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Autore: HitomiKisugi    15/07/2012    3 recensioni
L’affetto? Non c’è bisogno di fare grandi dimostrazioni plateali. A volte anche i piccoli gesti possono essere molto significativi.
 
La mia ennesima Jock e aggiungo: speriamo bene.
Attenzione! Possibilità di OOC (beh... poi a voi l'ultima parola!)! 
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brick, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Isola dei perdenti, Canada.
 
Con l’arrivo di Zoey, ormai era chiaro chi mai fossero i due contendenti dell’ultima sfida per il milione di dollari. Avrebbe vinto quella testa bacata di Lightning o quell’altro sfilatino di Cameron?
Ma pensare a chi potesse vincere era l’ultima preoccupazione di Jo. Quella sua principale era di andarsene dalla piscina e non dover più assistere alla scena che aveva davanti.
Zoey e Mike che si tenevano per mano, che si scambiarono sguardi affettuosi e parole dolci. Per la bionda fu un siparietto patetico e sdolcinato: si erano separati per pochi giorni ma da come si comportavano sembravano non vedersi da anni! Ma per favore!
 
Decise di andare sulla spiaggia, ma sembrava che il fato ce la mettesse tutta a farla esasperare. Poco in là, sugli scogli, notò Sam e Dakota anche loro in tenere effusioni.
“Ma si può sapere che diavolo succede stasera? È la serata delle smarcerie? Mi fanno veramente vomitare!” e fece una smorfia di disgusto.
 
“L’amore è solo una perdita di tempo e guarda come si sono ridotti quei quattro! E poi mica è così importante avere una persona al tuo fianco, no?”.
Jo era convintissima dei suoi pensieri e di non averselo detto per invidia. A lei bastava amare se stessa e gli sport, tanto era conscia di essere un maschiaccio e di non venire considerata in un certo modo dai ragazzi.
Doveva perciò deprimersi? Ma nemmeno per idea!
 
Decise di farsi quattro passi nel boschetto in quell’altra parte, dove appena qualche ora fa lei e Brick avevano disputato l’ennesima sfida. Fu attratta dalla luce di una torcia ed in seguito riuscì a distinguere la sagoma della persona. Lupus in fabula! Era proprio quel Bagna Braghe che puntava il segnale luminoso verso terra all’evidente ricerca di qualcosa.
Calamity sorrise cattivella. Perché non approfittare di quell’occasione per fargli prendere un bello spavento?
 
Quatta quatta si avvicinò, attenta a non calpestare qualcosa che potesse fargli capire che non era più solo lì, come una volpe che ha agguantato una lepre ed aspetta il momento propizio per attaccare.
L’ignaro soldato, intanto, si era inginocchiato ed aveva raccolto da terra un foglio piegato in quattro.
-Ecco. Meno male che l’ho trovato.-
-SULL’ATTENTI!!!-
-Sì, signore!!!- accadde tutto in pochi secondi: Brick spaventato si alzò di scatto e, intenzionato a fare il consueto saluto militare, sbatté la torcia che aveva sulla mano destra contro la fronte. –OUCH!- si lamentò massaggiandosi nel punto dolente. –Accidenti a te!- gliela aveva fatta di nuovo!
La ragazza rise a crepapelle.
-Ahahah! Ottimi sensi acuti! Ho l’impressione che tu abbia saltato qualche lezione all’accademia militare!-
La recluta si voltò verso di lei, lanciandole un’occhiataccia.
-E tu dovresti andare a scuola di buonsenso! Possibile che tu debba essere sempre così indelicata?-
-Ah, davvero? Credo che aggiungerò quel suggerimento come ultimo alla mia lunga lista delle cose da fare! Piuttosto dimmi… cos’è quel foglietto che tieni sulla sinistra?-
Il ragazzo di colpo s’irrigidì, strinse la mano e se la portò dietro la schiena temendo che la bionda volesse strapparglielo via con l’inganno.
-Ni-Niente che ti possa interessare!- rispose nervoso.
Calamity approfittò dell’occasione per stuzzicarlo per benino.
-Ah, ho capito! Te l’ha scritto la tua ragazza, giusto? Certo che ha davvero degli strani gusti per mettersi con uno come te! E poi come fa? Non vorrei essere per niente al suo posto!-
Brick raccolse la provocazione e passò al contrattacco.
-A parte il fatto che non ho nessuna ragazza, sono IO che ringrazio il cielo di non essere al posto di quel poveretto del tuo ragazzo!-
-Tks! No, non ce l’ho il ragazzo e comunque questo è un bene perché non vorrei fare la fine di quelli là!- ribatté stizzita.
-Chi sono i “quelli là”?-
-Come chi? Mike e Zoey!-
-Perché? Non pensi che siano carini insieme?- chiese il soldato con curiosità.
-Carini?!- Jo alzò gli occhi al cielo. –Ma fammi il piacere! Poco fa mi era sembrata di assistere ad una scena di Romeo e Giulietta! Sguardi, parole affettuose… Sembravano non finire mai! Per questo me ne sono andata!-
-Esagerata!-
-Vogliamo parlare poi di Sam e Dakota? Ancora peggio! E poi quei due come avranno mai fatto a mettersi insieme? Hanno ben poco in comune, sono così… diversi!-
-Beh, a dire la verità all’inizio ero perplesso. Ma ciò che conta è che si vogliono bene! Cosa centrerebbe poi il fatto che sono diversi? Anche due persone dal carattere opposto possono avere una relazione se in fondo si piacciono, no?-
 
Brick ammutolì di colpo, ma ormai era troppo tardi per rimangiarsi quelle parole. La ragazza dal canto suo sbarrò un attimo gli occhi. Il discorso aveva preso una strana piega. Il gelo calò fra i due e si fissarono un po’. Era vero, anche tra due persone dal carattere opposto poteva nascere qualcosa. E guarda caso proprio loro rientravano perfettamente in quella categoria.
 
