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Autore: maryleny    11/07/2012    2 recensioni
La mia è la prima fan fiction. Più che una fan fiction è un vero e proprio episodio. Lo scritta come se fosse il copione di un'episodio di Castle. In questo ipotetico episodio ormai Kate e Rick stanno insieme così come Esposito e Lanie. Il caso riguarda l'omicidio del proprietario di un bar nel quale viene coinvolta una vecchia conoscenza di Kate.....
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Ciao a tutti, ho scoperto questo mitico sito da qualche mese,e fino a ieri ero una lettrice accanita delle innumerevoli ff che ho trovato e gradito. Oggi invece ho deciso di diventare anche autore. Che altro dire spero che il mio episodio sia di vostro gratimento......
La puntata inizia con Beckett, è a casa sua seduta sul divano e mentre sta leggendo un libro sorseggia un bicchiere di vino rosso. Guarda ripetutamente l’orologio.
Beckett: Rick ma dove sei finito?
Cambio di scena, ora si vede l’appartamento di Castle.
Martha: Richard ma hai visto che ore sono? Farai tardi. Fossi stata in Kate ti avrei già chiamato non so quante volte.
Castle: Bè allora fortuna che non sei lei. Come sto?
Martha: Favoloso ora sbrigati.
Intanto suonano alla porta.
Castle: Vai tu? ( sistemandosi la camicia ancora una volta)
Martha: Si si vado io. Tu prega che non sia Beckett. ( va verso l’ingresso)
Alexis: Sorpresa!!!
Martha: Oh mio dio Alexis. Che bello sei tornata prima. Vieni qui fatti abbracciare.
Alexis: Ciao nonna…(anche lei va incontro alla nonna e l’abbraccia) mi sei mancata tanto. Dov’è papà?
Castle: Proprio qui.
Alexis: Ciao papà.(abbraccia anche lui) Oh quanto mi sei mancato.
Castle:Mi sei mancata tanto anche tu. Ma che ci fai qui? Domani non avevi un esame?
Alexis: E’ stato rimandato. Il professore doveva partecipare a un convegno. Così ho deciso di venire prima.
Martha: Hai fatto bene,sarai affamata e sono sicura che hai un sacco di cose da raccontarmi.
Alexis: Si effettivamente si. Ho conosciuto un sacco di ragazze simpatiche che frequentano il mio corso e anche un sacco di ragazzi anche loro molto simpatici (rivolta alla nonna) e non solo….
Martha: (sorridendo) Allora sai cosa facciamo? Noi usciamo così mi racconti tutto.
Alexis: Ok ci sto. Non ti dispiace vero papà da come sei vestito non intendevi stare a casa. Giusto?
Castle: No figurati vai pure. Io ho un altro impegno.
Alexis: Ok allora ci vediamo più tardi… Ah salutami la detective Beckett. 
Cambio di scena, di nuovo nell’appartamento di Beckett.In quel momento squilla il telefono.
Beckett: Castle ma dove sei finito?
Castle: Tranquilla non mi sono dimenticato di te è solo che Alexis mi ha fatto una sorpresa è ed tornata prima dal college questo fine settimana.
Beckett: Oh capisco. Bè allora stasera lasciamo stare, ci vediamo domani.
Castle: Cosa? No,no ti ho chiamato per dirti che farò un po’ più tardi perché devo ancora andare a prendere da mangiare al ristorante italiano.
Beckett: Rick tua figlia è tornata prima dal college per stare con te, stasera dovresti cenare con lei e con Martha. Sono sicura che avrà un sacco di cose da raccontarvi.
Castle: Oh si sono sicuro che abbia un sacco di cose da raccontarmi ma lo farà domani visto che sia mia madre sia Alexis sono uscite per una serata tra donne.
Beckett: Ok allora ti aspetto ma sbrigati perché non sto solo morendo di fame…
Castle: Sono già la.     
Cambio di scena, una ragazza sta correndo in una via semi buia, ha un taglio sul viso, qualcuno la picchiata ma non sembra quello a preoccuparla. Continua a correre ma si volta spesso per vedere se qualcuno la segue. Arriva davanti a un palazzo, entra, sale facendo le scale a due a due. Finalmente è arrivata al suo appartamento. Prende le chiavi per entrare ma si accorge che la porta è aperta. Entrando vede che la casa è sotto sopra. Qualcuno è stato la prima di lei. Maledizione ,pensa, sono arrivati prima di me.
Ragazza: Michael? Kate?
Nessuna risposta. La ragazza continua a girare per la casa ma non ce nessuno. Inginocchiandosi vede per terra i pezzi di un cellulare, un orsacchiotto e i frammenti di vetro della cornice che la ritrae insieme al suo ragazzo e sua figlia. Si alza, prende il suo cellulare dalla tasca e fa una telefonata…
Cambio di scena, si ritorna all’appartamento di Beckett.
Suonano alla porta, Beckett appoggia il libro sul divano e va verso la porta.
Castle: Si lo so ho fatto tardi(entra) ma al ristorante c’era molta gente che aspettava la sua ordinazione. Comunque ora sono qua…
Intanto appoggia sul tavolo le buste e la bottiglia.
Beckett: Non pensare di cavartela così. Ti dovrai far perdonare…
Castle: Ecco perché oltre che del cibo italiano ho portato anche il tuo vino preferito.
Beckett: E se non mi bastasse?
Castle: In quel caso sarebbe un bel guaio perché non saprei PROPRIO come farmi perdonare.
Beckett: Ah si... sicuro???…
Castle: Oddio una mezza idea c’è l’avrei…
Castle si avvicina a Beckett la stringe a sé e incomincia a baciarla. Nel frattempo squilla il cellulare di Kate, i due si guardano.
Castle: Ti prego non rispondere, stasera il distretto può fare a meno di te.
Beckett: Lo sai che non posso.
Castle: Se tu rispondi io come faccio a farmi perdonare?
Beckett: Ok,ok facciamo così guardo solo chi è. Se non è il distretto non rispondo.
Castle: Fantastico in pratica mi stai dicendo che passerò la serata in bianco.
Beckett: Dai un po’ di fiducia.  
Kate guarda il cellulare. Il numero è sconosciuto. Che fortuna pensa. Nel frattempo si vede che la persona che sta chiamando Kate è la ragazza che scappava e che ora si trova nel suo appartamento.
Ragazza: Dai Kate rispondi…. Rispondi maledizione…
Appartamento.
