Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Princess of the Rose    11/07/2012    3 recensioni
Marco sorride dolcemente, ma l'altro non puņ notarlo
-Lo vedi, Feliciano? Lo vedi il tuo bellissimo mondo? -
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 2p!Hetalia, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Through the Looking-Glass and what Hetalians found there'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Ve~ il vostro mondo è così bello! C'è così tanta vita! Da noi non c'è, sai? La vita, intendo. Ve~, dopo le guerre nucleari e le epidemie, sembra più un enorme deserto. Sembra di essere tornati al Medioevo. >> Marco sorride, sinistramente sereno, godendosi lo spettacolo offertogli dalle Alpi un poco innevate e dalle pianure verdeggianti.
<< Vorrei che tu potessi vedere il mio mondo. >> mormora, quasi dispiaciuto, girandosi verso la tremante figura di Feliciano, rannicchiato in un angolo dell'elegante e buia stanza. Si dondola avanti e indietro, mugugnando qualche lamentela e tenendosi la testa tra le mani malamente fasciate, singhiozzando ogni tanto.
<< Ve~, non fare così! Dovresti vederti: tutto sporco e malconcio. Reagisci, no? >> dice dolcemente, avvicinandosi all'italiano e afferrandogli i capelli, sollevandogli la testa. << Su su, non piangere. Presto vedrai tutti i tuoi amici, non sei contento, Italia del Nord? >>
Feliciano continua a singhiozzare.
<< P-perché? >> singhiozza, << Perché ci avete fatto questo? N-Noi non vi abbiamo f-fatto nulla. >>
<< E proprio questo il motivo >> la voce di Marco assume lo stesso tono di un genitore che punisce a malincuore il figlio disubbidiente << se voi aveste reagito alle prime scaramucce, noi non avremmo pensato che eravate degli imbecilli nullafacenti, ci saremmo fermati e vi avremmo trattato civilmente. Invece non avete reagito, ci avete ignorato e... >> il sorriso di Marco assume una strana piega, ma l'altro non può notarlo << Noi odiamo essere ignorati. >>
Il pugno si stringe ancora di più, e Feliciano non può sopprimere un altro singhiozzo.
<< M-Mi fai male! >>
<< Davvero? Oh, perdonami. Ma io odio quelli che piangono. >> la voce di Marco non smette di essere dolce mentre batte la testa dell'italiano contro il muro sudicio. << Odio soprattutto quelli che piangono e hanno la faccia uguale alla mia. >>
Feliciano singhiozza. Gli fa male tutto: le mani fratturate, le gambe quasi non le sente più - anche se ha iniziato seriamente a pensare di non averle più, le gambe - le costole incrinate; e la testa, gli fa tanto male la testa.
<< B-Basta. Ti prego. >>
<< Sh... >> Marco poggia un dito sulle labbra tumefatte dell'altro. << Una nazione che si rispetti, non si mette a pregare il nemico. >>
Feliciano urla quando Marco lo trascina per la stanza tenendolo per i capelli. Sente qualcosa di caldo scivolare dalla nuca verso la schiena, e spera con tutto il cuore che non sia altro sangue.
<< Guarda, Italia. >> Marco lo solleva di peso, dirigendo il volto di Feliciano verso i monti. << Guarda il tuo paese! Guarda quanto sono belli i tuoi monti! Sai, da me le bombe gli hanno tutti semidistrutti. Nemmeno mi ricordo che aspetto avessero quando cresceva qualcosa su di loro. Invece, guarda qui: tutti belli e verdi e rigogliosi. E guarda quanto sono belli gli uccellini che volano e le farfalle e le api, e i fiori bianchi, azzurri, rossi, di tutti i colori! E gli alberi! Dio, quanto tempo era che non vedevo delle querce! Guarda, Feli, guarda tutta questa bella natura. Non è bellissima!? >>
La voce di Marco sembra quella di un bambino che scopre le meraviglie del mondo, entusiasta e ingenua in una maniera disturbante; ma non per questo le sue parole risultano meno belle e intense - e dolorose, tanto dolorose per Feliciano.
<< Allora, dimmi, Feliciano. >> Marco avvicina la bocca all'orecchio dell'altro, che rabbrividisce di paura. << Cosa vedi, uhm? >>
<< V-Ve- >>
<< Su, Feli, dimmelo... >>
<< V-Vedo- >>
<< Si? >>
<< V-Vedo nero... Tanto nero... ve...>>
<< Oh >> Marco sembra deluso << E come mai, Feli vedi nero? >>
<< P-Perché >> Feliciano deglutisce. Non può continuare, non ce la fa. Urla quando Marco gli storce il braccio, spezzando; si butta sul pavimento, in preda a dolorose convulsioni. E riesce quasi a vederli gli occhi Marco: sorridenti, con quella tonalità violetta che lo aveva così affascinato la prima volta che lo aveva visto, con le schegge ambrate attorno al contorno della pupilla, e illuminati dalla luce della follia. Feliciano trema, potandosi la mano sana al volto.
