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Autore: hemademebelieve    12/07/2012    3 recensioni
Abbie era stufa. Aveva lottato per troppo tempo per quel sogno, ma solo ora realizzava che mai sarebbe diventato realtà.. Non avrebbe mai incontrato il suo idolo: Justin Bieber.
E' una piccola OS che vede Justin non come protagonista.. ho voluto semplicemente esprimere quello che provo ultimamente.. Spero vi piaccia :)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Abbie rincasò molto tardi quella sera, ma sua madre, quando vide entrare in casa sua figlia a quell’ora non fece una piega. Non era arrabbiata, sapeva dove la ragazza era stata tutto il giorno e l’aveva avvisata che sarebbe tornata tardi.
Abbie passò velocemente di fronte alla porta della cucina cercando di farsi vedere il meno possibile; non voleva che sua madre notasse le lacrime che in quel momento le stavano solcando il viso e tantomeno, non avrebbe avuto voglia di spiegarle il perché stesse così.
Per tutti i giorni precedenti si era immaginata che quella sera sarebbe tornata a casa trionfante e che finalmente avrebbe potuto dire a tutti di non smettere di credere nei loro sogni, perché lei non l’aveva mai fatto e finalmente, dopo tanto impegno, sudore e fatica, era riuscita a coronare il suo sogno. Eppure quella sera tutto ciò che Abbie provava era un incredibile vuoto dentro di sé; le sembrava come se per lei non ci fosse più alcuna possibilità di riuscire a realizzare quel suo sogno che tanto inseguiva: riuscire a incontrare il suo idolo, quello che le aveva cambiato la vita quando, crescendo, stava iniziando a frequentare delle persone che non avrebbero fatto altro che portarla sulla cattiva strada. E quando poi aveva ascoltato per la prima volta una sua canzone, si era sentita felice per pochi attimi. L’arrivo del suo idolo nella sua vita aveva significato anche conoscere nuove ragazze con la sua stessa passione; ragazze che le avevano fatto aprire gli occhi sulle persone orribili che la circondavano ed Abbie era uscita da quel giro senza pensarci due volte.
Avrebbe tanto voluto guardare negli occhi Justin Bieber e dirgli quanto significasse per lui; avrebbe tanto voluto ringraziare quel ragazzo che le aveva migliorato la vita; avrebbe voluto abbracciarlo e sentirsi come se fosse al sicuro per qualche attimo, nonostante si trovasse tra le braccia di qualcuno che, dopotutto, sarebbe stato pur sempre uno sconosciuto.. Perché sì, Abbie era sicura che il giorno in cui fosse stata tra le braccia del suo idolo, tutto il mondo si sarebbe fermato per qualche istante che a lei sarebbe parso un’eternità; era sicura che per quei pochi secondi si sarebbe sentita finalmente protetta e tutte quelle lacrime e quei sorrisi, tutto quel dolore e tutta quella gioia, tutte quelle lotte contro gli haters, ma anche contro gli amici che sembravano non capire quella sua passione verso quel ragazzo sconosciuto, sarebbero state ripagate. Tutto sarebbe stato ripagato.
Eppure Abbie ormai era stanca, aveva quasi sedici anni e inseguiva quel sogno da quasi tre. Era stanca di aspettare, stanca di credere in quel ‘never say never’ che pareva funzionare per tutti, tranne che per lei. Era stufa di vedere tutte quelle persone riuscire a incontrarlo. Era stanca di farsi in quattro tra hotel e aeroporti per poi non riuscire a vederlo mai. Era stufa di sentire quel vuoto proprio vicino al cuore, ed era stufa di vedere ogni volta quel suo viso solcato da lacrime che non riusciva a trattenere ogni qualvolta leggesse i racconti delle ragazze che erano riuscite a incontrarlo. Per lei, tutto quello era diventato davvero troppo e non riusciva più a reggere un peso così grande.
Sua madre si accorse che c’era qualcosa che non andava e, prontamente, raggiunse la ragazza nella sua stanza.
-Che succede Abbie?- chiese premurosamente alla ragazza, sedendosi al suo fianco sul letto.
La ragazza sospirò.
-Sono stufa mamma; non ce l’ho fatta a incontrarlo nemmeno oggi, nonostante mi sia fatta in quattro, lo abbia aspettato in aeroporto per ore, lo abbia cercato in tutti gli hotel della città insieme ad Emy.. Sono stanca di vedere tutte riuscire a realizzare il loro sogno, mentre io devo sempre starmene qua nella mia stanza a piangere per lui. Sono davvero stufa di tutto questo. Il problema è che, per quanto io ci stia male, non riesco a stare senza di lui; non riesco a stare senza ascoltare la sua musica o vedere le sue foto. Solo che, sai cosa mamma?- la ragazza fece una breve pausa. –Basta, io.. io ci rinuncio. Ormai l’ho capito: io non riuscirò mai a incontrare Justin. Per quanto il ‘never say never’ sia un bel motto, non fa decisamente per me. Ho lottato fino ad adesso, ma ora sono stufa, getto le armi e tutte le speranze. Ho quasi sedici anni e, forse, è davvero il momento di distinguere la realtà dalla fantasia. La verità è che.. lui, per me, è irraggiungibile.- Abbie concluse il suo discorso sospirando nuovamente.
Sua madre, che era rimasta in silenzio per tutto quel tempo, parlò.
-Sei ancora giovane Abbie, un giorno crescerai e capirai che tutte queste cose, in confronto alla vita vera, sono sciocchezze. Ma per il momento, secondo me, non dovresti gettar la spugna, è anche così che si diventa grandi: lottando e guadagnandosi le cose che ci interessano. Com’era la frase che mi ripetevi sempre? Ah sì.. ‘se un sogno ha tanti ostacoli, allora è quello giusto’, no?-
La ragazza scosse la testa in disaccordo.
-No mamma.. è una delle cazzate più grandi che abbiano mai potuto inventare e che io ti abbia mai potuto dire. Diciamocelo chiaramente.. Se un sogno ha tanti ostacoli, non può che essere quello sbagliato. Come fai a realizzare qualcosa che è più grande di te? Potrai superare uno, due, tre ostacoli, ma non ce la farai mai a superare tutti gli altri che ti aspettano.. E’ arrivato il momento di aprire gli occhi: io, Justin, non lo incontrerò mai..- per quanto facesse male dire quelle parole, Abbie sapeva che in fondo era quella la verità. Ormai si era rassegnata; non avrebbe mai abbracciato quel ragazzo dai capelli biondi che in così poco tempo era entrato a far parte della sua vita.. E non solo l’aveva cambiata, l’aveva anche sconvolta.
Non avrebbe mai abbandonato quel ragazzo, semplicemente avrebbe smesso di lottare. Sapeva che quella era la scelta più sbagliata che potesse prendere, eppure era stata una combattente per troppo tempo ed era arrivata ad un punto in cui l’ammettere che non l’avrebbe mai incontrato, faceva meno male che il continuare a sperare di farcela un giorno.


-My space-
"Dio che ragazza depressa" ok, se lo state pensando, fate bene. 
Del resto ho nella testa questi continui pensieri, che poi in realtà sono quelli che ha Abbie.
E' dal due giugno che ormai ho realizzato che non lo incontrerò mai per via di alcune cose che mi sono successe.
Detto ciò, spero che, nonostante sia assai triste, questa OS vi sia piaciuta almeno un pochino e mi piacerebbe che lasciaste una piccola recensione :)
Grazie, Simo. {@xjbieberslaugh_ on twitter}

  
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