Beckett: Mi dispiace Rick… la serata la passerai con me…
Il telefono continua a suonare.
Castle: Chiunque sia, domani quando lo richiamerai, ringrazialo da parte mia.
Beckett: Veramente è un numero sconosciuto. Non so chi sia. Forse hanno sbagliato numero.
Castle: Oh bè non importa lo ringrazio chiunque sia stato. Allora… dove eravamo rimasti?
I due riprendono a baciarsi e si dirigono verso la camera da letto.
Cambio di scena, al distretto. Castle e Beckett in ascensore.
Castle: Hai poi scoperto chi era ieri al cellulare?(intanto beve il suo caffè)
Beckett: No te l’ho detto era un numero sconosciuto. Probabilmente avranno sbagliato numero.( anche lei beve il suo caffè)
Le porte dell’ascensore si aprono e i due entrano al distretto.
Beckett: Buongiorno ragazzi.
Ryan e Esposito: Ciao Beckett… Castle
Beckett va alla sua scrivania e Castle si ferma a parlare con i ragazzi. Ryan e Esposito sono seduti alle loro scrivanie e continuano il loro discorso.
Ryan: Comunque secondo me dovresti farle qualcosa.
Esposito: Ma dai secondo me è una cosa stupida, Lanie non è il tipo che fa caso a queste cose.
Castle: Cos’è che non fa Lanie?
Ryan: Secondo Javier, Lanie non farà caso che fra tre giorni è due mesi che stanno insieme.
Esposito: Non ho detto che non ci farà caso. Ho solo detto che è una cosa stupida farle un regalo per i “nostri due mesi”, dai ragazzi non siamo più al liceo, è una cosa da adolescenti.
Castle: Mi dispiace ma questa volta sono d’accordo con “latte e miele”.
Esposito: Cosa??? Dite sul serio?
Intanto suona il telefono di Ryan.
Castle: Ascolta sarà anche una cosa da adolescenti ma alle donne queste cose piacciono. Fidati.
Beckett: Cos’è che piace alle donne?
Castle e Esposito: Niente.
Ryan: Hanno trovato un uomo morto in un bar sulla West 77.
Beckett lancia ancora un’occhiata a Castle e Esposito.
Beckett: Ok andiamo. ( và verso l’ascensore)
Ryan: (riferito a Esposito) Allora Castle ti ha convinto?
Esposito: Non mi convincerete a fare una cosa da adolescente solo per poi darmi qualche stupido sopranome. Chiaro?( anche lui si dirige verso l’ascensore)
Ryan: (riferito a Castle) Cavolo ci ha scoperti. Non riusciremo mai a convincerlo.
Castle: Scommetto una bottiglia di whisky che fra tre giorni Esposito tornerà a essere un liceale per una serata.
Ryan: Ok ci sto.
Beckett: Ei voi due vi sbrigate.
Ryan e Castle: Eccoci. ( sorridendo)
Cambio di scena, la squadra arriva al bar dove c’è Lanie che li aspetta.
Beckett: Ciao Lanie, cosa abbiamo?
Lanie: Ei ciao, allora ti presento il signor Matthew Est è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco al petto.  Con una nove millimetri per la precisione. Da quello che vedo gli hanno sparato da molto vicino e hanno centrato il cuore. E’ morto stanotte diciamo tra le 22 e le 2 ma sarò più specifica quando effettuerò l’autopsia.
Beckett: E questa ferita allo zigomo?
Lanie: Probabilmente ha lottato con il suo assassino prima di morire, sembra proprio che gli abbiano dato un bel pugno. Però ha delle ferite sulle nocche della mano destra quindi almeno all’inizio sembra che si sia difeso.
Beckett: Già peccato che poi abbia perso. Grazie Lanie aspetto tue notizie più tardi.
Lanie: Oh ci puoi scommettere ragazza. A dopo.
Beckett si allontana dal corpo e va verso Ryan Esposito e Castle.
Beckett: Voi che mi dite?
Ryan: L’hanno trovato stamattina verso le 7 Isabel e Hilary Enders due sorelle che lavorano per il signor Est. Stavano aprendo il bar, quando sono entrate hanno visto il corpo e hanno subito chiamato la polizia.
Esposito: Purtroppo le due ragazze non ci hanno saputo dire molto. Hanno detto solo che ieri prima di tornare a casa il signor Est era ancora vivo e vegeto.
Beckett: Era ancora aperto il bar quando le due ragazze se ne sono andate via?
Castle: Bè qua le cose incominciano a farsi interessanti. Le due ragazze hanno detto che di solito il bar chiude verso le 23, ieri invece il signor Est ha fatto chiudere il bar alle 21:30 e ha detto alle due dipendenti di andare a casa prima perché stava aspettando alcune persone per una questione importante.
Beckett: Quindi doveva incontrare qualcuno e ha detto a Isabel e Hilary di andare via prima. Sappiamo chi sono queste persone?
Castle: Purtroppo no. Le due sorelle hanno preso le loro cose e se ne sono andate. Dicono di non aver visto nessuno.
Beckett: Ok. Possibile che fosse un regolamento di conti? Aveva qualche nemico il nostro Matthew? 
Ryan:Isabel e Hilary ci hanno detto che era una persona molto cordiale sia con loro che con i clienti, quindi non sembra che lo abbiamo ucciso per una qualche vendetta.
Esposito: Un’altra cosa, le dipendenti ci hanno detto che con loro lavorano altre due ragazze le quali avrebbero dovuto fare il turno stamattina ma poi ieri sera lo hanno scambiato con loro due.
Beckett: Sappiamo come si chiamano?
Esposito: Si, allora una si chiama Claire Austen ha 23 anni ed è originaria del Texas ma da 5 anni vive qua a New York in un monolocale sulla 2 Avenue l’altra ragazza si chiama Chiara Mitola ma si fa chiamare Mity è di origine italiana ha 22 anni ed è qua a New York da 8 mesi abita in un palazzo sulla 3 Avenue.
Beckett: Scusa come hai detto che si chiama la ragazza italiana?
Esposito: Chiara Mitola, ma si presenta sempre come Mity.
Castle: La conosci?
Beckett smette per un momento di bere il suo caffè. Si ricorda bene di quel nome, ma forse è solo una coincidenza. Così fa altre domande.
Beckett: Siete sicuri che sia di origine italiane? Avete chiesto una descrizione della ragazza?
