Si svegliò e ancora prima di aprire gli occhi sentì quell’odore. Odore di pioggia. Di pioggia e di pini bagnati. Si sedette sul letto e aprì gli occhi, mettendo a fuoco il mobile di legno su cui erano appoggiati il vecchio porta gioie di sua madre e gli oggetti da lavoro di suo padre. L’ascia era appoggiata al muro in terra, di fianco al mobile, come tutte le mattine. Ma quella mattina non sarebbe stata usata. Altrimenti sarebbe già fuori a lavorare da un pezzo, visto che di solito lei e suo padre si svegliavano presto, quando era ancora buio, per andare nei boschi.
Quella mattina sua madre non sarebbe andata alla fabbrica a selezionare e tagliare raffinatamente i pezzi di legno migliori, come ogni mattina.
Quella mattina il suo fratellino Josh non sarebbe andato a scuola, impaziente di crescere e diventare abbastanza grande da poter sollevare l’ascia senza ribaltarsi o tirarsela su un piede.
Era la mattina del giorno della mietitura.

Hayley si alzò e invece di infilarsi i soliti pantaloni, la solita camicia e la solita consunta giacca di pelle andò in bagno e aprì l’acqua. Non si faceva spesso il bagno nel distretto 7. Una volta la settimana al massimo, per non sprecare troppa acqua. Soprattutto d’inverno poiché l’acqua calda era ancora meno di quella fredda. Anche se non era uno dei distretti più poveri di Panem, il 7 era comunque uno dei meno privilegiati, forse perché era incaricato di produrre uno dei prodotti più rozzi per Capitol City.
Uno dei più rozzi, ma anche uno dei prodotti fondamentali Pensava spesso Hayley.
Si infilò nella vasca dopo essersi liberata del pijama e si strofinò per bene. Avrebbe voluto immergere la testa sott’acqua e non riemergerne mai più, quel giorno.

La famiglia Wood era una famiglia perfettamente nella media degli abitanti del distretto 7. Hayley aveva 16 anni ed il suo nome era già presente 15 volte alla mietitura, questo perché ogni anno richiedeva sempre due tessere, per aiutare la famiglia. Anche se la madre all’inizio era contraria, alla fine aveva ceduto e le aveva permesso di aggiungere il suo nome in cambio delle annuali forniture di olio e grano.
Josh, il fratello minore di Hayley, aveva 10 anni e Hayley temeva con orrore il giorno in cui anche il suo nome sarebbe stato inserito nella boccia. 

Quando Hayley uscì dalla vasca si asciugò e si mise il solito abito, quello che metteva tutti gli anni per la cerimonia della mietitura; verde, di lino, lungo fino alle ginocchia, con le spalline sottili e la gonna che si apriva partendo da subito sotto il seno.
Raccolse i suoi lunghi capelli rossi in due trecce distinte, cosa che non faceva quasi mai perché solitamente quando lavorava la treccia unica dietro era più comoda.
Fisso i suoi enormi occhi azzurri nello specchio, le lentiggini con il sole di primavera si erano fatte più folte sul naso e sulle guancie. Era felice di notare che stava crescendo. La sua ossatura esile si stava ricoprendo di muscoli forti, da quando aveva iniziato a lavorare con suo padre. L’aspetto infantile stava lasciando spazio al corpo di una giovane donna. Fra qualche anno quello splendido vestito non le sarebbe andato più bene.

Uscì dalla stanza e si sedette su una sedia al tavolo da pranzo, in soggiorno. Suo fratello era già sveglio da ore e sua madre stava cercando di infilargli l’abito buono mentre lui si dimenava. Sorrise a suo padre che le era seduto di fronte.
-Buongiorno papà.
Il padre ricambiò il sorriso.
-Buongiorno tesoro. Anche se non so quanto possa essere buono questo giorno.
Hayley non rispose.
-Dì un po’, te l’ho già detto che somigli sempre di più a tua madre quando era giovane? Stessi capelli, stessi occhi, stesso sorriso.
Disse suo padre cercando di tirarla su di morale.
-Sì papà,  me lo ripeti ogni giorno da un anno a questa parte…
-Hayley, vuoi fare colazione?
Chiese sua madre.
-No grazie, non ho fame.
-Allora direi che possiamo prepararci ad andare.
Sua madre era finalmente riuscita a vestire Josh.
-Ce l’hai fatta Gwen?
-Sì, e sta così bene. Non è vero, Josh?
Il fratellino non rispose e corse verso Hayley.
-Non voglio andarci, Hally!
Disse mentre le abbracciava le gambe. Hayley lo sollevò e lo prese in grembo, come faceva quando era piccolino.
-Lo so Josh, nessuno di noi vuole. Ma dobbiamo. E ora mettiti le scarpe o faremo tardi…i 56esimi Hunger Games stanno per iniziare.
Terminò Hayley laconica. Abbracciò il suo fratellino, assaporando l’odore di sapone e di pulito dei suoi capelli castani, quasi come se avesse l’impressione che quella sarebbe stata l’ultima volta.



 

Salve a tutti. :)
Penso che sia meglio iniziare presentandomi, nel caso non abbiate mai letto nessuna mia FF.
Mi chiamo Ilaria, ho 16 anni e un'ossessione per Hunger Games. Questo amore è nato circa un anno e mezzo fa, quando ancora si parlava del fatto che forse ci sarebbe stato un film di Hunger Games ma quasi nessuno conosceva i libri. Ora non voglio dilungarmi su questo, ma piuttosto parlarvi di questa FF che ho appena iniziato e per la quale ho avuto un'ispirazione improvvisa. Inizio col dire che no, non sono una fan sfegatata di Hayley Williams, solo che adoro il nome Hayley e mi piacciono i capelli rossi, quindi è una coincidenza, nel caso ci aveste pensato.
Da come avrete sicuramente capito, la FF si svolge prima della storia raccontata nella trilogia di Hunger Games perciò spero che non vi aspettiate di vedere spuntare Peeta e Katniss così nel bel mezzo della storia. :3
Per il resto, mi pare sia tutto abbastanza chiaro. Se c'è qualcosa che non vi piace o che non capite non esitate a farmelo notare,
aspetto i vostri commenti e spero che vi piaccia.
Tanto amore,
Ila