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Autore: Lukeyblade    14/07/2012    5 recensioni
‹‹Sei sempre stato il suo preferito, Lei aveva occhi solo per te››
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti dispiace se suono un po’?

 
 

Sei sempre stato il suo preferito, Lei aveva occhi solo per te, nascondevo il dolore e la vergogna andando con West ad ubriacarmi ma lui non mi aiutava, è sempre stato un uomo tutto d’ un pezzo, uno di quelli che non si concedono mai uno sgarro o una risata e poi…
lui aveva Italia.
Eravamo amici da tempo, andavamo in guerra insieme, combattevamo, ridevamo, facevamo tutto insieme, era tutto perfetto… Roderich… perché sei entrato nella sua vita? Da quando è venuta a lavorare da te è cambiata, riuscivo a scorgere una luce nei suoi occhi mai vista prima mentre decantava le tue lodi.
Per molto tempo mi sono chiesto cosa avevi più di me, non eri certo più bello o più simpatico, eri solo un patetico damerino che si lamentava di continuo e non aveva niente di meglio da fare che suonare il suo amato pianoforte. Ecco cos’ era… il pianoforte era la tua carta vincente.
Mi ricordo di quando mi invitasti a casa tua, era enorme e tutta pulita. Il piccolo Italia poi, era così carino! Era come una piccola fogliolina che spazzava per casa cantando. Andammo nella sala della musica, io, te e Lei, lontana qualche metro da noi come una buona servetta.
 

                          ‹‹Non ti dispiace se suono un po’?››    

 
Come se avessi potuto dirti di no, iniziasti a suonare una di quelle tue melodie vecchie e stravecchie che non hanno nulla a che vedere con la bella musica pesante che ascolto io. Eri bravo, non lo nego, ma non mi sembrava niente di speciale. Stavo per deriderti quando, per cercare approvazione, mi voltai verso di Lei. Ma quello che vidi non fu un sorriso di derisione, no, quello che vidi fu un viso la cui bellezza era impareggiabile che rimaneva ammaliato da quella melodia. Dentro di me sentii il rumore di mille specchi che s’ infrangono… questo suono rimbombava dentro di me accompagnato dalle note finali della tua canzone.
Non riuscii a sopportarlo, mi alzai e, guardando un’ ultima volta Elizabeta, me ne andai da casa tua.
Non volli più uscire per mesi, per molto tempo la mia sola compagnia fu un uccellino giallo (così mi dissero i miei sottoposti)… mi sembrava Lei, era gentile ed indifeso fuori ma con un carattere dirompente dentro.
Trovai il coraggio di venirla a trovare, ma non ne ebbi abbastanza da parlarle, mi limitai a guardarla da lontano, era così bella… come aveva fatto ad innamorarsi di un damerino come te?!? Solo perché sapevi suonare bene uno strumento… se avessi sbagliato almeno una nota… dovevo dimostrarle che anche tu potevi fallire, senza il tuo piano non eri niente!
Comprai un pianoforte molto vecchio, alcune note non funzionavano e quasi tutti i tasti erano scordati, vi invitai a casa mia, tu, il piccolo Italia ed Elizabeta. Mi scusai per il mio comportamento dell’ ultima volta e per farmi perdonare ti offrii di suonare il mio piano. Tu accettasti, non vedevo l’ ora di vedere le facce dei tuoi servitori. Iniziasti a suonare… ti odiai come mai avevo odiato una persona prima, ti stavi esibendo in una nuova canzone ancora più complessa e, agli occhi suoi, ancora più bella. Riuscivi a creare una poesia melodica anche con quel rudere che avevo comprato per pochi spiccioli, persino il rumore legnoso dei tasti non funzionanti diventava un ottimo metronomo per la tua canzone. Finito quell’ inferno melodico il piccolo Italia se ne uscì con uno dei suoi sorrisi accompagnato da un “È stato bellissimo Signor Austria!” mentre Lei lo teneva in braccio e si limitava a sorridere.
Tu ti alzasti e ti voltasti verso di me.
 

‹‹Grazie per avermi permesso di suonare, dovresti farlo accordare però.››

 
Avevo miseramente fallito, mi sarei portato questa sconfitta per tutta la vita, volevo urlare o scoppiare in un pianto senza fine…

‹‹Spero che tornerai a trovarci, Gilbert.››

 
 Non mi serviva la tua pietà Roderich… ma non eri stato tu a parlare, mi voltai verso di Lei, mi stava guardando e mi sorrideva.
 

‹‹Vero, Signor Austria?››
‹‹Certamente, ne saremmo onorati.››
‹‹Ci torni a trovare Signor Prussia!››
‹‹Certo Ita-chan››

 
Sul mio viso apparve un sorriso che si trasformò ben presto in una sonora risata.
 

‹‹KESESESESE! SE PROPRIO VOLETE RENDERÒ MIGLIORI LE VOSTRE PATETICHE VITE CON LA MIA PRESENZA!!!!!››

 
Non riuscii bene a capire come… ma cinque secondi dopo la mia vista si annebbiò per un attimo e la testa comincio a farmi male come se “qualcosa” mi avesse colpito… Dio quanto mi era mancata quella sensazione.
 

‹‹Devo ancora capire da dove le tiri fuori tutte quelle padelle, ehi Austria, ma non le dici niente?!?››
 

Per una volta vidi il tuo lato più umano Roderich, iniziasti a ridere e i tuoi servi ti seguirono a ruota. Non potevo essere da meno così anch’ io cominciai a ridere senza sosta tanto che i miei occhi cominciarono a lacrimare di gioia… questo mi ero detto, lacrime di gioia, ma nella mia vita non c’ è posto per un lieto fine.
 Vado a ubriacarmi con West facendo finta di averla dimenticata ma non è così. No Roderich, io non mi sono ancora arreso all’ idea che voi due possiate stare insieme, che lei non possa essere mia, sappi che continuerò ad osservarti aspettando un tuo passo falso e a quel punto verrò a sbatterti in faccia la mia SUPERIORITÀ!
Con affetto,
                                                                                                                                                                                        Gilbert Bielschmidt
 

Austria aveva appena finito di leggere la lettera quando arrivò Ungheria che, vedendolo preoccupato, gli si avvicinò.
‹‹Qualcosa non va Roderich?››
Lui la guardò con gli occhi carichi di terrore.
‹‹Eliza… piazziamo telecamere ovunque e sbarriamo porte e finestre!!!››
 

 
 
 
 
 


Ringrazio NoireNeige  per aver fatto tutto il lavoro sporco ^^’’ tranne scrivere, ovviamente :DD
A parte questo, è la prima fanfic di Hetalia che scrivo su questo sito (a dir la verità è la prima in generale) e spero che vi sia piaciuta!
Grazie in anticipo a chi lascerà un commento e anche a chi semplicemente la leggerà!
A presto :3
                                                                                          Lukeyblade
  
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