Ryan: Si siamo sicuri che sia italiana e abbiamo più di una descrizione.
Ryan fa vedere a Beckett una foto che poco prima ha preso da una bacheca dietro il bancone del bar. Nella foto ci sono quattro ragazze.
Ryan: Al centro abbiamo le due sorelle Enders mentre a sinistra c’è…
Beckett: Mity…
Nella foto si vede la ragazza che correva nel vicolo buio, la stessa ragazza che quella sera ha chiamato Kate. Beckett ora è sicura. Non c’è alcuna coincidenza o dubbio. Lei quella ragazza la conosce. Si ricorda benissimo di Mity, l’ha conosciuta 8 anni fa durante una delle sue prime indagini. Ma che cosa ci faceva qui a New York proprio in questo bar? E cosa c’entrava lei con tutta questa storia?
Castle: Kate stai bene?
Beckett: Si, si tutto ok.
Castle: Conosci questa ragazza?
Beckett:No…. No non la conosco. (restituisce la foto a Ryan) Come mai Claire e Mity hanno cambiato il turno?
Esposito: Isabel dice di aver ricevuto un messaggio di Claire ,quando è tornata a casa, dove le chiedeva se potevano scambiarsi il turno la mattina seguente ma non c’era nessuna spiegazione del motivo per cui sia lei sia Mity volessero scambiare il turno. Diceva solo che era per una questione molto importante.
Beckett: Ok allora chiamiamo sia Claire che Mity per una chiacchierata al distretto e per vedere se sanno qualcosa di più sul signor Est.
Ryan: Si stavamo appunto andando nei loro appartamenti.
Ryan e Esposito escono dal bar e salgono in macchina diretti in direzione della 2 e 3 Avenue. Beckett e Castle tornano al distretto.
Cambio scena, al distretto. Beckett incomincia a scrivere sulla lavagna, Castle è seduto alla scrivania di Kate e la guarda pensieroso.
Castle: Non hai detto una parola per il tutto il tragitto. Sei sicura di stare bene? 
Beckett: Si sto benissimo, perché non dovrei?
Castle: Non so, questo me lo dovresti dire tu. E’ da quando hai visto quella foto al bar che sei strana. C’entra quella ragazza italiana? La conosci?
Beckett: Castle ti ho già detto che non l’ha conosco, perché continui a farmi la stessa domanda?
Castle: Ok, ok va bene. Scusa. Ma se vuoi dirmi qualcosa lo sai che sono qua.
Beckett: Al momento l’unica cosa che ti posso dire riguarda il caso. Vuoi ascoltarmi lo stesso?
Castle: Sono tutto orecchie.
Beckett: Ok, bè per il momento sappiamo che Matthew Est è un rispettabilissimo proprietario di un bar sulla West 88 ma nonostante questo viene ucciso con una nove millimetri. Lanie mi ha detto che molto probabilmente ha lottato con il suo assassino prima di essere ucciso. Isabel e Hilary invece ci hanno detto che ieri sera Est ha voluto chiudere il bar prima perché doveva incontrare delle persone per una questione importante. Sappiamo che non ha precedenti ne tanto meno nemici quindi si può presumere che Matthew conoscesse il suo assassino, magari era uno delle persone che doveva incontrare ieri sera.
Castle: A quanto pare non c’è un movente per l’omicidio. Sei sicura che questo tizio non abbia dei precedenti?
Beckett: Non risulta nessun Matthew Est tra le persone schedate. Nemmeno una multa per eccesso di velocità.
Intanto squilla il telefono di Beckett. È Ryan.
Beckett: Beckett
Ryan: Beckett sono Ryan. Abbiamo un problema.
Beckett: Che succede?
Ryan: Siamo stati all’appartamento di Claire ma non l’abbiamo trovata, abbiamo lasciato degli agenti e siamo venuti all’appartamento dell’altra ragazza, Mity.
Beckett: Ryan taglia corto, cosa succede? Le ragazze stanno bene?
Ryan: E’ questo il problema, non lo sappiamo. Non siamo riusciti a trovare nessuna delle due ragazze e l’appartamento di Mity è sotto sopra.
Beckett: Sto arrivando.
Castle: Che succede?
Beckett: L’appartamento di Mity è un disastro e non sono riusciti a trovare nessuna delle ragazze.
Beckett si mette il telefono in tasca, con una mano si appoggia alla sua scrivania e con l’altra si copre il viso. Non ci voleva credere, non poteva essere vero.
Castle: Kate mi vuoi dire cosa….
Beckett: Andiamo Castle voglio arrivare il più presto possibile all’appartamento.
Castle: Cavolo mi vuoi dire cosa ti succede?
Beckett: Chiedimelo un’altra volta e ti mando a casa. Chiaro?
Cambio di scena,appartamento di Mity.
Beckett: Ryan cosa abbiamo?
Ryan: Non molto. La casa è devastata, abbiamo trovato un cellulare ma è piuttosto malridotto, lo mandiamo alla scientifica vediamo cosa riescono a recuperare.
Intanto Castle entra nell’appartamento, da un’occhiata in giro e si avvicina a una finestra.
Esposito: Abbiamo chiesto ai vicini se hanno sentito qualcosa. Ma a quanto pare la coppia dell’appartamento vicino non era in casa. Al piano di sotto abitano delle studentesse ma stavano facendo una festa e c’era la musica alta, l’altro appartamento è sfitto mentre all’ultimo piano abita una coppia di anziani ma dicono di non aver sentito niente.
Beckett: Quindi non abbiamo niente.
Castle: Non direi. Che mi dite di quelle telecamere laggiù di fronte al palazzo. Forse hanno ripreso qualcosa?
Ryan Esposito e Beckett si avvicinano alla finestra da dove gli stava parlando Castle.
Ryan: Vado io. Spero solo che non sia un altro buco nell’acqua.
Castle e Esposito intanto si allontanano dalla finestra e continuano a guardarsi intorno in cerca di indizi utili.
Castle: Ei forse ho trovato qualcosa.( prende dal pavimento una foto vicino a dei frammenti di vetro della cornice che la conteneva).
Nella foto oltre a Mity ci sono una bambina e un ragazzo. Castle da la foto a Beckett. Kate guarda la foto e riconosce subito Mity, ma la bambina che tiene in braccio e il ragazzo vicino a lei non li conosce.
Castle: Credo proprio che Mity oltre a un ragazzo abbia una bambina.
