Dove sei tu
Il profumo del rosmarino appena tagliato impregna l'aria e la menta e la salvia si aggiungono all'orchestra di sapori che viaggia per la cucina. L'arancio delle uova che cuociono sul fuoco sembra illuminare da solo il camino, portando gocce di sole nella stanza.
Non riesco a staccare gli occhi da te.
Stavo mettendo sul davanzale una torta, dopo molti tentativi ho imparato a farne una decente, e ti ho visto fuori, nei verdi prati delle Lande, sdraiato sull'erba a guardare il cielo. Mi sono appoggiata sui gomiti e ho studiato ogni tuo movimento, come alzi le mani per non accecarti e come chiudi gli occhi quando le nuvole passano sul sole, come se ti rifiutassi di vedere il loro carico di pioggia in arrivo. Rifuggi ogni bruttezza, i tuoi occhi cercano solo la bellezza e la perfezione in ogni cosa.
Non riesco a smettere di osservarti mentre fai uscire dalle mani piccole fiammelle, piccoli brillanti fugaci che scappano al tuo controllo volando via da te.
La
luce ancora forte del tardo pomeriggio ti illumina i capelli di
colpo, facendoli diventare onde dorate, che mi abbagliano per un
istante, facendomi scostare gli occhi da te, a fatica.
Sei
felice lì, sdraiato a giocare con la magia, senza curarti del mondo:
la guerra non c'è più, le corazzate in quel momento non solcano il
cielo con la loro imponenza, la mia maledizione svanisce nel nulla.
Come vorrei poter correre fuori dal Castello, abbandonando a ogni
passo i decenni che la Strega delle Lande mi ha imposto, per
sdraiarmi accanto a te nell'erba, a guardare l'azzurro.
Ma
tu improvvisamente ti alzi e ti giri verso la finestra da cui ti sto
guardando. Mi sbrigo a chiudere i vetri, anche se sento sulle guance
il consueto rossore che mi colora il volto quando ti guardo.
Mi
piego a fatica per togliere dal fuoco la padella ormai bruciata e
nascondo con calma quell'istante rubato a te nel mio cuore, assieme a
tutti gli altri momenti che ho raccolto in questi mesi, reali o
immaginari che siano.
Non
ti vedo più, ma tu sorridi e pensi a come il sole giochi bene con i
riflessi bruni dei miei capelli.
* * *
Torno a scrivere in questo fandom perché, diciamocelo, questi due danno assuefazione, soprattutto dopo aver letto e riletto Flower Wall di Marge che mi ispira quasi più dell'originale :D (spero di non farti arrabbiare se ti faccio una riverenza, piegandomi al cospetto della somma scrittrice di Howl/Sophie ^^)
Una piccola movieverse, in un momento di pace nella storia, con una Sophie ancora preda della maledizione e un Howl che si svacca al sole (questo è molto IC ^^)
Fatemi
sapere se non ho forzato troppo i personaggi, è il mio terrore più
grande ;)
Spero
di sentirvi presto, alla prossima
Lethe
p.s. Il titolo viene da una canzone di Cristina Donà, Dove sei tu, che raccomando di ascoltare durante la lettura ;D