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Autore: Hypnotic Poison    26/01/2007    5 recensioni
Il simbolo di educazione fisica è la classica borsa da ginnastica monocolore... E spesso chi odia educazione fisica prende di mira tutto ciò che riguarda la materia! Ma se in una noiosa mattinata ci fosse bisogno di un diversivo, è possibile che questo espediente ti faccia cambiare idea? Piccola one-shot per una Strawberry un po' diversa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Leave your mark

Ehilà! Sono tornata con una nuova fic!!

Spendo solo due parole per non farvi attendere troppo: è una fanfic un po’ strana, e con un finale “aperto”. È un mix tra una AU e un What if…?

Ora vi lascio alla lettura! Un bacione

P.s: Mary Cry, te la dedico perché ti ho fatto aspettare troppo!!

 

 

 

 

La sveglia suona insistentemente.

Lunedì mattina… giorno odiato con tutto il mio cuore per due buone ragioni.

La prima: è il primo giorno di una luuunghissima settimana di scuola.

La seconda: alle ultime due ore abbiamo educazione fisica.

“E che problema c’è?” vi starete chiedendo.

Semplice: non sono proprio una sportiva, anzi…inciampo già abbastanza nei miei piedi da sola, figuriamoci correre dietro una palla…

Oh, che sbadata, non mi sono presentata: piacere, mi chiamo Strawberry Momomiya e… e sono mostruosamente in ritardo!!!

Mi fiondo giù dal letto (per la cronaca: mi sono aggrovigliata con le coperte e ho rischiato di avere una commozione celebrale contro il comodino…), infilo i primi vestiti che trovo per terra (la divisa, sai che fatica…) e corro (o sarebbe meglio dire: “rotolo”?) giù per le scale.

“Ciao mamma! Ci vediamo dopo!” esclamo, cominciando a correre verso la mia scuola.

Sapete una cosa? In queste situazioni mi manca essere una Mew Mew. Le conoscete? Erano cinque bellissime e simpatiche eroine giapponesi che avevano salvato il mondo dalla minaccia di quattro alieni che…

“Ciao Strawberry!”

Mi blocco improvvisamente nell’udire quella voce. Mark. Il mio ragazzo.

Dopo la conclusione del progetto Mew, sono andata a Londra con lui per tre settimane. Sono stata bene, sì… però devo dire che è come se “qualcosa” fosse scomparso. Sapessi cosa…

“Ciao Mark!” rispondo “Come stai?”

“Bene, grazie! Andiamo in classe?”

Sorrido affermativamente, e lui mi prende la mano.

Ecco, questo è quello di cui parlavo prima. Stringergli la mano è bello, sì, ma non mi procura più quel piacevole calore, quell’emozione di una volta (che, per inciso, molto spesso mi faceva spuntare le orecchie da gatto).

Arriviamo alla porta della mia classe: “Allora ci vediamo dopo!” esclama lui

Io sorrido di nuovo, ma prima che possa entrare in classe, mi schiocca un bacio sulla fronte, poi si allontana salutandomi con un gesto della mano.

Chiariamo: il rosso che ho sulle guance (lo odio) è perché mi stanno guardando tutti (odio anche questo).

A testa alta mi dirigo verso il mio banco –tentando di evitare gli scherzi di quelle che ancora aspirano a Mark- e mi preparo mentalmente e fisicamente per un’altra giornata.

 

La prima ora passa lentamente (ma a chi interessa storia?!?), così comincio a distrarmi da subito.

Guardo le figure del libro, gioco con la matita, poi la mia attenzione si sposta sulla mia sacca da ginnastica. È azzurra, con delle scritte più chiare. L’ho comprata una settimana fa e mi piace molto!!

La prendo in mano e la osservo per bene, forse per la prima volta.

Le scritte sono in inglese, ma le parole le conosco quasi tutte:

 

One love, one life, one passion, leave your mark

 

Noto il nome del mio ragazzo, ma credo che non c’entri niente…

Bene, visto che non ho niente da fare (o meglio, non ho voglia di fare niente…) passiamo un po’ di tempo a rimuginare (come sono colta!!) su queste frasi.

