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Autore: _Damned_    15/07/2012    1 recensioni
Questa è una ff breve che parla di una ragazza che non ha vita facile. In seguito compariranno i gemelli Kaulitz a ridarle il sorriso!
P.S: ci sarà un seguito, cioè, una raccolta di one-shot che raccontano piccoli episodi della vita dei tre ragazzi. Spero vi piaccia! ^^
Scusate ma non riesco a selezionare bene i generi e i personaggi quindi ve li dico qui. Generi: Generale, Triste e Malinconico. Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Tom Kaulitz e Nuovo personaggio.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Io sono una semplice ragazza. Una ragazza considerata strana. Mi credono strana perché mi trucco di nero, mi metto lo smalto dello stesso colore, mi vesto spesso con jeans stretti, magliette nere con scritte o disegni strani (più spesso ci sono teschi), converse rigorosamente nere e qualche bracciale con le borchie. Ah! ma sono “strana” anche perché ascolto il metal, il punk e l’emo rock. Tutti mi prendono in giro, dicono che mi taglio, che sono depressa o altre cazzate simili. Io ormai vado avanti così da quando avevo 11 anni e devo dire che non ci faccio nemmeno più caso, a quello che dicono. Però è molto, molto fastidioso sentirsi strana… un alieno, un umanoide! Ho provato a rispondere, ma sembra che si divertano di più a vedermi reagire… Oh scusate mi sono scordata di presentarmi: Sono Andrea (vengo presa in giro anche per il mio nome, naturalmente), ho 16 anni e vivo a Roma. Potrei dirvi inoltre che il mio colore preferito è il blu scuro, la mia canzone preferita è American idiot dei Green day (secondo me il titolo dovrebbe essere cambiato con Italian idiot, associato ai miei compagni di classe) e che odio chi giudica dalle apparenze. Cosa stavo dicendo? Ah sì! Praticamente tutta la scuola mi prende per il culo perché ho dei gusti particolari. Loro invece sono come soldatini! A tutti piacciono le stesse identiche cose!!! Comunque, c’è una ragazza della mia classe che ce l’ha con me. Si chiama Jessica (e si gasa perché ha il nome inglese. Che cosa infantile), ha 17 anni- bocciata- e mi ha preso di mira dal primo anno. Ricordo ancora la prima frase che mi disse: -Ehi emo! Ti dico subito che sono IO il capo qui. La scuola è mia, io sono la ragazza più carina, popolare e ricca e per te non c’è posto qui!!!!-. Il primo pensiero che ho avuto è stato: “Questa è pazza! Che cazzo vuole da me?”. Purtroppo, però, è davvero riuscita a convincere tutta la scuola che io mi taglio. Mi ricordo che, a metà anno, trovai un’ amica. Sembrava che non gli importasse del modo in cui mi vestivo, della musica che ascoltavo ecc… Poi intervenne Jessica. Finito tutto; non sono riuscita neanche a capire il perché! Non ci siamo più parlate, ho scordato anche il suo nome! Sapete, una volta la vipera mi ha messo sul banco delle lamette e poi ha detto alla prof che erano mie. Voi direte: “Potevi dirglielo che non erano tue” Bhe non potevo. Purtroppo la prof mi odiava, e mi odia tuttora. L’unica cosa che mi tira su di morale da sempre, è la musica. Proprio quella musica tanto odiata da tutta la mia scuola. Io non ci posso fare niente se sono così, ansi NON DEVO farci niente. Sì, perché non c’è niente di male nel sapersi distinguere, ma non tutti lo capiscono… Odio con tutta me stessa il posto dove mi trovo, ma non posso andarmene. Posso andare ovunque, mi basta solo non vedere più tutte quelle facce a culo che mi ritrovo ad affrontare ogni singolo giorno. Chissà come hanno fatto tutti questi cretini ad entrare in un liceo classico?! Cazzo io sono uscita dalle medie con 9 (ora mi prenderete in giro voi perché sono secchiona -.-), quando il 90% degli alunni del resto della scuola, 
è uscito con 6 regalato! Se lo sapevo, mi facevo i cazzi miei anche io invece di studiare… Per farvela breve, sto vivendo una vita di merda e, inoltre, sono una sfigata totale. 
                                                             ***
Oggi è lunedì. Ha inizio un altro giorno nella merda. Al pensiero mi viene il mal di stomaco, ma ci passo sopra e mi preparo per andare a scuola. Preparo il mio zaino nero pieno di spille, vado a lavarmi ed infine mi trucco. Esco e aspetto mia madre davanti alla macchina. Lei arriva, incazzata come sempre, entra in auto e mi fa cenno di salire. Io entro e mi metto l’ I-pod alle orecchie come sempre. Vedo che lei si incazza ancora di più. Me ne frego e alzo il volume della musica. Purtroppo per me, arriviamo e sono costretta a scendere. Appena scesa, mi becco subito una frecciata del fidanzato di Jessica.
