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Autore: Night Fury96    13/07/2012    4 recensioni
Iris Knight è una ragazza come tante altre, forse leggermente più esuberante e riflessiva. La sua vita non è una delle più felici, dopo aver subito una terribile delusione d'amore e con i problemi familiari che continuano a ripercuotersi su di lei e suo fratello, Iris inizia a concentrare anima e corpo sul suo anime/manga preferito, ovvero sia Death Note. Con il suo migliore amico Matty, Iris organizza ogni anno serate a tema dedicate appunto all'anime, solo che quell'anno qualcosa va storto e i due amici per sbaglio porteranno in vita niente poco di meno che i protagonisti di Death Note
(ATTENZIONE: linguaggio molto scurrile XD In oltre è la mia prima storia che pubblico in assoluto, quindi siate buoni XD i primi due capitoli sono senza i personaggi di DN, ma arriveranno subito dopo, quindi non temete che Elle si vedrà abbastanza presto ;) a parte questo spero che vi piaccia ^^ )
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Capitolo 1: due amici inseparabili
Era una giornata come tante altre. Il sole splendeva, gli uccelli cinguettavano.. sempre la solita routine. La prof ci esponeva la sua noiosissima lezione di inglese, mentre le bellocce della classe si risistemavano il trucco, consapevoli del fatto che, se le avesse beccate, la prof le avrebbe aperto il culo in due. Altri invece stavano su facebook con il cellulare, altri ancora seguivano la lezione e invece io… guardavo la prof senza capire un acca di quello che diceva, totalmente immersa nei miei pensieri malati e psicopatici. Non ero mai stata normale e mai lo sarei stata. Qualsiasi cosa io dicessi o pensassi, non andava mai bene, così stavo zitta, sorridevo ed annuivo. Non valeva solo per le prof, ma anche per i miei compagni. Le uniche persone che mi comprendessero erano i miei amici Otaku, anche se io non mi definivo così. Io amo il Giappone e la sua cultura, però non sono una grandissima fan dei manga. Avevo fatto un paio di cosplay, ma il fatto è che degli altri manga non me ne fregava una cippa… io vedevo solo Death Note!!! Quella era la mia vita, la mia anima, il mio unico pensiero! Da pazzi vero? Ma come biasimarmi? La mia vita non è tutta rosa e fiori… I miei non si parlano più e vivono ancora nello stesso tetto solo perché sono consapevoli del fatto che mio fratello è troppo piccolo per poter accettare una loro separazione, ma tanto è come se già lo fossero, visto che stanno tutto il giorno per i fatti loro, uno al lavoro dall’altra parte della città e l’altra chiusa in ristorante fino ad ore inaudite. Infatti, beato chi li vede! In oltre ero appena stata bruscamente lasciata dal mio ragazzo, dopo averlo beccato a tradirmi. Gli avevo anche, scioccamente, dato una seconda possibilità. Sapete no, il classico “o me o lei”. Beh! Ha scelto lei! Normale! Come ho già detto, un classico!
Ed erano in quei momenti, durante quelle noiosissime lezioni, che i pensieri più deprimenti mi giravano per la testa, come: “non mi ama nessuno, non troverò mai più uno come lui, la mia vita fa schifo, sopprimetemi cazzo!”
La fortuna era che la scuola stava per finire! Ancora un giorno e… vai con le vacanze! Quel anno ero riuscita, miracolosamente, ad avere un solo debito, ossia matematica. Ma sapete com’è. Ci sono delle prof che godono nel vederti fallire, una era quella di Inglese, ma sono riuscita a tenerle testa quest’anno, e l’altra era quella di matematica. Lei ha quel modo di fare che sembra tanto brava e buona, ti fa fare esercizi facili, facili, ma quando poi ti fa le verifiche semplicemente ti incula! Quante volte le ho scritte sul Death Note, una volta su quello di Light e l’altra su quello di Misa, ma niente! Ancora vive quelle due streghe! Classico! La magia esiste solo negli anime e nei manga… che schifo la realtà!
Ad un tratto la campanella suonò, ridestandomi da quei pensieri deprimenti che avrebbero indotto al suicidio anche Matsuda.
-         è suonata! D’accordo ragazzi, questa era l’ultima lezione dell’anno con me! – Ma alleluia! -Ci vediamo durante l’estate per chi lo sa!- e qui subentrò il suo solito sorrisetto da stronza –ricordatevi di fare i compiti!- no! Me lo dimentico apposta, puttana!
