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Autore: briciolaFINE93    12/07/2012    6 recensioni
-Lui è il vostro nuovo compagno di classe, Shade Moon- mi presentò e tutti mi guardarono curiosi [...]
[...] Restò in reggiseno e tutti i ragazzi la guardarono a bocca aperta, inutile dire che io non ero da meno [...]
[...] -Allora, io e te ci vendicheremo- esclamò euforica [...]
[...] Quando finii di mangiare salii in camera e mi trovai una bella sorpresa [...]
[...] -Rispondi o no?!- mi chiese spazientita sistemandosi meglio sopra di me [...]
[...] -Shade, sono tornata perchè mi hanno det...- disse mia madre entrando in camera senza bussare, non terminò la frase, rimase semplicemente a bocca aperta. Io mi spiaccicai una mano in faccia, sono nei guai, pensai. Fine invece guardò tranquillamente mia mamma, come se non fosse successo niente [...]
[...] -Sì, Fine tu mi piaci moltissimo, ti conosco da sol- ma lei mi interruppe baciandomi. Poi si staccò e mi abbracciò.
Ciao, ecco una One-shot piuttosto lunga xD
FxS spero vi piaccia
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vi avverto, è una One-Shot abbastanza lunga, spero vi piaccia.
Buona lettura :D

 


Ciliegina
 

-BRUTTO MANIACO!- aveva urlato lei. Non era colpa mia! Però per spiegarvi meglio, devo partire da tre ore prima.

-Entra pure- mi incoraggiò il professore dai grandi occhiali da vista.
Io entrai nella mia nuova classe e mi guardai intorno. Mi ero appena trasferito a causa del nuovo lavoro di mia madre. Nonostante fosse il primo di giugno e mancassero cinque giorni (incluso quel lunedì) alla fine della scuola, mi ritrovavo in una nuova classe con nuovi compagni.

-Lui è il vostro nuovo compagno di classe, Shade Moon- mi presentò e tutti mi guardarono curiosi
-Vuoi dire qualcosa? Presentati- mi chiese.
Come potevo iniziare se non dicendo "Ciao". Pensai questo ma dalla mia bocca uscì tutt'altro.
-Sono Shade Moon, non mi piace la compagnia, le ragazze pettegole e fanatiche, ma soprattutto chi crede di essere il migliore. Sono e sarò sempre io il numero uno- dissi pacato, le presentazioni mi annoiavano.
Il professore mi guardò a bocca aperta, avevo detto così in modo da non avere ragazze tra i piedi, invece...
-Piacere Shade!- urlarono tutte le ragazze della classe guardandomi con occhi strani, tutte tranne due.
Che noia! Sempre la stessa storia, le ragazze mi vanno sempre dietro!
-B-bèh, vai pure a sederti vicino a quella ragazza- mi disse il professore indicando una ragazza che guardava da qualche parte in classe.
Feci come mi disse e andai a sedermi. La ragazza aveva lunghi capelli azzurri tenuti sciolti, occhi verde acqua, e uno sguardo indifferente. Meno male, pensai.
-Iniziamo la lezione...- disse il professore e incominciò a parlare e parlare... Io invece ero totalmente assente. Pensavo a mia sorella, a mia madre, ai miei vecchi amici, ma soprattutto a Lily. Già Lily... Lei era la mia fidanzata nella vecchia città, ex-fidanzata. Eravamo inseparabili, la amavo molto, ma poi ho scoperto che era... bèh, sì... insomma, una sgualdrina. Una volta andai a casa sua, era in intimo, mi fece sedere sul letto e iniziò a sbottonarmi la camicia. A un certo punto dall'interno dell'armadio cadde un ragazzo, un mio amico, immaginate com'era. Capito cosa intendo? Il mio cuore andò in frantumi e non mi trattenni, fu la prima e l'ultima volta che picchiai una donna. Esatto, le diedi parecchi schiaffi e riempii di pugni l'altro traditore. Ero fuori di me, da quel giorno non volli più stare con una ragazza, ma peggio, cambiai radicalmente carattere. 
