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Autore: Dreamlifeaway    14/07/2012    1 recensioni
'L'avrebbe dovuto capire,invece aveva chiuso un occhio e cercato di andare avanti. Ora invece i suoi sbagli lo avevano raggiunto,decisi a fargli pagare amaramente tutte le conseguenze delle sue azioni.
Non si sarebbe mai dovuto innamorare di Robin e poi scappare per codardia.'
Um,ecco il risultato di una notte passata in bianco e una quantità assurda di puntate di L.A Ink alle spalle .-.
Non so dove ho trovato il coraggio di pubblicare questa 'cosa'...
E' la mia prima FF,criticatemi quanto vi pare :33
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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'Dove è il mio caffè?' sbottò una ragazza da dietro un bancone senza distogliere lo sguardo dal foglio su cui stava scarabocchiando da molto.

La sua mano si muoveva agilmente sul foglio mentre disegnava uno schizzo di un teschio circondato da rose.

Erica ha fatto tardi,ora arriva con i caffè” disse Chase,mentre lavorava su una cliente sulla ventina d'anni dall'aspetto punk.

Che ne dici?” chiese Robin alzando il foglio su cui stava lavorando fino a quel momento.

Bello,è per il tipo di prima?” chiese il suo collega.

Annuì e mise da parte lo schizzo,lo avrebbe ripreso quando il ragazzo sarebbe ritornato.

Annoiata,si alzò dalla sua postazione e si affacciò alla vetrina del negozio. Il cielo di Los Angeles era grigio e le nuvole che aumentavano sembravano garantire un temporale con i fiocchi. Uno di quelli che lei amava osservare accucciata vicino alla finestra, nella sua stanza,al riparo.

Un brivido le percorse la schiena e si diffuse per tutto il corpo,era un giorno qualsiasi di Febbraio e la temperatura non faceva che abbassarsi.

Si strinse nel suo vestito di lana grigio che tanto amava mettere d'inverno. Era caldo ma elegante,abbastanza aderente da mettere in risalto il suo fisico asciutto. Lasciava le spalle diafane scoperte e si poteva intravedere il suo tatuaggio preferito,sulla clavicola destra,la scritta 'Amor vincit omnia' in corsivo.

Quella mattina aveva abbinato al vestito un paio di pantacollant neri e degli stivali alti fino al ginocchio. Si era lasciata i capelli lunghi e mori sciolti e si era truccata con una semplice matita nera e del mascara i suoi occhi celesti come il cielo.

Si mise a giocherellare con i suoi braccialetti in attesa dell'amica.

Penso si sia persa” scherzò Joe,il proprietario del negozio.

O,conoscendola,in qualche negozio a guardare vestiti” disse Chase.

Speriamo tutto bene” disse Robin tartassandosi l'unghia del pollice.

Dai,rilassati. Vieni qui ad aiutarmi” esclamò Joe facendole segno di avvicinarsi alla sua postazione.

Dimmi tutto” disse studiando il disegno dell'uomo.

Non so,vorrei un tuo parere.”

Il naso è troppo piatto e gli occhi sono asimmetrici” disse lei sorridendo.

Grazie mille” rispose il 'vecchio' come lo chiamavano tutti ormai.

In quel momento il campanella attaccata alla porta suonò ed entrò una ragazza dell'età di Robin,con i capelli rossi violacei e gli occhi neri.

Il mio caffè! Finalmente!” disse fiondandosi sull'amica e prendendosi il suo caffè tanto bramato.

Mamma mia che folla che c'era! Domani a chi tocca andarli a prendere?”

Di martedì ci sono io,perché” disse Robin sorseggiando il liquido scuro.

Hanno previsto un temporale,preparati!” disse la ragazza posando il suo cappotto.

Merda..” borbottò la mora sedendosi sulla scrivania e ideando qualche tatuaggio.

Robin aveva iniziato a lavorare come tatuatrice in quel negozio da quasi due anni,ma il suo talento ne dimostrava il triplo.

Dopo aver visto i suoi lavori Joe l'aveva subito assunta senza pensarci due volte,e a Robin piaceva quel lavoro,era la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene dal negozio.

Di tutta la sua vita si sentiva che era la cosa che le riusciva meglio,che di più di sé non poteva offrire,il mondo dei tatuaggi l'aveva sempre affascinata e lo faceva tutt'ora.

Ogni tatuaggio bello o ingombrante che fosse aveva una storia,una storia legata a delle emozioni che spingevano le persone ad incidere quelle emozione sulla pelle.

Era un'identificazione di se stessi.

Robin,alle 18e30 c'è una prenotazione,la prendi te?” le chiese Joe.

Perfetto” disse appuntandosi tutto sull'agenda nuova.

