato Cicciowen da un paio di mesi e si annoiava, inoltre Noah le era simpatico anche se era un musone. Gamberetto Musone. Aveva deciso che ci avrebbe provato con lui, un po' di sale alla vita! Pioveva a dirotto e questo le faceva piacere. La pioggia, o “acqua magica” come l'aveva sempre chiamata lei, la entusiasmava sempre moltissimo. Decise di concedersi una danza prima di andare da Noah ;ballò a piedi nudi, i capelli rossi sciolti nel vento. “Potere dell'elettricità vieni a me!” urlò ai fulmini che squarciavano l'aria o, meglio,lo urlò al primo perché già al secondo era assolutamente convinta di essere lei a sparare scariche elettriche, lei l'origine del maltempo. Dopo un po' si calmò e saltò accanto al suo obiettivo originario, distogliendolo dalla lettura “Ehi Gamberetto!!” esclamò salutandolo con irruenza “Ciao Izzy” la salutò lui guardandola appena e tornando a concentrarsi sulla lettura o almeno ci provò “Ti da fastidio la pioggia? Sai non riesco a farla smettere neanche con uno schiocco delle dita” scosse la testa contrariata “E' proprio disobbediente oggi” “Eh già” disse il ragazzo laconico. Era il momento dell'azione! Si chinò di scatto e depose un forte, umido e “schioccoso” bacio sulla guancia del ragazzo, sfiorandogli anche la punta delle labbra. Noah trasalì violentemente e la guardò con gli occhi sgranati,colmi di sgomento. Oh mio dio! Lo aveva fulminato! “Scusa Gamberetto ti ho dato la scossa?” gli chiese impensierita, lui balbettò qualche sillaba sconnessa, poi si limitò a dire “Vai a asciugarti, così ti prenderai la febbre.” Izzy rimase un attimo immobile, riflettendo su quanto il ragazzo aveva appena detto “Febbre...febbbbbbbbbbre...febbbbbbbbbbbbbrrrrre” cominciò a dire poi facendo grosse pernacchie con le labbra, Noah si ritrovò così bersagliato dai suoi continui spruzzi di saliva “Ascolta,non so quale nobile parentela con i lama tu abbia recentemente scoperto ma...ti dispiacerebbe non mostrarmela?”. Izzy sbuffò offesa. Musone. “Per favore” aggiunse però subito dopo il ragazzo con il sarcasmo ormai pacato, lei dimenticò subito l'offesa “Va bene, NoahAntiLama” esclamò saltellando via. Avrebbe riprovato con il piano “Limona Gamberetto” in un altro momento, d'altronde c'era tanto tempo! Quasi tutti i concorrenti del Reality stavano trascorrendo una piacevole vacanza nella casa in montagna di Linsday ed erano appena a metà della prima settimana. Avrebbe saputo aspettare. Forse.

 

 

 

Quella sera a cena decise di riprovare ancora. Seduta a tavola accanto a Linsday cominciò a fissare Noah con tutta l'intensità possibile. Quel pomeriggio aveva insinuato in lui l'incantesimo, ora doveva solo attirarlo “Così,tra le mie braccia, prode Musone” pensò mentre i suoi occhi verdi scintillavano in direzione del ragazzo.

