10/07/2012
5 recensioni1
Un bacio, una carezza. Un lieve tocco sulla spalla e una risata cristallina, come i suoi occhi.
-Non mi lascerai mai vero? – sussurrò al suo orecchio, le labbra carnose spiegate in un mezzo sorriso.
-Mai, Santana, mai. – il risolino le uscì dalle labbra mentre l’abbracciava teneramente.
Un abbraccio che si sarebbe rivelato uno degli ultimi.
Santana chiuse la porta di mogano scolorita dell’appartamento lentamente, senza far rumore. Erano le quattro di mattina e se avesse fatto solo poco baccano la vecchia e bisbetica signora Clover, la proprietaria che abitava sullo stesso pianerottolo, l’avrebbe buttata fuori in tempi record. Riuscì ad accendere la luce dopo vari tentativi, le girava la testa ma per fortuna non come due giorni prima: Sam e Puck l’avevano dovuta portare in braccio dal locale fino al letto, mentre lei non si ricordava nemmeno di essere uscita. Si sdraiò lentamente sul letto sfilandosi le scarpe prima con un piede, poi con l’altro. Erano passati ormai 18 giorni, 3 ore, 14 minuti e 27 secondi circa da quando… non riusciva nemmeno a dirlo. Ma lo doveva dire, doveva iniziare a superarlo!
Da quando… da quando Brittany l’aveva lasciata.
Illuminò lo schermo del cellulare sperando di trovare una chiamata che le facesse tornare il sorriso ma vide solo 14 chiamate perse tra Kurt, Blaine, Quinn e Puck. Che amici. E lei li aveva sempre trattati male, ma d’altronde loro lo sapevano, quello era il suo carattere. Non poteva cambiarlo.
Lo aveva ripetuto anche a lei quando la guardava in quegli occhioni blu e le ripeteva che se ne sarebbe andata.
(…)
-San, lo sai, ti voglio bene. Tanto quanto ne voglio a Lord Tubbington. Ma devo andarmene, ho provato a cambiarti ma tratti male le persone e questo non si fa, è brutto. E’ cattivo. Tu non sei così…-
Era rimasta a guardarla in silenzio, non le aveva creduto. Britt sarebbe tornata si ripeteva. E invece no, era rimasta sola in quell’appartamento ormai troppo grande per lei, che avevano arredato insieme.
Mandò un messaggio veloce a Quinn, la sua migliore amica ormai, dicendole di stare tranquilla e prese la borsa per uscire. Era esausta, distrutta ma camminò fino al parco e si appoggiò al vecchio recinto di legno del lago. Amava quel lago. Tutto il parco le girava intorno, le luci che sferragliavano davanti occhi e il buio si addensava piano piano nella sua mente, il freddo sulla sua pelle si feceva insistente…
Hola ! Sono tornata con una uova storia.. di sicuro c'è già chi mi conosce con la storia di Gregori e Imogean "In amore non esistono differenze" o con la Shot Quick "Beth", BTW mi presento: sono Dianna.
Ho deciso di scrivere questa (semi)long dopo aver visto per l'ennesima volta Smooth Criminal. Chi non adora lo Sebtana ?
Beh, ovvio. Non mancherà di sicuro nella storia Noah, che ho deciso avrà un ruolo principale anche in questa storia.
Spero che vi piacerà, aspetto tante recensioni, malas o bonitas !
Seguitemi su -DiannaWriter. (EFP)