Nella mia vecchia città, i miei amici mi deridevano perchè ero l'unico ragazzo di quindici anni ad aver visto a malapena un reggiseno. Che ci potevo fare? Ero deluso. 
Forse non era stata una sfortuna venire qui, avrei potuto rifarmi una vita e infatti...
-Signorina Fine!- esclamò adirato il professore.
Tutti si girarono verso un punto, mi girai anch'io. Guardavano la ragazza dietro di me. Aveva lunghi capelli rossi sciolti, occhi rossi come le ciliege e fissava la finestra.
-Che c'è?- chiese lei senza distogliere lo sguardo dal vetro.
-La pregherei di seguire il mio discorso!- esclamò il professore mentre gesticolava infuriato.
-Io sto seguendo. Ha appena detto che alla terza ora verrà la dottoressa per farci una lezione di medicina. Ha detto anche che ci parlerà di alcune malattie particolari e dal suo sguardo direi che lei è innamorato della dottoressa. O almeno che prova ammirazione- rispose indifferente e calma lei.
Tutti rimasero a bocca aperta, compreso il professore.
-Sempre la solita- mormorò la mia compagna di banco.
Poi il professore disse qualcosa, ma talmente a bassa voce, che nessuno lo sentì, anzi, qualcuno sì.
-Non mi serve girare la testa verso di lei per poter vedere la sua espressione. Sono tanti mesi che insegna anche a me, dovrebbe sapere che IO uso il mio quoziente intelettivo per il 20% in più. Associando l'espressione degli occhi, i movimenti del corpo, e il tono usato, posso affermare che lei ha un debole per la dottoressa Yuki- disse la ragazza rossa marcando l'IO.
Incredibile, aveva un udito e una vista formidabile, ma una cosa non mi andava a genio. Aveva detto che lei usava il 20% in più d'intelligenza, perciò si credeva superiore. Sono stato, sono, e sarò sempre io il migliore, mi ripetei mentalmente, ma adesso mi ricredo.
Il professore si zittì immediatamente, sembrava depresso, mi faceva un po' pena.
-Certo signorina F-Fine- concluse il professore, poi iniziò a parlare di nuovo.
E così per due ore, mi ritrovai a fantasticare su varie cose. Poi, alla terza ora, arrivò la dottoressa Yuki.
-Salve ragazzi- ci salutò lei.
Era una donna con lunghi capelli rossi e gli occhi come le ciliege. Un momento, pensai, ma è identica alla ragazza dietro di me. Mi girai verso la ragazza di prima, stava ancora osservando la finestra.
-Sì, è mia madre- mi disse lei senza degnarmi di uno sguardo.
-Adesso che te l'ho detto, perchè continui a fissarmi?- mi chiese indifferente lei.
Il fatto che non mi guardasse, mentre mi parlava, mi faceva arrabbiare.
-Ti pregherei di guardarmi negli occhi, mentre parli- le risposi mascherando la rabbia. 
-Si vede che sei nuovo. Quelli che mi conoscono, preferiscono che non li guardi, dicono che li metto in soggezione- disse atona, poi girò la testa verso di me e mi guardò dritto negli occhi.
In effetti, un po' faceva impressione, i suoi occhi oltre ad essere belli, sembravano vuoti e un po' malinconici.
-Contento?- mi disse tornando a guardare la finestra.
-Sì, grazie- risposi io e lei sussultò.
-Tu sei il nuovo arrivato?- mi chiese la dottoressa davanti a me.
-Sì- risposi semplicemente, io.
-Bene. Piacere io sono Elsa Yuki, la dottoressa Yuki, e sono anche l'infermiera della scuola- mi disse porgendomi la mano. 
-Piacere mio, io sono Shade Moon- risposi dandole la mano.
Lei mi sorrise, poi guardò la mia compagna di banco, la ragazza con i capelli azzurri. Elsa tornò alla cattedra e diede uno sguardo a Fine.
-Iniziamo la lezione. Parleremo di alcune malattie particolari. Chi me ne propone una?- chiese alla classe.
-Mio nonno ha l'ernia del disco- disse un ragazzo dai capelli neri.
