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Autore: death_princess    14/07/2012    0 recensioni
La oneshot è narrata in prima persona da Sherlock che parla di un caso. Il caso è l'uccisione di un professore all'università, un uomo sulla trentina dichiarato morto per soffocamento da un'allergia alle arachidi. In realtà Sherlock capii da subito che si tratta di un assassinio...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                          Camminando al contrario 

 

 

 

Tutto iniziò dalla fine, con una semplice rosa sulla sua tomba. Ero lì per caso, non sapevo nemmeno chi fosse stato, nemmeno il suo sesso. Ma mi trovavo al suo funerale. Finito il periodo di lutto, mi ricordai di quell’episodio che decisi di capire l’identità del defunto. L’unica persona che poteva indirizzarmi alla famiglia del morto era un mio amico, Jack, era l’unico che conoscevo a quel funerale. Ero munito di poche informazioni, però, per capire la situazione. Sapevo che era un uomo di trentatré anni, fidanzato con una donna della sua età e che insegnava all’università. Ann Marie, la fidanzata, si rivelò molto gentile e disposta a rispondere a tutte le mie domande. Così dalle informazioni della fidanzata e del mio amico sapevo che Charles Anders  era un uomo molto introverso che aveva pochi amici ed era stato ritrovato morto soffocato in casa, mentre la fidanzata era a fare la spesa. Lui e la fidanzata si erano conosciuti in una mostra a Parigi di Munch, erano soliti raccontare che il loro primo incontro era stato esattamente davanti al quadro “Sera sulla via Karl Johann” quattro mesi fa.