Beckett: Già…
Esposito che intanto era entrato in una delle stanze della casa ritorna all’ingresso.
Esposito: Ragazzi credo che Mity abbia una figlia di la nell’altra stanza c’è un lettino, una giostrina, insomma una cameretta per bambini.
Castle: Si lo avevamo intuito anche noi. ( fa cenno verso la foto che Kate sta ancora guardando)
Beckett continua a guardare la foto incredula. Ormai non vedeva Mity da diverso tempo ma qualche volta si scambiavano ancora email. L’ultima che aveva ricevuto era arrivata 6 mesi fa ma non faceva accenno al fatto che era a New York ne che avesse una figlia di pochi mesi.
Esposito: Purtroppo non ho trovato niente che facesse capire come si chiamano il ragazzo e la bambina. Forse su quella foto c’è qualcosa( riferita a Beckett).
Beckett guarda il retro della fotografia e vede dei nomi.
Beckett: Allora il ragazzo si chiama Michael e la bambina si chiama….
Castle: Si chiama? (si sporge verso la foto per vedere il nome)
Beckett: Kate… La bambina si chiama Kate. (Beckett da la foto a Castle e va verso la porta dell’appartamento) Scusate!!!
Beckett esce dall’appartamento e scende velocemente giù per le scale. Perché Mity non le aveva detto niente? Dopotutto aveva dato alla bambina il suo nome e questo non poteva essere un caso.
Castle: Kate, Kate fermati. Dove vai? ( Castle insegue Beckett giù per le scale)
Ryan: ( anche lui nelle scale) Ei Beckett che succede? Castle ma che….
Beckett arriva fuori dal palazzo. Castle la raggiunge.
Castle: Mi vuoi spiegare che diavolo ti prende? E non dirmi di non chiederti niente. Voglio una spiegazione.
Beckett: Devo andare al distretto. Devo fare una cosa. ( sale sulla macchina e parte)
Esposito e Ryan intanto sono scesi.
Esposito: Ma che le prende?
Castle: Vorrei tanto saperlo. E’ andata al distretto, dice che aveva una cosa importante da fare.
Ryan: Io ho recuperato il video della sorveglianza. A questo punto credo che anche noi possiamo tornare al distretto.
Castle: Si andiamo.
Cambio di scena, di nuovo al distretto.
Poliziotta: Detective Beckett ecco il numero che aveva chiesto di rintracciare.
Beckett: Grazie mille.
E’ come sospettava il numero appartiene proprio a Chiara Mitola. L’aveva chiamata proprio ieri sera verso le 22 e lei non aveva risposto. Prova subito a fare il numero dal suo cellulare ma niente il telefono è staccato.
Beckett: ( riferita alla poliziotta) Voglio questo numero sotto controllo e appena si riaccende voglio sapere dove si trova.
Si sente in colpa, Mity l’aveva chiamata per chiederle aiuto ma lei quella sera aveva deciso di non rispondere. Batte la mano sulla sua scrivania e si rifugia nel salottino della macchina da caffè. Nel frattempo al distretto arrivano Ryan Esposito e Castle.      
Ryan: Noi andiamo a vedere cosa riusciamo a ricavare da questi. (riferito ai nastri della telecamera)
Castle: Si ok vi raggiungo subito.
Ryan e Esposito entrano in una stanza, Castle invece si guarda intorno. Sta cercando Beckett. Poi la intravede seduta sul divanetto della stanza della macchina da caffè. Lei si tiene le mani tra i capelli. Castle entra nelle stanza.
Castle: Kate…
Beckett: Chiudi la porta per favore.
Castle chiude la porta e si va a sedere vicino a lei.
Castle: Stai bene?
Beckett: Ti ho mentito. Io conosco Mity.
Castle: Si bè lo sospettavo. Come l’hai conosciuta?
Beckett: Ho conosciuto Mity 8 anni fa. In una delle mie prime indagini.
Castle: Era una sospettata?
Beckett: No, non era una sospettata. Lei era solo una vittima. Mity era venuta qua a New York con i suoi genitori, doveva sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un tumore al cervello. Erano appena scesi dall’aereo e si stavano dirigendo ,su un taxi, verso l’ospedale dove Mity sarebbe stata subito ricoverata. Ma purtroppo non c’è mai arrivata o meglio c’è arrivata ma su un’ambulanza senza i suoi genitori.
Castle: Cosa è successo ai genitori?
Beckett: Sono stati assassinati durante il tragitto verso l’ospedale.
Castle: Un’esecuzione?
Beckett: Già… Il padre di Mity era un giudice al tribunale di Roma. Poco prima di venire qua negli Stati Uniti aveva fatto condannare, per associazione mafiosa, i fratelli Calogero e Salvatore Calabrese della nota famiglia siciliana. I genitori e l’autista del taxi sono stati freddati da numerosi colpi sparati da una Beretta.
Castle: Mio dio, come ha fatto a salvarsi Mity?
Beckett: Mity era seduta fra i genitori. A quanto pare sono riusciti a proteggerla facendola accovacciare fra i sedili posteriori e usando come scudo il proprio corpo.
Castle: Sono stati presi gli assassini?
Beckett: Si sono stati fermati mentre cercavano di ritornare in Italia, ovviamente hanno sempre negato il loro coinvolgimento nella sparatoria sia qualsiasi legame con la famiglia Calabrese. Ma era piuttosto ovvio che il mandante facesse parte della famiglia siciliana visto che il padre di Mity aveva fatto condannare due dei suoi componenti.
Castle: Povera Mity, è strano però che non abbiamo tentato… si insomma…
Beckett: Di ucciderla?
Castle: Bè si, infondo è l’unica rimasta viva.
Beckett: All’inizio pensavamo anche noi che avrebbero ritentato in qualche modo di ucciderla. Ma qualche settimana dopo è arrivata una lettera anonima indirizzata a Mity.
Castle: Cosa diceva?
Beckett: Diceva solo: ringrazia tuo padre se rimarrai per il resto della tua vita senza una famiglia.
Castle: Scusa la domanda, ma perché l’hanno lasciata in vita? In fondo suo padre aveva distrutto un’importante famiglia siciliana.
Beckett: Appunto distrutto. Loro si sono vendicati distruggendo la sua famiglia. Anzi, peggio, hanno lasciato la figlia in vita, da sola, senza nessuno.