-Me lo aspettavo da te, Alex. Era da studiare in scienze per ieri. Tanto lo sapevo che non avevi studiato, si è visto dalla verifica- disse ridendo Elsa.
Quel Alex si irrigidì, anzi, si pietrificò. 
-Chi glielo vuole spiegare? Bright?- chiese Elsa. 
-Volentieri. L'ernia del disco, si verifica quando un disco di cartilagine, che si trova tra due vertebre, si sposta- rispose un ragazzo biondo e con gli occhi rossi. La mia compagna di banco lo guardò con ammirazione, o qualcosa di più, direi adesso.
-Togliti quell'espressione da pesce lesso- la derise la ragazza dietro di noi, Fine. L'azzurra si girò e la guardò un po' male.
-Smettila Fine! Non avevo un'espressiona da pesce lesso!- ribattè la mia compagna di banco.
-Io ti dico di sì Rein. Poi puoi dire quello che vuoi, ma ho ragione io- rispose atona Fine.
-Fine e Rein. La smettete? Dovete seguire- le ammonì Elsa.
Fine scrollò le spalle e Rein si girò.
-Io stavo seguendo. Stava facendo i complimenti a Bright e poi ha chiesto ad Alex se aveva capito- disse Fine. Accidenti, era riuscita a sentire anche mentre parlava. Rimasero tutti a bocca aperta mentre Rein sbuffava.
La lezione andò avanti così, fino agli ultimi dieci minuti, dove successe l'incidente.
La dottoressa stava mettendo via il suo materiale, poi si girò verso di noi e sorrise.
-Mancano dieci minuti alla ricreazione. Un'ultima malattia. Il cancro al seno è una brutta malattia per le donne- disse Elsa osservando le ragazze.
-Come si fa a capire se si ha il cancro al seno?- chiese una ragazza coi capelli castani e gli occhi viola. Sembrava leggermente preoccupata.
-Facile. Basta toccarsi e massaggiarsi il seno, se si sentono come delle palline, vuol dire che sono presenti i nodi del cancro- rispose Elsa tranquilla.
Tutti i ragazzi si misero a ridere.
-Cosa c'è da ridere? Vorrei vedere voi col cancro al seno- li zittì Fine.
-La cosa che fa ridere è pensare a voi che vi massaggiate il seno. Sarebbe una bella scena, ci fate vedere?- rispose il tipo di nome Alex facendo ridere gli altri. Che spaccone! Volevo alzarmi e dirgliene quattro, un cancro è una brutta malattia, non uno scherzo. La dottoressa Yuki prese la borsa e si avviò alla porta. 
-Non fate sciocchezze, tu Alex vedi di dire meno cavolate e battutine varie. Tu Fine, vedi di non finire in presidenza- disse prima di uscire, guardando in malo modo la figlia.
-Allora Fine? Sentita tua madre? Vedi di non finire in presidenza. Ahahah- la derise Alex. Lei continuava a guardare la finestra, chissà cosa c'era di interessante. 
-E tu vedi di non finire all'ospedale- disse Fine con un ghigno, si alzò dalla sedia.
-Per quanto riguarda il fatto del cancro al seno, perchè non provi tu?- gli chiese lasciandoci perplessi.
-Provare cosa?- chiese lui confuso e intimorito.
-A vedere se ho il cancro- disse tranquillamente lei, togliendosi la maglietta della divisa. Restò in reggiseno e tutti i ragazzi la guardarono a bocca aperta, inutile dire che io non ero da meno. 
-Ci vediamo- disse il biondo di prima, uscendo dalla porta. Rein sospirò e poi corse davanti a Fine per coprirla.
-Non fare la stupida! Copriti!- le disse mettendosi davanti a lei.
-Che aspetti Alex? L'invito ufficiale?- lo incitò Fine.
-Non fare cose di cui puoi pentirti- rispose lui avvicinandosi a lei. Fine prese l'azzurra per le spalle, e la scostò. Alex si avvicinò di più e quando era a un passo da lei, lei gli tirò un pugno talmente potente da farlo cadere a terra col naso sanguinante. Tutti i ragazzi gli furono vicini e lei si avvicinò con passo sensuale.
