“-
Uccidi Athena -
-
Agli ordini mio Signore! -
La
giovane ragazza si avvicinò alla dea con la spada macchiata
di sangue. La alzò
e si preparò a colpire. All’ultimo istante si
girò. E trafisse il cuore di
Ares, mentre lui la colpì al ventre con la sua lama rossa.
-
Gli Dei ti puniscono per i tuoi crimini Ares. La pena è la
morte! – Ares cade a
terra privo di vita. La giovane sorride, poi cade in ginocchio, e
infine anche
lei si accascia a terra.“
-
Papà! - mio figlio mi ferma prima
che io esca dalla stanza
-
Dimmi - mi avvicino nuovamente a
lui
-
La ragazza della storia … è la mia
mamma, vero? - domanda triste
Io
non ho il coraggio di aprire
bocca, per cui annuisco solamente
-
E tu l’hai sposata perché era
coraggiosa? -
-
No. La mamma non era solo
coraggiosa, lei era anche dolce, gentile ed era bellissima - dico
sedendomi sul
letto accanto a lui e accarezzandogli i capelli scuri
-
Io le somiglio? -
-
Hai i suoi stessi occhi e il suo
sorriso -
-
Lei mi voleva bene papà? -
improvvisamente diventa preoccupato
-
Ti amava più di ogni altra cosa.
Ora dormi però - gli rimbocco le coperte poi lo bacio sulla
fronte e mi alzo
-
Voglio la mia mamma - dice sottovoce,
sta per mettersi a piangere
-
Manca anche a me piccolino. Però
non devi piangere, a lei non piaceva quando piangevi, la facevi
preoccupare.
Fammi un sorriso e dormi - lo vedo che tenta di sorridermi grazie alla
luce del
corridoio, poi si mette comodo e si addormenta.
Accosto
la porta e vado in camera
mia. Qui prendo l’album con le nostre foto e inizio a
sfogliarlo sedendomi sul
letto. Mi soffermo su un suo primo piano, sorride mentre il vento le
scompiglia
i lunghi capelli castani e lei cerca di tirarli indietro con le mani.
-
Ti avevo chiesto di non
combattere, ma tu non mi davi mai ascolto e ora noi siamo soli -
abbasso la
testa e una lacrima cade sulla foto
-
Perché piangi papà? - alzo di
scatto la testa, mio figlio è sulla porta della mia stanza a
piedi nudi e
abbraccia il suo pupazzo – Mi hai sempre detto che la mamma
non vuole che noi
siamo tristi, e ora tu piangi?-
-
Che cosa ci fai qui? Ti avevo
detto di dormire se non sbaglio - mi arrabbio con lui perché
mi ha scoperto a
piangere
-
Io … scusa … no … non riesco a
dormire –
-
Vieni qua piccolino. Vuoi vedere
una foto della tua mamma? - lui annuisce felice e si avvicina, io lo
prendo in
braccio e lo faccio sedere sul letto con me. Non gli ho mai mostrato
una foto
della madre perché credevo che così per lui
sarebbe stato più facile e non ne
avrebbe sentito tanto la mancanza, ma ora mi rendo conto che ho
sbagliato
-
Questa è la mia mamma? - domanda guardando
il primo piano
-
Si -
-
È bellissima. Papà, pensi che
quando nelle favole ci sono le fate, loro le somiglino? - mi sorprende
questa
domanda, sicuramente Marin gli ha parlato delle fate
-
Si, penso proprio di si - lui sorride
e stringe la foto al petto
-Posso
dormire con te stanotte? -
-
Si - sorride e si mette sotto le
coperte
-
Buonanotte papà -
-
Buonanotte piccolino -
-
Buonanotte mamma - il silenzio
regna nella stanza, un silenzio che non verrà spezzato dalla
sua voce dolce che
ci augura la buona notte.
L’ottava
casa è silenziosa mentre
fuori infuria la tempesta.
Angolo
Autrice
Triste
e malinconico, forse senza senso. Scritto di getto in un momento di
pessimismo
e malinconia. Lena