Castle: In Italia non aveva parenti?
Beckett: Hai detto bene aveva. Insieme alla lettera è arrivata la notizia che in Italia erano state trovate morte la nonna paterna e la zia, sorella della madre. Hanno lasciato Mity completamente sola, tanto da sola non avrebbe potuto fare niente, anzi le hanno fatto vedere cosa succede a mettersi contro la famiglia Calabrese.
Castle: Mio dio povera ragazza.
Beckett: Già… Quando si è risvegliata dall’operazione sono stata io la prima persona che ha visto. Non parlava molto bene l’inglese, ma continuava a chiedere cosa era successo, dove erano i suoi genitori e soprattutto chi ero io e che cosa volevo da lei.
Castle: Non si ricordava niente della sparatoria?
Beckett: All’inizio no. Ha voluto che le raccontassi che cosa fosse accaduto nei minimi dettagli. Poi piano piano i ricordi sono riaffiorati. E’ stato terribile.     
Castle: E poi cosa è successo? Voglio dire Mity è tornata in Italia?
Beckett: No, non poteva. Aveva subito un’operazione molto delicata e i medici le dissero che era meglio se fosse rimasta qui a New York dove l’avrebbero potuto seguire meglio. Sai nonostante tutto Mity c’è l’aveva fatta. Aveva superato l’intervento. L’aspettava una faticosa riabilitazione ma il tumore era stato tolto.
Castle: Ma dov’è andata se non conosceva nessuno qua a New York?
Beckett: E’ stata ospitata in una casa famiglia. Ogni volta che potevo andavo a trovarla e qualche volta l’accompagnavo per la fisioterapia. Mi ero molto affezionata a lei, sono molta affezionata a lei. Mi ha sempre sorpreso la forza con cui è riuscita a superare tutto quello che le è successo.
Castle: E dopo?
Beckett: Quando i medici le hanno comunicato che era completamente guarita e che poteva tornare a casa ormai erano passati 2 anni. Ma Mity ormai non aveva più ne una famiglia ne una casa, così per un periodo è stata a casa mia.
Castle: Non mi hai mai parlato di lei. Ma poi come mai se ne andata?
Beckett: Non se ne andata si è semplicemente trasferita. Aveva ricominciato a studiare in una scuola a Newark. Per il primo periodo faceva la pendolare ma poi ha deciso di trasferirsi li.
Castle: E non l’hai più sentita?
Beckett: Ovvio che la continuavo a sentire. Mi chiamava anche più volte al giorno e quando poteva veniva a passare il fine settimana qua. Mi raccontava della famiglia che la ospitava, della scuola, delle amicizie che aveva fatto, dei ragazzi….
Castle: Quindi non è più tornata in Italia?
Beckett: Si è tornata. Dopo che ha finito la scuola è venuta qua e mi ha detto che voleva tornare a casa è stato da allora che abbiamo incominciato a sentirci di meno. Prima una volta alla settimana poi una volta al mese…. L’ultima email l’ho ricevuta sei mesi fa ma non accennava al fatto che fosse ritornata a New York ne che avesse un ragazzo ne tanto meno una figlia.
Castle: Bè lei però non si è dimenticata di quello che tu hai fatto per lei, visto che ha dato a sua figlia il tuo nome.
Beckett: E’ vero, sembra che non si sia dimenticata di me. Io invece mi sono dimenticata di lei visto che ieri non le ho neanche risposto al telefono.
Castle: Cosa? Era lei ieri sera?
Beckett: Si era lei. Mi ha chiamato per chiedermi aiuto e io non le ho risposto. Ora lei è sparita e non si trovano neanche il ragazzo e la figlia.
Castle: Ei non è colpa tua. Non lo potevi sapere. Sono sicuro che li troveremo. Stai tranquilla ( Castle abbraccia Beckett).
Esposito entra nella stanza.
Esposito: Ei ragazzi abbiamo delle novità.
La scena si sposta verso la lavagna e le scrivanie.
Esposito: Allora abbiamo visionato minuto per minuto i video della sorveglianza e alle 21:45 si vede arrivare un furgone nero. ( intanto si vede il video) Dal furgone scendono due uomini, purtroppo hanno il volto coperto, e poi eccoli qua che entrano nel palazzo di Mity. I due si rivedono 5 minuti dopo alle 21:50. E guardate un po’.
Castle: Hanno preso il ragazzo e la bambina.
Ryan: Esatto. Ma se ci fate caso la ragazza non c’è, infatti dopo 10 minuti, eccola che arriva.
Castle: Sembra che stia scappando da qualcuno.
Esposito: Aspetta ancora non è finita.
Nel video si vede un’altra ragazza che arriva di corsa ed entra nel palazzo 5 minuti dopo l’arrivo di Mity.
Beckett: Ma quella è Claire.
Ryan: Esatto di nuovo. Ora per lo meno sappiamo perché le due ragazze hanno voluto scambiare il turno.
Castle: Perché hanno rapito Michael e la piccola Kate.
Beckett: Si ma chi gli ha rapiti e dove gli hanno portati? Non c’è nient’altro sul video che può essere utile?
Esposito:Alle 22:15 si vedono Claire e Mity che escono dall’edificio, poi più niente.
Beckett:Ok,quindi ora sappiamo che Michael e la piccola Kate sono stati rapiti,ecco spiegato il perché della casa sotto sopra, Mity in quel momento non era là infatti si vede arrivare poco dopo. Entra in casa, non trova più Michael e la figlia e chiama Claire che arriva subito dopo. Poi escono dal palazzo e spariscono.
Castle: Ma prima di chiamare Claire, Mity fa un’altra telefonata… ( Castle guarda Beckett)
Beckett che era girata verso lo schermo del pc, si volta verso Castle e lo guarda arrabbiata. Ma poi pensa che effettivamente non può nascondere un dettaglio così importante alla squadra.
Ryan: E tu come fai a saperlo?
Esposito: Che fai Castle tiri a indovinare per mancanza di indizi?
Ryan e Esposito si guardano e accennano un sorriso.
Beckett: No, non sta tirando a indovinare. Castle ha ragione.                   
Ryan: Beckett che stai dicendo?
Beckett: (sospira) Mity prima di chiamare Claire ha chiamato me.
Esposito: Cosa? Ma allora la conosci? Perché non c’è l’hai detto subito?
Beckett: Si lo so ho sbagliato, vi chiedo scusa.