Le 18 arrivarono e Robin era rimasta sola in studio con Erica e Joe.

La radio mandò Hurricane del 30 Seconds To Mars.

Robin alzò il volume e si mise a cantare insieme ad Erica.

Tè! Abbiamo persino le cantanti!” scherzò Joe.

Eeeh,ma il cantante è tutta un'altra cosa” disse Erica con occhi a cuore.

Robin alzò gli occhi al cielo “E' innamorata,nulla da fare”

Con chi? Questo qui che canta?”

Yeeep! Jared Leto” disse Erica con la voce insolitamente acuta.

L'abbiamo persa” disse Robin ridendo e scuotendo la testa.

In quel momento entrò un uomo poco più grande di lei,con un fisico ben messo,forse un po' sciupato,ma muscoloso. Aveva cura nel vestirsi:indossava jeans neri,una maglietta bianca con delle stampe nere e una giacca di pelle nera.

Il suo naso era perfetto secondo Robin che ne rimase folgorata. I suoi occhi fango erano circondati da alcune occhiaie e la ragazza sentì che ci si sarebbe persa in uno sguardo simile.

Portava i capelli neri sparati in aria,i quali si abbinavano bene a quel look trasandato da rockstar dannato.

Le sue labbra si incurvarono in un sorriso timido.

Brian,Brian Haner,avevo appuntamento alle 6 e 30 di stasera.”

Si passò un mano tra i capelli a disagio.

Ah,sì,Robin,è tuo!” disse Joe chiamando la ragazza.

Bene” disse la ragazza alzandosi e dirigendosi verso il bancone principale.

Em,non che io abbia qualcosa in contrario,ma questo è un tatuaggio di molta importanza,sono venuto qui perché mi hanno detto che siete i migliori.” disse osservando Robin come se fosse un fantasma.

Lei sorrise “Come vuoi,ti lascio a Joe allora.” disse indietreggiando.

No,Robin,rimani qui.” disse Joe “Senta,le posso assicurare che malgrado l'età Robin è la migliore.”

Se me la raccomanda lei allora va bene.” disse Brian scusandosi.

Joe se ne andò da Erica e Robin si sedette sulla sedia dietro la scrivania.

Allora,cosa vuole?”

Em,questo. L'ho già disegnato a casa” disse dandole un foglio con la scritta 'FOREVER'.

Bene,mi dia solo il tempo di rifarlo al foglio” disse prendendo lo sketch e riproducendolo su un foglio apposito per i tatuaggi.

Dove lo vuole ha detto?”

Qui,sul petto” disse indicando il punto esatto.

Perfetto” disse Robin continuando a disegnare.

Finito di farlo lo mostrò a Brian.

Perfetto” disse lui sorridendo,un sorriso quasi forzato.

Ha qualcosa che non va?” chiese Robin guardando il disegno.

No,è perfetto.”

Bene allora si prepari,si può accomodare qua” disse prendendo una sedia regolabile.

Dammi del tu,così mi metti in soggezione” disse lui sorridendo mentre si spogliava.

Bene...” disse Robin,voleva aggiungere altro ma rimase basita dal suo corpo perfetto,sembrava fosse stato scolpito.

Hai altri tatuaggi,vedo” disse quando lui finì di spogliarsi.

Sì..” disse lui sedendosi davanti a lei che si infilava i guanti di lattice.

Robin iniziò la scritta e fu precisa come non mai.

Wow,sei bravissima,Larry di solito mi fa dannare”

Ma come,lui si vanta sempre che i suoi clienti lo riempiono di complimenti” disse Robin ridendo leggermente.

Tu gli fai i complimenti e lui ti fa lo sconto” disse mentre fissava il soffitto. Robin notò che evitava il suo sguardo.

Capisco,quindi stai usando la stessa tattica con me.” scherzò.

No,ti posso garantire che questa volta sono onesto,hai il tocco delicato e devo dire che mi devo scusare per prima,sei molto precisa.” disse osservandola all'opera.

Se è come dici tu un tatuaggio di valore anch'io avrei fatto la stessa cosa.”

Eh,credo che ti stia chiedendo perché uno come me si fa tatuare un'idiozia simile.”

Non è parte del mio lavoro” disse lei “Fidati,ne ho viste di peggio.”

Come?”
“Le fatine inutili che si fanno le donne sulla spalla. Sono prive di significato”

Bhe,io ho dei mostri privi di significato” borbottò lui facendola ridere.

Ma questo almeno ce ne ha uno.”

Per me ce ne ha mille.” disse “è in ricordo di Jimmy” continuò.

Robin rimase zitta e lo ascoltò,erano solo due in quella stanzetta e le sembrava che avesse bisogno di parlare con qualcuno.

