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Autore: ivresse    15/07/2012    3 recensioni
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Tenendo ancora gli occhi chiusi inalò a pieni polmoni, come se stesse cercando una via di fuga, per poi rendersi conto che non le serviva. Profumo di legno fruttato e di antichità mischiati al pesante ma piacevole odore di bourbon.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WE MIGHT FALL


Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera.
Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.

Arthur Schopenhauer

1.You wake up just to realize that you're dead
 

 Elena non sentiva quanto fosse fredda la barella su cui giaceva, non più.
Si era seduta, con un scatto felino, cercando di inalare in un profondo respiro, anche se ormai non le serviva più, quante più particelle d’aria potesse, perché si sentiva soffocare.
Un respiro profondo che non era altro che una silenziosa e indiretta richiesta d’aiuto. Velocemente scrutò la stanza,  constando che si trovava in un obitorio e passando in rassegna ogni singolo centimetro del cinico ambiente si scontrò con gli occhi bagnati di Stefan e provò pena per lui,  anche se non sapeva bene perché.

La gola le bruciava e lei, inconscia, si portò istintivamente una mano attorno al collo cereo, quasi volesse placare quell’ardente dolore che la dilaniava; finché non incontrò il volto segnato di Damon, i suoi occhi non erano colmi di lacrime, ma esprimevano più di quanto potessero quelli di Stefan. 

Acida Rabbia, distaccato dolore, calorosa compassione, dolce amore.

Stefan scattò vicino ad Elena, toccandole delicatamente il braccio, lei si ritrasse al suo tocco. Gli occhi dilatati dalla confusione, dal dolore e soprattutto dalla sete.
Non appena sentì la mano compassionevole di Stefan si scansò, sbraitando: “Non toccarmi, non provarci mai più”. Subito si pentì di quelle dure parole, non erano certo da lei e spaventata da se stessa si alzò di scatto per rintanarsi in un angolo dell’asettica stanza, colpevole di un crimine non ancora commesso. 
Chiuse gli occhi pesanti, quasi non volesse più vedere, ma poteva ancora sentire con i suoi nuovi sensi tutto ciò che accadeva: dei passi decisi, la porta sbattere, passi incerti, una presenza vicino a lei. Tenendo ancora gli occhi chiusi inalò a pieni polmoni, come se stesse cercando una via di fuga, per poi rendersi conto che non le serviva.

Profumo di legno fruttato e di antichità mischiati al pesante ma piacevole odore di bourbon.

Damon, lo aveva riconosciuto.

Una leggera carezza sul viso. Lacrime come se fosse pioggia.

“Elena, ascoltami favore, non avere paura…” Aprì gli occhi bagnati, le sue folte ciglia nere sbatterono come ali di farfalla al sole. Finalmente leggera.

“Vuoi ciò che tutti vogliono”
“Cosa? Un misterioso sconosciuto che ha tutte le risposte”
“Vuoi un amore che ti consumi, un’avventura e anche un pizzico di pericolo”.

Elena non capiva cosa le stesse succedendo, stavo forse sognando? Damon la prese per mano e delicatamente la portò vicino a sé, cingendo i suoi fianchi con una mano tremante. “Fidati di me, andrà tutto bene. So che sei spaventata. Ma ci sono io. Ti prometto che ti aiuterò ad affrontare tutto questo.” La voce suadente di Damon le aveva ricordato la telefonata, la macchina, Matt, Rebekah, la brusca frenata.
Ora ricordava tutto: lei era morta. Ci mise qualche minuto ma quando realizzò di essere diventata ciò che sempre aveva rifiutato come possibilità di vita, si buttò di scatto nelle vigorose braccia di Damon, ritrovando il calore che tanto desiderava in quel momento, il profumo autunnale ma confortante, la pelle morbida e delicata.
Si sentiva a casa.Appoggiò la testa nell’incavo del suo collo, bagnandolo di lacrime amare, respirò a fondo e sentì un crescente dolore alla gengive. Di colpo si staccò da Damon e cadde a terra, come un bicchiere di cristallo, frantumata in piccoli pezzi taglienti. Il vampiro la raccolse come una fragile e caduca foglia. La guardò negli occhi,  il suo sguardo la penetrava a fondo, leggendo ogni emozione che sentiva. 

“Sono un mostro, un animale, non voglio esserlo.” Ripeteva ora come un automa.

Damon tentò di convincerla a nutrirsi per sopravvivere, ma lei non sembrava cedere. Cambiò idea quando il vampiro le ricordò che non poteva lasciare suo fratello Jeremy, aveva perso già troppo persone care e che non poteva abbandonare lui, non sarebbe resistito.
Mentre beveva copiosamente da una sacca rosso scuro, sentì le gengive esplodere definitivamente, le vene segnare il suo volto ancora da bambina, e gli occhi colorarsi di cremisi. Damon provava un immenso dolore, quasi stesse rivivendo quei tragici momenti insieme a lei.


Era passata una settimana da quando il vampiro l’aveva, con forza, staccata dalle borse di sangue e portata in braccio, incosciente a causa del troppo sangue, fino alla mansione. Di Stefan non c’era traccia, era probabilmente scappato, sentendo l’immane peso della colpevolezza.
Era passata una settimana da quando, arrivati alla mansione, l’aveva condotta nel suo ampio bagno, le aveva tolto delicatamente i vestiti, imbarazzandosi di vedere la sua pelle nuda e adagiandola nella sua maestosa vasca da bagno. Aveva cancellato, prendendosi cura di lei, i segni del sangue ormai nero e secco da quella superficie morbida e pallida. Mentre l’asciugava poteva sentire ogni curva del suo corpo, ogni parte di lei. Le mise una sua maglietta nera, che le copriva le cosce toniche e la ripose tra le bianche lenzuola di seta del suo immenso letto.
Sette giorni da quando vide il suo volto dormiente ancora segnato dal dolore.
168 ore da quando, adagiandosi accanto a lei, le prese la mano, le accarezzò la pelle delicata, le baciò la fronte, sentendo tutta la tensione accumulata nelle ultime ore distendersi.
Pochi giorni da quando Damon aveva predetto che per la povera Elena il peggio doveva ancora arrivare.

E fu così che accadde. 

Semplicemente vampira.



Angolo "dell'autrice":
Penso che la citazione iniziale racchiuda il nucleo di questa fanficion, ciò che voglio è provare che chi è veramente vicino ad Elena è Damon. Anche se leggendo già vari spoilers so che non andrà proprio così, ho voluto immaginarmi un ipotetico inizio della quarta stagione, ponendo al centro della fanfic quello che vorrei vedere, cioè che Elena si facesse aiutare da Damon.
Spero di non essere stata banale e attendo commenti/consigli....
amourfou
  
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