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Autore: YuuRii96    15/07/2012    1 recensioni
Perchè in questo sentimento così strano chiamato amore, si accetta tutto in quanto innamorati. Ed io avrei accettato tutto di lui. Perchè davvero lo amo sopra ogni altra cosa.
-Junhyung
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuuuuutti! Sono Rii della YuuRii96 e sono davvero spiacente per tutto il tempo in cui non ho scritto.

MaaaaH... sono tornata e, con una oneshot sulla JunSeob! Yeeeee!
Buona Lettura!

Midnight

  

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15 Luglio 2012
Un uanno e due mesi dall'uscita di "Fiction and fact".
-Un brindisi a noi! Alla nostra grande famiglia!- urla un Doojoon molto eccitato alzando il bicchiere ed incitando il resto del gruppo a fare lo stesso.
-CinCin!- urlano tutti insieme. E' un anno esatto dalla pubblicazione del loro primo album. Tutti sono contenti... o meglio, quasi tutti. C'è una persona seduta a quella tavola imbandita di cibo che se ne sta per conto suo,cosa molto strana per uno come lui.
Yoseob è sempre stato un ragazzo che ama la compagnia e le feste... ma questa sera,  c'è qualcosa che non va. E tutti sono troppo occupati a divertirsi per accorgersene. Tutti tranne lui, Junhyung.
"Che strano... non è da lui strasene in un angolo senza dire una parola." pensò il rapper avvicinandosi al suo orecchio.
-Yoseobbie c'è qualcosa che non va?-
Yoseob era assorto nei suoi pensieri quando ricevette quella domanda così, quando alzò la testa, ritrovandosi faccia a faccia con il rapper, la sua pelle nivea prese un leggero colorito roseo. Il Joker parve non aggorgesi di questo piccolo dettaglio... così continuò.
-Sei strano stasera... è successo qualcosa?- ancora troppo vicino per riuscire a far parlare un Yoseob troppo imbarazzato. Quest'ultimo mise le mani sul suo petto per scostarlo leggermente e prendere abbastanza fiato per parlare.
-No.. è solo stanchezza.- e sorrise. Un sorriso così falso che anche un bambino avrebbe potuto accorgersene. Gli occhi del rapper si posarono severi sui suoi poi con un sonoro sospiro, lo prese per il braccio e lo portò nella sua camera.
Yoseob, sconvolto da quella reazione non disse niente, neanche quando misero piede nella stanza. Si sedette solamente sul letto attendendo che un Jun di spalle,gli rivolgesse finalmente la parola. E, come se gli avesse letto nel pensiero, Jun schiuse la bocca.
-Sai..- cominciò, dando ancora le spalle a Yoseob-ogni tanto penso che tutto questo finirà.- a quell'affermazione Yoseob sgranò gli occhi. Quello, era un modo per trasmettergli ciò che provava?
-Che cosa intendi?- trovò il coraggio di dire con la voce spezzata da alcune lacrime che iniziavano a pungergli gli occhi.
-Tutto questo, avvolte penso che il gruppo un giorno possa scioglersi, che noi un giorno potremmo dividerci. Io.. non lo sopporterei. Non sopporterei di perdervi...-Basta. Per Yoseob quello fu il colpo di grazia. Senza pensarci due volte si alzò da sopra al letto e lo abbracciò da dietro.
Fu strano... sentii un nuovo calore dietro le spalle. Era così rassicurante. Lui era rassicurante. E' sempre stato così,non è suo solito esprimere i sentimenti che prova ma.. quella volta ci provò.
Sentii la maglia di cotone che indossavo bagnarsi in un preciso punto. Strinsi le braccia che mi stavano abbracciando.
-Perchè piangi?- chiesi tentando di sembrare il più rilassato possibile.
-Tu.. stupido! Non devi nemmeno pensare a queste cose! Non puoi farlo! Se lo fai anche tu... non avrò nessuno che mi potrà consolare quando lo faccio io.-
-Ne... ho capito.- mi girai nel suo abbraccio per poterlo guardare in faccia. Stava ancora piangendo. Presi il suo viso tra le mani e gli rimossi quelle lacrime che ancora scendevano. Poi lo abbracciai a mia volta.
-Ti va di fare una promessa?- la mia voce risuonò  in quel silenzioso abbraccio facendo alzare il suo sguardo sul mio.
-Una promessa?- ripetè con flebile voce. Io annuii sorridente.
-Ne.. una promessa. Promettiamo di aiutarci a vicenda quando saremo tristi.. quando saremo soli.- il ragazzo di fronte a me parve pensarci un pò, poi, con estrema sorpresa, lo vidi. Vidi quello splendido sorriso che tanto aspettavo, che tanto amo. Sorrisi a mia volta.