Vediamo… di one love ne ho avuto proprio uno (vedi Mark). Commenti su di lui? Beh, è stato il primo amore, quello che non si può dimenticare, e poi lui è così bello, così dolce, così bravo…così attaccato alla natura…

Non posso dire che non mi piaccia preservare l’ambiente (sono stata Mew Mew anche per questo) però preferirei passare le mie domeniche al cinema, al luna-park, non a pulire il parco dai rifiuti!!

Ve beh, devo ritenermi comunque fortunata…infondo lui è un ragazzo d’oro, e una volta mi ha anche salvato la vita (beh, in realtà gliel’ho salvata prima io… uhmm… qualcosa non mi torna…)

“Signorina Momomiya! La vedo molto impegnata! Questa lezione le piace così tanto?”

La voce irritata del professore mi riporta alla realtà , affibbiandomi subito dopo una terribile domanda, alla quale –per fortuna- riesco a rispondere (ho appena letto la risposta sul libro!!)

Passiamo –dopo questa spiacevolissima interruzione- a One life. Ma che domanda è?!?

È certo che ho una sola vita! O forse no?? Qui la cosa si complica… fino a poco tempo fa avevo due vite!

Da una parte ero solo Strawberry Momomiya, tredicenne decisamente carina; dall’altra ero Mewberry, la Mew Mew con i geni del gatto selvatico Iriomote, un angelo protettore della terra custode (Meow!)!!

Poi, poi io sono anche morta e resuscitata!! Non guardatemi così… ve l’ho detto, sono stata una Mew Mew, e per un grandissimo atto d’amore ho donato tutta la mia forza vitale a Mark (si, ancora lui…), che si era sacrificato per uccidere l’essere malvagio dentro di lui.

Ho avuto quindi… tre vite?!?!?

Oh mamma, che mal di testa!! Ma perché ho deciso di complicami ulteriormente la vita?? Perché stamattina ho deciso di leggere questa stupida scritta?? Potrebbe cambiarmi per sempre!!

Stai calma, Strawberry, adesso non esagerare!! Respira… unooooo *Pfuuuuui* e dueeeee…   

“Sta bene, signorina Momomiya? Perché respira così?” la professoressa di scienze (di male in peggio) mi guarda apprensiva. Deve aver notato il mio tentativo di tranquillizzarmi…

“Si sì si professoressa! Tutto a posto grazie!” le rispondo

La professoressa mi guarda ancora qualche istante, probabilmente è scettica della mia risposta, poi ritorna a spiegare la scissione delle amebe (perché mi ricordano qualcuno? Non saprei…).

Beh, almeno spero di essere scampata all’interrogazione… ma la confusione nella mia testa si è quadruplicata!!

Meglio passare avanti… One passion. La mia passione??? No, non è Mark (non più) come starete pensando. La mia passione più grande forse è mangiare tanti dolci. Oppure fare shopping con le amiche. Comprare tanti bei vestiti. Dormire tutto il pomeriggio. Farmi fare un massaggio rilassante.

Eh, ma così diventano cinque. Sono proprio un’indecisa… ma che ci posso fare se la mia vita è così piena?? Sono una donna di mondo, io! (Perché parlo come Mina???)

Accipicchia, è suonata la campanella. Questo significa solo una cosa: è arrivata l’ora di fare ginnastica. E non è proprio una mia passione…

 

Sono sopravvissuta anche a questo. Ma in questo momento mi faccio davvero schifo: la frangetta appiccicata alla fronte a causa del sudore, sono tutta sudata e appiccicosa e non credo di emanare un buon odorino…

Afferro la mia bella borsa blu e corro (basta!!!) verso casa.

Mia mamma non è ancora tornata dal lavoro, così ho tutta la casa per me. Vado verso il bagno e apro l’acqua della vasca, riempiendola fino all’orlo con sali profumati alla fragola (eheh).

