Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: The girl who was on fire    14/07/2012    1 recensioni
Avete mai pensato alla storia della signora Everdeen? La madre della ragazza in fiamme. Cosa avrà passato realmente questa donna durante la sua vita? Questa è la sua storia. E' la storia di Jane Seppler.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono pronta. Sì sono pronta. Prima di andare in piazza dovrò passare a salutare mio padre in farmacia. Probabilmente sarà molto preoccupato e voglio rassicurarlo. Dirgli che non dovrà temere. Dirgli che se verrò scelta non sarà la fine.
Per l'abito da indossare ho optato per un vestito verde piuttosto semplice, che mio padre mi comprò durante il suo viaggio a Capitol City per il rifornimento dei farmaci.
Ho 12 anni e questa è la mia prima Mietitura. Ho davvero pochissime porobabilità di essere scelta. Il mio nome è lì dentro per la prima volta, e non ho fatto richiesta di tessere perchè la mia famiglia essendo benestante non ne ha bisogno.
Scendo le scale di corsa e mi precipito fuori di casa, Maysilee mi sta aspettando.
Io e lei ci assomigliamo, stessi capelli biondi e stessi occhi azzurri. Chi non ci conose ci scambierebbe di certo per sorelle. Ma lei una sorella ce l'ha, una sorella gemella per l'esattezza, Kate Donner.
Corro in contro a Maysilee e la abbraccio, lei mi stringe forte e riesco a percepire il leggero tremore del suo corpo, probabilmente provocato dall'agitazione.
- Sei pronta Jane?-
- Si, però prima vorrei passare a salutare mio padre in farmacia, ti dispiace?-
- Per niente, andiamo!-.

Iniziamo ad incamminarci per la zona mercantile del distretto 12, la zona più benestante direi. La farmacia di mio padre non dista molto da casa mia, quindi neanche 5 minuti e siamo arrivate.
Entro solo io, Maysilee decide di aspettarmi fuori.
Trovo mio padre dietro al bancone. - Papà, io vado allora..-
Alza lo sguardo e lo posa su di me, probabilmente non si era nemmeno accorto che avevo varcato la porta, era immerso nei suoi pensieri e l'ho colto di sorpresa.
- Jane, cara, certo certo vai, e stai tranquilla mi raccomando, io purtroppo non potrò venire perchè devo rimanere al lavoro ma ti starò vicino col pensiero- Mi dice con gli occhi lucidi.
- Papà non fa niente, io sono tranquilla, c'è una probabilità su centinaia che mi scelgano, quindi non c'è bisogno di preoccuparsi - Mi avvicino a lui e gli prendo la mano - In ogni caso ricordati che se dovessi essere scelta, non è la fine del mondo, sono furba, potrei vincere nell'arena. - Mento.. Ma è necessario, devo rassicurarlo in qualche modo, devo fargli vedere che sono forte, e che non ho paura. Anche se so benissimo che dentro l'arena probabilmente non durerei nemmeno dieci minuti.
Lui mi abbraccia forte ed io esco dal negozio.
Io e Maysilee ora siamo pronte. Ci stiamo dirigendo verso la piazza, quella piazza che dichiarerà il nostro destino.
Prendiamo posizione. Ci sono un sacco di persone. Scorgo miei compagni di classe e ragazzi più grandi già visti all'interno del distretto. Noto la differenza tra chi abita nella zona più provera e chi come me si trova in quella più benestante. E' sconcertante. Sono magri e ad alcuni si intravedono pure le ossa, i volti scuri, un po' per il colore della carnagione e un po' per colpa della fuliggine del carbone. Vedo la sofferenza nei loro occhi, riesco a percepirla così nel profondo che sono costretta a distogliere lo sguardo. A scuola li noto molto meno perchè all'interno di essa si sono formati due gruppi, quello dei ragazzi più benestanti e quello dei più poveri. Nessuno dei due gruppi fa caso all'altro più di quel tanto, penso che i ragazzi del Giacimento abbiano ben altro a cui pensare piuttosto che prestare attenzione a noi.
Kate si avvicina a noi e dopo aver salutato sua sorella mi abbraccia. Non dice nulla, vedo il terrore nei suoi occhi. 
Tre ragazzine di 12 anni che si stringono forte per mano, come se in quella stretta ci potesse essere un appiglio, una salvezza, un conforto, la consapevolezza di non essere sole. Ma per noi non c'è salvezza, e alla fine se si è scelti per andare nell'arena si è soli. Soli contro tutti. Soli a lottare per la sopravvivenza. Non c'è conforto, non c'è rimedio a questa drammatica situazione. Non si ha potere contro Capitol City. Non si ha potere contro gli Hunger Games.
Jasim Clarke sale sul palco. Che tristezza avere il compito di annunciare ad un distretto i due nomi dei ragazzi che dovranno partecipare ai giochi.
Con molta grazia si avvicina al microfono posizionato al centro del palcoscenico.
E' una bella donna nonostante si conci come un pagliaccio per seguire le stupide mode di Capitol City. Ha un fisico slanciato, la pelle candida, degli occhi viola acceso (lenti a contatto molto probabilmente) e dei capelli corvini con meches colorate.
Riguardo all'abbigliamente non saprei che dire, la moda di Capitol City la trovo ridicola ed estremamente eccessiva. Jasim oggi indossa delle scarpe con dei tacchi vertiginosi e un vestito blu elettrico con una scollatura che le arriva fino all'ombelico.
- Buon giorno buon giorno abitanti del distretto 12, anche oggi ci riuniamo per scegliere i due tributi che parteciperanno a questa edizione degli Hunger Games- fa una pausa - Prima le signore!- Esclama sorridente Jasim Clarke.
La donna si avvicina al contenitore dove sono contenuti tutti i nomi delle ragazze del distretto.
Sento il mio cuore battere all'impazzata quando Jasim dopo aver afferrato il foglietto lo apre e si riavvicina al microfono sempre mantenendo la stessa espressione allegra.
- Samantha Cozarn! -
La ragazza di quindici anni proveniente dal Giacimento si fa avanti in modo spavaldo mentre io tiro un sospiro di sollievo.
Penso che il suo atteggiamento così superiore sia solo una maschera, non posso credere che dentro non provi davvero paura. Forse vuole soltanto farsi vedere forte ai suoi amici, alla sua famiglia e a tutti quelli a cui vuole bene solo per rassicurarli. Un po' come ho fatto io prima in farmacia con mio padre.
La frangetta di capelli neri le copre gli occhi quindi il suo sguardo non riesco a comprenderlo del tutto. Forse sta piangendo, o forse i suoi occhi bruciano di morte, di voglia di riscattare il distretto 12, di voglia di uccidere.
Samantha si avvicina a Jasmin Clarke la quale nel frattempo ha gia estratto il nome del ragazzo prescelto.
- Gordon Torton!-
Vedo avvicinarsi al palco un ragazzo probabilmente sui diciassette anni dalla carnagione scura, gli occhi castani e i capelli neri, anche lui proveniente dal Giacimento. 
Nonostante il suo fisico muscoloso che dovrebbe emanare sicurezza e potenza, in Gordon vedo il terrore.
Continua a voltarsi indietro a guardare i suoi amici e famigliari, probabilmente ancora incredulo che il suo nome sia stato davvero estratto, ma sicuramente già consapevole che il suo destino sarà la morte.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: The girl who was on fire