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Autore: _FamigliaVargas_    13/07/2012    3 recensioni
Prima che nascano equivochi, sono sempre Bimba127, ho cambiato nick perché era veramente orrendo.
Non sapevo che rating mettere, visto che è Mpreg e ci saranno pure parolacce, lettori avvisati mezzi salvati, quindi ho optato per l'arancione.
Lovino e Feliciano alle prese con la gravidanza, nove mesi, nove capitoli che racconteranno la nascita del loro figlio, o magari figli, chi lo sa...
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“CHE COSA?!
MA TI SEI AMMATTITO?!
Oddio Konstantin, l'aria del Paradiso deve averti dato alla testa!
Se tu non fossi già all'altro mondo e se non avessero adottato la Legge Basaglia, giuro che ti avrei spedito al manicomio più vicino con le mie stesse mani!"
//Fic interrotta//
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia Vargas, la Fantastica Famiglia Felice!'
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Prologo
Figlio

 

“CHE COSA?!
MA TI SEI AMMATTITO?!
Oddio Konstantin, l'aria del Paradiso deve averti dato alla testa!
Se tu non fossi già all'altro mondo e se non avessero adottato la Legge Basaglia, giuro che ti avrei spedito al manicomio più vicino con le mie stesse mani!”


Il ragazzo chiamato Konstantin, si scompigliò i già scompigliati capelli neri, puntando poi le iridi nere su Lovino, osservandolo in completa frustrazione.

“La mia terra, la mia gente, hanno bisogno d'aiuto Tata!
Io non sono stato abbastanza forte per reggere questo fardello, hanno bisogno di qualcuno e ne hanno bisogno al più presto!”

Lovino sbuffò infastidito, compiendo lo stesso gesto del giovane davanti a lui.

“Ma noi cosa c'entriamo?!”

Konstantin sorrise addolcito, ripensando a tutti i momenti passati insieme alla sua famiglia adottiva, famiglia che aveva amato come se fosse sua di sangue.



“Tu e Mama siete stati una famiglia per me, l'unica, lo sapete bene.”


Anche Lovino addolcì un poco lo sguardo, per poi sorridere amaramente.

 

“Si, lo sappiamo eccome, non hai idea di come sia stato male Feliciano Kon...”

 

Anche Konstantin sorrise amaramente, ben sapendo il dolore che aveva causato la sua prematura scomparsa a quei genitori che l'avevano adottato.

 

“Oh, lo so bene Tata, io c'ero, ero presente, anche se voi non potevate vedermi, io ci sono sempre, come Djed!”

“Pff, quel vecchio pazz-...di un po', stai forse cercando di portarmi fuori argomento?”

 

Lovino puntò le iridi verdi ed indagatrici verso Konstantin, che con tanto di faccia d'angelo cercò di mentire spudoratamente.

 

“No?...”

“Konstantin...”

“E va bene, forse un pochino si, ma Tata, pensaci, siete stati tu e Mama a sostenermi durante la Seconda Guerra! Senza di voi sarei sicuramente morto molto prima!”


Ovviamente spifferò tutto due secondi dopo, Konstantin non era in grado di mentire, soprattutto a loro due.


“Tecnicamente Kon, sono state le forte Italo/Tedesche a sostenerti.”

 

Volle comunque precisare, molto stranamente, Lovino, ma era forse l'unico modo che aveva per cavarsi fuori da quell'impiccio.

 

“Ah, ti prego, preferiresti che andassi da Germania a chiedergli di dare un Rappresentante alla mia terra, e con chi lo concepirebbe?

Con Prussia? Con Austria?”

 

Oddio, no, effettivamente no, solo l'idea di un mini-crucco gli metteva angoscia, ma forse...

 

“Austria! Potresti chiedere a lui ed a...”

“Hanno divorziato anni fa Tata...”

“Ma cazzo!”

 

Gnèèèè, si era dimenticato questo piccolo dettaglio, e tanti saluti al piano: “Scarichiamo il barile all'Impero Austro/Ungarico.”

 

“Siete la mia unica speranza...”

 

Konstantin tornò a guardarlo seriamente, pregandolo con gli occhi.

Lovino avrebbe voluto aiutarlo, veramente, ma non era nemmeno l'unico tirato in causa in questo folle piano.

 

“Senti Kon, io vorrei aiutarti, ma dobbiamo parlare anche con-......”

 

Ma non fece in tempo a finire la frase che un'altra figura li raggiunse.

