Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: CactuLama_    13/07/2012    1 recensioni
“Come prego?”
Non potevo credere alle mie orecchie.
Era iniziato tutto quando quella specie di nano del mio ragazzo ha avuto la brillante idea di intavolare il discorso “Pottermore“ con il sottoscritto, cosa che non doveva fare.
E sapevamo entrambi perche.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Buonsalve, premetto che è la prima volta che pubblico e la mia autostima non è delle migliori quindi ho parecchio paura però spronata da mia sorella ho deciso di pubblicarla comunque.
Sicuramente troverete imprecisioni e mi scuso visto che l’ho riletta una ventina di volte e potevo benissimo trovarle.
Ok non rompo con le note e boh spero vi piaccia, naturalmente sono ben accette recensioni e soprattutto critiche se ne avete :)
Buona lettura.


 

CrissColfer in: Pottermore

 

“Come prego?”
Non potevo credere alle mie orecchie.
Era iniziato tutto quando quella specie di nano del mio ragazzo ha avuto la brillante idea di intavolare il discorso “Pottermore“ con il sottoscritto, cosa che non doveva fare.
E sapevamo entrambi perche.
Saremmo finiti col difendere la propria casa fino alla morte con il solo risultato di urlarsi addosso per ore per poi sorvolare sul discorso e far finta di niente.
E diciamocelo non solo era un enorme spreco di tempo ma era anche emotivamente e psicologicamente una comportamento sadico.

“Oh andiamo, non far finta di niente come al solito. Sappiamo entrambi che noi Grifondoro siamo molto più forti di voi
Sorvolai sul fatto che aveva appena insinuato che io,  Chris Colfer faccio sempre finta di niente, perche non è affatto cosi.
Tutti sanno che Darren è famoso per le sue battutine ad effetto con lo strano risultato di farti completamente dimenticare il discorso precedentemente avvenuto e lasciarti disorientato.
Inspirai un abbondante dose di aria cosa che trovai stranamente confortante e gli risposi con una calma disumana, quasi inquietante.

“Darren, amore, io ti amo e amo anche ogni tua stramberia ma no.
Noi Serpeverde abbiamo vinto la coppa delle case, noi Serpeverde abbiamo avuto accesso ai primi capitoli del secondo libro cosa che voi cari Grifondoro non avete potuto fare e si, sempre noi Serpeverde siamo di gran lunga più forti di voi.
E poi andiamo Tassorosso ha lo stemma giallo, Grifondoro ha lo stemma rosso e Corvonero ha lo stemma blu,
Noi Serpeverde siamo gli unici coerenti, e abbiamo stile”
Mi resi conto nel preciso istante in cui smisi di parlare che il mio discorso era tanto stupido quanto sensato e pensai che si, decisamente passavo troppo tempo con Darren.
In realtà avevo sempre odiato gli abbinamenti di Serpeverde e l’avevo anche ripetuto più volte ma fortunatamente per me, il mio ragazzo si dimenticò di questo particolare.

“Eh,Chris amore, anche io ti amo però…tutto questo non ha senso”
Lo fissai.
Rimasi a fissarlo per una quantità di tempo indefinita.
Si era ammutolito, aveva abbassato lo sguardo e stava semplicemente zitto.
Cosa molta strana se si parla di Darren, era inquietante e preoccupante.
Tutto il mondo attendeva questo giorno con pazienza. Il fatidico giorno in cui Darren Everet Criss smettesse di parlare e semplicemente stesse seduto senza saltellare sul posto o picchiettare con qualsiasi oggetto tenesse in mano, quel giorno era arrivato ma non mi confortava per niente.
Iniziai a preoccuparmi veramente e senza staccare il contatto visivo da quella massa informe di ricci, molto lentamente mi avvicinai a lui, e con la stessa calma mi misi sul divano, al suo fianco, sempre pero, mantenendo una certa distanza.

“D-Darren?”
Non sapevo se lasciarlo semplicemente cosi. Andarmene e far finta che quello fosse solo un oggetto del mobilio ma no, decisamente non potevo vivere senza il mio hobbit quindi optai per posargli delicatamente una mano sulla spalla, giusto per vedere se era ancora vivo.

“Sssht”
Mi aveva zittito?
Ok che era inquietante e ok che si divertiva a fare l’ameba nel salotto di casa ma non poteva zittirmi.

“Darren mi hai zittito?”
“Sssht”
Non sapevo davvero cosa pensare, tutto questo stava diventando angosciante e non solo per il fatto che c’era troppo silenzio in quella casa e potevo percepire i muri lamentarsi per quello.
Ormai era abituato a vivere nel baccano, per quanto litigassimo spesso per via della musica troppo alta o semplicemente cantava lui stesso troppo sguaiatamente mentre io scrivevo, ero abituato a tutto cio e non riuscivo a concepire che ora, l’unica cosa che sentivo erano le lancette dell’orologio.

“Darren mi stai spaventando, sei…molto inquietante”
Non disse ne fece niente, non mi zitti nemmeno e non era un buon segno.
“Lo so che più volte, praticamente dal mondo intero, ti è stato detto di stare zitto ma non devi farlo per forza ok? Cioè io ti amo anche chiassoso, anzi questo silenzio mi da quasi più fastidio di te”
Feci un mezzo sorriso, ma no, lui non voleva muoversi e io non sapevo che pensare.