Era il mio migliore amico,il meglio che si possa chiedere. Era tutto,se volevi uscire a cazzeggiare era lì,quando stavi male ti accompagnava da Johnny's e ti ascoltava delirare i tuoi problemi da ubriaco per poi sorreggerti mentre vomitavi l'anima e consolarti,era quella persona con cui non potevi non ridere. La sua anima era talmente forte che irradiava un intero stadio con la sua grandiosità. Era un vortice senza fine che arrivava e ti travolgeva in pieno,trascinandoti con sé.”

Deglutì e riprese.

Era la mia ancora,la nostra,nella vita e nel gruppo,la batteria è uno strumento chiave per i musicisti e lui era un portento. Non avremmo avuto mai il successo che abbiamo se lui non ci fosse stato,anzi credo che le nostre vite non sarebbero mai state così grandiose...Scusami se te ne parlo,ma hai gli occhi uguali ai suoi” disse guardandola negli occhi.

Oh,” disse distogliendo lo sguardo.

Continua,mi piace ascoltarti,ho la sensazione che siano pensieri tenuti a lunghi dentro,sfogarsi fa bene.” disse dopo un po'.

Bhe,perdere il migliore amico non è facile.”

Io ho perso mia sorella”

Davvero? Quando?”

Da ragazza. E' stata difficile,non ci si riprende mai del tutto,ma con il tempo te ne fai una ragione e inizi a comprendere che non l'hai persa del tutto. Le persone che perdiamo sono costantemente vive in noi e secondo me per uno strano gioco della sorte è proprio quando le perdi che ti sono più vicine.”

Forse,i tuoi come hanno reagito?”

Hanno tenuto forte,non volevano che li vedessi distrutti.”

Ah,un bene no?”

Dopo due anni ho scoperto che ognuno di loro aveva una nuova famiglia.” disse lei come se nulla fosse.

Oh,mi spiace. Dopo la morte di qualcuno d'importante credo che certi rapporti si sfascino. Io e la mia quasi moglie non siamo più gli stessi,la sposerò lo stesso,ma non è come prima.”

Se la tua decisione è quella non te ne pentire.”

Non lo so sai? Abbiamo appena litigato per l'ennesima volta.”

Bene..” disse Robin sarcastica.

Il bello è che mi ha lasciato a piedi”

Aah,stupendo,abiti lontano?”

Huntington”

Bhe,è una bella passeggiatina.”

Rise “eh già”

Se vuoi ti do un passaggio io,tanto devo passare da mio cugino stasera.”

Ah sì? Bene,grazie mille”

Nulla.”

Robin continuò con cura,pensando a questo Jimmy.

Finito si allontanò soddisfatta per ammirare il capolavoro,il tatuaggio e l'uomo s'intende.

Soddisfatto?” chiese sorridendo.

Brian si guardò allo specchio con le lacrime agli occhi.

E' perfetto.” sussurrò.

Ti lascio solo,vado dillà.” disse Robin levandosi i guanti.

La mora si diresse verso la sua scrivania e fece lo scontrino.

Ce ne hai messo di tempo,non è che avete fatto altro?” la stuzzicò Erica.

E,ti prego!” disse alzando gli occhi al cielo.

L'amica fece per ribattere ma in quel momento uscì Brian dalla saletta.

Ecco a te” disse Robin dandogli lo scontrino

Con lo sconto di 5 euro?” chiese lui.

Mi hai fatto i complimenti” disse sorridendo.

Brian scosse la testa.

Robin hai fatto per stasera?” chiese Joe.

Sì avrei finito,perché?”

Nulla,vai,ci vediamo domani mattina”

Ok,ciao Joe! Ciao Erica!” disse prendendo il suo giubbotto e la borsa.

Ti chiamo stasera!” disse Erica.

Guarda che piove” l'avvertì Brian.

Bene,ti va una bella doccia rinfrescante?” chiese aprendo la porta

Dopo di lei” disse tendendole la porta.

Grazie” disse uscendo e correndo verso la sua Nissan.

Aprì la porta e ci si fiondò dentro,seguita da Brian.

Allora,io so arrivare a Huntington,ma da lì mi devi guidare tu” disse mettendo in moto e iniziando a guidare.

Perfetto.” disse lui accendendo la radio.

Mise su Virgin Radio dove mandavano The razor's edge degli Ac/Dc.

Robin la canticchiò e lui sorrise.

Hai dei gusti niente male vedo”

Grazie mille” disse lei senza distogliere lo sguardo dalla strada buia.

Durante il viaggio parlarono di tutto e di più.