Izzy che fai?” le chiese curiosa Linsday “Catturo Noah telepaticamente” rispose lei con tranquillità “Oh! Secondo te funziona come tecnica anti-occhiaie? Stamattina quando mi sono svegliata sembravo uno zombie! E io...non voglio sembrare uno zombieeee” gli occhi della bionda si inumidirono al pensiero di occhiaie tristi e cupe sul suo bel viso. “Secondo me può funzionare, prova!” le rispose Izzy,non tanto per consolarla, quanto per avere più energia mentale. Quando Noah si voltò e vide le facce delle ragazze con delle smorfie terribile concentrate su di lui assunse un'espressione orripilata e si alzò di scatto “Credo che andrò a prendere una boccata d'aria” annunciò ai ragazzi seduti intorno a lui e scappò prima che Geoff potesse trattenerlo con la forza in quella “piacevole” compagnia cameratesca. Quando Izzy lo vide uscire gli corse dietro, spaventata dal fatto che stesse lentamente perdendo i suoi poteri. “Ehi Noah! Non puoi scappare così ai miei poteri mentali” disse appena riuscì a raggiungere il ragazzo fuori, Noah si voltò con un'espressione scocciata ma, nel giro di pochi secondi, mutò il un leggero sorriso “Izzy...non sto sfuggendo ai tuoi...eham, sì,poteri mentali. Volevo solo uscire un po” si giustificò. Lei gli si avvicinò “Allora non sei arrabbiato con me!” gli disse con gioia “Arrabbiato? E perché dovrei?” “Per averti fulminato “ rispose lei come se avesse detto qualcosa di assolutamente innegabile e razionale, di nuovo sulle labbra di Noah apparve un sorriso leggero “No, Izzy,non sono arrabbiato. Mi hai fulminato ma è stato...bello.” “Ah sì? Dovrei provare”. A quel punto Noah abbassò di scatto la testa, lasciandola confusa :perché lo faceva se non era arrabbiato? Eppure con Owen era bastato chiedergli “Oh vuoi limonare?” per avere successo, cosa c'era che non andava qui? “Izzy, ora vado in camera mia, voglio leggere un altro po” disse il ragazzo con un filo di voce, interrompendo quel silenzio pesante che si era creato fra di loro, poi se ne tornò dentro la casa, lasciandola a riflettere. Leggere! Ecco quale era il problema! Lei non aveva mi letto un libro, perché leggerli quando poteva usarli come proiettili giganti lanciandoli giù dalle scale? Ma forse a Noah sarebbe piaciuto leggere insieme a lei, forse così gli sarebbe piaciuta....ma lei odiava leggere e, perdi più, non lo aveva quasi mai fatto, come poteva imparare adesso? Avrebbe dovuto essere un genio per riuscirci. Ed ecco che la soluzione : Genialoide! Lei non solo sapeva leggere ma era anche intelligentissima, non molto simpatica forse, ma avrebbe sicuramente letto con piacere insieme a Noah! Come aveva fatto a non pensarci prima? Avrebbe trovato qualcuno in grado di risvegliare Genialoide,cioè di BANG picchiarla duro e si sarebbe trasformata. Sorrise contenta ritornando anche lei dentro la casa, convintissima della futura riuscita del suo piano.

 

 

 

Il mattino dopo cominciò subito la ricerca di un complice. Non fu facile come aveva previsto. Il primo a cui chiese fu un Justin che si stava massaggiando la faccia per avere un lifting migliore “Ehi belloccio, mi colpiresti in testa?” gli chiese con un sorriso a trentadue denti, il modello la guardò con disprezzo prima di rispondere con sufficienza “Mattoide,credi davvero che rovinerei le mie splendide unghie solo per il gusto di darti una botta in testa? Cosa che,onestamente,non ti farebbe diventare normale. Ora vattene,se trovo una sola ruga darò la colpa a te e,credimi,te la farò pagare.”Non comprese tutto il discorso,sapeva solo che Justin non l'avrebbe aiutata quindi si limitò a saltellare via senza neanche curarsi di rispondergli . Il turno successivo fu quello di DJ, gli piombò alle spalle facendolo urlare di terrore “Tranquillo cocco bello! “ esordì mentre il ragazzone ancora tremava di terrore “Devo solo chiederti un favore”,al pensiero di poter aiutare qualcuno DJ si calmò e le rivolse un sorriso caloroso “Dimmi tutto Izzy” “Beh ecco devi colpirmi in testa...con forza! Come se volessi spiaccicare un una bella fragola rossa o magari un uccellino. KABUM” gli sorrise, incoraggiante. In poco meno di un secondo la faccia di DJ passò dallo stupore, al terrore, al delirio più totale, quest'ultimo lo fece scappare via piangendo. Possibile che nessuno volesse aiutarla ? Se qualcuno le avesse chiesto di essere colpito non ci avrebbe pensato un secondo! Si imbronciò : egoisti.