 

“Veeee, uffa, stavo facendo un così bel sogno, ma dove mi trovo?”

“MAMA!”

 

Konstantin balzò in piedi, urlando il nomignolo di Feliciano che si girò di scatto, gli occhi spalancati ed un espressione di puro stupore stampata in viso.

 

“Kon-Konstantin?!”

 

Vedendo il giovane annuire, Feliciano corse ad abbracciarlo, stringendoselo contro.

 

“Kon...Kon...mi sei mancato tanto, veeee!”

“Anche tu Mama, anche tu!”

 

Konstantin quasi pianse risentendo il calore e l'abbraccio della sua “Mamma”.

Mentre Feliciano era già in lacrime, cercando di trattenere almeno i singhiozzi.

Lovino rimase in disparte, osservando quello che un tempo considerava la sua famiglia ritrovarsi ancora una volta.

 

“Tata?”

 

Konstantin, tirando su con il naso, guardò suo “Papà” volendolo in quell'abbraccio di gruppo.

E Lovino non seppe resistere a quella scena, si unì anch'egli all'abbraccio, stringendo la sua “famiglia” al petto.

Non seppero nemmeno quanto tempo restarono così, ma dopotutto che importava, non c'era tempo e spazio in quella dimensione e quando si staccarono si sedettero tutti e tre per terra, rimanendo vicini.

 

“Veee, ma dove siamo?”

 

Richiese curioso Feliciano, continuando a guardarsi attorno in quel bianco candido.

 

“Questo è una specie di Limbo, è dove le Nazioni passate possono mettersi in contatto con le Nazioni ancora in vita, ma è un posto speciale che può essere usato solo in casi speciali.”

“Dev'essere importante!”

“Quando sentirai cos'ha da dire, rimpiangerai di non aver continuato il tuo sogno Felici...”

 

Sospirò Lovino, perdendosi un secondo nel ricordo.

 

“Tata stava sognando di scoparti sul tavolo mentre eri ricoperto di pasta.”

 

Sputtaniamo papà parte uno.

 

“N-N-NON È VERO! CHIGIIIIIIIIIIIIIIII!”

 

Lovino scattò quasi in piedi, catapultandosi addosso a Konstantin.

 

“Waaaaah! Va bene! Va bene! Scusa! In realtà stava sognando di fare l'amore con te in un campo di pomodori!”

“Questo è vero...”

 

Lovino si risedette al suo posto, tranquillo, non c'era niente di male nel sogna-

 

“Veeee, pensavo avessimo fatto lo stesso sogno Lovì!”

 

...Che cosa?...

Con tanto di faccia da poker, Lovino e Konstantin si girarono a rallentatore verso Feliciano.

 

“Hai sognato che ti scopavo sul tavolo mentre eri ricoperto di pasta?”

 

Feliciano annuì sorridendo, per niente in imbarazzo.

 

“Mama 1, Tata 0”

 

Disse Konstantin, prima di mettersi a rotolare tenendosi la pancia, in preda alle risa.

 

“Voi due! Smettetela di andare fuori argomento! Siamo qui per un motivo specifico!”

 

Lovino riportò la calma, facendo tornar serio Konstantin.

 

“Tata ha ragione....Mama, Tata sa già tutto, è ora che parli con te adesso.

Come ben sai la mia terra e la mia gente non se l'ha stanno passando affatto bene, hanno bisogno di aiuto....hanno bisogno di un nuovo Rappresentante....”

 

Feliciano annuì seriamente, pochi giorni fa c'era stata una riunione tra le Nazioni proprio per discutere di questo argomento e trovare una soluzione.

 

“Veeee, ma perché proprio noi?”

 

Chiese Feliciano, intuendo dove voleva andare a parare Konstantin.

 

“Perché siete stati i genitori migliori che potessi mai desiderare e che vorrei per un futuro Rappresentante della Croazia....”

 

Lovino e Feliciano si rabbuiarono a quelle parole, stringendosi la mano.

Konstantin vide il gesto e sospirò tristemente, faceva ancora male dunque....

 

“Non è stata colpa vostra, non potevate fare niente, non provate a darvi ancora la colpa, per favore...”

 

Feliciano scosse freneticamente la testa.

 

“Veeee, mi dispiace Kon, ma non puoi chiederci...chiedermi una cosa del genere, l-la colpa è....”