A Robin piaceva parlare con Brian,era uno che a primo impatto non ti ispirava particolare fiducia,tantomeno ti sembrava una persona con cui potevi parlare apertamente di tutto quello che ti passava per la testa,eppure era un giudizio sbagliato,lui ti ascoltava e ti sapeva consigliare sempre,e se non sapeva cosa dirti ti consolava il meglio che poteva. Era una persona su un milione. Forse erano quelle sue caratteristiche ad averla spinta a mentire su un suo fantomatico cugino.

Voleva solo sentire ancora un po' la sua presenza accanto a sé.

A Brian invece sembrava di aver ritrovato un minimo di felicità, Robin era una ventata d'aria fresca,qualcosa di nuovo. Non aveva mai conosciuto ragazze come lei,che sapeva parlare lucidamente,senza farsi travolgere troppo dalle emozioni. Era bella ed era una ragazza insolitamente sicura di sé e non si faceva troppi problemi,agiva e basta.

Ora come farai con tua moglie?” gli chiese mentre guidava.

Non lo so,penso che andrò da Matt,non ho voglia di litigare ancora. Non ho nemmeno voglia di andare a casa.” mormorò lui,

Allora non farlo.” disse Robin.

Cosa?”

Tornare a casa” disse svoltando strada e parcheggiando vicino un autogrill.

La tempesta si era placata e le nuvole iniziavano a dissolversi lasciando posto alle stelle,che fino a quel momento erano state nascoste.

Mi piace quest'idea. Hai fame?”

Sì,prendiamo dei nachos?”

Perfetto,offro io” disse aprendo lo sportello della macchina ed uscendo.

Robin sorrise e lo raggiunse.

Sai..mi sarebbe piaciuto fare tatuaggi.” disse Brian mentre sgranocchiava una patatina piena di salsa piccante.

E a me sarebbe piaciuto essere una rockstar” rispose lei guardando il cielo.

Suonavi?”

Cantavo,mia sorella suonava la batteria ed insieme ad alcuni amici avevamo una band,Gli Endless Riots.” disse ridendo nostalgica.

Poi Mary morì ed io iniziai ad isolarmi sempre di più dal mondo. Passavo le giornate intere chiusa in camera mia. Lì iniziai a disegnare,erano più che altro disegni astratti,senza motivo,ma erano espressivi. Tiravo fuori tutto il mio dolore. Da lì mi iniziai ad interessare ai tatuaggi e conobbi Erica. Io le feci il primo tatuaggio e da lì tutti gli altri mentre lei fece i miei.”

Quello che ha sul collo glielo hai fatto tu?”

Sì,in quel periodo si era presa una cotta per Oliver Sykes..vuoi?” chiese offrendogli una sigaretta.
“Sì,grazie” disse prendendone una. Robin le accese ed inspirò profondamente la prima tirata.

Questo me l'ha fatto lei” disse indicando la scritta sulla clavicola.

Amor vincit omnia,bella.” commentò scoprendole un po' la spalla.

Robin rabbrividì,non per il freddo ma per la delicatezza del suo tocco inaspettato.

Tu com'è che hai tutti questi mostri?”

Il moro fece spallucce “Mi piacciono...Hai altri tatuaggi?”

Um,una fenice sulla schiena,in ricordo di mia sorella,un soffione con dei petali che volano via e dei simboli cinesi che rappresentano la forza”

Belli,me ne aspettavo di più,come Kat Von D.” disse ridendo.

L'ho conosciuta,è simpatica” disse Robin.

Rimasero a chiacchierare sul cofano della macchina fino alle 3 del mattino,Brian le raccontò della sua vita,del gruppo,delle cazzate in tour e di Jimmy e Robin lo ascoltava rapita.

Ogni tanto rimanevano in silenzio a fissare le stelle.

Robin non capiva cosa l'avesse spinta a rimanere su quel cofano per un'intera nottata con una persona appena conosciuta. Eppure l'affascinava,avrebbe ascoltato per ore intere la sua voce,guadarlo mentre cambiava espressione e ridere con lui.

Oh cazzo,ma tu dovevi andare da tuo cugino!” esclamò lui d'un tratto.

Eh? Ah,sì,mio cugino..” disse Robin alzandosi a malavoglia ed entrando in macchina.

Spesso mi scordo di dover cenare da lui,se ne sarà fatto una ragione” disse cercando di rimediare allo sbaglio commesso.

Mh.” disse lui guardando fuori dal finestrino.

Robin guidò fino ad una casa che le aveva indicato Brian.

Bhe,grazie,la strada per tornare la conosci?” chiese dopo essere uscito dalla macchina.

Sìsì tranquillo... Em,Bri,c'è un bionda incazzata che ci fissa,forse è meglio che io vada,ci vediamo!” disse salutandolo per poi ripartire.

