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Autore: aloneinthedark92    11/07/2012    4 recensioni
Ciao a tutti, mi riprongo con una long sulla Gran Bretagna ai tempi del medioevo, tra parti, governatori, usurpatori ed una ragazza che cambierà il destino di un intero paese. Buona lettura!
Dal testo:
Quando ormai il sole tramontava all’orizzonte, colorando di rosa, blu scuro ed arancione il cielo e spuntava la prima stella, dalla stanzetta scoppiarono grida di felicità, mentre uno degli infermieri si apprestava a compiere le azioni che avrebbe permesso al nascituro di respirare. Quando ebbe finito e lo ebbe avvolto in una copertina di lana, si avvicinò a Dawn
- Congratulazioni, è una femmina- Esclamò, soddisfatto. Dopodichè la mise in braccio alla ragazza, che iniziò a cullarla con una ninnananna.
Genere: Drammatico, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Era una bellissima giornata d’estate sui cieli d’Inghilterra, dove il sole splendeva alto nel cielo dove non vi era neanche una nuvola. Tra la vasta distesa di campi, dove i contadini lavoravano, spiccava un castello in pietra, dimora fin da quasi un secolo della potente famiglia dei Roman. Questa antichissima famiglia ora aveva come erede al trono un ragazzo alto, magro, capelli rossi e corti, occhi grigi, vestito con una maglia e pantaloni rossi come i suoi capelli, ed in testa aveva un enorme corona tempestata di diamanti, troppo grande per lui visto che ogni due minuti doveva sistemarla meglio sul suo capo. Il ragazzo però, a differenza dei suoi predecessori che si erano contraddistinti perché di carattere buono, non era un buon governatore: tassava di continuo il popolo, aumentando sempre di più il prezzo e costringendoli a far fare la fame, torturava ogni giorno un abitante del villaggio per puro divertimento e lasciava pure che i suoi uomini si divertissero con le donne degli altri, lasciandoli impuniti e giustificandosi ogni volta con la stessa frase, facendo venire i nervi all’interlocutore:

-Beh, che male c’è? Dopotutto, dopo queste continue guerre, anche i miei soldati hanno diritto di divertirsi ogni tanto, no?-    

Quel giorno però il principe Scott era preoccupato. E quando qualcosa inquietava il povero uomo essa andava risolta, e subito.

- Cameron, vieni subito qui!- Urlò quasi con rabbia. Subito dopo un ragazzo basso, gracile, pelle abbronzata, capelli corti e a caschetto, occhi neri come la pece nascosti dietro ad un paio di occhiali e con indosso una felpa arrivò di corsa. Una volta arrivato a pochi metri dal trono, il ragazzo si piegò sulle ginocchia, ansimando nel tentativo di riprendere fiato.

- Mi ha chiamato, mio signore?- Riuscì infine a dire, ottenendo un occhiataccia dal superiore

- Certo che ti ho chiamato, asino!- Rispose ringhiando quello- Volevo sapere come sta andando il parto di mia moglie!-

Il poveretto si fece piccolo piccolo, allargandosi il colletto della felpa mentre grondava di sudore. Il principe capì subito che non erano buone notizie, ma volle sapere lo stesso, così si sporse in avanti verso il malcapitato consigliere di fiducia, squadrandolo

- Allora?- Disse, mentre il povero Cameron aveva una faccia come di chi stesse per svenire o l’avrebbe fatto da un momento all’altro. Sapeva la fine che avrebbe fatto se avesse portato una brutta notizia a Scott, aveva visto di persona i cinque consiglieri prima di lui decapitati con un immenso piacere da parte del boia Hatchet, un uomo alto, magro, muscoloso, pelle abbronzata e pelato. Non voleva fare assolutamente la loro triste fine, così girò il discorso a suo piacere

- Ecco, vede, sua maestà- Iniziò a farfugliare- All’inizio il parto sembrava essere buono, ma poi all’improvviso le condizioni sono peggiorate.. I dottori di corte stanno facendo tutto il possibile per rimettere stabili le condizioni di sua moglie, ma non assicurano nulla. Dicono che Dawn possa non farcela..-

Dopodichè il ragazzo si raggomitolò su se stesso, le braccia sopra alla testa, pronto per una sfuriata del principe o per essere portato via a peso morto dal boia. In effetti l’uomo, compiaciuto dalla situazione, si voltò a guardare Scott.

- Che facciamo, sire? Gli tagliamo la testa?- Esclamò infine, eccitato come un bambino a cui stavano per consegnargli una caramella.