Presi la mia roba e la infilai nella mia bellissima borsa di L. Quanto adoravo la mia borsa!!! Mi misi la giacca di pelle a mezze maniche (scelta apposta per mostrare i miei guanti preferiti, a rete, che scoprivano le dita ed arrivavano fino al gomito) e mi dileguai dall’aula per andare in giardino per la pausa pranzo (penultimo giorno di scuola e ci mettono il rientro, ma vaffanculo! ).
Non appena uscii dall’aula, notai la presenza di qualcuno, che mi stava fissando (sesto senso femminile, YESSS!!!). Mi voltai. Era alto, appoggiato al muro, capelli biondo chiaro, pettinati con un ciuffo lungo fino a coprirgli l’occhio sinistro e buona parte della parte sinistra della faccia. Occhi sottili e taglienti, di un colore quasi irreale, di un blu che ricordava vagamente il viola, giacca di pelle lucida, nera, sportiva, ma elegante allo stesso tempo, maglietta nera, jeans neri e anfibi del medesimo colore. Mani nascoste nelle tasche della giacca, avvolte da guanti neri. Bello da far paura! 
Mi avvicinai a lui, senza timore o riluttanza. Sapevo perché era lì. Mi stava aspettando.
-         hai portato la roba che ti ho chiesto?- gli domandai con voce atona.
-         Certo - rispose con un tono svogliato. Mi batteva sempre se si trattava di indifferenza! Si mise una mano all’interno della giacca e ne tirò fuori un pacchetto. Me lo passò. Lo afferrai con una mano e con l’altra lo scartai. Sgranai gli occhi e alzai in alto il mio trofeo.
-         Finalmente! Il numero 7 della prima edizione di Death Note! È da un casino che lo volevo!-  Mi voltai verso il ragazzo e lo abbracciai con tutte le forze che avevo. Lui rise e mi restituì l’abbraccio.
-         Grazie mille Matty, si il migliore! Ti adoro!- dissi.
-         Figurati Iris! Tutto per la mia migliore amica!-
Lui era Mattew Malefor, Matt per gli amici e Matty per me. L’ho conosciuto quando avevo otto anni. Si era trasferito in una casa vicino alla mia e da quel giorno eravamo diventati inseparabili! Andavamo nelle stesse elementari, stesse medie ed ora stesso liceo! L’unica cosa che ci separava era la sezione… Lui era nella B, io nella A, ma a lui stava bene così, poiché adorava quella lettera! (riferimento a BB di Death Note, il suo personaggio preferito). Matt era una persona particolare. Non aveva avuto un’infanzia facile, la madre si era suicidata quando ancora lo aveva nella pancia, lo salvarono per miracolo. Il padre non era quello che si poteva definire un padre esemplare, visto e considerato che la madre si era suicidata a causa sua. Negli otto anni che Matty aveva vissuto con il padre, il mio povero gemello (lo chiamo così io) aveva passato gli anni peggiori della sua vita! Mi aveva raccontato cosa aveva subito a causa del padre alcolista. Parliamo di roba da telefono azzurro, da rinchiudere il padre in carcere e buttare via la chiave! Ha letteralmente sfigurato Matt, sia fisicamente che psicologicamente! Per questo portava il ciuffo a coprirgli la parte sinistra della faccia. Una volta mi aveva mostrato cosa aveva sotto… non era un bello spettacolo. Comunque… fortunatamente il fratello della madre di Matty, era riuscito a venire a capo delle ingiustizie che il mio gemello subiva e così riuscì a denunciare il padre e a prendere Matt in custodia. Per questo si trasferirono nel mio paese, Pieve Ligure. Un posto bello, solare, pacifico! L’ideale per cercare di far dimenticare un passato così tetro e buio come quello di Matt. Poi! Dopo avermi conosciuta! Avevamo così tante cose in comune che sembravamo la stessa persona! In tutta la nostra vita non abbiamo mai litigato, sempre riso e scherzato e così ha continuato ad essere! Dopo la sua brutta esperienza, Matt ha moltissime difficoltà a socializzare con le persone, l’unica con cui non ha mai avuto problemi sono stata io! Una volta mi disse che io gli avevo da subito ispirato fiducia e la cosa mi rese felice! Così stava sempre appiccicato a me, frequentavamo le stesse persone, andavamo negli stessi posti… Insomma! Eravamo due gemelli siamesi! Abbiamo scoperto insieme il manga di Death Note e insieme ci siamo appassionati! Tra noi due nessuno sapeva chi aveva più gadget!