'Ci vediamo' quelle parole riecheggiarono nella mente della mora,ma che diceva? Non si sarebbero mai più visti,e dopo lo sguardo omicida di quella bionda ogni sua speranza era morta.

Con lui si trovava bene,se solo si fossero conosciuti prima..

E con questi pensieri riprese l'autostrada per L.A.

**

La mattina dopo la sveglia partì tardi e Robin che già non era dell'umore dovette correre come una matta per arrivare al bar, Come se già non bastasse fuori diluviava.

Così,con i capelli legati con un mollettone e dei vestiti presi a caso si fiondò dallo starbucks più vicino sgomitando per farsi spazio.

Prese i caffè al volo e corse in ufficio.

Hey!” la salutò Erica “Ma sei zuppa!” commentò squadrandola.

Ma no?” rispose scazzata.

Robin! Ce li hai gli schizzi per la ragazza di oggi pomeriggio?” chiese Chase preoccupato.

Oh cazzo no! Merda!” disse mettendosi una mano sulla fronte frustrata.

Robin!” la chiamò Joe.

Sì,cazzo,scusami! Sono in ritardo,non ho i disegni e ho fatto qualcos'altro?”

No,ma sei zuppa,vai a casa a cambiarti,torna oggi pomeriggio con i disegni,tanto non avresti fatto nulla di che stamane,ora vai” disse Joe tranquillizzandola.

Grazie Joe!” disse uscendo nuovamente sotto la pioggia e dirigendosi a casa,incurante dell'acqua. Il mollettone ormai aveva ceduto e i suoi capelli erano zuppi,come lei del resto.

D'un tratto vide una figura avvicinarsi.

Oh no” mormorò mettendola a fuoco.

Bri che c'è?” chiese continuando a camminare mentre il moro la seguiva.

Ieri,tu non avevi un cugino da visitare vero?” le chiese

Che? Ma certo che sì!” disse senza fermarsi.

Rob,non mi mentire.” disse prendendola per un polso.

Che vuoi sentirti dire?” chiese lei fermandosi

La verità” disse lui.

Cioè? Che mi sono inventata un cugino solo per accompagnarti a casa? Sì.” urlò sotto la pioggia per farsi sentire.

Che mi sono fatta inutilmente due ore di traffico perché sei quasi sposato? Sì,è vero. Che me ne pento? Sì. Che mi piace parlare con te,solo per sentire la tua voce? Sì. Che mi sento un'idiota perché solo dopo un paio d'ore insieme a te già mi piaci? Sì! Che sono una cogliona che si è innamorata di un chitarrista famoso e pieno di soldi? Sì! Sì! Mi sono innamorata di te dopo una notte,ti rendi conto della mia idiozia,di -”

Non poté finire la frase che Brian scaraventò le sue labbra sulle sue in un bacio bagnato dalla pioggia e dalle lacrime di Robin.

Lei poggiò la sua mano sul suo collo e si fece stringere i suoi fianchi dalle sue mani forti sotto la pioggia che cadeva costantemente.

Robin si strinse al ragazzo riparandosi dal freddo della pioggia,mentre il suo petto caldo la riscaldava.

Le sue mani le accarezzavano il viso e sembrava quasi non volersi separare dalle sue labbra.

Dopo quella che sembrò un'eternità le labbra di Brian si sollevarono dalle sue e lei lo fissò.

Vieni,andiamo da me che qui ci prendiamo una broncopolmonite.” disse stringendosi a lui e percorrendo il breve tragitto per casa sua.

Saliti,si fecero a turni la doccia,mentre Brian si lavava Robin cercò qualcosa adatto a lui,ma trovò solo una maglietta di un suo ex e una tuta.

Poi toccò a lei farsi una doccia. Quando uscì vide Brian seduto sul divano che fissava il vuoto.

Ehi.” disse lei sedendosi sul divano.

Ehi” rispose lui riscuotendosi dai suoi pensieri.

Tutto bene?”

Vuole annullare il matrimonio” disse apatico.

Robin si morse un labbro,dire 'mi dispiace' sarebbe stato da ipocrita.

A me non dispiace” disse fissandola,quasi ad aver letto nei suoi pensieri.

Perché?”

Per te. Non lo so Robin,tu sei speciale,non ho mai incontrato una ragazza come te,sei..rara.”

La mora sorrise e guardò in basso imbarazzata.

Brian si alzò e le si sedette accanto.

Fa paura quanto i tuoi occhi siano uguali a quelli di Jimmy.” disse alzandole il mento,costringendo i suoi occhi ad incatenarsi ai suoi.

Le diede un bacio a fior di pelle facendola rabbrividire.

Poi delicatamente,la prese in braccio e la portò in camera da letto.

* * *

Robin si svegliò che erano le 3,si era addormentata esausta sul petto di Brian dopo che aveva finito le forze.