-Prova a dirlo alla preside o a mia madre e ti uccido. Questo vale anche per gli altri- disse provocante. Poi si rimise la maglietta e si girò verso di me.
-Cosa vuoi?- mi chiese minacciosa.
-Io non voglio proprio niente- le risposi irritato dal suo comportamento.
-Me la pagherai cara!- urlò Alex rialzandosi, poi mi spinse e caddi sopra a Fine.
-BRUTTO MANIACO!- urlò lei rompendomi i timpani. Aprii gli occhi e ci misi qualche secondo a realizzare che, la mia faccia, era proprio sopra al suo seno. Mi alzai velocemente e le diedi una mano ad alzarsi. Lei la afferrò ma poi mi tirò un pugno che fermai con la mano.
-Calmati. Mi ha spinto lui, non l'ho fatto apposta- cercai di calmarla io. Rein annuì in mio favore e Fine strinse i pugni. Poi mi prese le mani e mi guardò dritto negli occhi.
-Allora, io e te ci vendicheremo- esclamò euforica. Non sembrava neanche lei, prima era calma e pacata e adesso un tornado. Corse verso la porta e uscì seguita dalle altre ragazze. Io la guardai allontanarsi confuso. Poi percepii una mano sulla mia spalla, mi girai e vidi Rein.
-Non farci caso, mia sorella è sempre così- mi disse Rein con sguardo afflitto. 
-Siete sorelle gemelle?- chiesi io.
-Esatto. Sei stato proprio sfortunato, adesso Fine ti assillerà per ottenere la sua vendetta- mi scoraggiò lei.
-Ma perchè è così? Voglio dire, prima era la ragazza prodigio calma e pacata, adesso è un demone euforico- dissi io. Rein scoppiò a ridere e la guardai perplesso. Lei si avvicinò all'uscita, poi si girò verso di me.
-È fatta così. Ciao- mi disse prima di uscire. Restai così per un po', poi uscii anch'io e andai con gli altri. 
Suonata la campanella tornammo in classe. Mi girai verso Fine, guardava la finestra e il suo sguardo era di nuovo vuoto.
-Cosa c'è di interessante, in quella finestra?- le chiesi io. Lei si girò verso di me per un attimo, poi tornò a guardare fuori.
-Il paesaggio, gli alberi verdi, gli uccellini, tutto è più interessante- rispose pacatamente. 
-Rassegnati, durante le ore di scuola è sempre così- mi sussurrò Rein sorridendo.
-Bene ragazzi. Iniziamo la lezione- disse la professoressa, così per tre ore, mi annoiai a morte. 
-Bene, potete prepararvi e andare a casa- disse l'insegnante. Rimisi i libri nello zaino e insieme a Rein uscii dall'aula. In quelle tre ore avevamo parlato molto io e lei. Sembrava una ragazza tranquilla, come tutte amava la moda e il resto, ma a differenza delle altre, non era interessata a me, per fortuna. Arrivati al cancello ci fermammo, dovevamo aspettare Fine.
-Come ti è sembrato questo primo giorno di scuola?- mi chiese Rein, appoggiandosi al muretto.
-Bèh, considerato che ho conosciuto te, ho conosciuto tua sorella, ho visto delle scene incredibili... Direi che è stato un giorno strano- risi io contagiando anche lei.
-Ciao- ci salutò il ragazzo biondo. Vidi Rein illuminarsi come una lampadina.
-Ciao Bright- lo salutò lei. Lui le sorrise e si avvicinò a noi.
-Tu sei Shade, giusto?- mi chiese lui.
-Esatto. Tu Bright- risposi io.
-Sì. Aspettate Fine?- chiese lui.
-Sì, vieni anche tu con noi?- gli chiese lei.
-Sì. Sai Shade, noi siamo vicini di casa perciò andiamo insieme- mi spiegò lui.
-Ah capisco- risposi io sorridendo.
-Heilà! Eccomi. Vieni anche tu?- mi chiese Fine correndo verso di noi.
