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Autore: _sakurakiss_    10/07/2012    0 recensioni
Saaaaalve, questa è la prima storia che pubblico, completamente inventata, spero che possa piacervi. La trama è abbastanza scorrevole e con li passare del tempo ci saranno tantissimi colpi di scena.
In breve la storia racconta di Sarah, una ragazza la cui vita sarà scombussolata a causa di una caduta, si perché proprio grazie a quest'ultima, conoscerà una persona che le sconvolgerà la vita, facendole capire per la prima volta il vero significato della parola AMORE.
Buona lettura :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ehi ehi, mantieni almeno 10 centimetri di distanza ok?


Driiiiiiin. Driiiiiiin. Driiiiiiin.
“Daaaai, lasciami dormire ancora un po’!” sbadigliai parlando con la sveglia.
Mia mamma come un uragano entrò nella stanza alzando le persiane. “Forza sveglia! E’ l’inizio di una nuova splendida giornata!” esclamò raggiante.
“Dico, hai forse perso la testa? Usi una di quelle ricette del buonumore o robe così per caso?!”
Lei scoppiò in una sonora risata. “Dai, entra nella doccia prima che ci vada tuo fratello!”
‘Ah già, quella peste di Jake, nonché  il ragazzo più popolare della scuola’.
“Allora sarà meglio che mi sbrighi!” dissi.
Entrai in bagno e feci una doccia veloce dopodiché indossai un paio di jeans skinny, una felpa e delle converse, non male dopotutto. Ravvivai i capelli e misi un po’ di matita sugli occhi.
D’improvviso qualcuno bussò forte alla porta.
“Dico io, cacchio, ma voi ragazze di quanto tempo avete bisog
no per prepararvi?!” gridò isterico mio fratello.
“Senti chi parla, quello che se ha il ciuffo fuori posto entra in crisi isterica!” lo stuzzicai.
“Non provocarmi sorellina!”
Aprii la porta e ci trovammo faccia a faccia. “Oh, non lo farei mai fratellone!” gli dissi facendo gli occhietti dolci.
“Levati di torno và!” disse schioccandomi un bacio sulla guancia. Io risi.
‘Caratterialmente siamo così diversi eppure fisicamente siamo identici, stessa carnagione ambrata, stessi occhi grandi e scuri, stesso colore di capelli …’ osservai. Eravamo come due gemelli, solo che lui era al quinto anno e io al terzo.
Presi un cornetto al volo e salutai i miei.  Uscii fuori e respirai l’aria mattutina, il cielo era ricoperto dalle nuvole, ma non avrebbe dovuto piovere. 
Dopo circa venti minuti arrivai nel cortile della scuola, dove subito mi raggiunse la mia migliore amica, Lucy. Era una ragazza con i capelli biondissimi e gli occhi azzurri, sempre solare e con uno sguardo buffo stampato sulla faccia.
“Saaaaaaraaaaah!” Mi corse incontro e mi abbracciò.
“Sempre piena di energie tu eh?”
“Ovvio! Hai saputo? Si è iscritto un nuovo ragazzo qui a scuola, dicono che sia molto popolare da queste parti!” mi raccontò parlando a raffica. Ogni volta che apriva bocca mi trapanava il cervello, ma le volevo un mondo di bene.
“Okokok, davvero molto interessante. Adesso andiamo che è suonata la campanella!”
Una volta entrata in classe mi sedetti al penultimo banco, vicino alla finestra, come al solito. La mia compagna di banco era assente, quindi sarei rimasta da sola. Aprii il mio diario e controllai i compiti per lunedì.
Il professore di Letteratura entrò “Ragazzi, oggi si è iscritto un nuovo studente, spero possiate dargli un caloroso benvenuto! Entra pure, Alex!”.
Sentii dei passi e le ragazze che iniziarono a ridacchiare, probabilmente doveva essere uno figo.
‘Sempre le solite. Ma si può essere più stupide?!’ pensai.
“Salve a tutti.” disse il ragazzo, aveva una voce calda e melodiosa, una di quelle che staresti ad ascoltare tutto il tempo.
‘Ehi ma che ti prende? Non devi sentirti molto bene per soffermarti sulla voce di un tizio qualsiasi.’ mi dissi mentalmente.
“Bene, puoi sederti dove vuoi” disse il prof.
Ci misi poco a realizzare che avesse preso posto accanto a me, ma non m’importava, ovvio che no, certo.
“Ciao a te ragazza che ieri stava per spiaccicarsi sul pavimento di un vagone della metro”.
‘Ha detto sul serio così??!’
 Alzai la testa di scatto. Mi ritrovai a poca distanza dal suo viso, da quegli occhi che sembravano non avere una fine e da un sorriso a dir poco mozzafiato. Attesi un paio di secondi tempo per riprendermi e pensare ad una frase di senso compiuto.
“Ah e così tu saresti il mio salvatore… Che coincidenza che tu sia venuto a sederti proprio vicino a me, vero?” dissi sarcasticamente.
“Non farti strane idee mi sono messo qui solo perché c’è la finestra!” sussurrò con un sorriso beffardo.
‘Ma questo è proprio stronzo!’
“Ovviamente!” risposi sia a me che a lui mostrando un sorriso molto poco amichevole.
‘Ok che mi aveva salvato da un’imminente caduta, però che cavolo, un po’ di educazione!’
                                                             