Quella volta mi ero messa in testa di comprarmi la prima edizione del manga, che è una cosa introvabile e costosissima! Ero arrivata al numero sette, meglio conosciuto come “la morte di L” (Sig! Il mio povero cucciolo di panda!), che di tutti era il più raro!
Io e Matt ci prendemmo per mano e ci dirigemmo verso le scale per andare al piano terra che dava ai gradoni sul giardino della scuola (non pensate male, tra me e Matty non c’è niente! Anche perché Matt è “leggermente” dell’altra sponda, ma non preoccupatevi ragazze! Anche voi gli piacete! Un po’ meno dei ragazzi, ma comunque un po’ XD )
-         Come hai fatto a trovarlo?! È rarissimo!- dissi io osservando ancora il mio bellissimo fumetto.
-         Semplice! Nella fumetteria  più provvista al mondo!-
-         Internet!- esclamammo in coro. Scoppiammo a ridere e scendemmo le scale.
-         Però sappi che non è costato poco!- mi rimproverò lui.
-         Tranquillo signor Paperon De Paperoni!- dissi io tirando fuori dalla tasca della giacca dieci euro. Lui li afferrò.
-         Ma sei fuori?! Parliamo di un pezzo rarissimo! Dieci euro non basterebbero mai!- alzai gli occhi al cielo e gli passai cinquanta centesimi.
-         Adesso ragioniamo!- esclamò mettendosi il ricavato in tasca.
-         Sei proprio spilorcio! Non potevi regalarmelo per una buona volta?!-
-         Iris, te lo dirò gentilmente… STO CAZZO!-
-         Wow… non immagino come poteva essere volgarmente…-
-         Esatto! Ed è meglio non saperlo!- disse minaccioso. Arrivammo al piano terra ed uscimmo. Alcune primine, vedendo Matt passare, cercarono di attirare la sua attenzione facendo le carine e le ochette (naturale! Vedono un bel ragazzo e allora è più che lecito provarci con lui come delle galline in calore! Povere illuse, non sanno che a lui non glie ne può fregare un emerita minchia) infatti Matty non le degnò di uno sguardo e si sistemò nei gradoni insieme a me. Lui afferrò il suo 3DS, mentre io presi il mio bel manga ed iniziai a leggerlo. Passavamo così la maggior parte del tempo insieme, ma a noi piaceva così! Naturalmente il più delle volte preferivamo parlare.
 
Passammo un lungo lasso di tempo in silenzio, eccetto per qualche imprecazione da parte di Matt che non riusciva a battere un mostro nel videogioco (alcune volte mi ricordava proprio Matt di Death Note), quando arrivai al punto X, e allora cedetti alla disperazione…
-         perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Elle mio!!! Tesoro dolce! Perché sei morto così! Noooo!!! Era così giovane!!!- urlai con le lacrime che mi rigavano le guance.
-         Oh, che tragedia…- disse Matt sarcastico.
-         Come se tu non avessi pianto alla morte di L!- sbottai io, indispettita dal tono di Matty. Lui staccò gli occhi dal gioco.
-         In verità, ho goduto come una capra in calore.- Io rimasi sbigottita.
-         Cosa???!!!-
-         Kira è la giustizia!-
-         Anche a me sta simpatico Kira, ma L è… L !!!-
-         Sì, è simpatico e stimabile, lo ammetto… ma sai che a me piacciono i cattivi! In oltre… ha imprigionato il mio Beyond Birthday e questa non posso fargliela passare liscia!-
-         Certo! Dopo di che Kira lo ha fatto fuori! Non dovresti odiare Light Yagami per questo?-
-         Certamente non lo ammiro per la cazzata fatta… ma è comunque subdolo, malvagio, intelligente e figo. Quindi mi sta bene! Nessuno è perfetto dopo tutto, neanche il Dio del nuovo mondo. Solo io lo sono! –
-         Ed anche molto modesto soprattutto!-
-         Ovvio! E comunque, c’è da prendere in considerazione il fatto che, se L non lo avesse sbattuto in carcere, Light non lo avrebbe mai ucciso il mio amato BB-
-         Si certo! Basta crederci!- dissi io tornando al mio amato manga. Ad un tratto, però, qualcuno disturbò la nostra amata quiete.