-Io devo andare a casa, aspettavo e basta. Bèh, io vado- dissi iniziando a camminare.
Loro mi corsero dietro.
-Dove abiti?- mi chiese Bright curioso.
-In via Eleonora numero 15- risposi io. Vidi che tutti e tre sorrisero raggianti.
-Io e Rein in via Eleonora numero 14- mi disse Fine.
-E io in via Eleonora numero 16- disse Bright. Pensai che fosse incredibile, una coincidenza incredibile, adesso penso che sia destino.
-Wow bene allora- così percorremmo la strada ridendo e parlando.
-Eccoci, io vado- dicemmo tutti e quattro allo stesso momento. Ci mettemmo a ridere e entrammo in casa.
-Ciao tesoro, come è andata?- mi chiese mia madre, mentre cucinava qualcosa.
-Benissimo. Ho conosciuto due ragazze e un ragazzo che abitano qui, siamo vicini- risposi sorridendo io.
-E come sono queste ragazze?- mi chiese mia madre con tono, mi costa dirlo, malizioso.
-Mamma! Sono carine. La prima è la mia compagna di banco, ha i capelli azzurri e gli occhi verde acqua, le piace la moda eccetera. L'altra è la sua gemella, ha i capelli e gli occhi rossi e...bèh, non so molto di lei, apparte il fatto che ha due personalità diverse. A lezione è pacata, calma ed è un genio, fuori dalla scuola è energica, euforica e un po' pazzerella- risposi scocciato io.
-Uhm... mi piacciono. Scommetto che sono molto simpatiche e belle. Adesso tieni, mangia- mi disse mettendo un piatto sul tavolo.
-Va bene. Milky dov'è?- chiesi mentre facevo raffreddare il cibo.
-Dorme, adesso vado a lavoro- rispose e poi mi diede un bacio e uscì. Quando finii di mangiare salii in camera e mi trovai una bella sorpresa.
-Che diavolo ci fai qui?! E come hai fatto a salire?- chiesi sconvolto io. Fine, seduta sul letto, stava guardando una foto di quando ero piccolo. Si girò verso di me e mi sorrise, si alzò e mi prese per le spalle. Mi fece sedere sul letto vicino a lei e iniziò a fissarmi.
-Allora?- mi chiese lei.
-Allora, cosa?- chiesi confuso io.
-Sono qui per sapere se ci hai pensato. Ah, e poi sono salita arrampicandomi su quell'albero- disse indicando l'albero fuori dalla finestra. Ero sconvolto, una ragazza nella mia camera, poi era LEI!
-Sì, insomma... Hai pensato a come vendicarci?- mi svegliò lei. Mi ero perso ad ammirarla, con la divisa blu stava bene, ma adesso era fantastica. Aveva un vestitino nero fino a metà coscia, era stretto sul petto da un laccetto rosso. Mi ripresi e scossi la testa in segno di negazione.
-Come potremo vendicarci?- mi richiese lei. Si mise a pensare, era buffissima, aveva la fronte corrucciata e le labbra arricciate. Scoppiai a ridere come un matto.
-Che cavolo hai da ridere?!- mi chiese arrabbiata lei.
-Sei buffissima- cercai di dire tra una risata e l'altra. Lei mi spinse giù, stendendomi sul letto, poi si mise a cavalcioni su di me e mi guardò dritto negli occhi.
-Ti faccio così tanto ridere?- mi chiese irritata. Stavo perdendo il controllo, se fosse entrato qualcuno avrebbe potuto fraintendere.
-Rispondi o no?!- mi chiese spazientita sistemandosi meglio sopra di me. Le gambe le aveva messe ai miei fianchi, e si era accomodata sul mio bacino.
-Che fai?- chiesi con voce tremolante, non perchè ero intimorito, ma perchè non ce la facevo più. Era una posizione provocante, avrei voluto stringerla e baciarla dappertutto, sì, la conoscevo da poco, ma vorrei vedere voi in una situazione del genere.
-Perchè tremi?- mi chiese lei restando sopra di me. Decisi di parlare e farle capire che, essendo un maschio, quella posizione non andava bene, altrimenti avrei perso davvero il controllo.