 

Non finì la frase, mentre Lovino lo avvolse tra le braccia, facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla.

 

“Kon, non vogliamo che succeda ancora, non lo sopporteremo...”

 

Konstantin s'infervorò, doveva convincerli a tutti i costi.

 

“Ma stavolta non succederà! Non c'è nessuna Guerra Mondiale...bhè...è appena finita una Guerra Fredda.”

 

Rendendosi conto della sua gaffe, Konstantin riprese immediatamente il discorso, arrossendo leggermente.

 

“Ma è appunto finita! Non succederà niente!”

 

Lovino scosse il capo, ma li credeva veramente così scemi?


“Konstantin, l'indipendenza non si vince mai senza lottare”

“Lo so, ma stavolta sarà diverso, vi prego, vi prego, fidatevi di me!”

 

Lovino e Feliciano si guardarono, cominciando a discutere tra loro, isolandosi completamente dal mondo.

 

“Ho paura Lovì.”

 

Ammise subito Feliciano.

Lovino annuì, aveva paura anche lui, ma...ma l'idea di poter avere un figlio, un figlio tutto loro, lo elettrizzava da impazzire.

Poter stringere al petto il frutto del suo amore con l'amore della sua vita, a pochissime Nazioni era concesso questo privilegio e loro erano tra queste, perché sprecarla?

Forse perché c'erano più contro che pro, ma Feliciano con il pancione...oddio, Feliciano che portava in grembo suo figlio, SUO FIGLIO, era un pro sufficiente ad abbattere tutto il resto.

Voleva riprovarci, dovevano riprovarci, e questa volta non avrebbero fallito.

Feliciano osservo attentamente gli occhi di Lovino, leggendogli l'anima.

Sospirando, si strinse a lui, annuendo.

Lovino lo abbracciò sorridendo, baciandogli poi il capo, avevano preso la loro decisione.

Konstantin, dal canto suo, rimase immobile, studiandoli da lontano, ed appena notò quel sorriso, balzò in piedi, esultando.

 

“Sapevamo che aveste accettato, lo sapevamo!”

 

Lovino e Feliciano l'osservarono stralunati.

 

“Lo sapevamo chi?”

 

Gli chiese Lovino, non capendo di che diamine stesse parlando.

 

“Ma tutti ovvio!”

 

Ok, adesso erano ancora più confusi.

 

“Veeee?”

“Bhè...vedete...poco prima che arrivaste qui...in realtà molto prima, Djed ha richiamato le nazioni ed abbiamo fatto una specie di riunione, una riunione si...”

 

Ah, quindi sapevano già che avrebbero accettato.

 

“Ah, molto bene, continua dai, sono curioso di sapere di cosa avete parlato...”

 

Lovino si stava leggermente alterando, per non dire di peggio, lui e Feliciano si stavano facendo i complessi e loro?...

 

“In realtà hanno fatto una bisca clandestina sul sesso del bambino...”

“.........”

 

SI FACEVANO UNA DIAVOLO DI BISCA CLANDESTINA SUL SESSO DEL BAMBINO NON ANCORA CONCEPITO!

 

“Siete arrabbiati?”

“.........”

“Mi dispiace!”

 

In realtà Feliciano non lo era per niente, era quasi divertito dalla situazione, peccato che la nuvola nera da impiegato che fluttuava sopra a Lovino smorzasse il suo entusiasmo.

 

“E dunque.....”

“E dunque cosa?”

“A quanto stiamo?”

 

Chiese Lovino, con un tono stranamente calmo e tranquillo.

 

“Oh, aspetta!”

 

Konstantin si risedette tranquillo a terra, prese un foglio piegato dalla sua tasca, lo aprì e lo mostro hai suoi “genitori”.

 

“Veeee, ma guarda, 50 per maschio e 50 per femmina, metà precisa!”

“Già, non siamo riusciti a decretare un vincitore.”

“Mmmm, vedo, vedo, senti un po', a quanto ammonta il gruzzolo?”

 

Konstantin ridacchio, sussurrando la somma all'orecchio di Lovino, mentre Feliciano cercava di origliare.

 

“Caspita!”

 

Lovino sgranò gli occhi, che somma ragazzi!

 

“Punto anche io!”

“Lovino!”

 

Urlò shockato Feliciano, insomma, non si scommette sul sesso del tuo bambino!

 

“Credimi Felici, è per una buona causa, scrivi...”

 

Riconsegno il foglio a Konstantin che diligentemente impugno una biro, attendendo.