A fine giornata era piuttosto demoralizzata,aveva chiesto quasi a tutti ma nessuno aveva accettato per le più svariate motivazioni. Era sdraiata in giardino a riflettere, l'erba non era più bagnata di rugiada come la sera prima ma era comunque abbastanza fresca. Forse avrebbe potuto costruire una macchina per colpirsi da sola, senza aiuto. Mentre stava disegnando un progetto mentale del macchinario sentì dei passi pesanti, quasi animaleschi, vicino a lei. “Levati di mezzo,rossa,o ti calpesto” le ringhiò Eva, la proprietaria di quelle graziose “zampe” che avevano martoriato il bel praticello. Izzy fece appena in tempo a scansarsi prima che Eva la schiacciasse,sedendosi pesantemente esattamente dove era lei. Eva non disse un'altra parola,concentrata come era sulla musica del suo Ipod. Fu proprio quell'oggetto a far brillare gli occhi a Izzy,poteva essere un proiettile fantastico, molto meglio di qualsiasi libro! Avrebbe pensato dopo alla sua macchina per diventare Genialoide, ora doveva assolutamente sperimentare la potenza di quell'oggetto. Lo strappò dalle mani di Eva e, prima che l'altra ragazza potesse fare qualcosa, lo lanciò con tutta la forza possibile verso la chioma di un albero. L'oggetto elettronico colpì in pieno il bersaglio e un nutrito gruppo di uccelli volò via dall'albero, cinguettando infastidito. Era decisamente meglio di un libro! Cominciò a ridere sguaiatamente “Ahahaha! Hai visto, Eva, come ho...” BANG. Colpita duro.

 

 

Quando si risvegliò era ancora leggermente stordita. Probabilmente quell'essere basato sul carbonio, comunemente chiamato “Eva” doveva averla colpita veramente forte. Sperò di non avere un trauma cranico. Si accorse di essere distesa nel suo letto,vicino a lei c'era Bridgette che la guardava preoccupata “Izzy, come ti senti? “ . Accidenti, quella bionda forma di vita di sesso femminile, pensava che lei fosse la psicotica con la quale era costretta a dividere il corpo,che tragedia. “Genialoide,prego. E,se proprio non riesci a ricordarlo, almeno Isabella, merito un po' di rispetto”. Bridgette assunse prima un'espressione stupita, poi leggermente ferita “Va bene,Isabella. Comunque vuoi che ti porti qualcosa?” “No sto bene. Se non c'è un trauma cranico devo semplicemente dormire un altro po' per recuperare appieno la mia salute. Piuttosto quel mammifero furioso che fine ha fatto?” “Intendi Eva?”. Genialoide assunse un'espressione esasperata, chi altro poteva intendere? “Ovvio” rispose secca “Beh prima ha camminato quaranta chilometri e poi si è calmata. Almeno lo spero. Senti io ora torno giù dagli altri,se ti serve qualcosa chiamami. “ “Certo, essere di sesso femminile comunemente chiamato “Bridgette!” , la bionda annuì e poi scese le scale senza abbandonare l'espressione ferita che aveva assunto prima. Genialoide riesaminò rapidamente la situazione : si trovava in un grande chalet di montagna con dei ragazzi della sua stessa età ma che, purtroppo per lei, non avevano neanche metà del suo QI. Come avrebbe fatto a sopravvivere alla noia? Poi si ricordò della sua missione : conquistare l'essere di sesso maschile comunemente chiamato Noah. Non capiva perché dovesse farlo in quel momento, a dire il vero non aveva mai capito nemmeno perché la matta si fosse fidanzata con quella palla di grassi e proteine di Owen ma queste erano cose che sfuggivano alla sua comprensione. Ad ogni modo le sembrò interessante la conquista del ragazzo che, dopo di lei, era la forma di vita più intelligente in quel luogo. Presa questa decisione tornò a dormire per recuperare la salute.