-Ehi depressa, nemmeno tua madre ha il coraggio di guardarti in faccia?!-
Che stronzo. Ho problemi di altro tipo con mia madre, quindi non ne voglio altri. Non gli rispondo ed entro nell’edificio, che sembra una prigione. Fuori è cadente, vecchia, cupa e dentro bhe…diciamo solo che mancano le sbarre alle finestre! Mi dirigo verso la mia classe. Oh, mai che mancasse qualcuno! Vado verso il mio banco, l’ultimo, nessuno si risparmia una battutina del cazzo. Arrivo e mi siedo nel mio posto solitario. Sento ancora gli stronzi ridere per il mio abbigliamento. Eppure a me piace: jeans strappati, le mie solite converse, maglietta nera con delle scritte colorate e capelli corti un po’ da pazza. Non ci trovo niente di male. Oggi però c’è qualcosa di strano: Dopo già 2 minuti hanno smesso di parlare di me. Deve esserci qualcosa di nuovo… Mi volto. Due banchi vuoti? Da quando ci sono DUE banchi vuoti?! Forse ci saranno dei nuovi compagni. Mi sembra un po’ strano che vengano due persone lo stesso giorno, ma non mi importa molto. Entra il prof: Vecchio stronzo, quanto lo odio. 
-Allora ragazzi, da oggi avremo 2 nuovi alunni! Comportatevi bene per favore-
Entrano due ragazzi. Uno ha i capelli rasta di un biondo scuro, occhi color nocciola, piercing sul labbro inferiore ed è vestito come un ballerino di hip-hop. L’altro è leggermente più alto del primo, anche se parte del merito è dei capelli, che sono lunghi, neri e sparati per aria! Ha gli occhi identici al rasta, truccati di nero, indossa una giacca di pelle nera con le maniche tirate su, dei jeans stretti con una cintura, a mio parere bellissima, e delle converse come le mie. Noto che ha anche lo smalto nero e qualche bracciale. Poveretto…se sapesse che persone che ci sono qui! Certo che è davvero carino…
-Allora ragazzi, loro sono Bill e Tom Kaulitz. Sono due gemelli provenienti dalla Germania, capiscono e parlano l’italiano perché hanno dei parenti qui, quindi non provate a fare degli scherzi!-
Subito dopo Marcello, un cretino, chiede se erano davvero gemelli. I due lo guardano straniti ma poi…
-Sì che lo siamo! Io sono Tom e lui è Bill- dice il rasta.
Guardano la classe, vedono i due banchi vuoti e si siedono. Appena seduti iniziano a parlare in tedesco. Che palle! Proprio quando volevo origliare. Sento gli stronzi che fanno commenti sul moro mmm…Bill! Come mi immaginavo, dicono che si taglia, che è gay, che è depresso ecc… Poveretto, già mi fa pena. Inizia la lezione. Che palle, odio algebra! Mi giro verso i gemelli. Tom sembra che se ne sbatta altamente della matematica. Bill…sembra interessato, ma forse sta solo facendo finta. Lui si gira. Cazzo ha visto che lo stavo guardando! Ehi mi sorride… Che dolce! Io ricambio e mi volto verso il prof. Sento i due ridere e parlare ancora in tedesco. Bhe almeno loro due stanno insieme, non hanno bisogno di farsi altri amici. Vorrei avere anche io un fratello o una sorella, almeno non mi sentirei sempre sola. Mentre sono immersa nei miei pensieri, mi viene lanciato un bigliettino. Lo apro e leggo: “Ciao! Sei molto carina, come ti chiami? Da Tom”
Io rimango leggermente sorpresa e glielo mando un altro, con scritto il mio nome. Ne arriva un secondo: “Mi dai il tuo numero carina? Da Tom” Me che vuole questo?! E’ venuto oggi e già ci prova! Con me poi! Arriva un terzo biglietto:
“Scusa per mio fratello! Spero che non ti abbia spaventato, ma lui è così con le ragazze… Ancora scusa e ciao! Da Bill” Ho la sensazione che Bill sia più dolce di suo fratello… Chissà perché?! Gli faccio segno che non mi sono offesa, torno a fissare il vuoto. Li sento parlare, ancora… Possibile che il prof non si accorga di loro? 
                                                        ***
Passano quelle 2 lunghissime ore di lezione. Suona l’intervallo. Il prof esce, come anche metà della classe, e io mi prendo le mie sigarette (fumo ok?!) con accendino, per poi uscire. Appena mi incammino verso l’uscita, sento qualcuno venirmi dietro. Arrivata fuori, mi prendo una sigaretta e l’ accendo. Mi volto per un secondo: Ecco chi mi seguiva! Sono i due gemelli.
-Scusa se ti rompiamo i coglioni, anche dopo la faccenda dei biglietti, ma ti scongiuro ci dai una sigaretta?-
-Certo ma non collassare-
-Grazie!!- dicono in coro. Gli do queste dannate sigarette e gliele accendo. Come?! Stanno fumando simultaneamente?!?! Meno mele che la strana sono io! Mi scappa una risata. Si girano e ridono anche loro. Che culo! Pensavo che si sarebbero incazzati. Dopo poco il rasta si gira e mi guarda…Ma da quando sono così carina?! Lo guardo anche io, ma per qualche secondo. Faccio per andarmene quando…
-Ehi…Andrea, dove vai! Dai rimani un po’ con gli studenti nuovi- dice Bill. Torno indietro, stranita dalla loro voglia di conoscermi.