Ei.bella addormentata” disse accarezzandole i capelli.

Ciao” sussurrò baciandolo sulle labbra.

Rimasero in silenzio a fissarsi,nessuno dei due diceva nulla,bastavano le carezze e i loro sguardi per comunicare.

Devo andare” disse Robin dopo un po' alzandosi dal letto e rivestendosi.

Anche io,Michelle si starà chiedendo dove sia.”

Una pugnalata al petto. Robin si morse il labbro e cercò di non far vedere la sua reazione a quella frase.

Si rivestì in fretta e si precipitò in soggiorno per prendere i disegni.

Lei e Brian scesero le scale senza parlarsi o guardarsi,quasi come due estranei.

Usciti all'aperto,lei imboccò la via per il negozio e lui salì sulla suo BMV costosissima.

Eccoti,ci stavamo preoccupando” disse Joe quando entrò.

Lei sorrise e mise i disegni sulla scrivania di Chase.

Erica che stava con una cliente la guardò interrogativa,conosceva Robin come le sue tasche e aveva capito che qualcosa non andava.

Quando tutti tornarono a casa Robin rimase nello studio,giustificandosi dicendo che doveva finire una cosa.

Entrò nello studio e prese la macchinetta per fare tatuaggi. Si levò la scarpa sinistra e iniziò a lavorare sulla sua caviglia.

In meno di mezz'ora finì e così come era entrata,tornò a casa.

**

 

 

-Oggi alle 4e30 sul pontile,non fare tardi.-

Robin rilesse il messaggio mandato quella stessa mattina,chiedendosi dove aveva trovato il coraggio di fare tutto ciò.

Era passata una settimana dal suo ultimo incontro con Brian e i due non si erano rivolti la parola da allora.

Lo aspettava nervosa,seduta sul pontile mentre guardava le onde infrangersi sugli scogli.

Poi eccolo. Con un paio di occhiali neri che nascondevano la maggior parte della sua faccia,come se non si volesse far riconoscere.

Ciao” disse avvicinandosi.

Ehi.” rispose lei.

Scusa se non mi sono fatto più vivo.”

Tanto me lo aspettavo.”

La guardò confuso per un attimo,poi realizzando che Robin era così imprevedibile continuò.

Ho deciso,Michelle è la cosa più giusta per me,lei c'è sempre stata e sempre ci sarà. Non posso buttare al vento una vita intera,Jimmy non sarebbe felice. Io non posso lasciarla così,dal nulla,devo continuare la mia vita di prima..”

Robin si alzò e puntò i suoi occhi ghiaccio in quelli del ragazzo che cercava di evitare il suo sguardo.

Brian,tu non mi hai mai vista come una ragazza,mi hai visto come Jimmy,solo perché ho i suoi occhi. Hai avuto un momento di debolezza e ti sei fiondato su cosa avevi bisogno,l'affetto di Jimmy,che non era il mio.

Ti auguro di essere felice con Michelle.” sibilò e dopo avergli dato la spalle si precipitò in macchina.

Riuscì a trattenere le lacrime fino all'autostrada,dove scoppiò in un pianto dirotto.

Chiamò Joe e lo avvertì che non sarebbe tornata al negozio.

Arrivò a casa con gli occhi gonfi e si stese sul letto.

Riuscì a dormire per poco,dato che si svegliò e fece appena in tempo a correre in bagno prima di vomitare il pranzo.

E' il quinto giorno di seguito Rob,non è normale” disse Erica dallo stipite

della porta.

Robin si raccolse i capelli con una mano e con l'altra scaricò il contenuto del water.

Cosa intendi?” chiese mentre si risciacquava la bocca.

Mi hai capita,intendo un uomo moro,occhi marroni...” iniziò ma Robin la bloccò con un gesto della mano.

Lasciamo stare. Ho capito. Passami quella scatola,per favore.”

Erica prese una scatola rosa e lesse la scritta.

Test di gravidanza?”

Robin annuì e prese la scatola.

Quella sera mentre guardavano un film alla tv Erica si alzò.

Sono le sette,è ora di vedere i risultati.”
Robin si alzò e la seguì in bagno.

Prese i due bastoncini,aveva preferito fare due volte il test per esserne sicura.

Sospirò e guardò cosa significasse il color viola sulla scatola.

Fanculo odio questo colore” sbottò buttando i bastoncini.

Perché?” le chiese Erica.

E' i colore preferito di Brian e significa che aspetto suo figlio.”

Davvero?” chiese Erica spalancando gli occhi.

Sì,sono tutti e due positivi” sospirò Robin rassegnata.

Lo terrai?” chiese Erica.

Non me lo aspettavo,ma lo terrò,nel bene e nel male” disse posando una mano tremante sul suo ventre.

