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Autore: Milla Chan    12/07/2012    3 recensioni
A loro piace stare tutta la domenica nel letto, in quel modo, finché non è tardo pomeriggio. Passano la giornata a parlarsi, a coccolarsi, e quando c’è brutto tempo è ancora meglio perché così non si sentono in colpa a passare la giornata in casa. Il materasso si alleggerisce del loro peso solo di tanto in tanto, quando uno dei due va a preparare qualche cosa di caldo da bere o porta qualcosina di dolce da mangiucchiare.
Sono a casa di Eirik, quindi in genere va l’islandese, ma Jan è molto più bravo in cucina e quando ci pensa lui fa sempre qualcosa di fantastico.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Islanda, Paesi Bassi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Jan riesce ad aprire gli occhi quasi si stupisce della luce della stanza.
È bianca, è brillante, fresca, e quando gira la testa alla sua sinistra trova qualcosa che, a suo parere, rende la stanza ancora più luminosa.
 
-Buongiorno, Eirik.-
 
Vede il ragazzino abbozzargli un sorriso, stropicciandosi gli occhi con la mano e stiracchiandosi in quel bozzolo di coperte.
 
Mentre si tira a sedere, Jan lancia un’occhiata fuori dalla finestra e capisce che è la neve a rendere tutto così surreale. Si appoggia alla testata del letto, sospirando e guardando il ragazzino che si sforza di star sveglio e che, probabilmente per essere aiutato nell’impresa, allunga le braccia verso di lui.
 
Jan lo afferra con delicatezza e lo solleva, appoggiandolo poi contro il proprio petto con un fruscio di coperte.
 
Lo avvolge, lo sente sciogliersi e chiude gli occhi, sorridendo, dandogli un bacio sulla tempia, facendogli capire che lui è lì.
 
 
Eirik cerca la sua mano tra le lenzuola, vi intreccia le dita mentre alza il viso e si sporge e posare le labbra sulle sue.
 
Il cuore gli batte forte ma sta terribilmente bene, tra le sue braccia, e quando si allontana con un debole schiocco finisce col rimanere a fissarlo.
 
È un vero amore quando quegli occhi verdi lo guardano in quel modo, a metà tra il volergli dire “non c’è altro che io vorrei” e il “restiamo qui per sempre”.
 
No, non  sono affatto supplichevoli. Non saprebbe come descriverli, sono affettuosi, i più belli che abbia mai visto e, ogni volta che si allunga a posargli la mano tra i capelli per passarli tra le dita, Eirik vorrebbe prendergli di nuovo il viso e baciarlo ancora, ancora, finché non si stanca o gli manca l’aria.
 
Ogni bacio è importate, ogni incontro di labbra, perfino il più minuscolo e fugace, ha un suo significato –anche inconscio- e un suo motivo. Ogni carezza è fondamentale, quelle sulla testa che scendono fino alla guancia sono le più romantiche mentre quelle sui fianchi le più intense. Complici gli occhi, che lo trapassano da parte a parte e lui rimane, come ipnotizzato, a godersi tutte le sue piccole attenzioni.
 
Adorano le coccole.
 
A loro piace stare tutta la domenica nel letto, in quel modo, finché non è tardo pomeriggio. Passano la giornata a parlarsi, a coccolarsi, e quando c’è brutto tempo è ancora meglio perché così non si sentono in colpa a passare la giornata in casa. Il materasso si alleggerisce del loro peso solo di tanto in tanto, quando uno dei due va a preparare qualche cosa di caldo da bere o porta qualcosina di dolce da mangiucchiare.
Sono a casa di Eirik, quindi in genere va l’islandese, ma Jan è molto più bravo in cucina e quando ci pensa lui fa sempre qualcosa di fantastico.





Da un po’ di tempo i week-end li passa in Islanda.
 
Per la precisione, da un giorno in cui Eirik era sotto la pioggia battente, senza ombrello, davanti alla sua casa di Amsterdam, aspettando che gli aprisse dopo qualche incomprensione stupida.
 
Jan arriva a casa sua venerdì, verso sera, cenano da qualche parte e poi stanno svegli a guardare un film finché Jan non crolla, stanco per il viaggio.
Il sabato vanno a visitare qualcosa, più o meno lontano a seconda dell’orario in cui si svegliano.
Sono gite poco impegnative, così da non essere stanchi la sera. Cenano sul divano con quello che trovano, anche se Jan le prime volte era terribilmente contrario a causa delle sue fissazioni particolari.
 
Una cosa tira l’altra e l’amore del sabato sera è la cosa più bella di tutta la settimana.
 
Ogni volta è una sorpresa, perché c’è sempre qualche motivo nuovo come input.
La cosa più buffa è che nonostante succeda tutti i sabati non si sforzano mai di essere provocanti per arrivare al più presto in quel letto.
 
Tutti e due sanno che ogni cosa ha il suo tempo. Non c’è fretta e loro di certo non ne hanno.
 
Si addormentano come capita, sfiniti e con l’espressione rilassata di un bambino che fa bei sogni.
E poi si svegliano la domenica mattina. Tra le coccole varie, solo poche volte sono arrivati a fare ancora l’amore. Sembra che Jan abbia paura di rovinarlo, sciuparlo, fargli male. È la giornata delle coccole, non della passione.
Alla fine, quando il sole torna a calare, fa sempre tristezza vederlo andare via.





Jan sbuca dalla porta con le tazze di cioccolata calda tra le mani.
Le appoggia sul comodino, Eirik le osserva di sfuggita e ha un tuffo al cuore.
 
Si inginocchia sul materasso, si sporge verso di lui e inclina la testa, baciandolo nuovamente mentre gli prende il viso tra le mani e lo trascina sul letto.


Il ringraziamente per il ti amo scritto col cioccolato in polvere sulla panna montata.
 



 
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Angolo autrice.
°A° Nyah! Eccomi qui!
Spero che vi sia piaciuta questa piccola, piiiiiccola, brevissima one-shot di 800 parole spaccate.
Ovviamente Eirik è Islanda e Jan è Olanda, ormai questi nomi sono il mio canon. °-°
Tutto nacque da un sogno di ieri notte X°D Aggiungeteci una Amy che mi dice “Scrivici qualcosa! *aggiungere mille cuoricini qui*”, mescolate il tutto con una mattina noiosa in cui mi sono svegliata alle sette (ugh, il mio cuore çAç) e... les jeux sont fait! :D
Il fatto è che ultimamente sono piuttosto presa con il roleplay, il mio islandesino è tanto chu e la NedIce si sta facendo sempre più spazio nel mio cuore a morsi(<--- morsi piacevoli, eh!) <3
Un bacione grande a tutte!

   
 
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