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Autore: stro410    13/07/2012    1 recensioni
Due ragazzi normali, una grande amicizia che li unisce; ma il problema è: l'amicizia tra una ragazza e un ragazzo è reale? Oppure uno dei due finirà sempre per innamorarsi dell'altro? E a quel punto cosa fare? Rischiare di perdere la sua amicizia per guadagnarne l'amore o lasciar perdere?
Sono solo alcune delle domande che Claire, una normalissima ragazza di 18 anni si pone quando si rende conto di essersi innamorata del suo migliore amico, Will. Una ragazza che ha deciso di rischiare, anche se non crede nemmeno lei che possa esistere un futuro per loro due, tutto a causa di Amy, una ragazza per la quale Will ha una cotta tremenda.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi di nuovo qui con un'altra One-Shot, tratta di un argomento che definire autobiografico sarebbe un eufemismo. Quindi spero che vi piaccia e un piccolo segno del vostro passaggio è sempre ben accetto! Insomma fatemi sapere le vostre opinioni!

"Vuoi uscire con me?" fu un sussurro il suo, non aveva il coraggio di dirlo a voce troppo alta, si stava solo difendendo dal rifiuto che era sicura di ricevere da lì a poco, un rifiuto che non voleva assolutamente sentire. 

La risposta la sapeva già, la vedeva chiarissima nei suoi occhi ogni volta che lui guardava Amy, la sentiva ogni volta che lui le parlava di lei, ma chissà per quale motivo il suo cervello ha deciso di fare comunque quella domanda. Per sapere la verità rispondeva lui, ma Claire sapeva bene che il motivo non era solo quello; lei aveva bisogno di quella risposta, aveva bisogno di sapere che aveva tentato tutto, per cercare di salvarlo da un'amore non corrisposto e nello stesso tempo fare felice sè stessa assecondando quel sentimento che sentiva crescere dentro di sè.

 

Che cosa stava succedendo? Un attimo prima stavano parlando tranquillamente come al solito e poi.. poi quella strana domanda. Gli aveva sul serio chiesto di uscire? Non poteva essere, eppure è proprio quello che le sue orecchie avevano sentito uscire da quelle labbra. La cosa lo sconvolse non poco; Will aveva sempre considerato Claire solo un'amica, un'ottima amica per lui. Aveva un qualcosa in più rispetto agli altri: lo capiva al volo, non avevano bisogno di lunghe spiegazioni, non erano mai servite. Ma questo cambiava tutto, se lei gli aveva chiesto di uscire voleva dire che per chissà da quanto tempo lei lo guardava in modo diverso: non come amico, ma come qualcosa di più; quel qualcosa che gli aveva confessato di cercare disperatamente. Per loro era sempre stato normale parlare di tutto, dalla scuola ai problemi più seri, che per due diciottenni equivale a dire problemi di cuore; proprio per questo lui si era sempre sentito libero di parlarle di quello che provava per Amy, di ciò che cercava di fare per dimenticarla, dimenticarsi che non sarebbe mai stato nulla più di un amico per lei. 

"Claire, ma.. da quando?" le chiese, sicuro che avrebbe capito cosa intendesse.

"Da un po'.. diciamo da qualche mese.. -poi arrossendo ancora più di quanto non fosse già- ma devi ancora rispondermi.. sai a quello che ti ho chiesto prima.." ogni volta che riapriva bocca per parlare la sua voce era sempre più bassa e tremava sempre di più.

Quanto era stato idiota! Come ha fatto a non vederlo, a non capirlo! E lui che continuavo a parlarle di Amy, chissà quante volte le aveva fatto provare quell'orribile sensazione che provava anche lui e dalla quale si era promesso di proteggerla! Nessuno avrebbe dovuto farla soffrire, ma sarebbe stato proprio lui a spezzarle il cuore. Era stato proprio un coglione! E ora lei era lì che aspettava una risposta che secondo lei sarebbe sicuramente un sonoro no. Fu così che Will prese la sua decisione.

