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Autore: chocofrogs    10/07/2012    3 recensioni
- Mi dispiace, sono ad un telefono pubblico ai confini di Toronto, il mio cellulare è scarico, la macchina è rotta e sto spendendo tutte le mie monete per te, anzi, per noi. Perchè non voglio perderti Gwen, no. -
[...]
Con una scatto alzo la cornetta. - Bhe, non m'importa! Hai baciato Heather, Trent! Heather! -
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen | Coppie: Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I'm at a payphone trying to call home

All of my change I've spent it on you

Where are the times gone baby

It's all wrong, where are the plans we made for two

(Maroon 5 ft. Wiz Khalifa - Payphone)





Mi distendo sul divano, con in mano una tazza di caffè caldo, amaro al punto giusto, e penso.
Adoro pensare seduta sul divano, guardando fuori le gocce di pioggia che cadono copiose.
Le mie riflessioni vengono interrotte dallo squillo acuto del telefono di casa, quello uguale in tutti gli appartamenti del palazzo.
Il rumore si interrompe e parte la segreteria.
- Gwen? Tesoro, mi dispiace tantissimo. Se ci sei, rispondi.- chiude la chiamata.
Mi lascio scappare un sospiro di sollievo, poi mi ripeto che per me lui adesso non conta più nulla di nulla.
Attraverso il salotto e vado in cucina, posando la tazza, ormai vuota, sul fondo del lavandino.
Riparte la solita suoneria, di quelle che ti spaccano i timpani, quelle che ti verrebbe voglia di prendere il telefono e buttarlo fuori dalla finestra, lasciando che un paio di camion ci passino sopra.
- Pronto? Gwen? Ti prego, non voglio litigare. - sbuffo - So che sei a casa, magari stai bevendo una tazza di caffè e sei distesa sul divano.-
-
Potevi pensarci prima a fare quello che hai fatto! - urlo, come se potesse sentirmi.
- Mi dispiace, sono ad un telefono pubblico ai confini di Toronto, il mio cellulare è scarico, la macchina è rotta e sto spendendo tutte le mie monete per te, anzi, per noi. Perchè non voglio perderti Gwen, no. - sento che sospira e il BIP che si sente subito dopo significa che ha finito il tempo.
Scrollo le spalle, non devo preuccuparmi per lui, ha fatto una cazzata e io non lo perdonerò tanto facilmente, però... No, niente però Gwen!
Dopo pochi secondi: il solito squillo, di nuovo la sua voce, ancora discorsi sul fatto che gli dispiace.
-... andiamo, rispondi Gwen. Io sono innamorato di te. Sì. E di nessun'altra. Sei l'unica, mi hanno costretto a baciarla. Sai com'è fatto Duncan! Ho perso una scommessa e lui è... persuasivo!?-
A quelle parole, mi venne voglia di schiaffeggiarlo. Persuasivo? Un 'no', sarebbe bastato eccome.
Con una scatto alzo la cornetta. - Bhe, non m'importa! Hai baciato Heather, Trent! Heather! - e chiudo la chiamata.
Dopo cinque minuti, quando finalmente penso che abbia gettato la spugna, ecco che riparte la suoneria.
Alzo gli occhi al cielo.
- Sono ancora io. Sono ad un telefono pubblico con la macchina che non parte e questa è l'ultima chiamata, perchè ho finito le monete. Le ho finite per noi due. Pensa quello che vuoi, Gwen. Sì, sono uno stronzo, bastardo, schifoso, sdolcinato, traditore, infame. Ma io sono quello stronzo, bastardo, schifoso, sdolcinato, traditore, infame innamorato di te. Solo di te.
Mancano pochi secondi, ti scongiuro alza quella maledetta cornetta. Rispondimi, maledezione! -

Boccheggio per qualche secondo, non so cosa fare.
- Trent? Ci sei?- chiedo con un filo di voce.
- Gwen, devo dirti una cosa.-
- Dimmi. - rispondo sorridendo.
- Ti amo. -
- Anche io ti amo e Trent? Devo chiederti una cosa... -
- Dimmi, amoruccio. - dice divertito, forse è fuori di se per la mia confessione. Lo capisco, anche io sono felice.
- Dove sei? - domando divertita.
- Credo in una strada che si chiama ' Grand Avenue ', sai dov'è? -
Corruccio la fronte. - Ehm, Trent. Davanti al cartello con il nome della strada c'è un edificio. Lo vedi? -
- Ah, ah. - dice.
- Bhè, quello è un meccanico. Vengo a prenderti, amoruccio. -


  
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