 

“Futuro Papà punta tutto su due gemelli maschi!”

 

Konstantin fece un fischio, marcando la scommessa.

 

“Tata vuole fare tombola!”

 

Feliciano arrossì un poco, mentre Lovino tirava fuori il petto orgoglioso.

Konstantin si rimise il foglio in tasca, chissà quando l'avrebbe detto a Djed!

“Mama, Tata, devo andare...”

 

I tre si alzarono da terra, ma rimasero immobili, cercando di prolungare quel momento il più a lungo possibile.

 

“Mi mancherete tanto.”

 

Konstantin abbracciò i suoi genitori, sospirando tristemente, mentre Feliciano cercava di trattenere le lacrime e Lovino li stringeva forte, ma purtroppo da un bel sogno, prima o poi, ci si deve svegliare.

 

“Ci vedremo presto....”

 

E con quelle ultime parole Konstantin scomparve, mentre Lovino e Feliciano riaprivano gli occhi nella loro camera da letto.

Si guardarono per un'istante che parve eterno, prima di baciarsi delicatamente, cominciando a sfiorarsi l'un l'altro.

Era l'alba del 2 settembre 1990 e quel giorno venne concepito il seme che avrebbe rappresentato la Nuova Croazia.

 

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Note:

Tata: Papà

Mama: Mamma

Djed: Nonno

In croato, non ho usato un traduttore, ma un dizionario online: http://www.e-rjecnik.net/italiano-croato-dizionario.htm

Yeah, il capitolo mi convince poco o niente, comunque, mi sono documentata su tutta la storia della Croazia prima di scriverlo e spero di non aver offeso nessuno.

Un po' di storia non fa mai male:

 Nel 1941, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, grazie all'appoggio italo-tedesco, la Croazia si costituì in Stato nominale indipendente, ma di fatto satellite delle Potenze dell'Asse, con un governo collaborazionista presieduto da Ante Pavelić.

Lovino, Feliciano e Ludwig aiutarono Konstantin a diventare uno stato indipendente e, nella mia mente, venne adottato da Lovino e Feliciano che lo trattarono come un figlio (Konstantin ha 17/18 anni fisici) e diventò così uno stato satellite dell'asse.

Il nome completo di Konstantin è: Konstantin Tomislav-Vargas.

Tomislav, sovrano del regno di Croazia, incoronato il 925.

Adesso passiamo al perché io abbia scelto proprio il 2 settembre, anche se avrò sicuramente sbagliato a calcolare la gestazione, la gravidanza è un macello:

1) Per un fatto puramente biologico perché la Croazia è diventata ufficialmente indipendente il 25 giugno del 1991.

2) Per questo pezzo trovato in internet:

“Nell'estate del 1990, nella regione montagnosa della Krajina (ai confini con la Bosnia), a maggioranza serba, venne proclamata la formazione della Regione Autonoma Serba della Krajina.

In un clima di tensione sempre più forte, i Serbi bloccarono per un certo periodo le strade percorse dai turisti che si recavano per le vacanze in Dalmazia.

Il 2 settembre si tenne nella stessa regione un referendum sull'autonomia e per una possibile futura congiunzione con la Serbia.

Il 19 maezo 1991 si svolse in Croazia un referendum per la secessione del Paese dalla Jugoslavia.
La consultazione venne boicottata nelle Krajine.
Qui la maggioranza serba mosse i primi passi nella direzione opposta, ovvero per la secessione dalla Croazia
.
Il 1 aprile 1991 
venne autoproclamata in Kajina e Slavonia la Repubblica Serba di Krajina (serboРепублика Српска Крајина, РСК).
Il governo croato la vide come una ribellione.
Questo evento è spesso considerato come l'inizio della guerra d'indipendenza croata.”

Nella mia mente ha un senso logico, comunque, grazie a chi ha letto questo obbrobrio, al prossimo capitolo, ah, dimenticavo, Lovì non è un errore di battitura, ma il nomignolo del mio Lovino, lo preciso perché mi è capitato che mi correggessero l'errore che non c'è.
Il capitolo non m'ispira per niente, ma dovevo in qualche modo sfatare il mito Croazia = GerIta, non per fare bascingocomesiscrivené, volevo soltanto portare più amore a questa coppia che venero come unica sovrana nel mio cuore, detto ciò mi ritiro nel mio angolino.*fugge*.   

   
 
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