<< E dire che tutto questo lo stavate distruggendo. Meno male che siamo arrivati noi >> Marco ride, per poi chinarsi e carezzare i capelli di Feliciano. Quest'ultimo si scosta violentemente, indietreggiando e tremando come una foglia. << Tu sei matto! >> strilla, cercando di proteggersi con il braccio sano. << Tu sei matto! Siete tutti matti! >>
Marco sorride, avvicinandosi lentamente all'altro in modo che potesse sentire tutti i suoi passi.
<< Ve~ io non sono matto, Italia. Io sono diversamente sano di mente. >> afferma, carezzando piano la guancia di Feliciano, il quale urla ancora più forte quando avverte quel tocco freddo come la lama di un coltello.
<< Aiuto! Fratellone! Fratellone! Ludwig! Dove siete?! Kiku! Lovino! Dove sei Lovino!? Lovino!!! >> Feliciano continua a strillare, indietreggiando fino alla parete; quando la schiena tocca la fredda superficie, si volta inizia a grattarla con la mano buona, scorticandosi le unghie. Non smette mai di urlare.
<< Ormai sembri tu quello matto. >> mormora Marco, divertito. Si avvicina a Feliciano, continuando a godersi quel patetico spettacolo. << Ve~ peccato tu sia durato così poco prima di ammattire del tutto. Quel tuo amichetto giapponese è stato più divertente. >>
<< Lovino! Lovino! Lovino!!! Ludwig!!! Elizabetha!! >> Feliciano continua ad urlare nomi sconnessi, la mente ormai annebbiata dal panico. Marco avrebbe anche potuto datare quando l'altro aveva iniziato a dare i primi segni di cedimento: 17 marzo 20XX. Il suo era stato il miglior regalo di compleanno che un animaletto come Feliciano potesse desiderare; e non gli aveva nemmeno detto grazie! Che maleducato!
<< Aiuto! Aiuto!!! Qualcuno mi aiuti!!! >> le urla di Feliciano diminuiscono di intensità, e la voce è ridotta ad un rauco gracchiare. Marco sbuffa.
<< Sai, è un po' che aspetto un grazie... >>
Feliciano si blocca di colpo, per poi voltarsi verso Marco. Stringe i pungi con forza, e le labbra sono serrate in una smorfia che avrebbe dovuto esprimere rabbia. Rendeva il suo volto tumefatto solo ancora più patetico.
<< Ringraziarti per cosa? >>
<< Ma come? Ti ho risparmiato la vista dei tuoi amichetti mentre venivano torturati. >> Marco si sente quasi offeso. Feliciano ha un violento sussulto; poi si porta una mano al volto, tentando nuovamente di nascondersi, impaurito e vergognoso.
<< Feli~ fa il bravo! Voi non siete un mondo di maleducati, no? Allora, come si dice? >>
Feliciano trema leggermente. Avverte i passi di Marco farsi più vicini; poi il calore raggelante dell'altro lo avvolge, e gli ci vuole qualche minuto per capire che lo sta abbracciano.
<< Sai cosa dire e come dirlo. Non vorrai che al piccolo Seborga succeda qualcosa di peggio di quello che ha già subito, poveretto... >>
Feliciano sussulta visibilmente, mentre lacrime miste a sangue scendono lungo le guance sporche.
<< Allora Feli? >>
<< G-Grazie. >>
<< Grazie...?
<< G-Grazie... padrone. >>
<< Di cosa? >>
<< Grazie... p-per avermi s-strappato gli occhi e p-per avermi r-risparmiato l-la vista d-della t-tortura al mio fratellino. >> sussurra, prima di scoppiare a piangere, nascondendo il volto nell'incavo del collo dell'altro. Marco sorride, lasciandolo fare e carezzandoli piano le spalle.
<< Di niente, Feli. E' il mio piacere aiutare i miei animaletti a sentirsi meglio. >>

_______________________________________________________________________________________________________________________________
.........O. Mio. Dio. Che. Ho. Scritto.
Queste sono le conseguenze dell'esame di maturità, lo so! 
Oh be'... non c'è tanto da dire.
La fic è ambientata in un ipotetico futuro, in cui i nostri cari hetaliani sono stati fatti prigionieri dalle loro controparti malvage (i 2p, per essere precisi)...
Accidenti, non sarò troppo originale? .-.
Comunque, anche questo è un esercizio: mi sto allenando ad esprimere la psicologia dei personaggi, prima di crearne di miei: in questo caso abbiamo un Feliciano ormai ammattito per le torture subite e un Marco (2p!Italia) vagamente psicopatico e molto nostalgico del suo mondo prima che fosse abbruttito dalle guerre nucleari. Come è andata? A voi l'ardua sentenza! Sono ben accette critiche: devo migliorarmi nell'esprimere i sentimenti dei personaggi (mio enorme punto debole) e consigli sono ben accetti.

Per chi fosse interessato: il prossimo capitolo de "La sottile arte di farsi gli affari propri" ha ormai la priorità assoluto, ed entro luglio cercherò di pubblicarlo. Non temete ;)

Alla prossima!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Princess of the Rose