 

"Sì, va bene" una risposta breve, concisa, come è sempre stato nel suo stile, ma tanto bastava per far volare il cuore di Claire ad altezze inimmaginabile, proibite a chiunque tranne che alle persone felici. Già perché in questo momento lei era dannatamente felice, non c'erano le lacrime trattenute, i sorrisi forzati e quelle risate obbligate quando lui le parlava dei suoi disastrosi tentavi di conquistare Amy; c'era solo la gioia di poter passare un po' di tempo con Will senza dover fingere di essere l'amica di sempre, ma poteva essere semplicemente ciò che era: una ragazza innamorata di lui.

 

 

Erano passati oramai due mesi, da quel fantastico giorno, nel quale finalmente Will si accorse che anche per lui Claire era più che un'amica, ma che semplicemente non se ne era mai reso conto. Era bastato uscire una volta, vedersi con occhi diversi per rendergli tutto più chiaro: lui non aveva bisogno di Amy, la ragazza a cui era sempre andato dietro senza avere una minima possibilità, per essere finalmente felice. E questo lo aveva capito nell'esatto istante in cui vide Claire arrivare al loro appuntamento: arrivò con la testa bassa, rossa fin sopra i capelli e lo salutò con un imbarazzatissimo "C-ciao" nulla di più, solo un ciao; ma questo era bastato per fare breccia in lui come nessun'altra aveva mai fatto.

Quella semplice uscita, alla quale lui accettò quasi per farsi perdonare tutto il dolore che sicuramente le aveva causato per la sua stupidità, in realtà lo aiutò a vedere Claire sotto una diversa luce; difatti non appena ebbe compreso che lei non era più l'amica di un tempo, ma una ragazza che in lui cercava qualcosa, smise di vederla come un'amica e poté ammirarla per quella che era davvero e si rese conto di avere tra le mani ciò che aveva sempre cercato altrove.

 

Quel giorno era il loro secondo "mesiversario": Claire si è sempre divertita a definirlo tale, ma non come pretesto per avere regali, per organizzare cenette romantiche o cose simili, ma semplicemente per non dover aspettare un anno per dover festeggiare un qualcosa che la rendeva ogni giorno più felice. Non ci poteva credere, erano già passati due mesi! Eppure sembrava solo ieri quando si martoriava le labbra coi denti in attesa di quella fatidica risposta, che poi si rivelò la cosa più bella che lei avesse mai sentito.

Certo questo fino a quando non sentì il campanello suonare, si voltò verso l'orologio e si stupì nel vedere che erano già le sette e mezza. Era rimasta persa nei suoi pensieri e non si era accorta che il tempo passasse! E ora, come sempre d'altronde, era dannatamente in ritardo, mentre Will era già arrivato! Ma quel ragazzo non arrivava mai in ritardo?!

"Arrivo! Un attimo e sono pronta!" urlò all'indirizzo della porta, ancora chiusa, per essere sicura che lui la sentisse.

"Nel frattempo fammi entrare, che si gela! Tanto lo so che non uscirai da qui prima di mezz'ora! Vorrei solo evitare di farti passare la serata in compagnia di un ghiacciolo umano!" 

Claire una volta sentita questa frase abbandonò il suo intento di sembrare in orario, quindi andò mestamente ad aprire la porta. Come tutte le volte che lo vedeva rimase senza parole, era proprio stracotta di lui! Certo che quelle iridi così maledettamente azzurre, in netto contrasto con i suoi capelli nerissimi, non aiutavano di certo. E se a questo sommiamo che aveva le gote arrossate a causa della temperatura, capiamo molto in fretta che Claire non avrebbe mai avuto molte possibilità di pensare lucidamente quella sera.

 

Così Will si accomodò sul divano in salotto, mentre Claire, dopo essersi scusata infinite volte, si decise ad andare in camera per prepararsi. Dopo un tempo interminabile la ragazza finalmente uscì.