Ryan: Come mai la conosci?
Beckett: L’ho conosciuta quando ho indagato sull’omicidio dei suoi genitori 8 anni fa. Ma ora non importa come l’ho conosciuta, quello che importa è che ieri alle 22 ho ricevuto una sua chiamata ma non le ho risposto.
Esposito: Ti ha chiamato per chiederti aiuto. Ma come sai che era lei?
Beckett: Mi sono ricordata della telefonata che ho ricevuto ieri sera quando ho visto che il suo appartamento era sotto sopra e lei era scomparsa. Ho fatto due più due e ho pensato che forse era proprio lei che mi stava chiamando, ma prima dovevo essere sicura così sono tornata al distretto e ho chiesto di rintracciare il proprietario del numero.
Ryan: Hai provato a richiamarla?
Beckett: Si ma è spento. Ho chiesto di avvisarmi in caso l’avesse riacceso e di localizzare la sua posizione.
Esposito: Allora per il momento possiamo solo aspettare. Non abbiamo idea di dove cercarle.
Beckett: Avete chiesto ai vicini del palazzo di fronte? Magari loro hanno visto o sentito qualcosa.
Ryan: Si ho chiesto quando sono andato per i video della telecamera ma anche loro non hanno sentito niente.
Beckett: Ma come è possibile che due persone vengono rapite e nessuno vede o sente niente?
Ryan e Esposito si guardano.
Castle: Scusate ma dai video della sorveglianza non è possibile risalire alla targa del furgone?
Ryan: Ci abbiamo provato. Ma purtroppo la posizione della telecamera è troppo angolata rispetto al furgone e non si riesce a vedere la targa.
Intanto squilla il telefono di Beckett. E’ Lanie.
Beckett: Beckett
Lanie: Ei ma che fine hai fatto? Non ti interessa sapere cosa ho scoperto sul Signor Est?
Beckett: Oh si scusa Lanie, arrivo. (rivolta ai ragazzi) Lanie ha qualcosa di nuovo su Matthew Est, intanto voi tornate all’appartamento di Mity forse c’è sfuggito qualcosa di importante e riparlate con i vicini, qualcuno avrà per forza visto qualcosa.
Esposito: Ok andiamo. (si dirigono verso l’ascensore)
Castle: Scusa per prima ma i ragazzi dovevano sapere.
Beckett: Lo so, lo so.
Castle si avvicina e l’abbraccia.
Castle: La troveremo, sono sicuro. Dai ti accompagno da Lanie, vediamo se riusciamo a trovare un movente per l’omicidio di Est.
Cambio di scena, all’obitorio.
Lanie: Ei ragazzi ma che fine avevate fatto?
Beckett: Scusa Lanie, abbiamo avuto dei problemi. Comunque ora siamo qua, dimmi che hai trovato qualcosa che possa giustificare l’omicidio, ti prego. ( Beckett e Castle si avvicinano al corpo)
Lanie: Ho trovato un movente eccome. Il nostro Signor Est sulle nocche della mano destra aveva dei residui di cocaina.
Castle: Cocaina? Questa proprio non me l’aspettavo.
Beckett: Sei sicura che fosse cocaina?
Lanie: Assolutamente si. Ho analizzato le ferite ed è venuto fuori che c’erano tracce di cocaina così ho fatto un’analisi del sangue e ho scoperto che il Signor Est faceva uso abituale di droga.
Castle: Possiamo dire addio alla figura dell’uomo tutto di un pezzo allora.
Beckett: Possiamo dire che abbiamo un movente. Forse le persone che doveva incontrare ieri sera erano degli spacciatori magari hanno tirato su il prezzo, Est non poteva pagare e hanno incominciato a lottare.
Castle: Si ma come ci è finita la cocaina sulle nocche ferite?
Lanie: In questo vi posso aiutare io. Oltre alla cocaina sulle nocche c’era un piccolissimo frammento di legno, una scheggia insomma, quindi è possibile che Est abbia dato un pugno sul tavolo dove c’era la cocaina poi qualcuno per farlo calmare gli ha dato un bel pugno sullo zigomo.
Beckett: E poi gli hanno sparato.
Lanie: Potrebbe essere andata così.
Beckett: Hai trovato qualcos’altro?
Lanie: Ho accertato che l’uomo è morto alle 22:30 e che gli hanno sparato con una nove millimetri. Ecco qua il proiettile, questo serve più a voi che a lui.
Beckett: Bene, almeno qua non abbiamo fatto un buco nell’acqua.
Lanie: Che vuoi dire?
Beckett si gira verso Castle e da le spalle a Lanie.
Castle: Non riusciamo a trovare le altre due ragazze che lavorano al bar. Sembrano sparite, e poi… (castle guarda Beckett)
Lanie: E poi cosa? Tesoro stai bene? (rivolta verso Beckett)
Beckett: Lanie una delle ragazze che lavorano al bar e che non riusciamo a trovare è Mity.
Lanie: Cosa? Oh mio dio. Ma non era tornata in Italia?
Castle: La conosci anche tu?
Lanie: Certo che conosco Chiara ero presente anche io il giorno che hanno assassinato i suoi genitori. Anche quando si è risvegliata dall’operazione.( rivolta a Beckett) Ma quando è tornata?
Beckett: Nell’ultima email che mi ha scritto mi ha detto solo che stava bene, che le mancavo e che sperava di potermi rivedere presto ma non mi ha detto che era a New York. A quanto pare invece sembra che sia qua da 8 mesi.
Lanie: Non è possibile, 8 mesi? E in tutto questo tempo non ti ha chiamato?
Beckett: Si l’ho ha fatto ieri sera ma non le ho risposto. Capisci, lei aveva bisogno di me e io non le ho risposto.
Castle: Kate non è colpa tua, era un numero sconosciuto.
Beckett: Si questo me lo hai già detto, ma non è una scusa.
Lanie: Tesoro Rick ha ragione non potevi sapere che era lei.
Beckett: Lanie, Mity mi ha chiamato perché quando è tornata a casa non ha trovato ne il ragazzo ne la figlia.
Lanie: Figlia?
Beckett: Si ha una bambina di pochi mesi, e lo sai come l’ha chiamata?.... Kate. Se non riesco a trovarla non so se riuscirei mai a perdonarmelo.
Lanie: Sono sicura che riuscirai a trovarla.(Lanie e Beckett si abbracciano)
Cambio di scena, si vedono Claire e Mity che discutono in una stanza semi buia.