-Ecco, ci siamo- Pensò Cameron, tra paura e rassegnazione- Ora gli dirà di si ed io verrò giustiziato!-

Il ragazzo però non rispose, tamburellando con le dita sul bracciale del trono fatto in legno di mogano. Nel consigliere si accese un tenue barlume di speranza: forse il re avrebbe deciso di risparmiarlo! Lui però nel frattempo continuò a scrutarlo con sguardo indagatore per quelli che al ragazzo parvero secoli, ma in realtà erano passati solo tre minuti. Alla fine Scott, sorprendendo sia il consigliere che il Boia, disse annoiato

- Non ne ho voglia di giustiziarti oggi, il tuo sangue rovinerebbe questo lieto giorno per me. Quindi, nella mia infinita magnanimità, ho deciso di farti vivere ancora qualche giorno in più. Ora va, e sappimi riferire qualcosa di buono sul parto di mia moglie-

- Si, mio signore- Riuscì a dire il consigliere, con le lacrime agli occhi dalla felicità. Non saltava dalla gioia di essere sfuggito all’ascia di Hatchet soltanto perché se il re l’avesse visto farlo lo avrebbe giustiziato immediatamente. Così, contenendo tutta la felicità che aveva dentro, fece un profondo inchino all’indirizzo di Scott ed uscì dalla stanza di corsa. Le ultime parole che riuscì a sentire furono quelle di un incredulo Boia che chiedeva, lamentandosi, il perché avesse risparmiato quel ragazzo.

Dawn soffriva, ed anche terribilmente. Solo attraverso a delle urla strazianti riusciva ad esprimere questa sua sofferenza. Qualcosa doveva essere andato storto, se lo sentiva, ma non riusciva a capire come potesse essere successo. All’inizio sembrava che filasse tutto liscio, ma poi era subentrato quel dolore lancinante, talmente grande che quasi avrebbe preferito morire. Riusciva a vedere i medici di corte affaccendarsi attorno a lei, darle ordini su come proseguire il parto.

- Certo- Si disse la ragazza- Per loro è facile, non sono mica loro che stanno partorendo!-

Poteva anche sentire la mano della sua cara balia, una donna sulla settantina di anni, bassa, un po’ cicciotella, capelli grigi e lunghi raccolti in uno chignon, occhi verdi acqua e con indosso un grembiule bianco. Le era sempre stata accanto fin dai suoi primi anni di età, e grazie a lei aveva imparato le nozioni fondamentali come leggere, scrivere, contare, ma anche la storia del loro paese, dominata per quasi un secolo dalla famiglia Roman, l’architettura, la scienza, l’astronomia.. Le era accanto perfino ora, durante il parto, ed a volte le stringeva la mano come se le volesse dire “Io sono qui con te, e lo sarò anche nei momenti più difficili”. Un sorriso affiorò sulle labbra della bionda, sostituito poi da una smorfia di dolore: un'altra fitta, che la costrinse a cacciare un altro urlo.

- Continui a spingere, milady, è quasi fatta!- Esclamò un medico, osservando la situazione da sotto i teli.

- Non ce la faccio, non ce la faccio! Ahhhh…!- Esclamò in risposta la ragazza, in preda al panico e alla disperazione. E se fosse già nato/a morto/a? Scacciò quell’ultimo pensiero, concentrandosi sul respiro e sulla forza nella spinta. La poveretta spinse e spinse e spinse come una dannata, mettendoci tutta la sua forza ed incitata a continuare dai medici. Quando ormai il sole tramontava all’orizzonte, colorando di rosa, blu scuro ed arancione il cielo e spuntava la prima stella, dalla stanzetta scoppiarono grida di felicità, mentre uno degli infermieri si apprestava a compiere le azioni che avrebbe permesso al nascituro di respirare. Quando ebbe finito e lo ebbe avvolto in una copertina di lana, si avvicinò a Dawn

- Congratulazioni, è una femmina- Esclamò, soddisfatto. Dopodichè la mise in braccio alla ragazza, che iniziò a cullarla con una ninnananna.
                                                           THE END


Angolo Neo-Autore:

Salve a tutti, popolo di efp! Sono tornato, e stavolta con una long sull’antica Inghilterra, tra sovrani dittatori, rivolte ed una ragazza che cambierà da sola il destino dell’intero paese. Ho visto che in giro ce ne sono altre come la mia, intendo dire ambientate nell’antica Inghilterra, ma dovrei essere riuscito a non fare plagio. Se così fosse, però, avvertitemi che cerco di cambiare il testo. Questo era solo il prologo, il secondo capitolo credo che verrà presto. Lo so che dovrei andare avanti con la mia raccolta contro la violenza sulle donne e promesso a qualcuno di fare una fic sulla Dott, ma non ho saputo resistere a fare questa, colto da un improvvisa ispirazione.
Beh, ringrazio tutti coloro che son arrivati fino a qui, se volete potete lasciare una piccola recensione, anche negativa così mi aiuta a crescere!
Granzie ancora, qui Aloneinthedark92 che vi saluta e vi ringrazia per essere arrivati fino a qui
Ciao
 
                        Aloneinthedark92
  
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