Era un puro caso che due anime gemelle si trovassero nello stesso posto a guardare lo stesso quadro la stessa sera? Era anche un caso che uscissero insieme a cena e di rincontrarsi al cinema il sabato successivo senza un appuntamento? Capii che per scoprire la causa della morte di Charles dovevo percorrere a ritroso le sue tappe degli ultimi mesi. Qualcosa che porta alla morte…deve esserci stato un piccolo cambiamento nella sua vita, un cambiamento che non avrebbe dato nell’occhio, qualcosa come cambiare casa, o un nuovo vicino. Non sapevo il motivo del mio comportamento, non capivo perché fossi così ossessionato da sapere come era morto Charles, nemmeno l’avessi conosciuto! Il fatto era che io non credevo nel caso e ritrovarmi al suo funerale senza volerlo non era di certo una casualità. Qualcosa mi diceva che avrei dovuto indagare, oltretutto, era il mio lavoro. Cercai tutti i documenti, biglietti, agende e appunti di Charles per fare i suoi viaggi, per camminare come lui, ma al contrario, dalla destinazione alla partenza. Charles era un professore di matematica all’università di Monaco, di certo non era un uomo qualunque, era astuto ed intelligente, quindi se avesse ricevuto una minaccia di morte, avrebbe sicuramente lasciato qualche indizio a persone come me, che in seguito alla probabile morte avrebbero indagato. Negli ultimi quattro mesi aveva cambiato casa, cambiato posto di lavoro e si era trovato una fidanzata, di certo non potevo intuire il piccolo cambiamento di cui parlavo prima. Negli ultimi quattro mesi aveva fatto le stesse identiche cose: dal lunedì al venerdì al mattino e al pomeriggio andava all’università, faceva colazione nello stesso bar e pranzava nello stesso ristorante, la sera usciva con la fidanzata e nel week-end andava al cinema con lei. Il rapporto del patologo diceva che Charles era morto soffocato per assunzione di arachidi alle quali era allergico. Perché Charles avrebbe mangiato una cosa alla quale sapeva di essere allergico? Cercai negli scontrini e nelle fatture gli ultimi acquisti, ma in tutto ciò non c’era nessun prodotto che conteneva sole tracce di arachidi. Da dove avrebbe preso le arachidi stando in casa? Niente quadrava. Seconda cosa, la fidanzata aveva un alibi, era al supermercato a fare la spesa. Ma anche questo non quadrava, dall’agenda di Charles era sempre una certa signora Mariabella Rodrigez a sbrigare le faccende di casa, era lei che faceva la spesa, ma dov’era al momento della morte? Decisi allora di interrogare la governante sudamericana e avevo ragione! La spesa era stata fatta il giorno prima dalla governante, in più, aveva anche comprato qualcosa di troppo perché sarebbe partita per tutta la settimana. Un ottimo alibi signorina Ann Marie! Fare la spesa, giustificandosi dell’assenza della governante. Che cosa nascondevi? Perché avresti dovuto mentire sulla tua ubicazione? Un indizio, mi serve un piccolo indizio, Charles! Eri un uomo intelligente, di certo ti saresti accorto di qualcosa che non andava. Il cinema…perché guardava ogni domenica un film al cinema? Mi sembrava strano che una persona avesse la stessa abitudine per così tanto a lungo, vivendo poi in una città come Monaco che ti offriva anche teatro e tanto altro. Perché andare sempre al cinema? Frugai nei biglietti del cinema e lessi i quattro titoli dei film visti nell’ultimo mese: “La ragazza della porta accanto”, “La mia migliore nemica”, “Appuntamento con la morte”, “The Prestige”. Charles voleva comunicarmi qualcosa con questi film? Tutta questa confusione mi faceva girare la testa!  Nervoso spostai tutti i biglietti finché non caddero uno sopra l’altro, vidi due titoli vicini: “la ragazza della porta accanto…morte”. Eureka! Anagramma! Charles era un genio, mi aveva lasciato un anagramma coi titoli dei film. “Appuntamento con la mia ragazza, la migliore nemica della porta accanto, la morte the Prestige”? Che voleva dire? Quel giorno non aveva nessun appuntamento con la sua ragazza! E chi era la nemica della porta accanto? Magari non voleva dire “appuntamento con la mia ragazza”, ma voleva indirizzarmi al posto di un loro appuntamento? Ma quale? Il primo? Al museo? La prima cosa che feci era andare a cercare tutti i quadri di quella mostra di quattro mesi prima: il quadro davanti al quale si sono incontrati per la prima volta era collocato in una stanza da solo con un altro piccolo quadro, “L’assassino” di Munch. Quindi la prima parte della frase era: l’assassino. Certamente Charles mi stava indirizzando alla verità. A quel punto avrei dovuto capire “la migliore nemica della porta accanto”. Ritornai alla casa di Charles e indagai sui vicini, una delle vicine parlava di Charles come di una persona goffa e maleducata e che non rispettava gli orari delle riunioni del vicinato. L’unica cosa che mi sorprese era il nome della vicina: Ann Marie, come la fidanzata. Ora tutto quadra! La vicina non era l’assassino, ma era il suo nome…la sua fidanzata? Charles voleva dirmi: l’assassino è Ann Marie? Ma cos’era “la morte the Prestige”? Avrei dovuto capire se esisteva una morte nel film, così lo guardai dall’inizio fino alla fine e alla fine capii l’intento di Charles, anche in questo caso dovevo camminare al contrario, avrei dovuto vedere il film dalla fine, perché nel finale c’era una morte, un’uccisione. La morte avveniva grazie a uno scambio di identità, ma questo cosa voleva dirmi? Chi era il suo sosia o quello di Ann Marie? Andai a cercare informazioni sulla vita di Ann Marie, i suoi genitori erano morti in un viaggio a Oslo, dovevano andare a festeggiare la laurea della sorella….gemella. Sosia! Indagai anche sulla sorella, Mikaela, da pochi mesi si era trasferita qui a Monaco, prima viveva ad Oslo, in via…Karl Johann! Il dipinto di Munch! Charles lo sapeva sin dall’inizio di tutto il piano malefico di Ann Marie e di sua sorella. Charles Anders era stato ucciso da Ann Marie, ma lei era dannatamente furba, la sorella gemella era al supermercato a coprire l’assassina, le videocamere di sorveglianze avrebbero confermato il suo alibi. Ora ne ho la certezza. 

 

Eccovi giunti alla fine, spero vi sia piacciuta questa piccola oneshot. Sì, lo so, dice davvero poco, ma ero ispirata solo da questo :D Vorrei sapere il vostro parere :) Alla prossima, Death_princess :)

   
 
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