E le sogniamo
Son lontane, sui monti
e sulle colline,
sul mare,
sui tetti,
sulle nostre teste ignare.
Ma ci fanno sognare.
Giocan con i sentimenti,
ridono dei desideri,
ignorano preghiere, pianti,
lamenti.
Ma ci fanno sognare.
Sempre ci sono, indifferenti
a odio, guerra, amore. Dolore.
Vengon maledette, e poi lodate e
studiate. A volte scoperte.
E ancora ci fanno sognare.
Occhi non ce li hanno, nè
cuore, nè orecchie per sentire.
Non son niente, lontane e
disperse- pensiamo mentre
andiamo a dormire.
Eppure- ancora una volta,
l'ultima-
le vediamo ad occhi chiusi, e le sentiamo,
quando ormai il mondo più non ci appartiene,
e il respiro farsi debole avvertiamo.
Ma sempre le sogniamo,
e sono ancora lì, a giocar con sentimenti,
rider dei desideri,
ad ignorar preghiere, pianti,
lamenti.
Ora le tocchiamo.
Come ho detto, non è niente di speciale, ma per me rappresenta molto, sia perchè ho davvero il pallino per le stelle, e sia perchè è stata la prima vera poesia che ho scritto.
Spero che qualcuno vorrà recensirla, mi farebbe molto piacere. ^^