Era abbastanza alta,  più o meno 1:64. Capelli castani, occhi chiari, naso leggermente all’insù e denti leggermente sporgenti. Se non fosse per l’abbigliamento succinto e il portamento da… come posso definirlo… troia? Sarebbe stata una ragazza piuttosto bruttina. Ma forse erano i miei sentimenti a parlare, visto che lei è la ragazza che più odio in questo pianeta… Helen Cori, meglio conosciuta come “quella puttana malefica che mi ha rubato il ragazzo”, in oltre, per mettere il coltello nella piaga, è anche una mia compagna di classe, anzi, la più popolare! Il suo hobby preferito è quello di rompermi le palle ogni qualvolta lo desideri… le risponderei volentieri, ma siccome la vicepreside è niente poco di meno che l’amata zietta di Helen, se viene a sapere che ho nuovamente menato la sua carissima nipotina… credo che mi espellerà sicuramente.
-         Ehi Knighty, come va?- mi domandò con la sua falsa cordialità. (Knight è il mio cognome, per questo mi chiama Knighty, solo per creare un distacco e sfottere in contemporanea, un po’ come fa Kiyomi Takada).
-         Stavo meglio prima.- risposi senza degnarla di uno sguardo e continuando a leggere il mio manga.
-         Non sei molto gentile a dire così.-
-         Guarda, quello che realmente penso, non lo posso dire, perché ci sono ragazzi che sono ancora minorenni. –
-         Pure tu lo sei, tesoro!-
-         Grazie di questa sintesi illuminante…-
-         Sei veramente scortese a non guardarmi in faccia e poi ti lamenti se hai poche amicizie. Sempre immersa in quei giornalini cinesi...-
A quella frase Matty ed io alzammo lo sguardo verso di lei con occhi pieni di sgomento e frustrazione. Se fossimo stati dei manga, a quell’ora avremmo avuto la testa gigante, gli occhi di fuoco e i denti a squalo. Come li aveva osati chiamare?! Iniziammo ad urlarle di tutto ed ad agitare le mani convulsamente, offesi nel profondo.
-         Ma come ti permetti brutta ignorante! Questi non sono giornalini cinesi, Baka! Questi sono manga! Capito? MANGAAA!!!!!- urlammo all’unisono. Helen ci guardò con gli occhi a palla e con un’espressione perplessa.
-         Wow, siamo messi proprio bene...- commentò in fine. Cercai di trattenermi dal prenderla a cazzotti, mentre Matty, con un gesto di stizza ritornò al suo videogioco.
-         Senti... Cori... Con tutto il dovuto rispetto, ma a noi non può fregarcene de meno dei tuoi commenti, quindi perchè non ci fai il grandissimo piacere di lasciarci quietare?- dissi con tutta la falsa gentilezza che potevo tirare fuori.
-         Ma cara, io lo dico per te! Come pretendi di trovare un ragazzo se stai sempre con la faccia appiccicata a quei fumetti?-
-         Se non ricordo male, fino a qualche settimana fa ce lo avevo un ragazzo! E da quel che ne so, pure a lui piacciono i manga!-
-         Oh! Non temere, ci sto lavorando...-
A quella frase abbassai il mio amato numero sette e mi persi a guardare il vuoto mentre cercavo con tutta me stessa di trattenermi dal farle seriamente del male. Matt lo notò e mise in pausa il videogioco, pronto a bloccarmi nel caso io facessi movimenti bruschi verso la scrofa alla mia destra. Andava bene fregarmi il ragazzo, andava bene menarmelo, ma poi venirmi a dire che lo stava pure cambiando e trasformando in uno di quei deficenti truzzi qual’era anche lei, non mi stava affatto bene. In oltre mi faceva salire ancora più la stizza nei confronti di Luke, che aveva deciso di mollarmi per una come quella. Io non avrei mai combiato nulla di lui, mi era sempre piaciuto per com’era.... invece ha scelto una troia che lo voleva far diventare imbecille come tutti gli altri...
Cercai di non pensarci. Come avevo già detto prima, se la vicepreside fosse venuta a sapere che io avevo nuovamente picchiato sua nipote, avrei passato dei guai seri, anche se era l’ultimo giorno di scuola.
“è l’ultimo sforzo Iris, l’ultimo sforzo. Restisti...” pensai. Alla fine trovai il coraggio di riprendere il mio amato manga ed ignorarla.
-         Si da il caso Helen, che esistono moltissimi altri ragazzi che adorano i manga.- disse Matty cercando di aiutarmi a spegnere quella strega. Di regola lui ci riusciva sempre.
-         Sì, ma se sono “ragazzi” come te, non valgono.- rispose lei alludendo al suo orientamento sessuale. Matt le sorrise malignamente.
-         Meglio essere un “ragazzo” come me, che una vacca come te.- esordì trionfante. Primo punto a Matty!!! Heln si irrigidì, non sapendo come rispondere. Il bello di Matt era che non aveva peli sulla lingua, qualsiasi cosa lui pensasse la diceva, lasciando spiazzata qualsiasi persona si trovasse di fronte.