-Eccolo.- a questa affermazione lui parve non capire. Sorrisi di nuovo e tentati di aiutarlo.- Intendevo il sorriso. L'unico sorriso in grado di scaldarmi il cuore,come se il sole fosse poggiato su di esso.- abbassò lo sguardo. Mi parve di vedere un leggero colorito sulle sue guance. A dire il vero, mi sembrò di averlo visto anche prima, ma non mi arresi.
-Yoseobbie..- lo chiamai. Lui alzò lo sguardo. Aveva le guance imporporate da un colorito roseo e si mordeva le labbra.
-Non chiamarmi così...mi metti in imbarazzo più di quanto non lo sia già.- e riabbassò di nuovo lo sguardo. Stavolta però gli presi il mento e portai i suoi occhi all'altezza dei miei.
-Sei in imbarazzo?- tentò di abbassare di nuovo lo sguardo ma stavolta la mano sul mio mento fu ferrea e per lui non ce ne fu verso.-Seobbie..-si trattò solo di una frazione di secondi.Neanche il tempo per lui di aprire bocca,e le mie labbra si posarono leggere sulle sue.
Fu meraviglioso.Un bacio dolce e desiderato ardentemente,puro.
Non approfondii quel bacio,non senza il suo consenso almeno,e quella realtà mi stava straziando.
Amore,rancore,paura.Un bacio fu in grado di trasmettermi così tante sensazioni tutte insieme che dovetti staccarmi da quelle labbra che tanto desideravo per capire se lo stesso padrone provasse quello che provavo io.
I suoi occhi erano sbarrati,increduli.Si portò lentamente la mano sulle labbra e cominciò a piangere.Lacrime di tristezza?Disprezzo?Non riuscivo a capirlo...quel ragazzo è sempre stato un mistero per me.
Non dissi niente.Attesi.Attesi in un'attesa snervante qualche segno da parte sua.Non arrivava.Nulla.Mi arresi.
-Scusa.-fu tutto quello che riuscii a dire e,ormai arreso davanti a quel silenzio mi diressi verso la porta.Molto piano.Il mio movimento fu davvero lento,forse in una vana speranza che tutto non fosse perduto,che forse...una possibilità avrei potuto averla.
-Ancora..-mi arrivò flebile la sua voce. Così tanto che credetti di averlo immaginato. Mi voltai piano in cerca del suo viso e quando lo trovai rimasi sotto shock. Può esistere una persona sulla terra così bella da far cadere ai suoi piedi chiunque incontri? A quanto pare si.
Mi avvicinai lentamente come se avessi paura che se ne sarebbe andato, come se avessi solo sognato. Gli accarezzai il volto e lui alzò lo sguardo imbarazzato sul mio. Non una parola. Chiuse gli occhi. E tutto il resto, è solo una favola.
Mi avvicinai lentamente, posando le mie labbra sulle sue. Fu un lieve contatto, più del precedente. Mi staccai, credo quasi facendo una smorfia di disapprovazione. Ed eccolo di nuovo, quel bellissimo sorriso.
Il mio auto controllo si spezzò come un ago appeso nel vuoto. Il vuoto. 
Presi con entrambe le mani il suo volto ed iniziai a baciarlo ovunque, come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Anche se in realtà lo era.
Poi arrivai alle labbra. Di nuovo. Piano, molto piando schiuse la bocca ed io, lentamente, vi inserii la mia lingua. Un baio casto e pieno d'amore. Si. Ma poi la sua lingua iniziò a cercare la mia con insistenza e quando si trovarono fu l'inizio di una magia.
Iniziò un gioco così erotico quanto romantico da toglierci il fiato. Quando ci staccammo lui mi guardò con gli occhi ormai lucidi ed io non potei fare a meno di sorridere.
Si. Ne avevo avuto la conferma. Ero ricambiato.
Con tutto il coraggio che possedevo lo spinsi piano sul letto e ci ritrovammo uno sopra l'altro. Ma sapevo bene che senza il suo consenso non avrei fatto niente.
-Seobbie..- lui mi guardò negli occhi ed io capii. Acconsentii e mi sdraiai di fianco a lui. Non era ancora pronto, ed io lo accettavo. Così rimanemmo abbracciati per molto tempo, scambiandoci dolci baci e lievi carezze. E a me, bastava. Perchè io lo desideravo tanto, e non era il suo corpo che mi interessava.
-Ne..Jun..cone facevi a sapere quello che mi turbava?- chiese. Ed io lo guardai, lo guardai e gli sorrisi con il sorriso più bello che potessi fargli.
-Non lo sapevo... ho solo fatto ciò che mi diceva il cuore.
-E ora cosa ti dice il cuore?
-Ti amo.- non udii una risposta. Posò solo le sue labbra sulle mie e mi strinse la mano.
Lo conoscevo bene, e sapevo che in quanto a sentimenti non era molto bravo. Quindi capii, capii che anche se non sarebbe riuscito a dirlo così tanto facilmente, io avrei accettato.
Perchè in questo sentimento così strano chiamato amore, si accetta tutto in quanto innamorati. Ed io avrei accettato tutto di lui. Perchè davvero lo amo sopra ogni altra cosa.