Mity: Maledetti bastardi, hai visto cosa hanno fatto, per non farmi parlare si sono presi la mia famiglia.
Claire: Mity calmati, cerchiamo di ragionare piuttosto. Dove possono averli portati?
Mity: Non posso perdere di nuovo la mia famiglia, non posso.
Claire: E non la perderai te lo assicuro, scopriremo dove li nascondono e li riporteremo a casa.
Mity: Non ho la minima idea di dove possano averli portati. Forse potrei riprovare a chiamare Kate, sono sicura che lei mi aiuterebbe.
Claire: Ma sei fuori di testa, è proprio per questo che hanno rapito Michael e Kate perché tu volevi andare dalla polizia a denunciarli. E poi se davvero ti voleva aiutare, la tua amica poliziotta ti avrebbe subito risposto e invece non ti ha neanche degnato.
Mity: Non ti permetto di parlare di Kate in questo modo. Se non fosse stato per lei io ora non sarei qua, è stata lei che mi ha aiutato dopo la morte dei miei genitori, dopo l’operazione. Kate è stata la mia famiglia quando ormai non ne avevo più una.
Claire: Ok, ok scusa lo so che lei è stata importante per te e che lo è ancora, me l’ho hai raccontato, ma adesso non ci può aiutare. Se scoprono che hai coinvolto la polizia perderai la tua famiglia un’altra volta. E’ stato un bene che non ti abbia risposto, fidati di me, non abbiamo bisogno della polizia, possiamo cavarcela da sole, dobbiamo cavarcela da sole.
Mity: Ok va bene, ho capito, ma da dove iniziamo?
Claire: Chiamiamo Paul, sono sicura che ci dirà dove sono Michael e Kate.
Cambio di scena, appartamento di Mity. Ryan e Esposito stanno perquisendo la casa. Sono nella camera della piccola Kate.
Esposito: Trovato niente?
Ryan: No niente, qua non c’è niente, non c’è nessun indizio che ci possa far capire dove possono aver portato Michael e Kate ne tanto meno dove possano essere andate Claire e Mity.
Esposito: Aspetta un attimo, quella che cos’è?
Ryan: Che cosa?
Ryan si gira nella direzione indicata da Esposito. Sta indicando un punto sopra una mensola alta.
Esposito: Questa…
Esposito intanto è salito su una sedia per arrivare a una mensola piena di peluche, ma invece di prendere un pupazzo scende dalla sedia con una nove millimetri, l’arma con cui è stato ucciso Matthew Est
Ryan: A Beckett non piacerà per niente…
Cambio di scena, al distretto. Beckett aggiorna la lavagna con le notizie di Lanie, in quel momento arrivano anche Ryan e Esposito.
Castle: Vi aspettavamo, abbiamo delle novità interessanti su Est
Esposito: Si anche noi ma riguardano sia Mity che Est.
Beckett: Che vuoi dire?
Esposito fa vedere la nove millimetri trovata a casa di Mity.
Beckett: Bene sembra proprio l’arma del delitto… Bravi. Dove l’avete trovata?
Ryan: Nella cameretta di Kate, nascosta tra alcuni peluche.
Beckett: Non ci credo, non è possibile. Mity non avrebbe potuto sparare a una persona. E poi perché avrebbe dovuto sparare a Est?
Castle: Kate calmati…
Esposito: Non è detto che abbia sparato lei. Magari chi ha rapito Michael e la bambina ha anche ucciso Est e per incastrare Mity hanno lasciato la pistola a casa sua. Mando subito la pistola alla scientifica per vedere se ci sono impronte.
Beckett: Si ok… (Kate si siede alla sua scrivania e abbassa la testa)
Ryan: Castle hai detto che ci sono delle novità sul caso di Est.
Castle: Si delle novità molto interessanti. Lanie ha scoperto che Matthew Est facevo uso abituale di cocaina.
Ryan: Ma dai. Hai capito il signor Est, senza precedenti penali e intanto si divertiva con la polverina magica.
Esposito: Cosa mi sono perso?
Ryan: Castle e Beckett hanno trovato un possibile movente. Al nostro caro Matthew a quanto pare piaceva la polverina magica.
Esposito: Però, che sorpresa non l’avrei mai detto.
Castle: Pensiamo che le persone che dovesse incontrare ieri sera al bar fossero spacciatori, spiegherebbe anche perché ha mandato via prima le sorelle Enders.
Ryan: Certo non voleva farsi vedere dalle due ragazze, voleva mantenere la bella immagine che aveva fatto vedere di sé. Tipo semplice, cordiale con tutti, nessun nemico anzi a detta di Hilary aveva parecchi amici al bar.
Beckett continua a stare seduta alla sua scrivania e a non parlare.
Esposito: E’ strano però, a casa sua non hanno trovato niente che facesse pensare a un uso costante di cocaina.
Beckett: Dobbiamo ritornare al bar. Sicuramente c’è sfuggito qualcosa. ( Kate si alza per andare all’ascensore ma si risiede subito sulla sedia)
Castle: Kate, Kate cos’hai?
Beckett: Niente sto bene.
Castle: Sei pallida, non hai un bell’aspetto.
Beckett: Ho solo bisogno di un po’ d’aria. (Kate si rialza e va verso l’ascensore)
Ryan Esposito e Castle si guardano poi anche loro seguono Beckett.
Cambio di scena, la squadra ritorna al bar.
Beckett: Ok allora rivoltiamo questo posto da cima a fondo, vediamo cosa c’è sfuggito.
La squadra si divide e incomincia a cercare. Ryan e Esposito si dirigono sul retro, Castle va dietro il bancone e Beckett guarda tra i tavolini. Castle si sofferma a guardare la bacheca alle sue spalle. Ci sono molte foto che ritraggono lo staff del bar insieme al Signor Est, sembrano molto felici, poi si ferma a guardarne una in particolare dove ci sono solo Claire e Mity. Guarda più attentamente Claire.
Castle: Strano.
Beckett: Cos’è strano? Hai trovato qualcosa?
Castle: No. Ma più guardo Claire più mi ricorda qualcuno che ho già visto. Sembra familiare.
Beckett: Magari hai conosciuto qualcuna che le assomigliava molto.
Castle: Si, forse… (guarda ancora la foto)
Dal retro torna Ryan.
Ryan: Ei abbiamo trovato qualcosa.