-Vedi...ehm... se non ti... cioè, se resti lì... ecco... io potrei perdere il controllo, diciamo- provai a spiegarle, peccato che non sapevo come dirglielo, ed ero piuttosto imbarazzato. 
Lei all'inizio fece una faccia confusa, poi, come se le fosse venuto un colpo di genio, sorrise enigmatica.
-Perchè sorridi?- le chiesi piuttosto perplesso. Lei avvicinò il suo viso al mio e mi guardò dritto negli occhi.
-Non riusciresti a resistere?- mi chiese provocante, il mio cuore iniziò a battere più velocemente. Quella ragazza era davvero strana, ma il suo sguardo mi faceva impazzire.
-Bèh mi dispiace, ma sopra di te sono comoda- disse allegra allontanandosi dal mio viso. Ma guarda questa, pensai, si mette sopra di me come se fosse una cosa normale! 
-Shade, sono tornata perchè mi hanno det...- disse mia madre entrando in camera senza bussare, non terminò la frase, rimase semplicemente a bocca aperta. Io mi spiaccicai una mano in faccia, sono nei guai, pensai. Fine invece guardò tranquillamente mia mamma, come se non fosse successo niente.
-Ehm... mamma, lei è una mia conpagna di classe, Fine- dissi spezzando l'inquietante silenzio, che si era creato. Fine sorrise come una stupida.
-P...piacere, io sono Maria, la madre di Shade- disse mia madre con un filo di voce, era sconvolta.
-Piacere mio- disse Fine sorridendo, c'era mia madre ma continuava a starmi sopra.
-Ehm... potete scendere un momento?- chiese mia madre riprendendosi.
-Io non posso, devo tornare a casa, abito qui davanti- disse Fine scendendo finalmente da me.
-Ma io volevo parlarvi- disse mia madre, stranamente non sembrava arrabbiata, era piuttosto calma e un po' scioccata.
-Mi dispiace, verrò verso l'ora di cena, ciao- disse Fine lanciandosi dalla finestra. Io e mia madre corremmo a vedere, era attaccata a un ramo, poi con un salto cadde a terra. Si girò verso di noi e fece un cenno con la mano.
-Vieni a cena, preparo qualcosa da mangiare anche per te- le urlò mia madre.
-D'accordo. A dopo- così entrò in casa sua.
Mia madre mi guardò negli occhi, poi mi fece cenno di seguirla. Andammo in salotto e ci sedemmo sul divano.
-Che cosa stavate facendo?- mi chiese ad un tratto mamma. Io esitai un poco, cosa avrei potuto dirle? Sapevo cosa stava pensando.
-Niente- risposi semplicemente.
-Tesoro, a me puoi dirlo- mi disse accarezzandomi la guancia.
-Davvero mamma, adesso ti spiego- così iniziai a raccontarle tutto, dall'episodio con Alex, a quando ci ha visti sul letto. Lei mi ascoltava curiosa.
-Capito? Noi non facevamo niente, si era solamente seduta- conclusi io. Sudavo freddo, avevo detto la verità, ma chissà se mi avrebbe creduto.
-Capisco tesoro. La tua amica però, è un po'...come dire, sfacciata- disse dolcemente mamma.
-Lo so- le diedi ragione io, sospirai.
-Però a te piace- mi corresse lei. Io sussultai, e mi ritrovai a chiedermi se fosse così. Come risposta abbassai lo sguardo.
-La conosci da un solo giorno, è un amore a prima vista, non puoi sapere se è attrazione o amore. Ma da quando hai lasciato Lily, non hai più guardato o parlato con una ragazza. Si vede che lei è speciale. Adesso non posso dirti se sarà amore o no, ma per saperlo basterà provare- mi incoraggiò mia madre, rialzai il viso, dovevo provare?
-Provare?- pensai a voce alta.
-Sì. Dopo verrà a cena, portala in camera e raccontale di te, di Lily e infine dille che ti piace- mi consigliò lei. 
-Grazie mamma- la abbracciai.
