*coff coff* Esce fuori dal suo nascondiglio.Salve a tutti sono Black fairy,come 1° cosa volevo ringraziarvi tutti per aver scelto di leggere la mia storia.Questa è la prima storia che pubblico que su EFP e mi piacerebbe piacerebbe molto avere un vostro parere.Come 2° cosa,volevo ringraziare la mia beta nana,che ogni volta mi bastonerà con la punteggiatura.e 3° cosa ma non meno importante,spero che questa storia vi piacerà.Forse ci sarà un passaggio a rating rosso,o forse aggiungerò delle missing moment,non è ancora deciso.Vi lascio alla lettura...*torna nel nascondiglio* Un bacione

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PROLOGO:

Lisa era stata fregata dalla vita alla sola età di 12 anni,entrambi i suoi genitori,il padre Federico Liguori e la mamma Lucia Faenza,erano morti in un incidente d'auto,lasciandola sola,senza una famiglia e con con una casa che avrebbe ereditato solo ai suoi 18 anni.
Fino a quel giorno Lisa era stata una ragazzina felice,i suoi genitori si amavano e amavano anche lei.
La madre era una maestra d'asilo e il padre era un era uno chef molto rinomato ed era da lui che lei aveva ereditato la sua passione per la cucina.
Lisa adorava la domenica quando con la mamma potevana passare tutta la giornata pasticciare in cucina,preparare qualche dolce da far assaggiare al papà al ritorno da lavoro.
Il papà che era tanto orgoglioso di lei,era sicuro che sarebbe diventata una grande pasticcera,le avrebbe insegnato tutto quello che poteva,l'avrebbe mandata a imparare quest'arte nelle migliori pasticcerie d'Europa se quello era davvero il suo sogno.
Ma il suò papà se n'era andato e così anche quel sogno che era stato riposto in cassetto nel suo cuore.
Dalla madre, Lisa aveva ereditato la dolcezza,la forza e il suo grande cuore,cuore che per i primi anni dopo la loro scomparsa credeva di aver perso.
Lucia era una maestra d'asilo,adorava da sempre i bambini e aveva trasmesso questo amore anche alla figlia.
La forza di Lisa consisteva anche in una ragazzina di nome Anna Adams di 15 anni,super esuberante e davvero speciale,era la sorella che non aveva mai avuto,la sua anima gemella,l'aveva sempre considerata la parte migliore di se stessa.
Dopo la morte dei suoi genitori Lisa era stata mandata in una grande casafamiglia-orfanotrofio,purtroppo non avendo parenti che potessero occuparsi di lei e nessun tutore quella era l'unica destinazione possibile,e probabilmente era stato un bene per lei,staccare la spina da quella città troppo piena di ricordi.
La casafamiglia si trovava in a qualche ora di volo dalla sua città natale e quindi non ebbe mai la possibilità di tornare.
Ma questo non scoraggiò mai Anna che almeno un giorno al mese la andava a trovare accompagnata da i suoi genitori,questo ameno per i primi anni.
Un bel giorno 4 anni dopo il suo arrivo lì,la sua migliore amica si era presentata davanti a Lisa,con un bel ragazzo biondo dagli occhi azzurri,era il ragazzo di Anna.
Si chiamava Mark Hill e a quei tempi aveva 22 anni,Lisa lo aveva inquadrato subito,già sapeva che in futuro sarebbe stata la loro testimone,ne era più che certa.
Tra quei due si percepiva l'amore,le attenzioni e il rispetto che avevano l'uno per l'altro anche se erano ancora piccoli e stavano insieme da pressappoco 6 mesi.
Il loro era stato un colpo di fulmine;Un giorno Anna era ad aprire la porta di casa,sapeva che sarebbe dovuto passare un cretino amico di suo fratello Alex,ma quando aveva aperto la porta,nessuno dei due aveva fiatato,erano rimasti a scrutare gli occhi l'uno dell'altro in un religioso silenzio,era servito quello scimmione del fratello per riportarli alla realtà.
Ricordo ancora i racconti di Anna su tutte le litigate che ci furono tra Anna-Alex e Mark-Alex,nei primi tempi,ma poi dopo 4 mesi tutto tornò a posto perchè anche quell'ottuso di Alex dovette ammettere che il loro amore era palpabile nell'aria.
I 7 anni che seguirono alla morte dei genitori,per Lisa furono molto difficili,dovette abituarsi ad una realtà diversa,lì non era più la cucciola amata e coccolata dalla sua famiglia,ma era una goccia nell'oceano,se si guardava intorno,c'erano ragazzini messi molto peggio di lei.
Le servì tempo per elaborare un lutto che non ne voleva sapere di collaborare,e tempo per accettare che loro non c'erano più.
Erano successe molte cose in quegli anni che l'avevano portata ad essere quella che era adesso,una ragazza di 19 anni che una mattina di marzo,salutava quella che era stata la sua casa per 7 anni e si accingeva a salire su un taxi per tornare a quella che un tempo era stata la città della sua vita felice...
Si ritorna a San Diego...