Castle e Beckett si guardano, Castle rimette la foto nelle bacheca e insieme vanno sul retro. Esposito è dietro uno scafale.
Esposito: Da questa parte ragazzi.
Beckett: Cosa hai trovato?
Vanno dietro lo scafale. Di fronte trovano una porta con sopra una tastiera numerica e la fessura apposita per passare le carte magnetiche.
Castle: A cosa diavolo serve una porta del genere nel retro di un bar?
Beckett: Sicuramente non come magazzino per le scorte.
Ryan: Il nostro signor Est si sta rivelando più losco di quanto pensassimo.
Esposito: Qualsiasi cosa ci sia dietro questa porta deve essere molto importante visto che è così ben nascosta e protetta.
Beckett: Dobbiamo assolutamente aprire questa porta. Ryan chiama qualcuna che sappia come fare.
Ryan: Si vado subito.
La scena riprende sul retro del bar. Sono arrivati degli esperti per forzare la porta blindata. La squadra è lì che aspetta con impazienza.
Castle: Cosa credete che ci sia la dentro?
Ryan: Secondo me cocaina. Potrebbe anche essere che ieri sera Est doveva incontrare le persone che spacciavano per lui e non persone da cui comprare la droga.
Esposito: Potrebbe, ma se non fosse così. Voglio dire se la droga non avesse niente a che fare con tutta questa storia. Magari c’è qualcosa di più grande dietro, insomma se fosse solo per cocaina non avrebbe fatto mettere una porta del genere, perché tenerla qua poi?
Beckett: Forse per averla a portata di mano. Poteva rifornire velocemente i suoi spacciatori senza dare nell’occhio, dopotutto è sempre un bar, chi penserebbe mai che un semplice proprietario di un posto così sul retro tenga della droga invece che delle normalissime scorte.
Tecnico: Detective Beckett ci siamo, la porta è aperta.
Beckett: Bene, tutti pronti?
Ryan e Esposito tirano fuori le loro pistole dalla fondina, Castle si limita ad annuire. Beckett apre la porta, ci sono delle scale che scendono. Sembra una specie di seminterrato dalla quale viene una luce soffusa. Tutti si mettono all’ascolto ma non sentono nessun rumore così iniziano a scendere le scale. Beckett è la prima ad arrivare, davanti a lei c’è un lungo corridoio alla fine del quale c’è una porta, prima di procedere aspetta che anche gli altri siano scesi. Incominciano ad avanzare, questa volta davanti ci sono Ryan e Esposito, a ruota li seguono Beckett e Castle.Finalmente arrivano alla porta, questa volta non c’è nessun codice da inserire ne tanto meno serve una tessera magnetica, provano ad entrare e la porta si apre. Entrano, la stanza non è molto grande, si guardano subito in giro,non c’è nessuno. La stanza è arredata come quella di un ospedale. Ci sono quattro letti ognuno fornito con le stesse attrezzature: macchinari per la rianimazione, aste per le flebo, carrelli colmi di strumenti medici. Dall’altra parte della stanza una scrivania con una sedia, dietro al quale sono stati sistemati diversi armadietti con dei medicinali. In fondo alla stanza un’altra porta. Vanno tutti in fondo alla stanza, verso l’altra porta. Anche quella si apre senza l’aiuto di un pass, davanti ancora un lungo corridoio con un ulteriore porta. Attraversano nuovamente il corridoio, quando aprono l’altra porta si trovano sulla west 78. I quattro si guardarono increduli. Poi tornano indietro verso la stanza.
Ryan: Ma che razza di posto è questo?
Castle: Sembra una specie di laboratorio sperimentale.
Esposito: L’ho sapevo io che la droga non c’entrava niente, ma di certo non mi aspettavo un cosa del genere.
Beckett: Che cosa combinava Est qua sotto? Possibile che Hilary e Isabel non ne sapessero niente di questo posto?
Ryan: Magari lo sapevano ma non ci hanno voluto dire niente, forse sono coinvolte anche loro, magari sono coinvolte tutte le ragazze.
Castle: Forse è meglio che facciamo un’altra bella chiacchierata con le sorelle Enders.
Beckett: Questo è poco ma sicuro, ma prima cerchiamo di capire a cosa serve questo posto perquisendolo centimetro per centimetro.
La scena continua nella stanza laboratorio, oltre alla squadra ora ci sono anche gli uomini della scientifica. I quattro sono vicino alla scrivania. Beckett e Castle sono alle prese con le numerose carte che hanno trovato nei cassetti della scrivania, Ryan e Esposito stanno guardando gli armadietti dei medicinali.
Castle: Che strano, sembrano delle cartelle mediche solo che non c’è la diagnosi del paziente ma solo nome e cognome e i farmaci che prendono, della quale però non ho mai sentito parlare.
Beckett: Queste invece sembrano delle analisi, guarda, ci sono anche delle radiografie e alcuni referti di diverse risonanze magnetiche. Non ha alcun senso. Cosa significa tutto questo?
Castle: Sembra che tutte queste persone siano usate come cavie umane.
Esposito: Potrebbe essere, di tutti quei farmaci che sono contenuti dentro gli armadietti non ne conosco nemmeno uno. Mai sentiti nominare.
Ryan: E’ strano però?
Beckett: Cosa non è strano qua dentro.
Ryan: No voglio dire, perché prendere tutti questi dati. Insomma guardate questi fogli, sembrano delle vere e proprie cartelle mediche ci sono nomi,cognomi,date di nascita,età,luogo di provenienza,nazionalità, medicine prescritte e persino il numero da contattare in caso di emergenza. Non ha senso, se queste persone sono utilizzate come cavie umane perché disturbarsi tanto a prendere tutte queste informazioni personali?
Castle: Ryan ha ragione, per quale motivo così tanta accuratezza? E poi…
Beckett: E poi… Che c’è?
Castle stava leggendo ancora le cartelle mediche. Tra quei nomi vede che ci sono anche quelli di Claire e Mity.
Beckett: Cosa hai trovato?
Castle non parla, è come se fosse rimasto incantato, Beckett allora si alza e prende i fogli che ha in mano.
Beckett: Non è possibile, non ci credo. Perché ci sono anche i nomi di Claire e Mity?( si gira e da le spalle ai tre) Che diavolo hai combinato Mity?
Esposito: Credo che sia arrivato il momento di interrogare le sorelle Enders.
Continua.....
  
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