"Sono pronta, possiamo andare.. Scusa ancora se ti ho fatto aspettare"

"Non mi interessa aspettare se il risultato della mia attesa è questo" le rispose il ragazzo, avvicinandosi per darle un bacio sulle labbra, cosa che voleva fare da quando l'aveva vista sulla porta di casa, ma che non aveva ancora potuto fare a causa dell'agitazione della ragazza. Ma è sempre stato così, anche prima che si mettessero insieme, lui andava a casa sua, ma prima che potessero uscire passavano delle ore perché la ragazza era sempre, irrimediabilmente in ritardo.

Il bacio divenne subito qualcosa di più intenso, passionale, le braccia di lei andarono ad aggrapparsi al collo del ragazzo, che subito rispose stringendola a sè più che poteva, quasi volesse farla diventare parte di sè.

"Ok, magari è meglio che andiamo - disse lui mentre si separavano per riprendere fiato - o forse non usciremo mai da questa casa"

"Non che mi dispiacerebbe rimanere qui con te, ma va bene, andiamo" disse lei ridacchiando.

Will la prese quindi per mano e la guidò fino alla macchina, con la quale avrebbero raggiunto il luogo dove aveva pianificato di passare la serata. Era un posto importante per entrambi, oltre ad essere dove si erano conosciuti era anche l'espressione di una loro grande passione comune: la musica, e soprattutto il pianoforte. Il ragazzo si era scervellato per trovare un luogo appropriato, e poi ad un tratto gli venne in mente l'auditorium dove aveva suonato per la prima volta con lei, alle prove del saggio di fine semestre della scuola che entrambi frequentavano. Quel piano aveva visto nascere la loro amicizia ed era giusto mostrargli anche come le cose erano adesso. Non sapeva se l'amava, ma di sicuro quello che provava per lei era il sentimento più forte che lui avesse mai sentito e ancora non realizzava che a scatenarlo fosse proprio la ragazza che per anni aveva considerato un'amica.

"Ma che ci facciamo all'Istituto? Non credo che ci faranno entrare, anzi credo proprio non ci sia nessuno" le sue parole lo riportarono alla realtà.

"Infatti non c'è nessuno, ma noi non abbiamo bisogno di nulla per entrare" cosa credeva, che l'avrebbe fatta andare fin là per poi rimanere fuori? A Will scappò una risatina, che subito contagiò anche la ragazza.

Stavano ancora ridendo quando, davanti al cancello, Will tirò fuori dalla tasca la chiave e Claire vedendola non poté evitare di strabuzzare gli occhi.

"E tu quella dove diavolo l'hai presa?"

"Beh sai l'altra sera sono sgattaiolato qui ho rubato la chiave, ne ho fatta una copia e poi ho rimesso l'originale a posto" lo disse con una serietà tale che la ragazza ci credette.

"CHE COSA DIAVOLO HAI FATTO BRUTTO IDIOTA?"

"Ehi ehi! Stavo scherzando! Ho il permesso del direttore! Ti pare che farei una cavolata simile?!" le rispose Will che stava letteralmente soffocando dalle risate.

Dopo questo teatrino i due ragazzi entrarono nell'auditorium e passarono la loro serata tra baci, carezze e il loro amato strumento; Will suonò il pezzo che aveva composto pensando alla sua ragazza appositamente per quest'occasione.

 

Arrivata a casa, sdraiata sul suo letto, Claire ripensò agli ultimi mesi e si chiese come sarebbero stati se quel giorno non avesse avuto la pazza idea di chiedere di uscire a quel ragazzo che si stava distruggendo per seguire un amore senza sbocco e che stava distruggendo anche lei con il suo dirle sempre tutto. Una piccola lacrima scese sul viso della ragazza, era successo spesso che si addormentasse piangendo; ma quelli erano pianti diversi, erano pianti di disperazione, mentre questa lacrima era l'espressione della felicità che provava e che si augurava di continuare a vivere con Will.



Beh, non mi rimane altro da dirvi se non.. Alla prossima! 
Ah, se avete un attimo di tempo date un'occhiata all'altra mia One-Shot "You are my future.." 
http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=693586&i
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