                                                                ***

Durante la ricreazione di alzò e andò subito in cortile, gli si accerchiarono tantissimi ragazzi e ragazze, aveva ragione Lucy, doveva essere molto popolare. Anche l'aspetto faceva la sua parte: aveva una camminata sicura di sé, spalle larghe e muscoli asciutti messi in risalto dalla T-shirt bianca.
“Allora, è simpatico no?” mi chiese Lucy.
“Si come un dito in culo!” sbottai.
'Certo che sono proprio fine a volte.'
“Eh? Dai è stato così tragico?”
“E’ lo stesso ragazzo che ieri mi ha trattenuta quando stavo per cadere a terra. Sembra così dolce, poi lo conosci meglio e guarda che risultati!” sbuffai.
“Vabbè, forse sarà un po’ sottopressione per il nuovo ambiente, dagli tempo!”
“Macché, non ci voglio avere più niente a che fare con quello!” esclamai.
“Andiamo riflettici, non saltare subito a conclusioni affrettate…”
“Se lo dici tu…”

                                                        ***


Qualche ora dopo venne il momento dell’educazione fisica.
Stavamo preparando le nostre cose per scendere in palestra quando il Prof. fermò me e Alex.
“Sarah già che ci sei puoi accompagnare il tuo amico a fare un giro nella scuola così si ambienterà meglio?” chiese con un tono che non ammetteva repliche.
Stavo per obbiettare quando venni fermata dal nuovo arrivato “Sarà un piacere!”.
Lo guardai con un’espressione gelida e lui rise.
“Ah Prof. comunque lui non è mio amico!” dissi ad alta voce mentre uscivamo.
‘BAAAM! Così impara a sapersi comportare! Ehehehehe…’
Una volta che ci trovammo da soli la mia sicurezza iniziò a vacillare.
“A-Allora, cominciamo dal piano terra…” dissi camminando a passo svelto, con dietro lui che mi seguiva.
“Ti ho fatto così una cattiva impressione? E pensare che ti ho evitato una bella caduta!” si avvicinò lui sussurrandomi all’orecchio.
Un brivido mi scese lungo la schiena. “Ehi ehi, mantieni almeno 10 centimetri di distanza ok? Non mi faccio abbindolare da questi comportamenti.” Gli risposi schiettamente.
“Che caratterino!” disse lui offeso.
Alzai gli occhi al cielo e sorridemmo insieme.
“Senti, posso farti una domanda?” gli chiesi.
“Spara.”
“Perché ieri eri così tormentato?”
“Niente in particolare, odio la pioggia.”
disse come se volesse chiudere lì il discorso.
‘Questa non me la bevo…’ pensai.
“ Allora, qui c’è la segreteria, più infondo l’infermeria, mentre questa è l’aula di arte. Al piano inferiore ci sono la palestra, la sala da cucina e delle classi. Al primo piano invece c’è la presidenza e il resto delle aule. Diciamo che la scuola si sviluppa più in larghezza che in altezza.” Non sentii risposta, perciò mi voltai.
Vidi che stava fissando un punto preciso del mio corpo, il fondoschiena, senza ascoltare una minima parola di ciò che avevo detto.
“Ehi, ma sei scemo? Io quello che dovevo dirti te l’ho detto, se eri troppo impegnato a fare altro a me non importa!”
 “Eh? E adesso che ho fatto?” disse facendo finta di non capire.
“Non fare il tonto!” sbottai.
“Eddai, sono pur sempre un ragazzo!” scherzò.
“Beh, tieni a bada i tuoi ormoni!”
“Beh a quanto sembra anche tu dovresti tenerli a bada…” disse facendomi l’occhiolino.
“Eh, ma chi io? Tzè, non sei il mio tipo fidati!” dissi con aria di superiorità.
‘Sarah, sei una grandissima bugiarda! Lo sai bene che non sei riuscita a staccargli gli occhi di dosso per tutto il tempo!’
“Vedremo, vedremo.” scandì.

                                                            ***

Una volta tornati in classe non parlammo più e non avevo certo intenzione di farlo.
‘Aaaaah ma chi vuoi prendere in giro! Avete chiacchierato e ti è piaciuto pure farlo!’
Cuore e cervello, ah, due organi completamente diversi che nonostante ciò hanno bisogno l’uno dell’altro… Se andassero d’accordo sarebbe tutto più facile, senza complicazioni.
'Che poi il mio cuore e il mio cervello fino a ieri pomeriggio funzionavano perfettamente!'
Un ragazzo sconosciuto e misterioso tremendamente affascinate sbuca così senza preavviso. Almeno che avvertisse prima di fare quest’entrata improvvisa!
‘Alex, che diavolo di effetto mi stai facendo?!’


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Ecco il secondo capitolo, spero sia stato di vostro gradimento :)
Chissà, come si evolverò la storia tra i due...Eheheheheheh. Fatemi sapere cose ne pensate con una recensione. Ah! Avrei bisogno di un/una beta, chi si offre? ç_ç
Ciaooooo! xoxo

  
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