15 Luglio 2012

Un anno e due mesi dall'uscita di "Fiction and fact".

 -Un brindisi a noi! Alla nostra grande famiglia!- urla un Doojoon molto eccitato alzando il bicchiere ed incitando il resto del gruppo a fare lo stesso.

-CinCin!- urlano tutti insieme. E' un anno esatto dalla pubblicazione del loro primo album. Tutti sono contenti... o meglio, quasi tutti. C'è una persona seduta a quella tavola imbandita di cibo che se ne sta per conto suo,cosa molto strana per uno come lui.

Yoseob è sempre stato un ragazzo che ama la compagnia e le feste... ma questa sera,  c'è qualcosa che non va. E tutti sono troppo occupati a divertirsi per accorgersene. Tutti tranne lui, Junhyung.

"Che strano... non è da lui strasene in un angolo senza sire una parola." pensò il rapper avvicinandosi al suo orecchio.

-Yoseobbie c'è qualcosa che non va?-

Yoseob era assorto nei suoi pensieri quando ricevette quella domanda così, quando alzò la testa, ritrovandosi faccia a faccia con il rapper, la sua pelle nivea prese un leggero colorito roseo. Il Joker parve non aggorgesi di questo piccolo dettaglio... così continuò.

-Sei strano stasera... è successo qualcosa?- ancora troppo vicino per riuscire a far parlare un Yoseob troppo imbarazzato. Quest'ultimo mise le mani sul suo petto per scostarlo leggermente e prendere abbastanza fiato per parlare.

-No.. è solo stanchezza.- e sorrise. Un sorriso così falso che anche un bambino avrebbe potuto accorgersene. Gli occhi del rapper si posarono severi sui suoi poi con un sonoro sospiro, lo prese per il braccio e lo portò nella sua camera.