-Ah il mio piccolo, d'ora in poi dovrò dividerlo con Fine- scherzò lei facendo ridere anche me.
Ben presto arrivò l'ora di cena e stavo aspettando Fine. Suonarono alla porta e sussultai. Stavo andando ad aprire, ma Milky mi precedette.
-Tao. Chi sei?- chiese mia sorella aprendo la porta. Fine si mise a ridere.
-Ecco, io sono Fine, tu sei la sorellina di Shade?- chiese sorridendo.
-Sì. Sei l'amica di mio fratello?- chiese di nuovo Milky.
-Esatto. Posso entrare?- chiese Fine abbassandosi all'altezza di Milky e dandole un bacino.
-Terto. Vieni- disse facendola entrare in casa. 
-Grazie- rispose Fine prendendole la manina. Si guardò intorno, poi quando incrociò il mio sguardo sorrise. Mi avvicinai e la salutai.
-E quello cos'è?- chiese mia sorella indicando un sacchetto enorme. Fine lo aprì e ne tirò fuori una ciliegia.
-Ciliege. Ne vuoi una?- le chiese gentilmente. Milky la prese e la mangiò.
-Che buone! Sono dolcissime come la mamma!- esclamò Milky facendoci ridere come matti. Dalla cucina uscì la mamma sporca di farina. 
-Ah ciao Fine. Sono felice che tu sia venuta- disse sorridente.
-Anche io! Queste ciliege sono per voi- disse porgendole il sacchetto.
-Grazie, sei stata molto gentile. Venite a tavola, è pronto. Io però vado a pulirmi che sono ricoperta di farina- scherzò mamma.
-Vieni- dissi indicando la tavola. Fine mi sorrise e si sedette vicino a Milky. Presto ci raggiunse anche mamma e iniziammo a mangiare.
-Sai Fine, Shade mi ha poi spiegato del perchè vi abbia trovati in quel "modo"- iniziò mia mamma appena finito di mangiare. -Ah sì, non stavamo facendo niente, mi ero solo seduta- disse Fine sorridendo come una stupidina.
-Sì lo so. Sai, inizialmente pensavo a un'altra cosa- rise mamma facendomi imbarazzare.
-Perchè che fatevano loro? Quale altra tosa?- chiese innocentemente Milky. Mamma esitò poi le accarezzò la testa.
-Stavano studiando, ma io pensavo che non fosse vero- rispose tranquillamente mamma. 
-Ah va bene- rispose Milky.
Fine scoppiò a ridere, era molto bella.
-Volete delle ciliege?- chiese mamma prendendo il sacchetto.
-Sí!- esclamò Milky saltando di gioia. Mamma le diede un po' di ciliege, poi prese una scodellina e ne mise dentro un po'.
-Queste sono per voi- disse mettendole tra me e Fine. Poi mi fece l'occhiolino.
-Che ne dici se le mangiamo in camera? Così pensiamo a come vendicarci- chiesi a Fine.
-Va bene. Ciao Milky- disse alzandosi e seguendomi con le ciliege.
-Vado anch'io- disse Milky alzandosi. Mamma la trattenne per il colletto.
-Tu resti qui!- le impose minacciosa.
Entrammo in camera mia, ci sedemmo sul letto e iniziai a pensare a come dirglielo.
-Fine- iniziai io - sai, nella vecchia città- ma non finii perchè lei mi fece distendere. Si mise nuovamente su di me.
-Sì?- mi incitò a continuare.
-Dicevo, nella vecchia città avevo una fidanzata, Lily. Un giorno la trovai con un mio amico, e io deluso e arrabbiato, la picchiai- dissi abbassando la testa, avevo paura che si arrabbiasse.
-Hai fatto bene! Quello è solo una sgualdrina, non ti meritava- mi disse decisa. Io sorrisi e continuai.
-Da quella volta decisi di non avere più niente a che fare con le ragazze. Ma oggi ho conosciuto una persona che mi ha fatto battere il cuore. E... me ne sono innamorato- conclusi un po' insicuro.
-E posso sapere chi è?- mi chiese coprendo gli occhi con la frangia. La sua voce non esprimeva alcuna emozione, forse un po' di... delusione?