-Se volete fare il tour ve lo sconsiglio! Questa scuola è peggio di una prigione-
-A noi non ci interessa la scuola, ansi non so nemmeno perché ci veniamo ancora!-
-Perché ci obbligano Tomi. Altrimenti pensi che stavo ancora qui?-
-Chi non vorrebbe mollare la scuola?!- dico io, sicura di aver trovato un argomento in comune.
-Bhe ci sarebbe Georg-
-Ma lui rimane a scuola solo perché c’è la sua ragazza, figuriamoci se vuole imparare la matematica-
-Scusate ma…di chi state parlando?-
-Di un amico. E’ tedesco…-
-Ho il sospetto che vi manca la Germania-
-Indovinato- dicono i due, simultaneamente.
Insomma, alla fine riusciamo ad instaurare una conversazione. Bill è un ragazzo davvero solare e simpatico, Tom è vivace ed ha sempre la battuta pronta. Non sono davvero male… Non pensavo di incontrare altri due anticonformisti! Le nostre risate e chiacchiere (risate: novità!!) vengono interrotte dalla campanella. Oh cara campanella, ti amo e ti odio allo stesso tempo! Mentre torniamo in classe, ricominciano a parlare in tedesco. Io non ci faccio caso e vado avanti. Ad un certo punto sento un tonfo: uno stronzo aveva fatto lo sgambetto a Bill. Io mi volto e vedo il fratello che lo aiuta a rialzarsi. Poi si gira verso un ragazzo e lo guarda con occhi degni di un killer. Corro verso di loro.
-No Tom! Ti metterai nei guai…- dico a bassa voce. Il ragazzo mi ascolta, afferra il gemello per il braccio e lo porta in classe borbottando cose come: “Qui la gente è deficiente come in Germania! Perché si deve prendere per il culo gente come Bill?!”. Ha perfettamente ragione… Io mi avvicino a Bill e gli spiego la mia situazione (che presto diventerà anche la sua).
-Non ti preoccupare Andrea, ci sono abituato…-
-Mi dispiace che ti trattino così- Il prof sbraita e noi torniamo ai banchi. Lo splendido sorriso del moro, si è trasformato in un broncio triste. Le risate di Tom sono diventate delle imprecazioni sottovoce. Ora, anche la vita dei gemelli diventerà una merda…mi dispiace per loro.
 
                                                              ***
E’ finita un’altra giornata di scuola. Mia madre non è ancora arrivata: E ti pareva?
Vedo Bill e Tom uscire dalla scuola, seguiti da alcune risate e frecciate dei ragazzi…ma anche delle ragazze! Il branco di cretini se ne va, io e i gemelli rimaniamo lì, ad aspettare.
-Ragazzi…vi hanno trattato male vero?-
-Mi hanno preso per il culo, come previsto, e Tomi mi ha difeso, come al solito!-
-Almeno te hai tuo fratello, io non avevo nessuno! Siete fortunati se ci pensi-
-Hai ragione! Grazie Andrea, mi sento meglio-
-Sono felice! Anche vostra madre è in ritardo?- dico per cambiare argomento.
-No… Vedi i nostri genitori sono separati, nostro padre vive qui e quindi siamo sotto la sua responsabilità. Però vedi…non è molto affidabile-
-Infatti è per questo che mamma l’ha lasciato, caro Tomi-
-Scusate se cambio di nuovo argomento, ma… Tomi?!-
-Oh sì! Diciamo che è un piccolo soprannome-
-Che, come al solito, devi gridare ai quattro venti vero?- io e Bill ridiamo. Arriva mia madre. Ancora non si vede il padre di Bill e Tom… Ma sì li accompagno io!
-Bill, Tom chiamate vostro padre, ditemi dove abitate e prendete gli zaini: Vi accompagno io- non se lo fanno dire 2 volte. Bill prende il cellulare e chiama il padre, Tom carica gli zaini in macchina (compreso il mio!) e dice a mia madre dove abitano.
-Pronti!!- dicono sorridenti, precipidandosi in auto. Faccio per mettermi davanti, quando Bill esce e mi porta nei sedili dietro con loro.
-Ma che fate! Stiamo stretti!- dico ridendo
-No mio fratello è magro stiamo anche larghi!-
-Non esagerare Tomi!- Partiamo in una grande risata. Mia madre ci osserva: Anche lei non ci crede che sto ridendo e scherzando! Sapete, forse non è male essere se stessi. Comportandomi come al solito ho già trovato 2 amici! Sono felice, dopo tanto tempo e spero di passare i prossimi anni delle superiori in allegria, insieme ai Kaulitz.
  
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