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Autore: Klainbow    11/07/2012    2 recensioni
Nulla sarà più uguale a prima.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! Questa è la prima storia che ho deciso (mi hanno costretto) di pubblicare e devo dire che sono molto nervosa, ma anche.. felice, sì, quindi.. beh, enojoy! :D 

Capitolo 1: 

Distretto 12. Giorno della mietitura.



Il cielo splende. L'aria è gradevole, rispetto a ieri. Gli uccelli svolazzano in cielo. Chiudo gli occhi e faccio un lungo respiro, prima di infilarmi nella fila per registrarmi.

Detesto questo giorno. Beh, non sono l'unica, direi.

Chissà chi saranno i fortunati, quest'anno. Mi guardo intorno cercando di indovinare. Ma non è un bel gioco, nient'affatto. Potrei facilmente capitare io. La maggior parte di questi ragazzi dall'aria disperata, impaurita e stanca sono miei amici. O almeno ricordo di aver parlato con loro spesso. E non sono male. Ovviamente preferisco starmene da sola, a scrivere o ad allenarmi con la mia spada. Sembra che qui tutti facciano finta di non sapere che ne so maneggiare una. O anche tre contemporaneamente. Potrei uccidere una persona in un secondo,se volessi. Senza lasciarne intatto un pezzo di carne. Ma non riesco nemmeno a pensare di farlo. Non voglio essere la spietata ragazza del distretto 12. E' solo un passatempo, qui. Mamma pensa che sia pericoloso, saperne maneggiare una con così tanta eleganza. Si, eleganza. Ma poi pensa agli Hunger Games, e ritorna a pensarla come me. E' un bene. Un dono, addirittura. Adoro la finezza, che rappresenza per me.

-''Avanti, il prossimo!'' annuncia un pacificatore impaziente.

Sono io. L'ho fatto aspettare troppo per pensare a me stessa. Si, sono la solita pensierosa, stupida ragazza.

-''Scusi.'' non so perchè l'ho detto. Perchè mi sono scusata? Sono loro che dovrebbero farlo. per quello che ci causano. Per quello che hanno causato a me.
L'anno scorso ho perso la mia migliore amica. E dopo quel giorno non mi sono fidata più di nessuno, neanche di me stessa. Ho iniziato a scrivere proprio in quel periodo, per cercare di soffocare la mia agonia. Non sempre ci riuscii, finchè non capii i miei punti di forza; finchè non mi studiai a tal punto da capire come soffocare anche me stessa. Oh, Annie..

Sento la sua voce molto spesso. A volte mi scordo della gente intorno a me e le rispondo in pubblico. Con dolcezza. Potranno pensare che sia pazza. Ma pazzia non è il termine giusto. Perchè io la sento davvero accanto a me. E la sento anche quando non mi parla. Perchè so che c'è sempre. E così non mi sento sola.

Morì nell'ultima settimana dei giochi. Un favorito le tese una trappola. Stava scappando da uno di loro. Non sapeva che un altro la stava attendendo assetato del suo sangue. Dopo quel giorno non riuscii mai più a perdonarmi. Avrei dovuto offrirmi volontaria per lei. Si. E non l'ho fatto. Perdonami Annie. Che cosa dico.. ormai è troppo tardi. O forse no..

Questo mi riporta alla realtà. Agli Hunger Games. Al fatto che il mio nome verrà sorteggiato. Al fatto che non dovrò aver paura. Perchè finalmente potrò ricopririre d'onore Annie. Come lei ha fatto nei boschi durante i giochi. Prima di morire e anche dopo. E sarà così per sempre.

Osservo il cielo. I miei occhi verdi stanno luccicando. Anzi, lacrimano. Le lacrime mi stanno rigando il viso di nuovo. Sta volta in pubblico. Non posso permetterlo. Non ora. So che si stanno già arrossando. Preferisco non accertarmene. Non m'importa. Non mi importa più di nulla. Troverò una spada e ucciderò i favoriti prima di chiunque altro. Uno ad uno. Oh, si.

Arriva Effie con i soliti discorsi e il solito filmino.

Eccoci. Effie sta tuffando la mano nell'ampolla con i nomi delle ragazze. L'entusiasmo sul suo volto mi terrorizza, mi disgusta.

Apre il piccolo foglietto col nome.

Apre la bocca per leggerlo e..

-Destiny Sommer.-

Sono io. 

Il silenzio piomba in tutto il distretto. Sicuramente è per la storia di Annie, dell'anno scorso. Incredibile per Capitol City. Questo li renderà ancora più eccitati: due migliori amiche, quasi sorelle, che muoiono negli Hunger Games. Una l'anno prima e l'altra quello dopo.

Mi sento improvvisamente trasportata con forza dai pacificatori. Li ho di nuovo fatti aspettare per guardarmi intorno. Per leggere le espressioni sul volto delle persone che mi guardano ancora. Dolore. Riesco a percepirlo nel loro cuore.

Calma. Avanza decisa fino al palco. Non piangere.

Inizio a camminare lentamente da sola finchè Effie non mi afferra per una spalla per farmi procedere più veloce.

Sembra soddisfatta nel vedermi.

-''Oh, sei molto carina!'' Mi dice sorridendomi. ''Si, gli sponsor impazziranno per te.'' continua.

Non ricambio il sorriso e distoglie lo sguardo da me.

Le gambe mi tremano. Non riesco a tenermi. Ma devo farcela.

E' il momento del nome del tributo maschile.

-Marc Adworld.-

Per un secondo non ricordo chi sia. Poi lo vedo tra la folla, e..- Ma certo! Il ragazzo che Annie mi presentò due anni fa.
Lo guardo avvicinarsi con passo tremante, lo sguardo spaventato, il battito del suo cuore che si unisce al mio, in una danza terribile e sbagliata.

Cerco di ricordare il minimo indispensabile sul suo conto, e dopo circa un minuto -il tempo che impiega a salire sul palco- riesco a farlo almeno in parte.

Sa tirare le lance. Ha un corpo gracile, però. E' magro ma forte. Non ricordo altro. Solo che ha 16 anni.

Effie resta a guardarci pochi secondi e ci scorta via, nel silenzio più totale, interrotto soltanto dai nostri respiri.

Che i giochi abbiano inizio, tributi. 
  
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