E io ti starò accanto” disse l'amica abbracciandola.

***

I mesi passarono velocemente e l'estate arrivò presto.

Ehi mammina! Come va?” chiese Joe entrando nel negozio.

Bene,grazie.” disse Robin sorridendo.

Quando aveva annunciato ai suoi amici di essere incinta non le avevano fatto domande ma le avevano promesso che l'avrebbero aiutata.

Che ne dici di prendere un giorno di risposo e andare un po' a rilassarti?” chiese Joe.

Non sarebbe male..” disse Robin sorridendo.

Bene,tu e Erica potete andare,oggi non c'è nessuno” disse il proprietario.

Grazie Joe! Sei un mito!” disse Robin baciandolo su una guancia seguita da Erica.

Andarono a casa e presero le cose necessarie prima di avviarsi verso la spiaggia.

Il pancione di Robin era ormai abbastanza evidente,era al sesto mese e la gravidanza procedeva bene.

Non aveva voluto sapere il sesso del feto e voleva che rimanesse tale fino alla sua nascita.

Erica si sdraiò sull'asciugamano accanto a lei e iniziò a prendere il sole,

Lo sai che non posso neanche cercare di rimorchiare il bagnino? Sembriamo due lesbiche” disse ridendo.

Ehi!” disse Robin dandole uno schiaffo sulla spalla.

Erica rise ma il sorrise le morì sulle labbra quando vide il nuovo tatuaggio di Robin.

Rob...Spiegami che cazzo ti era preso,e ti giustifico solo se eri ubriaca.”

Robin guardò la B che si era tatuata sei mesi prima sulla caviglia.

Non l'ho fatto perché 'credevo che fosse quello giusto' ,ma perché ormai ha influenzato la mia vita,forse non positivamente ma comunque ha avuto un impatto violento su di me...Se non si è notato” disse indicando la pancia.

Se lo dici te.”
Robin si sdraiò all'ombra e iniziò a leggere un libro sulla maternità che le aveva regalato Chase al suo compleanno.

**

 

I mesi che seguirono furono un susseguirsi di cambiamenti radicali nella vita di Robin. Arredò casa per renderla adatta ad un neonato,iniziò a risparmiare soldi per le eventuali spese e con il passare dei giorni diventava sempre più debole e stanca,tanto da costringerla a prendersi un mese di ferie.

Una sera qualunque stava seduta sul suo letto a guardare le stelle,le stesse che aveva guardato una volta insieme a Brian,ignara di ciò che le sarebbe accaduto.

Chissà come procedeva la sua vita. Di sicuro si era sposato e ora viveva felicemente la sua vita assieme ai membri del gruppo e la sua amata Michelle. Forse si era già dimenticato di lei,la ragazza dagli occhi uguali a quelli del suo amico venuto a mancare,forse non aveva il minimo sospetto che stesse portando in grembo suo foglio e quando guardava quel tatuaggio pensava all'amico e forse anche ad una buona scopata.

I suoi pensieri furono interrotti quando sentì del bagnato attorno a sé.

Guardò le lenzuola che erano macchiate e si fece prendere dal panico.

Non era possibile,il bambino sarebbe dovuto nascere tra un mese e mezzo.

Chiamò Erica che corse nella sua stanza allarmata.

Prese al volo le chiavi della macchina ignorando il fatto di essere in ciabatte e pigiama e condusse l'amica giù.

Guidò freneticamente fino all'ospedale più vicino mentre Robin cercava di respirare.

Corse dentro e chiamò dei dottori.

La raggiunse assieme a due uomini che l'aiutarono a salire sulla carrozzella,per poi condurla in una stanza.

Che è successo?” le chiese un dottore.

Mi si sono rotte le acque all'improvviso,ma il bambino deve nascere tra un mese!”

I dottori si guardarono allarmati e iniziarono a farle delle analisi.

Le ore che passarono furono le più dolorose della sua vita.

Si contorceva dal dolore che la morfina non riusciva a diminuire e i dottori decisero che sarebbero dovuti intervenire.

Dov'è il padre?” chiese il medico responsabile.

Non c'è,almeno non stanno insieme..non...” balbettò Erica guardando terrorizzata l'amica.

Ok,capito,la dobbiamo operare..E subito” disse guardando Robin che si disperava.

Erica strinse la mano all'amica.

Andrà tutto bene,vedrai. Sii forte tesoro” la rassicurò piangendo.

Robin la guardò sorridendo stanca,sapeva che erano tutte menzogne.

I dottori iniziarono ad entrare ed Erica fu costretta ad uscire. Rimase a guardare l'amica da dietro il vetro.

La vedeva fare smorfie e lanciare urli di dolore.