-Questa ragazza...- cercai di dire ma mi fermò.
-Mia sorella?- mi chiese con lo stesso tono di prima. Io scossi la testa in segno di negazione.
-Una delle galline della classe?- mi richiese lei.
-No. Fammi finire. Questa ragazza, sei tu- finii abbassando la testa e chiudendo gli occhi.
-Davvero?- chiese felice lei. Io alzai gli occhi. Sorrideva felice, non come prima.
-Sì, Fine tu mi piaci moltissimo, ti conosco da sol- ma lei mi interruppe baciandomi. Poi si staccò e mi abbracciò.
-Anche tu mi piaci- mi disse all'orecchio. Io non resistetti e la feci distendere sotto di me. Nei suoi occhi vidi una scintilla di passione. Sorrise maliziosa.
-Che vuoi fare?- mi sussurrò all'orecchio. Io glielo morsi e poi la baciai con passione. Lei non esitò e rispose con altrettanta audacia.
Trasportati dalla passione, la spogliai e iniziai a baciarla dappertutto, infine ci unimmo.
Dopo un po', lei si alzò e si rivestì, una gocciolina di sudore le scendeva sul collo e io la intrappolai con le labbra.
-Niente male- mi disse lei sorridendo maliziosa. Io la strinsi a me e la baciai.
-Dici?- le chiesi senza fiato. Poi mi vestii anch'io e scendemmo, erano quasi le undici e lei doveva tornare a casa. Trovammo mamma e Milky sul divano a guardare la tv.
-Non dovresti essere a letto, Milky?- le chiesi stupito.
-Cos'erano quei rumori?- mi chiese lei. Io, Fine e mamma la guardammo con gli occhi spalancati. Cosa dirle?
-Shade mi faceva il solletico. Così-  rispose Fine con disinvoltura, poi iniziò a farle il solletico.
-Ahahah basta ahahah ti prego ahahah- rise come una matta Milky. Io e mamma sospirammo. Fine la smise e si avviò alla porta.
-Ciao- salutò prima di uscire e mandandomi un bacio.
-Ciao- le facemmo eco noi. Poi chiusi la porta e portai Milky a dormire. Appena si addormentò scesi a dare la buona notte a mamma.
-Vado a dormire. Notte- le dissi dandole un bacio.
-Cos'erano quei rumori?- chiese facendomi imbarazzare. Poi andò in camera sua ridendo. Io come uno stupido rimasi lì pietrificato.


-Ma ci sei?- mi chiede Fine sventolandomi una mano davanti agli occhi. Io sbatto le palpebre e mi guardo intorno. Siamo al parco, seduti sulla staccionata che divide il prato dalla sponda del lago.
-È mezz'ora che ti parlo e tu non dai segni di vita- sbotta arrabbiata. Io le metto una mano dietro la testa e la bacio con così tanta forza che cadiamo per terra. Dopo un po' ci stacchiamo e lei mi sorride.
-Ehy. E questo bacio? A che pensavi?- mi chiede dolcemente. 
-Pensavo a quando ho incontrato la mia ciliegina- le rispondo aiutandola ad alzarsi. Lei si mette a ridere.
-E chi sarebbe la tua ciliegina?- mi chiede sensuale, io faccio finta di pensarci. Poi la prendo in braccio e inizio a correre.
-TU SEI LA MIA CILIEGINA!- urlo correndo. Poi, con lei in braccio, mi lancio nel lago.
Sott'acqua le dò l'ennesimo bacio.

 


FINE
Ecco, anche questa è finita (meno male Nd Voi) xD
Spero vi sia piaciuta, a me non sembra un granchè, voi cosa ne pensate?
Siccome devo aggiornare tutte le mie ff, volevo chiedervi: quale volete che aggiorni per prima?
Quella che ha più punti vince xD
Spiegazione capitolo: (in caso non si fosse capito)
Shade era al parco con Fine, all'improvviso si ricorda come l'ha conosciuta.
Ci sentiamo presto :D
Ciao ciao

BACIONI
Erika

   
 
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