“O-ok ehm, io vado in cucina va bene? Ordino il cinese per stasera cosi possiamo mangiarlo davanti ad un cartone. Lo scegli tu, non c’è problema”
Neanche la carta “faccio tutto quello che vuoi” lo fece parlare. Non sapevo più che fare cosi decisi di lasciarlo li.
Se davvero si era messo a pensare non poteva che fargli del bene no? Sperai con tutto il cuore di si.

“Tu continua a pensare o a fare qualsiasi altra cosa ok? …ok”
Mi alzai e andai in cucina ma solo dopo essere rimasto svariati minuti a fissarlo da dietro la porta.
Che stesse architettando qualcosa? O magari era rimasto ferito per qualcosa, ma per cosa?
Non poteva davvero essersi offeso perche ho denigrato lo stemma Grifondoro, insomma lo dico da anni che quei colori non hanno senso e proprio ora deve offendersi?
Poi non mi sembra che il ragazzo faccia tanto caso ai colori visto il suo guardaroba, non che io sia un guru della moda ma andiamo, un abbinamento guardabile lo sapevo tirare fuori.
Presi il telefono e digitai il numero del ristorante cinese, ordinai un po’ di cose che sapevo essere le preferite di Darren a attaccai.
Mi sporsi dalla cucina per verificare che l’ameba fosse ancora li e non mi sbagliai.
Era li, ancora immobile a fissare un punto non definito del tappeto.

“Ma sai che hai ragione”
Sussulti appena. Aveva alzato la testa di scatto e aveva emesso un suono, una frase per giunta.
“Cavoli non- Amore dove sei?”
Si girò verso di me con quell‘espressione tranquilla, come se non fosse stato un bel quindici minuti in silenzio a fissare il vuoto.
“Hei? Perche mi guardi cosi? Che succede?”
Avevo appena deciso mentalmente che dovevo farlo penare quanto lui aveva fatto penare me quindi non mi avvicinai a lui ne proferì parola, semplicemente rimasi a fissarlo.

“Chris?”
Si alzò dal divano e mi raggiunse in silenzio.
Perche diamine stasera aveva deciso di stare in silenzio?
“Chris ti prego, di qualcosa?”
“Io dovrei dire qualcosa, Darren?”
Mi guardò confuso, davvero non si era reso conto del suo momento “bella statuina”?

“Darren sei stato venti minuti fermo e soprattutto zitto sul divano, mi hai spaventato a morte e mi hai anche zittito ma in questo momento sono troppo curioso di sapere che diavolo stessi facendo per prenderti a calci”
“Stavo pensando” lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo cosa che non era visto che stiamo parlando di Darren.
“E tu quando pensi rimani immobile venti minuti senza parlare? No perche se è cosi stento a credere che nella tua vita tu abbia mai pensato”
Lo guardai incredulo e lui di rimando mise il broncio, un tenerissimo broncio.
“Si pero cosi mi offendi”

“Ok, scusa è solo che eri immobile e non parlavi e non è da te e mi sono reso conto che sono talmente abituato al tuo chiasso che quei venti minuti in silenzio sono stato orribili. Per carità amo il silenzio ma quando sono solo non quando so che ci sei tu in casa quindi mi è sembrato strano. Avevo anche immaginato che ti fossi offeso per quello che ho detto sui colori di Grifondoro però mi è sembrato nello stesso tempo strano perche conosco il tuo guardaroba e-”
“Wo wo frena! Prima di tutto il mio guardaroba è ok . Secondo è proprio questo a cui stavo pensando.
Hai ragione, cioè nelle divise c’è il colore del nome della casa ma nello stemma no,ed è una cosa talmente buffa se ci pensi”
Si lascio andare in una dolce risata sempre con quella faccia tranquilla, ma solo io trovavo strana questa cosa?

“Ci sono voluti venti minuti per capire questa cosa?”
“si”
Ok, calma, almeno mi aveva dato ragione ed era tornato il solito hobbit quindi decisi di lasciar perdere e gli sorrisi.
“Beh, dopo tutto sono felice che tu sia arrivato a questa conclusione”
Molto lentamente mi attirò a se con fare malizioso sorridendomi di rimando.
“Quindiii, in realtà non ti da fastidio quando faccio rumore mentre lavori”
Non era proprio una domanda, ma avrebbe dovuto esserlo perche se sperava che gli avrei lasciato il via libera si sbagliava di groppo.
Mi allontanai da lui e lo guardai in modo autoritario.

“No caro, quando lavoro non voglio distrazioni e ciò comporta che non devi cantare, saltare, muoverti o respirare”
Detto ciò gli lasciai un dolce bacio sulle labbra e me ne andai, lasciandolo li, in mobile a fissare il vuoto per la seconda volta nella sua vita.


 

Si questa cosa non ha senso e si l’ho scritta in un mento Pottermore-time quindi niente, è uscita cosi :)
Alla prossima.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: CactuLama_