Robin era sempre stata forte,ma vederla lì,vulnerabile,stesa su un letto tutta sudata e esausta la distruggeva.

Erica in quel momento capì che odiava Brian Haner per tutto quella che aveva fatto passare alla sua amica,che ancora non aveva finito di soffrire a causa sua. Lo odiava per quanto fosse stato meschino ed egoista,approfittarsi di una ragazza per sfogarsi dei suoi problemi a casa.

Le lacrime le rigavano il volto per la rabbia e teneva i pugni stretti mentre guardava l'amica soffrire,imponente davanti al suo dolore.

Robin non staccava gli occhi da quelli umidi di Erica.

'Non lo odiare' le sussurrò mentre un lacrima le scendeva orizzontalmente fino a toccare il cuscino.

Poi un pianto,un pianto di un neonato.

Robin alzò lo sguardo e vide il dottore che teneva un neonato,una femmina.

Iniziò a piangere e dopo aver singhiozzato sussurrò il nome della bambina.

Poi chiuse lentamente i suoi occhi per sprofondare in un sonno eterno.

***

Un mese dopo il telefono di casa Haner squillò.

Pronto?” chiese Michelle rispondendo mentre aveva ancora in mano un mestolo.

Brian l'abbracciò da dietro e iniziò a lasciarle una scia di baci lungo il collo.

No,sono la moglie,sì,certo glielo passo immediatamente” disse per poi dare il cordless al marito.

E' per te. E' l'ospedale.”

Ospedale?” domandò lui confuso “Pronto?”

Le parole che furono scambiate tra il chitarrista e l'infermiera segnarono l'inizio della fine.

Brian se ne rese conto,abbastanza da non aver il coraggio di attaccare,nè dare spiegazioni a sua moglie.

Rimase immobile per svariati minuti prima di prendere un pacco di sigarette e correre fuori dalla sua casa.

Iniziò a camminare senza meta.

Arrivò ad un pontile.

Non uno qualsiasi.

L'avrebbe dovuto capire,invece aveva chiuso un occhio e cercato di andare avanti. Ora invece i suoi sbagli lo avevano raggiunto,decisi a fargli pagare amaramente tutte le conseguenze delle sue azioni.

Non si sarebbe mai dovuto innamorare di Robin e poi scappare per codardia.

Lanciò un urlo prima di tirare quel pacchetto di sigarette ormai finito.

Poggiò i gomiti dove si era seduta un po' di mesi prima la ragazza che gli aveva fatto rivivere emozioni ormai dimenticate.

Brian Haner si era innamorato,ma era scappato via davanti all'evidenza,preferendo vivere una vita facile tenuta su da menzogne,piuttosto che lottare per la felicità,insieme alla donna dei suoi sogni.

Salì in macchina e guidò fino all'ospedale.

Andò in segreteria e chiese di sua figlia. Sua figlia.

Corse di sopra e arrivò in una stanza piena di neonati.

Non ebbe bisogno di leggere il nome,bastò uno sguardo per capire chi fosse sua figlia.

Era l'unica bambina che non piangeva,che lo fissava con degli occhi uguali a quelli della madre.

Quello sguardo da sopravvissuta gli ricordò tanto Robin e capì che sarebbe stata la sua condanna,dover vedere quegli occhi ogni giorno per ricordargli il suo egoismo.

Lui però avrebbe amato sempre quella bambina,al contrario della madre che era stata vittima della sua superficialità.

Avrebbe sempre amato quegli occhi,anche se gli avrebbero ricordato il dolore della perdita del suo migliore amica,della donna che aveva amato e di sua moglie.

Non avrebbe mai abbandonato quel viso,neanche quando Michelle gli avrebbe tirato uno schiaffo e gli avrebbe chiuso la porta in faccia,quando si sarebbe presentato con la bambina.

Avrebbe fatto conoscere ai suoi amici quell'esserino così piccolo ma forte. E l'avrebbero amata anche loro,ne era sicuro.

Avrebbe donato a quella bambina tutto ciò che non era riuscito a donare a sua madre.

L'amore.

***

Fu così che Brian Haner diventò un padre provetto.

Brittany era la bambina più amata del mondo,e tra le varie visite degli zii e i tour cresceva felicemente in mezzo alla musica.

Di Erica non si sapeva nulla,era sparita dopo il funerale dell'amica.

Michelle aveva chiesto il divorzio e viveva a Los Angeles.

Brian invece continuava quel lavoro che tanto amava,crescere sua figlia.

Lo faceva per perdonarsi,perché ogni volta che vedeva gli occhi della figlia capiva l'importanza dell'amore.

Due figure li osservavano da sopra le nuvole e li proteggevano.

Due figure dagli occhi celesti uguali.

  
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