Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: loveisaverb    12/07/2012    4 recensioni
E più lo guardo e più mi rendo conto di essere una stupida. Perché proprio lui? Tra milioni e milioni di ragazzi, dovevo proprio scegliere uno sbruffone simile? mi piace il modo in cui riesce sempre a farmi ridere, mi rende felice, okay, lo amo. No, non amo lui, amo che riesca a farmi ridere. E forse anche lui, ma non ne sono sicura, devo ancora capirlo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

non so esattamente cosa sia questo schifo, ma ho deciso comunque di postarlo.
grazie a chi legge <3



E più lo guardo e più mi rendo conto di essere una stupida. Perché proprio lui? Tra milioni e milioni di ragazzi, dovevo proprio scegliere uno sbruffone simile? Okay, non lo è, ma faccio finta che lo sia, magari se mi convinco di ciò, sarà più facile staccarmi da lui. Perché si è tagliato i capelli? Amavo i ricci che aveva prima, quanto vorrei ce li avesse ancora, cosicché io possa toccarli. Sarebbe bellissimo. Solo in quel modo mi prenderebbe per pazza psicotica. E poi mi piace il modo in cui riesce sempre a farmi ridere, mi rende felice, okay, lo amo. No, non amo lui, amo che riesca a farmi ridere. E forse anche lui, ma non ne sono sicura, devo ancora capirlo.

Come faccio a capire di essere innamorata di una persona? Lo conosco da anni, da quando mi sono trasferita nel New Jersey ed è una sorta di migliore amico: siamo simili, abbiamo le stesse passioni e quasi gli stessi gusti. Okay no, non posso essere innamorata di lui. Non posso. Eppure, lo vorrei, vorrei che fosse mio, vorrei averlo con me sempre.

Si, sono confusa.

Continuo a guardarlo mentre gioca a baseball: ci gioca da anni ed è piuttosto bravo, o almeno, così sembra visto che non ci capisco nulla di questo sport. È spensierato, ha la stessa espressione di un bambino che gioca, è felice.

Okay, Rachel, basta, smettila. Mi alzo, prendo le mie cose e me ne vado. Devo stargli lontano, non voglio ritrovarmi a soffrire come un cane. Torno in classe, sapendo che non seguirò assolutamente quella lezione, e non perché è matematica.

 

Esco finalmente dalla classe, dopo l'ultima ora della settimana che con mia sfiga è matematica. Arrivo all'uscita e mi rendo conto di aver lasciato il libro in classe, quindi mi giro di scatto e da aggraziata quale sono, butto a terra qualcuno.

'dio, che male' dico, quasi sbuffando anche se so che è colpa mia. 'Rach, se mi hai rotto qualcosa ti picchio'. Ah bene, la sfiga colpisce ancora: proprio addosso a lui dovevo finire?

'ma per favore, non ti sei fatto nulla!' 'questo lo dici tu' e nonostante la stanchezza e la confusione, riesce comunque a farmi ridere. Si rialza e mi porge la mano che io afferro per poi tirarmi su col suo aiuto. Perché mi stai facendo questo? Non puoi andartene e basta?

'brutta giornata?' no, finché ci sei tu. 'abbastanza' rispondo in fretta. 'vuoi parlarne?' ci penso un attimo per poi dirgli che devo tornare in classe; 'okay, ti aspetto qui, allora. Torniamo a casa insieme' mi sorride e mi spedisce in un baratro della disperazione, e la cosa triste è che ne sono anche felice.

Torniamo a casa insieme, parlando come abbiamo sempre fatto in tutti questi anni, nulla è diverso, forse solo i miei sentimenti. Sono brava a tenermi tutto dentro, ma non riesco a controllarmi e continuo ad arrossire e dovrei davvero smetterla.

'che hai da fare oggi?' mi chiede una volta arrivati a casa mia. 'nulla, compiti. Che gioia, matematica' 'ma che pomeriggio divertente' scherza lui e lo colpisco sul braccio.

Vorrei stringergli quel braccio, vorrei che lui mi stringesse con quelle braccia. Ti prego, stringimi.

'va beh dai, ti lascio al tuo immenso divertimento' vaffanculo. 'grazie eh! Ciao' gli sorrido ed entro in casa senza neanche sentire la sua risposta.

Tutto questo deve finire. Non posso pensare di amarlo davvero, è impossibile. Che mi succede? Lui è il mio migl......... lui è mio amico, da tempo ormai e non posso provare qualcosa di più. Magari è che mi manca così tanto il legame che avevamo prima, che ora mi sembra di volerlo in un altro senso... più che altro, spero con tutto il cuore che sia così. Ho bisogno di qualcuno che possa aiutarmi, ho bisogno di parlare, di sfogarmi, ma in realtà? Non so neanche io cosa dire. Potrei esordire con un 'sono innamorata', ma non è vero, potrei dire che lo amo alla follia, ma non è vero, potrei dire che non posso vivere senza di lui e che appena non lo vedo per un periodo di tempo, che va oltre le 24 ore, mi sento male perché mi manca troppo e questo si che sarebbe vero. È normale? Lo vedo ogni giorno e se lui non c'è sento quasi un vuoto, come se mi mancasse qualcosa e so esattamente cosa: il suo sorriso, la sua allegria, lui. Mi sento più paranoica di donnie darko, con la differenza che io non sia tormentata da un coniglio gigante... beh, magari mi compro un coniglio da amare. Okay, sono arrivata ad una conclusione: se voglio mettere un freno a queste paranoie, c'è solo una cosa che devo fare: dormire. Do la buonanotte alla mia migliore amica e chiudo gli occhi, spossata dopo una giornata quasi faticosa, direi.