Aaahhh, che goduria. Un bel bagnetto riesce sempre a rilassarmi. Ecco, questa è una delle  mie tante passioni.

In fondo, credo che sia impossibile dare la massima importanza ad una sola cosa, non credete? Vorrei vedere voi, a scegliere tra un bonbon al cioccolato e una giornata di shopping!!

Chiudo gli occhi e m’immergo, lasciando fuori solo il naso (e tentando di non bere l’acqua con le narici…), rilassandomi tutta.

Com’è che faceva l’ultima parte della scritta? Ah, già… leave your mark.

Sto facendo mente locale per tradurla in giapponese. Le mie conoscenze d’inglese non sono poi così vaste…

Cos’è che mi diceva Ryan di tanto in tanto? You’re a girl that leaves the mark!”

Sei una ragazza che lascia il segno! Lascia il segno.

Chissà che fine ha fatto Ryan… è un sacco di tempo che non ci sentiamo… il nostro rapporto non è mai stato idilliaco, ma in fondo ci volevamo bene, a modo nostro.

Mi prendeva sempre in giro, anche per via della mia relazione con Mark (“E daje!! Scusate l’intrusione…” NdHypny).

Ryan era il figlio orfano di un’importante scienziato giapponese ed una bellissima donna americana. Ricordo che quando mi ha raccontato della morte dei suoi genitori, sono scoppiata a piangere ed è stato lui a consolarmi. E non era neanche male stare tra le sua braccia…

Strawberry! Basta, smettila con questi pensieri che dovrebbero essere indirizzati a Mark!

Però non posso negare che Ryan mi desse sempre un senso di protezione e di familiarità. E poi, era incredibilmente bello. (Ed il peggio era che lui sapeva di esserlo…)

Sento la mamma che rientra. Ho ancora mezz’oretta di ammollo prima che mi chiami per il pranzo… intanto posso pensare a come lasciare il segno.

Potrei diventare famosa… potrei compiere un gestore eroico (già fatto, in verità…)…

Quant’è difficile lasciare il segno!!! O sono io che mi stanco subito di pensare??

“Strawberry!! È pronto da mangiare!!” mi chiama la mamma

Esco dalla vasca da bagno e mi avvolgo in un asciugamano.

Il cellulare nella tasca della mia divisa comincia a vibrare.

-Chissà, magari mi basta far breccia nel cuore di qualcuno per lasciare il segno… chissà che non l’abbia già fatto…- medito mentre tiro fuori quell’aggeggino.

Ora che ci penso, è lo stesso che mi hanno regalato le ragazze dopo che il mio era stato mangiato da un chimero! Ci sono ancora tutti i loro numeri memorizzati dentro. Quello di Ryan compreso.

 

Toh, che coincidenza: è proprio lui che mi ha mandato questo messaggio!

 

Chissà, magari ho già lasciato il segno nel cuore di qualcuno…

 

Chissà, magari così sarà più facile leave my Mark…   

 

Basta credere in se stessi, no?  Miao!

 

 

 

Allora, che ne dite di questa fic?? Premetto che l’ho scritta appunto durante l’ora di religione (che non so perché ho scelto, visto che poi mi ritrovo a scrivere fic e a giocare a battaglia navale con le amiche…) e che la famosa borsa da ginnastica esiste davvero!!! Non è altro che una sacca che ho comprato durante il mio ultimo viaggio a Londra e che mi piace davvero molto!

Quando ho letto quello che vi era stampato sopra, sono quasi scoppiata a ridere. È stata poi la mia migliore amica a suggerirmi di scriverne una fic, anche se qualche ideuzza l’avevo già…credo si sia capito che non ho molto in simpatia Aoyama, vero?? XDDDDD

Siccome sto diventando logorroica, stringo con i tempi!!

Mi aspetto tanti bei commentini, siete ringraziati tutti già da ora!!

Bacissimi a tutti

 

Hypnotic Poison

   
 
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