Yoseob, sconvolto da quella reazione non disse niente, neanche quando misero piede nella stanza. Si sedette solamente sul letto attendendo che un Jun di spalle,gli rivolgesse finalmente la parola. E, come se gli avesse letto nel pensiero, Jun schiuse la bocca.

-Sai..- cominciò, dando ancora le spalle a Yoseob-ogni tanto penso che tutto questo finirà.- a quell'affermazione Yoseob sgranò gli occhi. Quello, era un modo per trasmettergli ciò che provava?

-Che cosa intendi?- trovò il coraggio di dire con la voce spezzata da alcune lacrime che iniziavano a pungergli gli occhi.

-Tutto questo, avvolte penso che il gruppo un giorno possa scioglersi, che noi un giorno potremmo dividerci. Io.. non lo sopporterei. Non sopporterei di perdervi...-Basta. Per Yoseob quello fu il colpo di grazia. Senza pensarci due volte si alzò da sopra al letto e lo abbracciò da dietro.

Fu strano... sentii un nuovo calore dietro le spalle. Era così rassicurante. Lui era rassicurante. E' sempre stato così,non è suo solito esprimere i sentimenti che prova ma.. quella volta ci provò.

Sentii la maglia di cotone che indossavo bagnarsi in un preciso punto. Strinsi le braccia che mi stavano abbracciando.

-Perchè piangi?- chiesi tentando di sembrare il più rilassato possibile.

-Tu.. stupido! Non devi nemmeno pensare a queste cose! Non puoi farlo! Se lo fai anche tu... non avrò nessuno che mi potrà consolare quando lo faccio io.-

-Ne... ho capito.- mi girai nel suo abbraccio per poterlo guardare in faccia. Stava ancora piangendo. Presi il suo viso tra le mani e gli rimossi quelle lacrime che ancora scendevano. Poi lo abbracciai a mia volta.

-Ti va di fare una promessa?- la mia voce risuonò  in quel silenzioso abbraccio facendo alzare il suo sguardo sul mio.

-Una promessa?- ripetè con flebile voce. Io annuii sorridente.

-Ne.. una promessa. Promettiamo di aiutarci a vicenda quando saremo tristi.. quando saremo soli.- il ragazzo di fronte a me parve pensarci un pò, poi, con estrema sorpresa, lo vidi. Vidi quello splendido sorriso che tanto aspettavo, che tanto amo. Sorrisi a mia volta.

-Eccolo.- a questa affermazione lui parve non capire. Sorrisi di nuovo e tentati di aiutarlo.

- Intendevo il sorriso. L'unico sorriso in grado di scaldarmi il cuore,come se il sole fosse poggiato su di esso.- abbassò lo sguardo. Mi parve di vedere un leggero colorito sulle sue guance. A dire il vero, mi sembrò di averlo visto anche prima, ma non mi arresi.

-Yoseobbie..- lo chiamai. Lui alzò lo sguardo. Aveva le guance imporporate da un colorito roseo e si mordeva le labbra.

-Non chiamarmi così...mi metti in imbarazzo più di quanto non lo sia già.- e riabbassò di nuovo lo sguardo. Stavolta però gli presi il mento e portai i suoi occhi all'altezza dei miei.

-Sei in imbarazzo?- tentò di abbassare di nuovo lo sguardo ma stavolta la mano sul mio mento fu ferrea e per lui non ce ne fu verso.

-Seobbie..-si trattò solo di una frazione di secondi.Neanche il tempo per lui di aprire bocca,e le mie labbra si posarono leggere sulle sue.

Fu meraviglioso.Un bacio dolce e desiderato ardentemente,puro.