 

Dal giorno successivo cominciò a frequentare assiduamente Noah. Il loro primo incontro non era stato un successo perché il ragazzo sembrava comunque scocciato dalla sua presenza ma, quando lei gli aveva proposto di fare insieme un analisi di tutti i romanzi della letteratura russa a partire dai primi del' Ottocento, Noah si era rasserenato e avevano iniziato insieme le loro sedute culturali. Quel ragazzo aveva così dannatamente tanto da imparare sull'analisi del testo! Ma lei glielo stava insegnando mantenendo la calma e cercando di non essere eccessivamente arrogante, d'altronde doveva fare colpo su di lui e credeva di esserci riuscita sfoderandogli la sua enorme sapienza. Anche Noah però le stava insegnando qualcosa, non sapeva bene cosa fosse però. Sapeva solo che, se le prime volte lo aveva ricercato per interesse culturale, ora ci teneva a passare del tempo con lui e che, quando lo vedeva, i suoi muscoli facciali si muovevano, piegandosi in un arco e scoprendo la dentatura, in parole povere sorrideva, non poteva farne a meno.

Il tempo era trascorso in fretta e la vacanza era, ormai, quasi giunta al temine. Genialoide aveva un problema, un serio problema : Noah non la cercava più da giorni ormai, non avevano più letto insieme, la evitava se la vedeva. Quale era la causa di questo comportamento così insolito e scostante? Forse non le sarebbe dovuto importare, Izzy si sarebbe fatta una ragione del suo fallimento, avrebbe cercato un nuovo obiettivo. Eppure non riusciva a togliersi il pensiero di quel ragazzo dalla testa, per colpa sua oltretutto aveva l'impressione di non riuscire a pensare come prima, temeva che il suo QI si fosse addirittura abbassato a quello di un normale genio! Doveva assolutamente parlare con lui e risolvere quella spinosa situazione. Quando si decise era ormai l'ultimo giorno di vacanza. Fuori era scoppiato di nuovo un temporale e le scariche di energia elettrice comunemente chiamate fulmini solcavano minacciosamente il cielo. Noah era seduto nella veranda a leggere, come era sua abitudine, non alzò la testa vedendola arrivare. “Senti essere basato sul carbonio comunemente chiamato Noah dobbiamo discutere a proposito del nostro rapporto “ esordì posizionandosi a braccia conserte davanti a lui. Noah la guardò, scocciato e anche spaventato, in parte. “Va bene” sospirò. Genialoide si bloccò un attimo : che cosa poteva dirgli ora? E perché era così paralizzata? Forse i suoi magnifici neuroni la stavano abbandonando? Scosse la testa e si riprese “Mi chiedevo come mai non cerchi più la mia intelligentissima presenza per le sedute culturali sulla letteratura.”. Noah abbassò la testa e non rispose, si alzò e, quasi come se non se ne accorgesse, si spostò lentamente sotto la pioggia; lei lo segui suo malgrado. “Genialoide vedi...è che...” esordì lui incerto. Genialoide avrebbe voluto esortarlo ad abbandonare tutta quell'incertezza e a puntare su una certa sintesi oratoria piuttosto ma non ci riuscì, si sentiva ancora paralizzata ma questa volta in modo diverso. Era quella sensazione di batticuore, sudore e paralisi celebrale che viene comunemente denominata paura. “Vedi...è che Izzy mi piaceva, tanto. Con lei era tutto strano, tutto così diverso da me che non potevo non esserne attratto. Ma con te, Genialoide...è tutto così uguale a me, se non peggio. Io con te mi annoio ecco “ concluse Noah a testa bassa “Scusa devo andare a fare la valigia” aggiunse lasciandola sola, sotto la pioggia che batteva impetuosamente su di lei, inzuppandola da capo a piedi. Genialoide era più confusa che mai, in quel momento tutte le sue certezze venivano meno. Perché lei sapeva che il cuore è un muscolo. I muscoli possono contrarsi, stirarsi, strapparsi ma non spezzarsi. Eppure, al di là ogni certezza scientifica, era così il suo cuore, spezzato.

 

 

E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta

ed il vento dell'Ovest rideva gentile,

in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti mi hai preso per mano

portandomi via”

 

In un giorno di pioggia- Modena City Ramblers

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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