Jo fece il punto della situazione. Era sola nel boschetto con un ragazzo che per lei non brillava certo d’intelligenza ma abbastanza carino e che in fondo non l’era del tutto indifferente… No, aspetta! Ricominciamo! Dunque: erano soli nel boschetto e se qualcuno li avesse visti così avrebbe potuto fraintendere e spiattellare una presunta relazione amorosa tra loro due! Ringraziò il cielo di non aver visto lì in giro le telecamere, concentrate più che altro sulla resort di lusso e a giudicare come era successo ai vecchi concorrenti quel posto veniva inquadrato pochissimo, dando largo spazio alle avventure a Wawanakwa.
Accidenti, doveva spezzare quella strana atmosfera che si era creata!
 
La bionda si girò incrociando le braccia.
-Mah… se lo dici tu…- fu l’unica frase che le venne in mente da dire per dissimulare il proprio imbarazzo. –Comunque io ritengo che quei loro gesti d’affetto siano troppo eccessivi.- sentenziò.
Brick proprio non riusciva a capirla, però non si arrese nemmeno.
-Che c’è di male nel dimostrare a una persona quanto si vuole bene? Qual è il tuo concetto che gli altri possano dimostrarti che ti vogliono bene?-
-Io non ho bisogno che gli altri me lo dimostrino, soldato! Al massimo possono complimentarsi con me per una delle mie vittorie! Quello sì che mi farebbe piacere!-
-Lo sai che non funziona così, Jo!- la guardò esasperato come se si ritrovasse con una lenta di comprendonio. –Prendi me ad esempio. Io voglio bene a mia madre e le dimostro scrivendole lettere. Lei dal canto suo, ogni volta che torno a casa, mi fa trovare il mio dolce preferito in tavola. I miei amici militari, prima di entrare nel reality, mi hanno scritto in un foglio parole d’incoraggiamento. Lo porto sempre con me. È una sorta di portafortuna e mi fa sentire vicino a loro!-
“Ah, dunque ecco cos’è quel foglio che ha in mano!” si disse lei.
-Gran bella cosa per te, Brick. Ma io sono un caso diverso, mi conosci. Non sono quel tipo che dimostra affetto e gli altri di conseguenza se ne stanno alla larga. Chiaro il discorso?-
-Dai, non ci credo che sia così! Magari loro te lo dimostrano ma non te ne accorgi. O sei tu che lo dimostri involontariamente.-
Ma guarda che testone!
Calamity si voltò seccata, gli puntò gli occhi e lo additò.
-Allora ti sfido, genio! Trovami qualcuno, un ragazzo che abbia coraggio, che si azzardi a fare anche un piccolo gesto per dimostrare che mi vuole almeno un po’ di bene, sempre se esista!-
-E tu ricambieresti quel bene?-
-Certo! Forse anche di più!- “Sfida facile, vero Bagna Braghe?” e sorrise maligna. La vittoria non poteva essere che sua!
 
Il cadetto si mise a fissarla di nuovo.
Jo perplessa si chiese perché lo stesse facendo.
Senza dire una parola, lui le porse meccanicamente proprio il foglietto che fino a quel momento aveva sempre tenuto in mano.
La ragazza, incredula, lo prese in silenzio.
-Ehm…- Brick si grattò dietro la testa, segno di evidente imbarazzo, cercando di non incontrare quei suoi occhi indaco. -Vado a dormire. Ci vediamo domani.- si girò e corse via da lei alla velocità della luce.
 
Lo guardò allontanarsi, imbambolata come una stupida. Dette poi un’occhiata alla propria mano, a quella carta bianca tutta piegata.
Allora era per lei?
Continuava a non capirci più niente.
Cercò un punto più luminoso e spinta dalla curiosità lo aprì.
Una calligrafia ordinata, scritta con la penna blu.
 
“Jo, a dispetto di quello che mi hai detto l’ultima volta sul fatto che ci saremmo sfidati anche fuori di qui solo nel fatto che sarei riuscito a batterti, beh… vorrei sfidarti ugualmente lo stesso. Mi mancheresti davvero come rivale. Brick.”
 
Incredibile: Calamity aveva perso una sfida, difficile, in tempi record! E non solo.
 
Un paio di cose si chiese.
Era mai possibile che esistesse veramente un ragazzo che le volesse davvero un po’ di bene?
E perché ora aveva come la sensazione di essere anche arrossita per questo?
 
 
 
FINE.
 
 
Nota dell’autrice.
 
Questa storia mi è stata ispirata dal carattere decisamente poco amichevole di Jo verso gli altri. È chiaro che è molto difficile cercare di voler bene ad una persona del genere e pensare che possa avere ella stessa un lato tenero, vulnerabile. Ho fatto logicamente riferimento all’episodio in cui Jo fa uscire Brick dalla buca dimostrando di essere un po’ preoccupata per il suo benessere e in quello dentro la grotta in cui ha dichiarato dispiaciuta di non aver mai baciato un ragazzo. In fondo ha un po’ di buono, no? Per questo ho pensato che per “conquistarla” ci volesse qualcosa di piccolo e improvviso, per iniziare.
 
Dite che la dovrei cancellare questa storia così complicata? Occavolo!
Comunque sia, grazie per la vostra attenzione! 
   
 
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