 

È una normalissima giornata con lui: ridiamo, scherziamo, parliamo del più e del meno, siamo semplicemente noi. Ci siamo solo noi. 'Rach, sai che non potrei mai guardare nessun'altra se non te, sai che ti amo, vero?' il mio cuore fa un tuffo carpiato e poi boom, lo sento battere all'impazzata. Mi sta davvero dicendo queste cose? Che qualcuno fermi questo momento, fermate tutto. 'sei mia, e non ti lascerò' l'ha detto, l'ha detto davvero! 'Nick, io non so che dire...' quasi non riesco a sostenere il suo sguardo ma continuo a guardarlo negli occhi anche quando dice di dirgli tutto quello che penso e che provo. 'penso di amarti: non so quando è iniziata questa cosa, ma è iniziata.' mi guarda divertito e i suoi occhi nocciola si illuminano. 'pensi di amarmi?' ride fino a quando io non dico quelle due parole e lui si china verso di me per baciarmi. Mi perdo nel suo profumo, nel suo bacio, nella passione che ci mette. Si, ti amo.

 

Mi risveglio sconvolta. Che è successo? Guardo l'orologio, sono le quattro del mattino e quello era un sogno... un sogno davvero bello. Tutto ciò non è assolutamente sano, da quando lo sogno? Da quando faccio sogni del genere? E perché li faccio soprattutto? Mi stendo di nuovo, e quasi sento il suo profumo, le sue labbra.... okay, basta. Devo smetterla con questi pensieri, anche se non mi dispiacerebbe una scena come nel sogno nella realtà.

Sembro davvero una di quelle fans ossessionate che si nasconderebbero nel suo bagno e che si laverebbero i denti col suo spazzolino pensando di limonare con lui. Devo mettere un punto a questa storia, non voglio diventare una masochista che sta sempre vicina lui sapendo di non poterlo avere.

 

 

Passano due settimane: io sono sempre più confusa e lui è sempre più... amabile. Credo.

Parliamo tutti i giorni, è possibile che non si renda conto dei miei sentimenti?

Ed eccolo arrivare tutto sorridente, come sempre del resto. In realtà è strano vederlo così, di solito sulle foto non sorride molto, infatti è sempre stato insicuro del suo sorriso, ma posso assicurare che è una delle cose più belle esistenti in questo mondo. 'ti devo dire una cosa' dico senza pensare. Sono impazzita? Non posso dirglielo, mi riderebbe in faccia. Uno come lui non potrà mai stare con una sfigata come me. Non ho nulla di interessante, nulla di bello, nulla che possa mai essere alla sua altezza. Devo cambiare discorso, subito. Lui mi guarda, aspettando 'beh? Dimmi'. 'cosa?' rispondo io, non sapendo esattamente cosa dire. 'hai detto che devi dirmi una cosa' sorride debolmente. 'ah già... no è che... sai com'è... questo taglio ti sta da schifo' ma brava Rachel. Mi guarda, ride e poi fa subito il finto offeso; perché devi essere così... adorabile? 'grazie Rach, come sei gentile, ti voglio bene anche io!' oddio, quanto amo quando mi chiama Rach; solo lui può chiamarmi così, se fosse stato un altro, probabilmente l'avrei fulminato col mio sguardo che ogni tanto spaventa. Cerco di rimettere a posto i miei pensieri; 'ah, mi vuoi bene?' gli dico quasi sorpresa. 'si ti voglio bene, pensavo lo sapessi, è una cosa ovvia e risaputa' 'lo so' gli rispondo subito, 'beh, allora perché quel tono sorpreso?' mi chiede sinceramente. 'non me l'hai mai detto' dico e mi guardo le converse completamente bagnate, con questa pioggia non sono per niente adatte per uscire. C'è silenzio, un silenzio imbarazzante e io continuo a fissare le converse che stranamente diventano molto interessanti mentre divento del colore della sua maglietta che per la cronaca, è rossa.

Ancora silenzio.

Suona la campanella.

All'improvviso sento delle braccia attorno a me. Oddio mi sta abbracciando. Mi sposta i capelli dietro all'orecchio e poi dice dolcemente 'Ti voglio bene, Rach'. Mi dà un bacio sulla guancia e se ne va sorridendo, lasciandomi scioccata e completamente felice in mezzo al corridoio.

Io invece ti amo, Nicholas Jerry Jonas.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: loveisaverb