Dopo ben dieci secondi passati a riflttere su come rispondere a quella provocazione, alla fine sul volto di Helen si formò un ghigno trionfante.
-         Potranno anche esistere altri ragazzi, come dici tu, ma a quanto pare a loro non importa molto delle loro simili. Vero Knighty?-
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi voltai verso di lei e feci per alzarmi e tirarle un pugnaccio su quel muso da pantegana, ma Matt riuscì a fermarmi prima che io riuscissi ad alzarmi di sei centimetri dal gradone.
-         Calma Iris! Stai facendo il suo gioco, non lo capisci?- mi disse lui mentre io cercavo di reprimere quella furia omicida, mentre la pantegana sghignazzava come un’oca giuliva. Matt cercò di farmi rilassare passandomi una mano su e giù per la schiena, ma finché sentivo quella risata alle mie spalle non mi sarei mai potuta calmare e Matt lo capì.
-         Senti Cori, perché non vai a pascolare insieme tuo branco di vacche e non ti fai una vita?- le domandò fissandola con occhi di ghiaccio. Quella frase non ammetteva obiezioni. Helen strinse la mascella e se ne andò dicendo.
-         Io una vita ce l’ho! Siete voi gli sfigati che passate il tempo a leggere stronzate.-
-         Ma tu senti sta troia...- borbottò Matt. Pure lui si era riscaldato all’ultima frase di Helen.
“io ce l’avevo una vita prima che tu me la portassi via, puttana!” pensai. Strinsi i pugni e la mascella. Perché dovevo sopportare quel supplizio? Non era abbastanza essere stata tradita dal ragazzo che più amavo? Dovevo pure sopportare quella bagascia che me lo menava in continuazione? E poi cosa ci trovava di bello? Sapevo che Helen era una ragazza ambiziosa ed infantile. Era abituata a vincere sempre, mentre io a perdere. Ma lei non si limitava a vincere, lei schiacciava i suoi avversari finché questi non raggiungevano gli sgoccioli e alla fine si arrendevano a lei. Come era successo ad Emily. Dopo mesi e mesi di scongiure da parte di Helen, Emily aveva deciso di farle da schiavetta. Le faceva i compiti, le portava da mangiare, ricambi di roba. Helen voleva tutti sotto mano o sotto ai piedi, come la si vuole interpretare. Ma io non mi sarei mai piegata. Non avrei mai ceduto alle sue cattiverie anche se facevano molto male. Piuttosto un intero week end con quella oca di Misa, ma sempre meglio che fare da schiavetta a quella topa di fogna!
-         Tutto bene Iris?- mi domandò preoccupato Matt. Io non gli risposi. Mi voltai solamente dall’altra parte cercando di trattenere la rabbia che stava per incombere.
-         Andiamocene!- riuscii a dire mettendo in borsa il mio manga ed alzandomi. Matt mi seguì a ruota.
-         Dai Iris, non darle retta. Se continui a risponderle quella gode! Devi mostrare che la cosa non ti tocca!-
-         Ma la cosa mi tocca, Matt! Ed anche tanto!- sbraitai cercando di trattenere le lacrime.
-         Lo so Iris, ma è quello che lei vuole!- Matt mi afferrò per un braccio e delicatamente mi voltò in modo tale che potesse guardarmi negli occhi  - Ascoltami, non ci pensare, lo so quanto tenevi a Luke, ma ora l’unica cosa che puoi fare è lasciartelo alle spalle.- 
-         E come faccio se quella continua iperterrita a ricordarmelo?-
-         Basta che la tratti come quello che lei è... Niente! ... Hai capito?-
Io annuii. Matty mi sorrise e mi abbracciò. Io gli restituii l’abbraccio.
-         Grazie Matty, sei un amico...-
-         Figurati! E stasera festeggiamo la fine di questo inferno con una meravigliosa full immertion di Death Note!-
-         Oh! Assolutamente! Dobbiamo festeggiare!- dissi io ritornando allegra.Ad un tratto la campanella suonò. Per noi era giunta l’ora di seprararci.
-         Sì, brava! Così ti voglio! Allora! Stasera alle 18:30 da me?- mi domandò prima di iniziare ad allontanarsi da me.
-         Sicuro!- dissi io.
-         Perfetto! Allora ci vediamo all’uscita!- disse salutandomi.
-         D’accordo! A dopo!- e prendemmo strade diverse.
 
 
  
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