Non approfondii quel bacio,non senza il suo consenso almeno,e quella realtà mi stava straziando.Amore,rancore,paura.Un bacio fu in grado di trasmettermi così tante sensazioni tutte insieme che dovetti staccarmi da quelle labbra che tanto desideravo per capire se lo stesso padrone provasse quello che provavo io.

I suoi occhi erano sbarrati,increduli.Si portò lentamente la mano sulle labbra e cominciò a piangere.Lacrime di tristezza?Disprezzo?Non riuscivo a capirlo...quel ragazzo è sempre stato un mistero per me.Non dissi niente.Attesi.Attesi in un'attesa snervante qualche segno da parte sua.Non arrivava.Nulla.Mi arresi.

-Scusa.-fu tutto quello che riuscii a dire e,ormai arreso davanti a quel silenzio mi diressi verso la porta.Molto piano.Il mio movimento fu davvero lento,forse in una vana speranza che tutto non fosse perduto,che forse...una possibilità avrei potuto averla.

-Ancora..-mi arrivò flebile la sua voce. Così tanto che credetti di averlo immaginato. Mi voltai piano in cerca del suo viso e quando lo trovai rimasi sotto shock. Può esistere una persona sulla terra così bella da far cadere ai suoi piedi chiunque incontri? A quanto pare si.

Mi avvicinai lentamente come se avessi paura che se ne sarebbe andato, come se avessi solo sognato. Gli accarezzai il volto e lui alzò lo sguardo imbarazzato sul mio. Non una parola. Chiuse gli occhi. E tutto il resto, è solo una favola.

Mi avvicinai lentamente, posando le mie labbra sulle sue. Fu un lieve contatto, più del precedente. Mi staccai, credo quasi facendo una smorfia di disapprovazione. Ed eccolo di nuovo, quel bellissimo sorriso.

Il mio auto controllo si spezzò come un ago appeso nel vuoto. Il vuoto.

 Presi con entrambe le mani il suo volto ed iniziai a baciarlo ovunque, come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Anche se in realtà lo era.

Poi arrivai alle labbra. Di nuovo. Piano, molto piando schiuse la bocca ed io, lentamente, vi inserii la mia lingua. Un baio casto e pieno d'amore. Si. Ma poi la sua lingua iniziò a cercare la mia con insistenza e quando si trovarono fu l'inizio di una magia.

Iniziò un gioco così erotico quanto romantico da toglierci il fiato. Quando ci staccammo lui mi guardò con gli occhi ormai lucidi ed io non potei fare a meno di sorridere.

Si. Ne avevo avuto la conferma. Ero ricambiato.

Con tutto il coraggio che possedevo lo spinsi piano sul letto e ci ritrovammo uno sopra l'altro. Ma sapevo bene che senza il suo consenso non avrei fatto niente.

-Seobbie..- lui mi guardò negli occhi ed io capii. Acconsentii e mi sdraiai di fianco a lui. Non era ancora pronto, ed io lo accettavo. Così rimanemmo abbracciati per molto tempo, scambiandoci dolci baci e lievi carezze. E a me, bastava. Perchè io lo desideravo tanto, e non era il suo corpo che mi interessava.

-Ne..Jun..cone facevi a sapere quello che mi turbava?- chiese.

Ed io lo guardai, lo guardai e gli sorrisi con il sorriso più bello che potessi fargli.

-Non lo sapevo... ho solo fatto ciò che mi diceva il cuore.

-E ora cosa ti dice il cuore?

-Ti amo.- non udii una risposta.

 Posò solo le sue labbra sulle mie e mi strinse la mano.Lo conoscevo bene, e sapevo che in quanto a sentimenti non era molto bravo. Quindi capii, capii che anche se non sarebbe riuscito a dirlo così tanto facilmente, io avrei accettato.

Perchè in questo sentimento così strano chiamato amore, si accetta tutto in quanto innamorati. Ed io avrei accettato tutto di lui. Perchè davvero lo amo sopra ogni altra cosa.

 

  
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